Cristiano De André, il live all'Auditorium ricordando Faber: «Papà credeva in un mondo senza guerre»

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«Sono molto felice di essere qui, in questo posto che mi ha sempre portato molta fortuna. Siamo ancora in un viaggio, nella musica e nella poesia di mio padre. Lui era convinto che ci fosse un modo di vivere senza dolore, senza guerre e senza odio. Ci ha insegnato che non ci sono poteri buoni e che solo l’amore, la compassione e il riconoscersi nei più deboli, possa salvare l’uomo e di conseguenza il mondo», dice dal palco nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Cristiano De André. Il cantautore e polistrumentista, sabato 20 luglio, ha fatto tappa a Roma con il suo “De André #DeAndré – Best of live Tour”, un omaggio al padre a 25 anni dalla sua scomparsa, proponendo dal vivo le canzoni di maggior successo di Fabrizio De André, quelle che più sono impresse nella memoria collettiva e estremamente attuali. Da «Don Raffaé», a «Bocca di rosa», a «Marinella» e molte altre. Un live bello, intenso e poetico, con l’artista che passa dalla chitarra al bouzouky, al pianoforte e al violino, rivestendo l’opera del padre anche con nuovi arrangiamenti. Accompagnato sul palco da Osvaldo di Dio alle chitarre, Davide Pezzin al basso, Luciano Luisi alle tastiere e Ivano Zanotti alla batteria, per un live di quasi tre ore che Cristiano chiude con l’emozionante «Canzone dell’Amore perduto». Urla da stadio e lunga ovazione del numeroso pubblico che ha riempito la cavea. Prossimo appuntamento all’Aquila, e poi il tour proseguirà per tutta Italia fino al 7 settembre a Brescia. 

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