«Perché la globalizzazione non è finita e l’odio per l’Europa sì». Federico Fubini risponde ai lettori

  • 2 mesi fa
«Dazi, difesa, disciplina di bilancio. L’Europa che ci aspetta?»: proponiamo un momento della diretta video riservata in esclusiva ai nostri abbonati per la serie delle «Conversazioni del Corriere» con l’editorialista e vicedirettore Federico Fubini, autore della newsletter «Whatever it Takes» (qui la versione integrale dell’evento).​Le «Conversazioni del Corriere», gli incontri esclusivi per approfondire insieme i temi più rilevanti: qui tutti gli appuntamenti precedenti.​Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo.

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Transcript
00:00Andiamo verso un mondo di dazzi e controdazzi oppure ci possiamo cominciare a parlare?
00:09Cosa è auspicabile secondo te?
00:12Allora, domande difficilissime, non ci sono soluzioni.
00:17Io quello che noto è che il picco dell'incidenza del commercio mondiale sul PIL del mondo,
00:23il prodotto interno lordo del mondo, è stato nel 2008 al 62%.
00:30Da allora non si è più toccato questa quota del 62%, però ci siamo tornati.
00:37Ci siamo tornati nel 2022, il 2023 è andato leggermente indietro,
00:41ma dire che la globalizzazione è finita o sta finendo è semplicemente falso.
00:48Noi vediamo che il commercio internazionale resta assolutamente molto importante,
00:54non ci possiamo ritirare dal commercio internazionale che all'Italia conviene enormemente.
00:59Il commercio internazionale a volte ci avvantaggia, a volte ci svantaggia, ma non è un menu variabile.
01:07Non possiamo scegliere solo quello che noi vogliamo, dobbiamo prenderlo tutto o rinunciare a tutto.
01:13Poiché noi non vogliamo rinunciare ai mercati di sbocco che beneficiano così tanto l'Italia,
01:18dobbiamo anche accettare le sfide e le contraddizioni.
01:22Una di queste è che la Cina è oggettivamente più competitiva,
01:29ha una strutturalmente maggiore competitività nel settore dell'auto elettrica,
01:34ha capito prima di noi le priorità, ha capito prima di noi certe transizioni.
01:38Ci sono delle cose che noi possiamo fare, delle cose che noi possiamo imparare dai cinesi,
01:44come i cinesi hanno imparato da noi nei decenni scorsi.
01:48Il tema delle auto e dei dazi è delicato.
01:53Noi rischiamo di essere completamente spiazzati dall'automobile cinese,
01:58come siamo stati spiazzati per esempio dalle turbine eoliche o dal fotovoltaico cinese.
02:05E' vero che la loro industria è fortemente sussidiata,
02:10come uscirne, forse non con i dazi, ma con politiche intelligenti di sostegno anche pubblico
02:17ai settori di importanza critica?
02:20E qui si aprirebbe tutto un discorso molto ampio sul fatto che se queste politiche sono lasciate ai livelli dei paesi,
02:26ce la farà solo la Germania, noi non ce la faremo mai.
02:30Dunque dobbiamo convincere l'Europa a fare delle politiche di sostegno comune,
02:35in questi settori, ma per questo ci vuole un'Europa coesa, un'Europa con una leadership,
02:41una visione chiara e un governo italiano che giochi insieme agli altri governi europei.
02:46Dunque torniamo alle cose di cui parlavamo all'inizio.
02:51Ci vuole anche un'identità forte, un'Europa che abbia, come dici tu, una visione, un'anima,
02:56che ricordi cosa è, da dove viene e quindi alla luce di quello poi elabori anche delle soluzioni.
03:03Ma io credo che ce l'abbia, guarda, se tu parli agli europei, ce l'hanno chiaro,
03:11stanno partecipando sempre di più alle elezioni.
03:15Non è che quel momento è passato, e sai quando è passato?
03:20È passato col Covid, quando abbiamo visto che l'Europa stava dando i vaccini
03:25e che l'Europa stava mettendo a disposizione centinaia e centinaia di miliardi.
03:30Il momento del sovranismo che odia l'Europa, quello è passato.
03:37Perché persino i governi che hanno raccolto consenso con quegli argomenti,
03:42una volta che arrivano al potere, partecipano al gioco europeo.
03:45Ma persino Orbán partecipa al gioco europeo.
03:48Orbán, che se vogliamo è il leader più anti-europeo che possiamo pensare,
03:52il leader a cui abbiamo congelato i fondi, è anche il leader che si è preoccupato,
03:57come prima cosa, quando ha avuto la presidenza del Consiglio Europeo,
04:00di farne una sua bandiera e di costituire un gruppo politico europeo.
04:05Cioè, più chiaro di così che l'Europa è una necessità,
04:09io non lo so che cosa ci possa essere.

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