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Roma, 12 giu. (askanews) - Riconoscere il valore sociale ed economico del lavoro di cura è cruciale. A dirlo sono le principali associazioni nazionali del settore dell'assistenza domestica e domiciliare dei Paesi che compongono il G7, che in occasione di VESTA, il primo network del lavoro di cura ideato e promosso da DOMINA, hanno presentato 6 raccomandazioni chiedendo ai governi di riconoscere il settore e di migliorarne le condizioni di lavoro. Abbiamo parlato con Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di Domina: "Vesta vuole essere un contenitore dove gli stakeholders che si occupano di lavoro dimestico nel settore della cura si incontrano per individuare nuove idee, nuove strategie, nuovi sviluppi che possano portare ad un miglioramento del welfare italiano. Partiamo da diverse idee per raggiungere un unico obiettivo: migliorare il sistema di assistenza in Italia. Alla politica chiediamo di essere più attenta ai cambiamenti che stanno avvenendo, dopo il Covid è cambiata la percezione di cura a 360 non solo in Italia ma anche nel mondo. Questo è un lavoro che viene spesso fatto da donne migranti che quando tornano nei loro paesi trovano delle situazioni totalmente cambiate. Noi dobbiamo fare una rete internazionale affinché i governi diano più attenzione, più politiche economiche e fiscali, e più attenzione alla persona umana". Una giornata importante condita dalla presenza dei partner aziendali, scientifici come Fondazione Tor Vergata, CEIS Tor Vergata, Fondazione Leone Moressa; e i partner Internazionali come EFSI (European Federation of Services to Individuals) e Domestic & Home Care European Forum. Abbiamo parlato con Furio Rosati, Professore Università degli studi di Roma "Tor Vergata": "Questo è un evento molto importante perché per la prima volta si mettono insieme competenze diverse su un tema che determinerà gran parte del nostro futuro, credo che sia un'iniziativa molto importante. Ci sono vari aspetti della ricerca nella nostra università: da una parte la sezione più economica che si occupa dell'impatto dell'invecchiamento, poi abbiamo lo staff di medicina che guarderà alla parte più sostanziale dell'impatto, della cura e del benessere, ed in ultimo la parte di nuove tecnologie che vengono sviluppate da ingegneria e da scienze che sono assai rilevante". La dichiarazione firmata da Canadian Home Care Association, Domina, EFSI e Fédésap promuove un settore dell'assistenza domestica e domiciliare più equo, sostenibile e fiorente.

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