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CreativitàTrascrizione
00:00Buongiorno e benvenuto ad Antonio Padellaro. Buongiorno, buongiorno a tutti. Antonio Padellaro
00:10è una delle grandi firme del giornalismo italiano, non c'è bisogno di grandissime
00:14presentazioni, ha appena pubblicato per PM il libro Solo la verità lo giuro,
00:19sottotitolo giornalisti artisti pagliacci, sottotitolo eloquente, e con questo libro,
00:26ma anche all'interno di un dibattito che si terrà a fine luglio, dal 25 al 28,
00:31c'è il programma del festival di giornalismo e narrativa liquida, arriva in Sardegna Antonio
00:38Padellaro, per sviluppare un tema che sta diventando caldissimo, che fine ha fatto il
00:44giornalismo? A sentire le cose di cui ci accusano la gran parte dei lettori che rimbalzano in tutta
00:51la nuova mediasfera social, i giornalisti sono a livello più basso di credibilità e al più alto
00:57di manipolabilità, scavalcati da content creator, tutta una serie di nuove figure,
01:04nuove figure anche professionali, che si sono affermate con i social media e a seguire. Antonio,
01:09a che punto è la nostra cattiva salute? Guarda Cristiano, io nel libro ricordo l'epoca d'oro
01:16del nostro mestiere, che io ho avuto la fortuna di vivere, diciamo negli anni 80,
01:21tanto per capirci, dove ogni mattina all'edicola il lettore poteva scegliere tra Montanelli,
01:29Scalfari, Bocca, Panza, Biaggi, insomma era una specie di nazionale campione del mondo. Forse
01:38la decadenza del giornalismo e quella del calcio nazionale qualche rapporto ce l'hanno. Però
01:45ricordo anche che quando i giornali vendevano centinaia di migliaia di copie, veramente le
01:55edicole erano prese dal salto, soprattutto per i grandi eventi come il rapimento Moro,
02:01Mani Pulite, Berlusconi, tutta la saga berlusconiana. Giampaolo Panza pubblicava
02:09Carte false, che era un libro che rifletteva sulla crisi del giornalismo, cioè avercene di
02:17quelle crisi. Bocca, il padrone in redazione, in cui raccontava di come i grandi gruppi industriali,
02:26affaristici, immobiliari, automobilistici, si fossero impadroniti piano piano delle testate
02:34più importanti. Il nostro mestiere, dove ciclicamente crisi di questo genere, non solo
02:43di vendite ma anche di credibilità, si susseguono, cioè noi facciamo un mestiere che si basa sulla
02:52reputazione, cioè un mestiere fortemente reputazionale. La reputazione nasce dalle
02:58nostre firme, nasce dalle testate sulle quali scriviamo e nasce soprattutto dall'attendibilità
03:05delle cose che scriviamo o diciamo, a secondo dei mezzi che usiamo. Oggi questa credibilità è
03:12fortissimamente messa in crisi da due elementi. Innanzitutto dalla crisi costante di credibilità
03:22del servizio pubblico radiotelevisivo. C'è poco da fare, la Rai è la più grande industria
03:30culturale del paese e se la più grande industria culturale del paese conosce incidenti come quello
03:39di questi giorni di Rai News che evita di raccontare cosa sta succedendo a Parigi nel
03:46momento più importante forse della storia europea contemporanea di questi anni per collegarsi con
03:55il festival identitario di Pomezia e quindi per cercare un'informazione sulle elezioni francesi
04:05dove andare o sulla 7 dove c'era Mentano o su Rete 4 dove c'era Porro. Questo significa che la più
04:13grande industria culturale del paese sta scrollando miseramente sotto il peso degli
04:21interventi governativi che sono sempre più pesanti. Il secondo elemento riguarda sempre la
04:28televisione e riguarda, lo dico perché ne sono testimone e forse anche colpevole personalmente,
04:38i talk show televisivi dove non c'è più una obiettività di analisi o c'è raramente ma ci
04:46sono posizioni precostituite anche di grandi firme che ormai recitano una specie di catechismo ognuno
04:59a destra sia a sinistra già precotto e quindi fanno in modo che chi ascolta sappia già che
05:08quelle non sono opinioni che nascono da un'analisi oggettiva ma nascono da appartenenza. Ecco, mi
05:16hai anticipato perché ti avrei proprio chiesto questo. Abbiamo un'esondazione dell'opinionismo
05:22rispetto alla restituzione della sostanza dei fatti? Te lo chiedo anche perché io parlo con
05:29sempre più persone di varie età che mi dicono, io se non faccio altro che fare zapping tra un
05:37canale e l'altro e mi ritrovo a dei carnai, a delle discussioni a voce alta uno sopra l'altro
05:42con cui probabilmente riempiono i palinsesti, ma non mi vengono mai chiarite le idee, non mi
05:48vengono mai chiarite le idee e la cosa secondo me anche più grave perché me l'hanno dette diverse
05:52persone addirittura dai 30 anni in giù, quindi non quelli che stanno tutto il giorno su TikTok
05:57a guardare i video degli animali divertenti ma persone che vogliono informarsi e mi dicono
06:02il giornalismo sta imparando a parlare un linguaggio autoreferenziale, mi piacerebbe
06:07essere aiutato a capire le cose in maniera chiara e dove il caso a semplificare materie complesse
06:13perché se non lo fate voi chi lo deve fare? Che mi dici? No no ma è proprio così, credo che saremo
06:20d'accordo su questo che io penso sia insopportabile sia il giornalismo che si fa
06:26a monumento equestre, facciamo un mestiere meraviglioso straordinario, faticoso, non è
06:32vero che è sempre meglio che lavorare, lavoriamo tanto, però ci divertiamo tanto e abbiamo anche
06:38la capacità di guardare i nostri errori, io racconto gli errori che sono miei ma sono anche
06:44gli errori di un mondo, di un mestiere, ecco allora io credo che se noi ci rivolgiamo al
06:52lettore e agli ascoltatori con questa autenticità, con questa sincerità e soprattutto con la capacità
07:01di spiegare perché noi siamo dei testimoni, noi siamo pagati per testimoniare la realtà e per
07:08spiegarla diceva, scusa la citazione ma mi sembra la più chiara di tutte, il fondatore di
07:14Le Monde che si chiamava Boeve Marie, diceva che il giornalismo è osservare, riflettere, scrivere,
07:22allora non c'era ancora la televisione, ecco se noi osserviamo, riflettiamo per il lettore o per
07:28l'ascoltatore e poi raccontiamo quello che abbiamo capito, noi diamo ai nostri utenti,
07:33facciamo un favore straordinario di cui veramente ci sono grati perché capiscono il nostro sforzo.
07:40Allora necessità di riprendere a spiegare i fatti bene, probabilmente anche cominciare
07:46a considerarla criticamente questa sovraesposizione mediatico televisiva per cui ciascuno va lì a
07:52fare la ruota, come già dicevi tu, da posizioni preconcette perché la gente non è stupida,
07:59capisce l'intenzione. Allora qui alle mie spalle ho riprescato dalla mia libreria uno speciale di
08:05Millennium che è il magazine del fatto quotidiano di qualche tempo fa con un titolo eloquente Cari
08:12colleghi giornalistici stiamo suicidando, nel senso che passava in rassegno delle varie
08:18maleducazioni professionali che sono andate moltiplicandosi negli anni più recenti, ti
08:23chiedo, vengono anche dall'aver prima mal capito e poi in seguito in maniera diciamo così scomposta
08:30e pasticciata l'innovazione tecnologica? Cioè quando è partito internet i giornalisti hanno
08:35faticato, quando è partita l'ondata dei social media hanno faticato, poi per adeguarci si sono
08:40andati appresso ai modi più pop possibili perdendo però rigore, equilibrio, iniziando a strillare,
08:47iniziando a sovraesporsi. Adesso noi siamo alle prese con una nuova ondata che sfida il nostro
08:51mestiere che quella dell'intelligenza artificiale generativa, come si fa a surfare queste onde
08:59altissime per cui l'innovazione tecnologica entra nel mestiere anche a livello di modi di
09:04atteggiamenti ma parlo anche di modi di titolazione che la gente ci rimprovera e invece asciugare il
09:11tutto tornando a un certo rigore che il pubblico continua a chiederci ed è per questo che sono
09:16così arrabbiati con noi. Mi rendo conto che è una domandona da 100 milioni. Ti rispondo anche
09:23rapidamente citando di un episodio di vita vissuta. Io ho la Corriere della Sera e io
09:31scrivevamo ancora con la Olivetti 22. Non ti dico la produzione di una pagina del giornale che cosa
09:39era allora. Era veramente artigianato puro con tempi biblici e soprattutto quanti attacchi ho
09:51appallottolato e ho gettato alle mie spalle perché non andavano bene. Bene, arrivano i primi computer
10:02che sembrava di stare al paleolitico della tecnologia. C'erano delle lucette verdi che
10:10indicavano dove dovevi scrivere, ma comunque era il passaggio dall'età della pietra all'età del
10:19fuoco. Bene, io ho dovuto contrastare una piccola rivolta dei miei colleghi i quali dicevano che
10:31il computer stava in qualche modo uccidendo la creatività della macchina da scrivere perché per
10:39loro era inconcepibile. Dopo un mese nessuno poteva più fare a meno del computer e questo
10:47ha facilitato la nostra vita, come ha facilitato la nostra vita appunto il fatto di poter trasmettere
10:53i giornali, le pagine dei giornali e centristampe direttamente sull'online. Il fatto quotidiano,
10:59quando è nato si è molto giovato di questo. Tutto questo ha incontrato dei problemi,
11:03delle difficoltà, adattamenti, poi però è andata bene e io credo che anche questa storia
11:11dell'intelligenza artificiale, che io essendo un uomo del paleolitico guardo con grande terrore,
11:18non ho ben capito cosa sia, io credo che sarà in qualche modo addomesticata. Da che cosa?
11:27Credo che sia invece una sfida che ci darà, ed era nella tua domanda questa,
11:31in fondo c'era la risposta, ci darà l'occasione per ripensare al nostro mestiere e per farlo
11:37meglio. Noi possiamo contrastare l'intelligenza artificiale un po' come i grandi narratori
11:47contrastarono le prime gazzette che uscivano in Francia, in Italia, in Germania, cioè scrivendo
11:56dei libri importanti che poi hanno fatto la storia della letteratura. Sto esagerando. Noi
12:03però possiamo dire al lettore, va bene c'è la tecnologia, c'è l'intelligenza artificiale,
12:09però se vuoi sapere esattamente che cosa è successo in Europa, cosa sta succedendo a Parigi,
12:18cosa sta succedendo a Londra, cosa succede veramente nella politica italiana, ma soprattutto
12:25nei fatti di cronaca che sono quelli che in questo momento hanno una domanda molto forte,
12:30c'è una forte richiesta di cronaca, di cronaca nera, ma anche di costume e questo è interessante
12:37perché la cronaca e lo sport, tu lo sai perfettamente, sono stati sempre considerati
12:44i pilastri del nostro mestiere. Questo è un mestiere che è nascito sulla cronaca,
12:49è sullo sport, è linguaggio sportivo. Quanti grandi scrittori ha dato il giornalismo sportivo?
12:56Bene, per fartela breve, io credo che sia una grande occasione per ripensare al nostro mestiere,
13:01per farlo meglio. Ok, quindi cambiano i mezzi, bisognerà mettere da parte le resistenze ma non
13:08può cambiare il levarsi di dosso un po' di tossine da iper spettacolarizzazione e ritrovare un certo
13:16rigore. Non è un caso che noi siamo partiti, e chiudiamo con questo, dal libro di Antonio
13:21Parellaro uscito per PM che si intitola Solo la verità, lo giuro, e quindi cerchiamo tutti di
13:27essere giornalisti e sempre meno artisti e meno che mai pagliacci, che è il sottotitolo problematico
13:34di quel libro. Ti volevo chiedere di aggiungere al fatto che PM siamo usciti in libreria con
13:42Paper First che è la casa editrice del Fatto Quotidiano, siamo usciti da pochi giorni in
13:47edicola, quindi non c'è che l'imbarazzo della scelta. Molto bene, ricordo anche che il dibattito
13:54su che fine ha fatto il giornalismo che ci sarà all'interno del programma del Festival Liquida,
14:00che si tiene anche quest'anno a Saccargia dal 25 al 28 luglio, questo dibattito è stato fortemente
14:05voluto dalla sua stampa Sarda. Io faccio parte di quel direttivo attualmente e abbiamo ragionato
14:11ma che tema? Diamoci una legnata così ci svegliamo tutti. Che fine ha fatto il giornalismo? Se ne
14:16parlerà ulteriormente, il tema verrà sviscerato con Antonio Padellauro durante il Festival Liquida.
14:22Grazie ad Antonio Padellauro, è stato un piacere. Grazie, a presto allora. Buona giornata.