• 3 mesi fa

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Trascrizione
00:00Dobbiamo cercare di ascoltare i ragazzi, forse dentro le nostre parole c'è molta retorica,
00:08c'è molta convenzione, quindi dobbiamo imparare evidentemente a rimetterci in ascolto
00:13e a capire da dove viene. Quindi dobbiamo avere l'umidità e il tempo di essere presenti
00:19con i nostri figli, i nostri ragazzi.
00:21Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorire Beccaria, è alla parrocchia Sant'Angelo
00:26della Medici di San Polo per parlare di disagio giovanile con un gruppo di adolescenti.
00:31Domenica notte la strage di Paderno Dugnano, mercoledì un sedicenne,
00:35è morto per le ferite riportate in una rissa tra giovani a Bologna.
00:39È stato fermato un coetaneo, segni drammatici di un disagio che cresce tra gli adolescenti.
00:45Il problema è semplicemente vivere con i nostri figli, i nostri ragazzi
00:50e affrontare con loro quotidianamente anche le loro frustrazioni, i loro piccoli e grandi fallimenti
00:57e riuscire sempre a dar loro parola, perché più un ragazzo si sente ascoltato e compreso
01:04anche nelle proprie debolezze, nei propri sbagli, più allora effettivamente riesce a nominare il dolore
01:12e anche ad affrontarlo.
01:14Dobbiamo stare attenti di non sottrarci alle nostre responsabilità che sono,
01:20prima di tutto, lo stare con i ragazzi.
01:22Se noi non stiamo, non passiamo tempo con loro, alla fine non capiamo.
01:26È solo standoci con loro che riusciamo a capire, questo è anche il nostro problema.
01:30Spesso non abbiamo tempo per stare con i ragazzi.
01:33Don Burgio è incontrato nuovamente al Beccarie Riccardo il diciassettenne
01:37accusato di aver ucciso i genitori e il fratello a Paderno Dugnano.
01:40Quello che sconcerta è che in qualche modo destabilizza tutti noi adulti
01:44proprio trovarsi di fronte a un ragazzo, potremmo dire, normale.
01:48Si sa che queste definizioni sono sempre limitate.
01:51È un ragazzo, indubbiamente, che comunque ha una capacità argomentativa di comunicazione,
01:58però evidentemente non è bastato, evidentemente c'era un dolore molto più profondo.