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(Adnkronos) - È la soia, legume antico e resistente, la protagonista della puntata di oggi de 'Il Gusto della Salute', la rubrica online curata dall'immunologo Mauro Minelli, sotto l’egida scientifica della Fondazione per la Medicina Personalizzata e realizzata in collaborazione con AdnKronos Salute. "5000 anni fa la soia era già considerata un alimento centrale nella dieta di molte popolazioni - ricorda Marco Renna, esperto di cultura popolare - Originaria dell'oriente asiatico, la soia giunge in Europa solo a partire dal 18esimo secolo, ma riesce ad imporsi anche oltreoceano nelle lontane Americhe come legume di straordinaria rilevanza nutrizionale al pari del frumento, del riso, dell'orzo e del miglio. Considerata utile anche per curare le imperfezioni della pelle e per migliorarne l'elasticità, un elisir di bellezza insomma molto utilizzato dalle giovani donne nordamericane negli Stati Uniti, dove il processo di emancipazione sociale della donna cominciò molti decenni prima rispetto al vecchio continente". "Rispetto agli altri legumi la soia si distingue per il suo notevole apporto proteico - spiega la biologa nutrizionista Ilaria Vergallo - Essa contiene acidi grassi, mono e polinsaturi, soprattutto omega 3, importantissimi per la nostra salute. La soia è altresì ricca si fibre che svolgono un ruolo strategico per il benessere intestinale e per aumentare il senso di sazietà, oltre che per regolare i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Questo legume contiene una quantità straordinaria di minerali come manganese, rame, magnesio, calcio, fosforo, potassio e ferro. Per quanto riguarda le vitamine sono presenti vitamine del gruppo B, tra cui l’acido folico, e vitamina K. Oggi - continua la biologa nutrizionista - della soia si utilizzano molti derivati come latte, germogli, farina, e poi la salsa di soia da cui derivano numerosi prodotti alimentari. Ciò che conta è fare una dieta varia, inserendo magari un paio di volte alla settimana la soia in sostituzione delle proteine della carne e del pesce". L'impatto clinico di questo legume viene illustrato dall'immunologo Mauro Minelli, il quale ricorda "che la soia, oltre a regolarizzare la funzione intestinale, aiuta a contrastare i disturbi della menopausa o della sindrome premestruale in ragione del suo importante contenuto di isoflavoni, da considerarsi veri e propri estrogeni naturali. Questo alimento - osserva l'immunologo - è in grado di prevenire l'osteoporosi e pure di favorire una buona qualità del sonno, come documentato da uno studio giapponese. Si ipotizza anche un’azione antitumorale della soia, soprattutto legata alla genisteina, uno degli isoflavoni di cui è ricca". "Esistono tuttavia delle controindicazioni, paradossalmente riferibili a quegli stessi isoflavoni considerati così preziosi - avverte - Questi infatti, proprio in ragione della loro somiglianza funzionale e strutturale agli estrogeni umani, possono interferire con le funzioni delle ghiandole endocrine e, pertanto, risultano poco indicati in gravidanza e nei primi anni di vita. Per la stessa ragione la soia va consumata con grande parsimonia da donne con storia personale di tumore mammario (estrogeno-dipendente), o di tumori dell’utero o con endometriosi, o con problematiche tiroidee". "Va detto, infine, che nonostante la facilità della sua coltivazione, la soia, soprattutto quella ottenuta nel continente americano, è di origine transgenica. Per quanto tante sono ormai le piante transgeniche ammesse dall’Unione Europea, non sappiamo ancora quali possano essere, nel tempo, gli effetti di tale consumo, anche perché proprio modificazioni genetiche della soia hanno evidenziato alcune derive allergiche di cui tenere conto. Ecco perché mi sento di suggerire un consumo consapevole e moderato di soia, magari attraverso prodotti provenienti da agricoltura biologica e fermentati naturalmente", conclude Minelli.  

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