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Claudio Nolano, direttore tecnico della nazionale di taekwondo, è uno dei protagonisti di questi anni d'oro dell'arte marziale coreana che a Tokyo, con Vito Dell'Aquila, regalò l'oro all'Italia. Nolano, nella palestra nel Centro di preparazione olimpica Giulio Onesti di Roma, all'Acqua Acetosa, ha costruito una specie di roccaforte per questa disciplina in vista delle Olimpiadi di Parigi: qui si sono allenati non solo negli ultimi mesi, ma negli ultimi anni, i tre azzurri che parteciperanno alle Olimpiadi, e cioè Vito Dell'Aquila, Simone Alessio e Ilenia Matonti, ma anche Antonino Bossolo, che insegue l'oro alle Paralimpiadi. Per la squadra azzurra - come ha riconosciuto il presidente Angelo Cito - non può nascondersi formule prudenti e punta a vincere a Parigi. Il Corriere ha incontrato il direttore tecnico Claudio Nolano  sul tatami dell'Acqua Acetosa. Ecco l'intervista. (Pa.Fo.) 

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Trascrizione
00:00Questa è la casa del secondo italiano, è la casa dei campioni olimpici, mondiali, europei.
00:16È un luogo dove l'eccellenza è all'ordine del giorno, ospitiamo atleti di tutto il mondo,
00:23puntualmente facciamo attività internazionale, quindi è un posto veramente che raccoglie
00:28tutti i sogni, tutti i pensieri e tutte le aspettative dei vari atleti.
00:34Il taekwondo è diventata una disciplina adatta a chiunque, l'aspetto agonistico ovviamente primeggia,
00:41è quello che un po' ci porta a sognare quando vediamo i giochi olimpici,
00:44quando vediamo le gare di grande importanza e di rilevanza,
00:49l'attività nasce come grande lavoro su se stessi perché la disciplina, lo step delle cinture,
00:58il percorso con l'eventuale traguardo che può essere una gara, una competizione, un esame,
01:04crea una disciplina appunto nella testa dell'atleta, dell'allievo, chiamiamolo così.
01:13Ad oggi il taekwondo è indicato a ragazzi che partono anche da un'età piccolissima,
01:19potrei dire che conosco tantissimi miei colleghi insegnanti che hanno bimbi in palestra
01:26veramente che forse non sanno ancora parlare, io consiglio di non anticipare troppo
01:32e al tempo stesso invece di protrarsi anche quando finisce la fase agonistica
01:37o quella indicata per sognare di diventare campioni olimpici,
01:41qualora questo non dovesse accadere è comunque indicato mantenere una quotidianità con lo sport in generale
01:49e anche continuare a frequentare una disciplina che ci dà diversi step e diversi obiettivi.

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