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Milano, 9 feb. (askanews) - La famosa "tenda rossa" di Umberto Nobile usata come rifugio dopo l'incidente al Polo Nord del dirigibile Italia nel 1928 è di nuovo a disposizione del pubblico dopo un accurato restauro durato 15 anni, a cura del Museo della Scienza e della tecnologia "Leonardo Da Vinci" di Milano.Il direttore, Fiorenzo Galli."C'è un importante valore identitario di quest'oggetto - ha spiegato Galli - che non è solo legato ala storia internazionale del mondo della ricerca scientifica in cui il nostro Paese è stato così forte e così importante, ma anche un valore simbolico per l'aspetto umanistico della storia e della ricerca scientifica che si associa spesso alla capacità di scegliersi delle frontiere da raggiungere anche con azioni di coraggio che portano oltre le normali azioni del quotidiano".Il 25 maggio del 1928, durante il terzo volo, sulla via del ritorno dopo aver raggiunto il Polo Nord, il dirigibile Italia, ai comandi di Umberto Nobile, Generale dell'Aeronautica Militare - che proprio nel 2023 celebra i 100 anni dalla sua fondazione come Forza Armata autonoma - impattò il ghiaccio spaccandosi in due tronconi. Una parte, con a bordo 6 uomini, si risollevò e volò via senza essere più ritrovata. Sul ghiaccio, tra i relitti, rimasero 10 uomini, tra cui lo stesso Nobile; uno di essi morì poco dopo, gli altri 9 sopravvissero per 48 giorni fino all'arrivo dei soccorsi, proprio in questa tenda.Marco Iezzi, curatore del dipartimento Trasporti del Museo."Questa tenda - ha detto - deve il suo nome 'tenda rossa' nonostante il suo aspetto che è totalmente bianco, a una tecnica dell'Aeronautica del tempo. Dall'aeronave si lasciavano cadere delle ampolle di anilina colorata per stabilire l'altitudine calcolando il tempo di caduta. Alcune ampolle sopravvissero allo schianto e i sopravvissuti decisero di spruzzarla sulla tenda per renderla più visibile. In effetti la tenda bianca sul ghiaccio sarebbe stata praticamente introvabile".Alcune di quelle macchie si vedono ancora oggi. La tenda è stata data in comodato dal Comune di Milano al Museo della Scienza che ne ha curato il restauro, co-finanziato dalla Regione Lombardia. Una complessa opera conservativa che ha interessato sia l'involucro interno sia la parte esterna, molto rovinata dal tempo e già interessata da precedenti restauri, coordinata dalla restauratice di tessuti Cinzia Oliva."È stata una sfida fin dall'inizio - ha precisato - per lo stato di conservazione, le dimensioni e la tridimensionalità del manufatto, per il fatto che non avevamo nessun tipo di confronto in letteratura".Per preservarne l'integrità, la tenda, di forma piramidale a base quadrata, è stata montata su una struttura in alluminio conservata in un apposito container ed esposta al pubblico dal 15 febbraio 2023, in occasione dei 70 anni del Museo "Da Vinci".

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