Da "La casa di carta" al Festival di Venezia: l'attrice Ursula Corberò in concorso con "El Jockey". Video

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In La casa di carta, la serie Netflix che l'ha resa famosa in tuto il mondo, è Tokyo. Storia passata. Oggi Ursula Corberò è in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con il film argentino El Jocker.
Eravamo abituati a chiamarla Tokyo, con la sua tuta rossa, uno dei più amati personaggi della serie tv Netflix. Ma la carismatica attrice spagnola Ùrsula Corberò dopo il successo globale della serie è andata avanti e a Venezia 81 ha presentato il film argentino di Luis Ortega El Jockey (titolo internazionale: Kill the Jockey). Una pellicola a tratti surreale con personaggi spiazzanti, tra i quali appunto lei, Abril, promettente fantina legata a un collega - il protagonista, interpretato da Nahuel Perez Biscayart -. A un certo punto, dopo un incidente, lui decide di scomparire, sfuggendo così alla mafia che governa il mondo dell'ippica. «Direi che la mia Abril è uno dei personaggi più grandi che abbia mai interpretato. Perché non sta cercando di dimostrare la sua aggressività, non ne ha bisogno. Sta solo vivendo la sua vita ed è come una piccola strega. Ma è anche vulnerabile. Come tutti noi. Voglio dire, sto dicendo strega in senso buono, strega in quanto sensitiva».
El Jockey è originale, a tratti divertente, e dal percorso narrativo né classico né lineare, presentando personaggi e situazioni di difficile decifrazione. «Cosa è male e cosa è bene? Penso che ci siano anche questo tipo di domande nel film. Tipo, Remo, il personaggio principale, è cattivo perché è un tossicodipendente e sparisce e fa cose cattive perché beve troppo e diventerà un papà. O sta solo trovando se stesso in un certo senso e ha bisogno di questo per essere il miglior papà del mondo. Penso che il film ti inviti a mettere in discussione te stesso. Penso che sia un film molto difficile da descrivere, è unico e ciascuno spettatore troverà una diversa connessione. Penso che tutti si collegheranno a modo loro. Ciascuno deve guardarlo e trarre le sue conclusioni».

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00:00Eravamo abituati a chiamarla Tokio con la sua tuta rossa, uno dei più amati personaggi
00:06di La Casa di Carta, ma la carismatica attrice spagnola Ursula Corberó, dopo il successo
00:12globale della serie TV, è andata avanti e alla mostra del cinema di Venezia ha presentato
00:17il film argentino di Luis Ortega, Kill the Jockey, una pellicola tratti sul reale con
00:23personaggi spiazzanti, tra i quali appunto lei, Abril, una promettente infantina legata
00:30a un collega, interpretato dall'attore Nahuel Pérez Vizcayar, che a un certo punto, dopo
00:35un incidente, decide di scomparire, sfuggendo così alla mafia nel mondo dell'Ippica.
00:41Direi che Abril, il mio personaggio in questo film, è uno dei personaggi più grandi che
00:48abbia mai interpretato, perché non sta cercando di dimostrare la sua aggressività, non è
00:53in bisogno, sta solo vivendo la sua vita ed è come una piccola strega, ma è anche
00:58vulnerabile, come tutti noi, voglio dire, sto dicendo strega in senso buono, strega
01:04in quanto sensitiva.
01:06Un film originale, a tratti divertenti e dal percorso narrativo né classico né lineare,
01:14presentando personaggi in situazioni di difficile decifrazione.
01:18Cosa è male e cosa è bene?
01:24Penso che ci siano anche questo tipo di domande nel film, tipo Remo, il personaggio principale,
01:30è cattivo perché è un tossicodipendente e sparisce e fa cose cattive perché beve
01:35troppo e diventerà papà, o sta solo trovando se stesso, in un certo senso, e ha bisogno
01:41di questo per essere il miglior papà del mondo.
01:44Penso che il film ti inviti a mettere in discussione te stesso, penso che sia un film molto difficile
01:50da descrivere, è unico e ciascuno spettatore troverà una diversa connessione, penso che
01:56tutti si collegheranno a modo loro, ciascuno deve guardarlo e trarre le sue conclusioni.

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