• 5 mesi fa
Vito Dell'Aquila, Simone Alessio e Antonino Bossolo sono i tre azzurri che sognano l'oro nel taekwondo ai Giochi di Parigi 2024: i primi due alle Olimpiadi, il terzo alle Paralimpiadi. Dell'Aquila a Tokyo fu straordinario vincitore della medaglia più pregiata, Alessio e Bossolo restarono ai piedi del podio. Adesso però tutti e tre arrivano all'appuntamento in Francia con l'obiettivo di vincere. Il Corriere ha incontrato i tre azzurri a Roma, al Centro di preparazione olimpica Giulio Onesti dell'Acqua Acetosa, dove hanno trascorso gran parte degli ultimi tre anni per allenarsi per i Giochi, sotto l'attenta  guida di Claudio Nolano, direttore tecnico della nazionale. I tre azzurri hanno raccontato come si avvicinano a  Parigi 2024, a coronamento di un progetto a lungo termine voluto da Angelo Cito, presidente della Fita, la Federazione italiana taekwondo. La squadra azzurra è completata a Ilenia Matonti, alla prima esperienza olimpica della sua carriera. (Pa.Fo.)

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Trascrizione
00:00Allora, arrivo a Parigi da campione olimpico, però non ci penso tanto perché comunque sono passati tre anni da quel titolo e quindi le cose sono cambiate, però mi aspetto ugualmente tanto da quest'Olimpiade perché ho lavorato duramente e poi perché credo in me stesso e penso di poterce la fare.
00:22La mia vita è cambiata poco, nel senso che sì, sono riconosciuto nell'ambiente come campione olimpico, però nella mia vita in generale le differenze sono poche perché ancora il secondo non ha la visibilità che merita.
00:36Certo, è sempre un sogno, c'è sempre quell'io bambino che prevale quando penso alle Olimpiadi, però devo essere maturo, senza avere ansie, pressioni e fare solo il mio meglio.
00:51Spero di trovare in finale il tunesino che è l'avversario da battere, insieme a me, quindi speriamo in un remake della finale di Tokyo con ovviamente lo stesso risultato.
00:59L'avvicinamento ad un'Olimpiade è sempre particolare perché le emozioni sono tante ed è bello anche poter immaginare di essere lì e cercare di prendere quello che abbiamo mancato all'Olimpiade precedente.
01:16Gli avversari sono tutti temibili, non ce n'è uno in particolare, anche perché ho imparato negli anni che l'avversario è piuttosto da sconfiggere solo me stesso, perché la testa fa tanto.
01:27In confronto all'ultima Olimpiade sicuramente c'è stata tanta consapevolezza di poter fare bene.
01:33L'obiettivo rimane solo uno, quello di vincere, perché per il lavoro svolto non possiamo che accontentarci di altri.
01:40Il 30 agosto è la mia seconda Paralimpiade, arriverò diverso rispetto a Tokyo perché arriverò più maturo e ci tenevo tanto a vincere la medaglia d'oro, ma così non è andata, però mi sono messo sotto e gli anni successivi sono andate bene perché ho vinto sia il campionato del mondo che il Grand Prix.
02:03La mia famiglia mi manca tantissimo, specialmente mio figlio Carlo a tre anni. Mi supportano, mi sostengono tutti i giorni, stiamo ore in videochiamata. Sono dei sacrifici che si fanno, che molte persone non vedono, però ci sono.

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