• 3 mesi fa
«Amore mio, sono appena ritornata dalle Cinque Torri… Girovagavo attorno a quelle Torri, illudendomi di vederti comparire da qualche parte. Ma purtroppo tu sei lontano, in mezzo a chissà quanti pericoli». A scrivere da Cortina, il 26 luglio 1954, è Elda Dimai, allora fidanzata, futura moglie e compagna di una vita, di Lino Lacedelli. I lontani e inimmaginabili pericoli sono quelli del K2. Pochi giorni dopo, il 31 luglio 1954, alle ore 18, la spedizione del Club Alpino Italiano riesce, con Lino Lacedelli, detto lo «Scoiattolo» di Cortina, e Achille Compagnoni, guida della Valtellina e istruttore della Scuola Militare Alpina, a toccare gli 8611 metri della vetta, fino ad allora inviolata, del K2, la seconda montagna più alta del mondo.A 70 anni dalla straordinaria e, per quei tempi, epica impresa, Cortina d’Ampezzo e gli Scoiattoli, il sodalizio di alpinisti fondato nel 1939, ricordano Lino Lacedelli (1925-2009) con la mostra «Lettere dal K2» che presenta non solo il suo percorso alpinistico, ma anche quello umano per raccontare un uomo e il suo viaggio verso la vetta nel contesto di un’Italia, sospesa tra la guerra e la ricostruzione, che non c’è più.Oltre 100 lettere, rese pubbliche per la prima volta: la prima è del 17 marzo del 1954 da Milano, l’ultima datata 9 settembre dello stesso anno da Karachi. Quasi sei mesi di corrispondenza che scandiscono il tempo e il percorso di Lino Lacedelli e della spedizione italiana: un traguardo, ricordava Lacedelli, raggiunto grazie all’apporto di tutti i componenti della spedizione, perché «il sacrificio di tutti ci ha permesso di arrivare in cima». Un’impresa corale, compiuta da una squadra formata da Ardito Desio (capo spedizione), Walter Bonatti (il cui supporto fu decisivo per aver portato con l’hunza Amir Mehdi le bombole di ossigeno fino all’ultimo campo), Erich Abram, Ugo Angelino, Cirillo Floreanini, Pino Gallotti, Mario Puchoz (morto durante la spedizione), Ubaldo Rey, Gino Soldà, Sergio Viotto, Guido Pagani (medico), Mario Fantin (fotografo e cineoperatore).«Carissimi tutti. Come già sapete questa volta ci siamo riusciti. Il 31 luglio alle ore 18 due componenti dopo 13 ore di dura lotta con un tempo incerto raggiunsero la vetta», scrive Lacedelli in terza persona. «Per ben 65 giorni abbiamo lottato contro tutto. Il tempo fu il nostro nemico n° 1. La nostra tenacia e volontà ci fece resistere fino quasi all’impossibile. Mangiare si mangiava poco, la sete. Una cosa terribile soffrire la sete».Oltre alle lettere e agli appunti di Lacedelli, la mostra espone i giornali dell’epoca (dell’evento parlò il mondo intero), le foto e le attrezzature, il meglio dell’epoca e che oggi fanno impressione per la semplicità: ramponi, piccozze, tute termiche di piumino, tende canadesi. Un mondo lontano, epico, che la mostra, curata da Roberto Casanova e Vinicio Stefanello per gli Scoiattoli e per il comune di Cortina, con la collaborazione della famiglia Lacedelli (i figli Marco, Emanuela, Cristina e Alberta), è visitabile fino al 12 settembre al Lagazuoi Expo Dolomiti (lagazuoi.it), lo spazio espositivo più alto delle Dolomiti (2.732 metri), situato all’arrivo della funivia Lagazuoi, tra Cortina e l’Alta Badia. Dopo Cortina d’Ampezzo la mostra viaggerà in direzione di Aosta, dove sarà visitabile, a partire dal 22 settembre, nel Castello Cantore, dove ha sede il Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare Alpina di Aosta.

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Trascrizione
00:00Cortina, 14 maggio 1954.
00:28Amore mio, la sera dopo il fioretto mi siedo sulla nostra panca, incomincia già ad imbrunire
00:38e l'aria di tramontana ti fa sentire un brivido nella schiena e per tutto il corpo, ma tu
00:43tesoro non ci sei per stringermi stretta tra le braccia e al tuo cuore per non lasciarmi
00:50più.
00:51Troppi baci, carezze mi hai dato perché posso dimenticare le sere di tanto affetto e passione.
00:58Sognare occhi aperti per tutto il tempo che tu sei lontano.
01:06Campo base 28 maggio 1954.
01:13Mia cara Elda, appena arrivato al campo base ti scrivo, magari un po' stanco, ma alla
01:22mia bambina devo scrivere perché così posso dormire un po' più tranquillo.
01:27Oggi siamo arrivati qui con più di 100 portatori, però fra poco devo ritornare al campo Concordia
01:37perché domani mattina altri 100 carichi devono andare su.
01:40Qui a Cortina è ancora tutto calmo, qualche matrimonio tanto per cambiare.
01:51Io sono ancora a casa, adesso sto aiutando la mamma a fare l'orto così il giorno passa
01:57più in fretta e mi distrago un po'.
02:02Ti voglio dire solo questo, che mai sarò capace di amare un'altra donna come amo te.
02:10Ora devo andare al campo Concordia a quattro ore da qui.
02:15Aspetto giorno per giorno che la perugina venga a chiamarmi, ma ancora non si fa vedere
02:27nessuno.
02:29Sono tanto stufa di essere a casa che non puoi immaginare quanto dolore provo vedendomi
02:34così, quasi un peso per la famiglia da chi ti ama tanto.
02:40Ieri con Bonatti siamo riusciti ad arrivare al primo campo con 63 portatori per poi proseguire
02:52al campo 2 a quota 5.800.
02:56Qui da vari giorni il tempo è bellissimo, senza neanche una nube.
03:01Il campo secondo è un posto molto buono, è ben riparato dalle valanghe.
03:12Si vede un panorama grandioso.
03:15Il campo base è piccolissimo, vediamo delle cime molto lontane.
03:20Amore mio, le mie parole sono misere e meschine per sollevare il tuo morale e la tristezza
03:31per la morte del tuo caro compagno.
03:32Tutto seppe sacrificare per la montagna e di lassù veglierà su di voi.
03:41Domani devo attrezzare dal primo al secondo campo, perciò devo alzarmi alle quattro.
03:56Domani inizia il vero attacco al K2.
04:03Mi fai vivere giorni di angoscia e di paura, è come trovarmi in mezzo alla tormenta senza
04:12una mano che mi guidi.
04:13Ritorna presto tesoro mio, del mio lavoro non ti dissi ancora niente, ritorniamo ancora
04:22alla data del 21 giugno, perché fu questo il mio primo giorno, non ti dico l'agitazione
04:28che avevo, la tua piccola Elda.
04:34Cortina, 25 luglio 1954.
04:41Amore mio, sono appena ritornata da una gita delle cinque torri con Fernanda e il suo merlo.
04:49Girovagavo attorno a quelle torri illudendomi di vederti comparire da qualche parte, ma
04:56purtroppo tu sei lontano, in mezzo a chissà quanti pericoli e non posso aiutarti.
05:26Caraci, 8 settembre 1954.
05:55Elda cara, ancora due giorni poi si parte, finalmente, in questi due giorni ha piovuto,
06:09per le strade bambini nudi che si lavavano e giocavano, mucche, bufali, pecore, capre,
06:16pare che qui non usino ombrelli, dato che solo tre o quattro volte all'anno piove.
06:21Non vedo l'ora di andarmene, speriamo che a Genova non comincino con queste feste che
06:29sembriamo le bestie rare.
06:31Le tue sorelle hanno trovato un merlo, come dici tu, e tu, mia cara, come stai?
06:42Cara, i dolori atroci che ebbi al campo base ora sono solo un ricordo.
07:00Flora mi scrisse che lesse su di un giornale che fra i due nomi degli alpinisti che salirono
07:07sulla vetta figura anche il mio, non posso negarlo, dato che i giornali ne parlano come
07:14cosa certa.
07:15Noi avevamo stretto un patto di non rivelare i nomi dei due, in modo che tutti avessero
07:22quello che meritano.
07:23Sono contento di aver potuto fare anch'io qualcosa per Cortina, mai avrei sperato di
07:30arrivare fino lassù, ma il Signore ci aiutò, ricorderò quel giorno come il più drammatico
07:38finora vissuto.
07:39Il resto ti racconterò a quattro occhi, quando potrò stringerti al mio cuore, ti racconterò
07:46le vicende di questa dura avventura.
07:48Ora ti saluto, perché debbo preparare i bagagli.
08:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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