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Milano, 3 lug. (askanews) - Più di 7 italiani su 10 utilizzano integratori alimentari e, con un fatturato di oltre 4,5 milIardi di euro, l'Italia è il primo mercato europeo del settore, davanti a colossi come Germania e Francia. A tracciare un bilancio aggiornato della situazione è Integratori & Salute, associazione che rappresenta le principali aziende italiane del settore e che ha promosso la review scientifica "Integrazione alimentare: stato dell'arte e nuove evidenze scientifiche" con l'obiettivo di accendere i riflettori sul ruolo cruciale svolto dagli integratori:"Il 73% degli italiani usano un integratore alimentare. E lo usano in maniera consapevole, in quanto ormai hanno capito l'importanza del mantenimento dello stato di salute attraverso l'uso quotidiano o comunque prolungato di un integratore alimentare - racconta ad askanews Germano Scarpa, presidente di Integratori & Salute -. Gli integratori sono dei prodotti a base di nutrienti, quindi sostanze note, che vengono predosate, e quindi il consumatore sa quanto nutriente sta assumendo nella sua pratica quotidiana, e sono una sorta di allenatore al mantenimento dell'equilibrio fisiologico della salute di una persona".L'Italia è all'avanguardia soprattutto nella ricerca, con una leadership riconosciuta a livello internazionale soprattutto in termini di innovazione di prodotto e know how."Il mondo degli integratori, come quello della salute in generale, è in continua evoluzione - assicura Franca Marangoni, direttore scientifico Nutrition Foundation Italy -, e quindi anche in quest'ambito ci sono sia ricerche di tipo clinico, ma anche ricerche di base, quindi mirate anche a ottenere prodotti e formulazioni che abbiamo una buona e ottimale biodisponibilità e bioaccessibilità dei prodotti che quindi possono essere utilizzati e assimilati dall'organismo".Nella review di Integratori & Salute c'è infatti un focus sulle scoperte più significative della ricerca sperimentale, soprattutto sul fronte degli Omega 3 e dei probiotici, sostanze che giocano una funzione decisiva per il benessere non solo fisico ma anche psicologico delle persone."Il coinvolgimento degli Omega 3 - ci spiega ancora il direttore scientifico Nutrition Foundation Italy - è stato dimostrato sia dal punto di vista del benessere psicologico, per esempio ci sono molte evidenze di una relazione tra livelli adeguati di omega 3 e un minor rischio di incorrere in depressione, ma anche dal punto di vista di riduzione del rischio di declino cognitivo, quindi le persone che hanno livelli circolanti di omega 3 più alti perchè hanno un apporto più elevato, sono più protette anche dal rischio di declino cognitivo che, come sappiamo, è fisiologico con l'età. O anche i probiotici: oggi si parla sempre di più di asse intestino-cervello, perchè il microbiota che è un vero e proprio organo a livello intestinale, determina anche e condiziona anche la psicologia indivuduale e quindi lo stato emotivo soggettivo".Anche se canale di vendita principale è quello delle farmacie, gli integratori alimentari non sono farmaci: per misurarne effetti e benefici servono dunque metodologie ben diverse da quelle utilizzate dalla farmaceutica: "Certamente questo settore ha una sfida aperta, che è quella di riuscire a dimostrare gli effetti fisiologici dei nutrienti attraverso metodi di indagine più moderni, forse lontani da quelli tipici del mondo farmaceutico - sottolinea ancora il presidente di Integratori & Salute - e quindi anche attraverso l'utilizzo di scienze quali la metabolomica o la sensoristica esogena che permette di misurare piccole variazioni del comportamento fisiologico del nostro organismo".

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