Dal Villaggio della Maratona delle Dolomiti, in Alta Badia, ecco il talk con Hervè Barmasse, l’uomo che dopo aver domato diversi ottomila come alpinista ha deciso di fare altrettanto in sella alla bici, affrontando la “Supermaratona”, una sfida pazzesca fatta di 13 passi dolomitici, 285 km e 8.400 metri di dislivello. In conduzione Jacopo Gerna
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SportTrascrizione
00:00Come l'hai preparata? Scusa Pier, perché mi ha proprio incuriosito. Mi ha detto, va preparata. Sì, va preparata, ma come va preparata?
00:14Ecco, qui io rappresento l'amatore degli amatori degli amatori che vanno in bici, nel senso che...
00:21Non è vero, va forte!
00:24Non è così, non è così.
00:25Ma non è una questione dell'andare forte, è semplicemente che io faccio un altro sport, il mio sport è l'alpinismo,
00:31e dunque ho dedicato un po' più di specificità nella preparazione maggio-giugno per essere pronti primi di luglio,
00:39però non avevo mai percorso più di 4200 metri di dislivello, e dunque farne il doppio significa comunque mettersi alla prova,
00:48e poi non ho usato comunque un preparatore, sono stato proprio un amatore fino in fondo.
00:54Dalla mia parte diciamo che ho avuto la fortuna, almeno dal punto di vista di integrazione e nutrizione,
01:01di avere uno che è già dei miei sponsor, l'Equipe Nervidi, che comunque mi ha dato delle dritte importanti per gestire la fatica tutto il giorno.
01:09Anche se poi per gestire quella fatica e le 10.000 calorie spese, ci sono state delle volte che ti siedi più di una volta a piatto di pasta,
01:19perché poi alla fine anche la pancia devi riempirla con qualcosa.
01:23A che ora sei partito? Perché fare 285 chilometri con 13 passi dolomitici ti dà l'idea di quelle tappe antiche, quelle tappe primordiali.
01:34A che ora sei partito?
01:36Sono partito appena dopo le 6 del mattino, dovevamo partire alle 5, dovevamo perché comunque la cosa è stata testimoniata da una fotografa o un cameraman,
01:47Maratona ci teneva comunque poi a dar luce a questo progetto, anche perché, e qui lo sottolineo, il progetto sarà aperto a tutti, dopo spiegherò come.
01:55Però sono partito alle 6 e un quarto e all'inizio, come classico errore dell'amatore, ho aperto subito il gas, andavo da 250 a 300 watt,
02:06poi ho detto no, aspetta, rallentiamo perché se no non arrivo in fondo, e dunque al sello ho cambiato il passo e sono arrivato appena prima di mezzanotte,
02:17che significa 15 ore pedalando e con le pause 18 ore di giornata.
02:24E sembrerebbero tante le pause, tre ore di pausa, ma voi dovete pensare, 13 passi, se fa freddo prima di scendere ti scaldi, ti copri,
02:34già solo lì sono 10 minuti a passo, sono 130 minuti, ci metti dentro, come dicevo prima, due volte una pasta, qualche panino e alla fine le tre ore di pausa per portarlo a fondo ci vanno.
02:47Senti Erwin, io che sono il vero ciclamatore tipo base, ho fatto tante volte alla Maratona dei Dolomiti quasi sempre il classico, guai a chiamarlo corto, o il medio.
02:59E tutte le volte quando arrivo sul sella c'è sempre un momento quando c'è quel drittone tutto dritto, ma che dico, chi me l'ha fatto fare?
03:06Ti è capitato ieri di dire chi me l'ha fatto fare o no? E dove?
03:10Allora, ho avuto due momenti difficili, in realtà uno difficile e magico e l'altro solo difficile.
03:19Quello difficile è stato sicuramente al Colle Tre Croci, perché lì avevo già il Fedaia, il Duran, lo Stau Lanza e il Colle Tre Croci, che è questo passo che non fa mai nessuno, è quasi tutto in doppia cifra.
03:34E lì ero un po' in crisi, però pensavo va bene, arrivo al Lago di Misurina, puccio le gambe nel lago, mi riprendo, mangio una pasta e dunque lì ho sorpassato questa crisi.
03:44Cioè vuol dire mille metri di slivelli in dieci chilometri più o meno?
03:47Sì, sì esatto, appena sotto i dieci chilometri. E poi dopo l'altra crisi ce l'ho avuta al Pordoi, che è stata una crisi proprio di mancanza di energia, ma allo stesso tempo è stato un momento magico, perché io non avevo mai pedalato la tarda sera su un passo delle Dolomiti.
04:06Ero seguito comunque da due auto elettriche che non fanno nessun rumore, dunque non avevo il fotografo o il cameraman che rompevano le scatole o il rumore delle moto, il rumore delle auto.
04:17E a un certo punto ero sul Pordoi da solo, riuscivo a percepire il fruscio del vento sul prato, la vegetazione ma anche la fauna, gli uccellini cinquettari mi attraversano la volpe, lo scogliattolo e nonostante fosse un momento di sofferenza era anche un momento di magia, anche perché poi in cima al Pordoi si è anche abbassata la nebbia e quel momento di solitudine è stato veramente qualcosa di incredibile.
04:43In quei momenti lì quindi Ervetti dai dei piccoli obiettivi, tu dici ok arrivo in cima lì, c'è il lago, mangio una pasta, perché se pensi a tutto quello che hai davanti, probabilmente quello che ti sei lasciato dietro, perdi un po' di morale, perdi un po' di motivazione.
04:59Ma io avevo già individuato ai momenti duri, il Jau è duro per tutti, è inutile, è il Jau e lo sappiamo e dunque ho detto dai scendo dal Jau e va bene, con le tre croce è stata una sorpresa, quando sono arrivato in cima al Valparola diciamo che ho detto se non mi arrivano i crampi al muro del Jat, perché un conto è fare il muro del Jat durante il percorso della Maratona delle Dolomiti che è questo muro 100 metri ripido al 19%,
05:27io sono arrivato al muro del Jat che avevo 200 erotti chilometri e avevo già più di 6.000 metri nelle gambe, appunto ho detto se il muro del Jat mi prende un crampo è finita.
05:40Sorpassato quello ho detto vabbè dai in qualche modo la portiamo a casa.
05:44Altra piccola notazione è che comunque anche andare in discesa in bicicletta nel buio la sera quando non ci sono più luci, non c'era nemmeno la luna, ecco quello è un altro momento non di difficoltà ma dovevi rimanere sempre lucido, cioè se tu dai troppo all'inizio poi non hai la lucidità e ci rischia che ti fai del male.
06:06Ecco sì anche perché voglio dire la guida in discesa avevi solo un fanale immagino con la luna che ti illuminava la cosa.
06:13Onestamente devo ringraziare perché dietro c'erano quelli che dovevano fare le riprese che a un certo punto gli ho detto mettiti dietro, metti gli abbaglianti e luna nella strada perché così era tutto un po' più facile.
06:24Ma senti Erve tu sfide estreme nella tua vita ne hai fatte tante, hai aperto via, non so quanti 8000 hai fatto voglio dire, però probabilmente in questa cosa che hai fatto tu c'è tanto della testa dello sportivo di alto livello del campione, cioè il discorso del non accontentarsi della mutazio e di uscire dalla sorta di comfort zone, se di comfort zone si può parlare per te perché tu hai fatto delle cose già impressionanti senza questa cosa qua, questa cosa qua ripeto chi va in bici sa quello che hai fatto, è una cosa impressionante.
06:54Ma è bellissimo lo slogan, il claim scusate di quest'anno no, mutazio, mutare, che cosa significa mutare? Per me mutare significa rendere la nostra vita unica e incredibile, però per farlo dobbiamo essere disposti al cambiamento, a un cambiamento positivo, all'idea che ci possono essere delle sfide, che quelle sfide devono essere affrontate con il passo giusto e che non dobbiamo avere paura delle sfide che ci propone anche la vita, non solo lo sport.
07:22Secondo me mutazio nasconde un po' dietro quello, tra l'altro in questo momento siamo in un momento mutevole, la nostra società, il pianeta, i cambiamenti climatici, dunque è una parola che secondo me rappresenta al meglio il presente e ci dà uno slancio per il futuro perché tutti noi ripeto se vogliamo rendere la nostra esistenza unica dobbiamo essere disposti a mutare e a cambiare alcune delle nostre abitudini.
07:49Erre, tu sei un uovo di montagna, nasci in montagna, hai scalato, sei stato, hai visto le più grandi montagne del mondo, che cos'è che rende uniche e così belle le Dolomiti?
08:05Ecco, le Dolomiti sono uniche semplicemente perché, come lo possiamo guardare, io qua di fronte tra l'altro ho il Sass della Cruz dove c'è una via famosissima proprio di Reinold Mesner, no?
08:16In Dolomiti hai questa vegetazione, queste colline, questa montagna dolce e poi questa impennata verticale proprio di queste guglie di Dolomia che sono non solo spettacolari ma invogliano proprio all'idea di cimentarsi anche nell'arrampicata.
08:35Ricordiamo che in Dolomiti soprattutto, ma in generale in montagna, esiste una montagna per tutti, cioè una difficoltà per tutti, montagne facili e montagne difficili, vie più facili e vie più difficili e dunque quando pedali qua pedali un po' in paradiso, ecco.
08:52E c'è qualcosa che lega l'alpinismo o l'approccio che hai tu alla montagna e il ciclismo in montagna?
09:01Allora, ecco, questa è una cosa che, grazie perché ci tengo a sottolinearlo, se noi guardiamo la storia dell'alpinismo degli anni 20, 30, 40 ma anche degli anni 50, un nome a caso per chi vuole fare una ricerca su internet, Herman Bull, comunque tutti gli alpinisti erano scalatori ciclisti perché non c'erano altri mezzi per raggiungere le montagne e ci sono delle storie incredibili che raccontano appunto di un alpinismo, in questo caso eroico,
09:29che forse vedeva la sfida maggiore proprio nel raggiungere la montagna e faccio così una nota, una parentesi storica, i fratelli Schmidt partono da Monaco, arrivano a Zermatt, ai piedi del Cervino, in bicicletta e salgono per la prima volta la parete nord del Cervino.
09:48Dunque grandi scalatori ma anche grandi ciclisti e grande vicinanza appunto tra questi due mondi.
09:54Io non so se tu sei consapevole ma hai creato una sorta di mostro, di bellissimo mostro con questa supermaratona da 8400 a 28500 perché adesso io mi aspetto che già qualcuno si scarichi la traccia.
10:09Hai aperto una via come si dice.
10:12Hai aperto un'altra via insomma, però magari diciamolo, non è per tutti, però dici perché la consigli e come, se diciamo un amatore, un amatore medio, che volesse arrivare a farla, che percorso dovrebbe fare?
10:24Allora l'idea con Maratona delle Dolomiti, con gli organizzatori, adesso è quella poi di dare a tutti la traccia per seguire il percorso e ognuno di voi, di noi, potrà farlo con il suo tempo, c'è chi lo farà in giornata,
10:41magari a tappe anche, a tappe in due o tre giornate,
10:43a tappe esatto, c'è chi lo potrà fare anche in una settimana.
10:46Chi percorrerà il percorso si iscriverà, si segnerà su Strava e avrà un badge che certifica che tu fai parte della famiglia di Supermaratona.
10:56Dunque l'invito è proprio quello di portare le persone a provare la Supermaratona delle Dolomiti.
11:03Poi ognuno deve fare un po' di coscienza propria e dire, ok, come parto? Un giorno, due giorni?
11:10Cioè ognuno deve deciderlo per sé in base alle proprie capacità, al proprio livello, ma l'idea è una sfida con se stessi.
11:18Poi ci sarà qualcuno che andrà più veloce, esiste in tutti gli sport, ma concentriamoci su di noi.
11:24Ma tu cosa hai provato quando hai capito, ok, ce l'ho fatta, l'ho portata a casa?
11:27C'è quella sensazione che quando senti di avere fatto l'impresa, cosa passa per la testa per chi non ha mai fatto nulla neanche di paragonabile a questo?
11:37Ma c'è una grande soddisfazione, cioè ti senti riempito da un'energia che sino al chilometro prima pensavi di non avere più e poi dentro in realtà ti senti rigenerato e ricaricato.
11:50Per quello che è bella la sfida personale, tra l'altro quando io ho proposto Super Maratona a Claudio e a Florian e a tutto il gruppo che ci tengo sempre a ringraziare,
12:02che lavora per Maratona delle Dolomiti per organizzare questo evento speciale e diciamo che io avevo visto un percorso.
12:09Poi loro mi hanno portato alla storicità del percorso perché i 13 passi non sono 13 passi a caso, la Maratona delle Dolomiti è cambiata nel tempo.
12:18Addirittura partiva dall'hotel posta, non da dove siamo abituati adesso, e i 13 passi sono tutti quei passi che sono stati percorsi nel tempo durante la Maratona delle Dolomiti, che è mutata, che è cambiata.
12:31È la sintesi storica di tutti i passi della Maratona.
12:34Dunque ve l'hanno fatto loro il percorso, io lo pensavo un po' più facile, ma una volta che ho detto sì, va bene, quello era.
12:42Un consiglio che ti senti di dare a tutti quelli che sono qui, che domenica correranno, il classico, il medio, il lungo, sia sull'alimentazione sia su come vestirsi, su come prepararsi?
12:56Sull'alimentazione io posso passare quello che mi ha passato l'equipe Enervit, ovvero cercare di non arrivare mai al gancio, che tutti noi sappiamo che è già il momento di crisi.
13:09Dunque cercare di nutrirsi prima, di rifocillarsi prima, di prendere quella barretta, quel gel prima, secondo me questa è la base per far sì che tu non abbia delle crisi.
13:21Riguardo invece all'atteggiamento che si deve avere, io ho sempre affrontato la Maratona delle Lomiti al passo in cui potevo parlare con le altre persone.
13:32Poi so che qualcuno sicuramente vorrà andare veloce, però ogni tanto anche prendersi la voglia di conoscere chi hai al fianco, può essere comunque una bella giornata spesa in bicicletta per chi non guarda il tempo.
13:46Dunque è una grande occasione.
13:49Tu hai citato giustamente il discorso dell'alimentazione, dell'integrazione, della nutrizione, però adesso va tanto di moda, si parla tanto del pre.
14:02Qual è stato, sono curioso di sapere, nelle ultime 24-48 ore prima della sfida, quante calorie hai fatto, quanto hai mangiato, come hai mangiato?
14:10Io sono una persona che già fa un po' attenzione a come diciamo mi nutro tutti i giorni.
14:20Non ho cambiato assolutamente niente, ho mangiato un piatto di pasta in più il giorno prima, al posto che mangiarla magari una volta sola l'ho mangiata due.
14:28E poi la colazione, i ciclisti normalmente almeno due ore prima fanno quel pasto prima di partire.
14:36Io non avevo due ore o tre ore prima, dunque ho preso del porridge con del miele, del pane con la marmellata e del burro e due uova strapazzate, niente più di quello.
14:47E a ritorno però, adesso che va tanto di moda, se facciamo caso all'arrivo del giro, del tour, gli danno sempre questi ciclisti una borraccia in mano con qualcosa di viola, diciamo che è succo al mirtillo.
15:02E io avevo il mio succo al mirtillo alla fine.
15:06Però almeno non hai fatto i rulli, hai già dato abbastanza.
15:10No, anche perché ho fatto fare tardi a tutti, se mi mettevo ancora lì a fare i rulli magari quella volta mi mandavano anche a cagare, si può dire.
15:18Dacci anche qualche dettaglio tecnico sulla bicicletta che hai usato, che rapporti, che scali rapporti avevi?
15:23Allora, bicicletta intanto devo dire che ho usato una Pinarello F, non l'ultimissima ma quella appena prima, l'ultima uscita è lì in mostra e di cambio dietro avevo un 30 come rapporto e mi sono trovato abbastanza bene.
15:40Anche se c'è stata una volta che ho pensato, certo che avessi anche il 32, non è che in questo momento ti viene voglia di tirare su di un dente o di due.
15:5136 davanti?
15:53Davanti, davanti, davanti, no 34.
15:57Ah ecco, insomma, buono, buono.
15:59E' buono, va bene.
16:01No, chiedo io.
16:0234, 30 direi, sì, sì, sì.
16:04Poi non basta mai.
16:06Ecco, diciamo che poi usi quasi sempre il 34, 27 perché alla fine, però nei momenti a doppia cifra, quelli un po' lunghi si tiri su e...
16:16Se ti porti via una fotografia di questa giornata intera sulle Dolomiti qual è stato il momento magico proprio lì, ti immagini lì, quel momento è stato spettacolare?
16:26Allora è stato spettacolare la partenza perché c'era la nebbia a Corvara e quando sono arrivato al Gardena entrava il sole e poi i primi chilometri li ha fatti un ragazzino con me che si chiama Jean-Paul
16:44che è proprio qui di Badia ed è stato un bel momento condiviso con un ragazzo giovanissimo.
16:50Ti ha fatto da lepre all'inizio?
16:52No, in realtà a un certo punto mi ha detto ma non è che stiamo andando troppo veloce?
16:58Però no, quello è stato un momento bello quello della partenza, poi quello del Pordoi come dicevo prima magico nella notte, incredibilmente emozionante e poi forse l'arrivo.
17:09L'arrivo io ho trovato delle persone che non erano assolutamente tenute ad evadere lì, a farmi un applauso, a dirmi bravo e queste persone sono le persone che organizzano Maratona delle Dolomiti, quella foto lì rimarrà nel mio cuore.
17:25Io questa ho un po' paura a fartela perché ho un po' paura della tua risposta ma a questo punto ho visto che voi sportivi di alto livello avvertite sempre l'esigenza e il bisogno di alzare l'asticella ma io ti chiedo ma dopo questa la prossima cosa fai? Un everesting?
17:41Ma io non lo so, ho la scusa che la bici prepara molto per quello che è l'alpinismo dunque in realtà l'ho utilizzato anche come preparazione per progetti futuri, non nascondo che vorrei tornare in Himalaya d'inverno per tentare la salita invernale in stile alpino di un 8000 e la bici sicuramente ti mette una grande base però non escludo neanche qualche avventura bici montagna
18:08e potrebbe essere un mutamento futuro e chi lo sa, diciamo che non chiudo nessuna porta, potrebbe anche essere con altre bici, l'importante è metterci un po' di avventura e quando si parla di avventura deve esserci ovviamente l'incertezza del risultato perché se sai già come va a finire manca quel sapore gustoso della sfida
18:33Tu sai che ci sono persone che amatori anche di buon livello che fanno magari lo stesso giro 3-4-5 volte alla settimana, tu non mi sembri quel tipo di ciclista lì?
18:44Cerco di variare, mi piace andare ancora con ossa ad esplorare anche perché io pedalavo quando ero un atleta e facevo gare di sci alpino come allenamento e poi la bici l'ho riscoperta un po' negli ultimi 4 anni con la zambaratona dell'edurumiti, se si può esplorare è meglio
19:05Come alpinista hai già un progetto in testa o questo dell'invernale su Himalaya è quello che vorrei fare o c'è già qualcosa di previsto?
19:13Allora deve essere tutto confermato, lo farò nei primi di settembre-ottobre, quello è il progetto importante, ce ne sono altri due prima di quello di cui non è che non parlo perché mi rubano il progetto ma è semplicemente che sono un po' scaramantico e poi la regola dovrebbe essere prima fai e poi parli
19:36Il ciclismo è anche una tua passione, lo è diventato intanto come preparazione ma non solo, ti piace anche seguire, hai seguito il Giro d'Italia, il Tour, stai seguendo questo tentativo di impresa di Pogacar di fare il doppio Giro Tour, come lo vedi?
19:53Lo vedo bene, Tadej è in superforma, non darei tutto per scontato perché comunque l'ultima settimana è una settimana difficile, nelle gambe lui comunque ha il Giro d'Italia, è vero che scherzando ha detto mi è servito per preparare il Tour che è in parte vero però dobbiamo vedere e allo stesso tempo ho visto comunque, a meno che non stesse bleffando, un Wingegar soddisfatto del poco distacco che ha preso
20:20Piano non va
20:22Piano non va e poi ci sono insomma, è ciclismo, basta poco, abbiamo visto Cavendish che è stata una cosa incredibile, però il primo giorno per poco doveva ritirarsi perché stava male, io chiaramente a Tadej non lo conosco ma gli auguro di riuscire in questa doppietta favolosa che se ricordo bene è Pantani l'ultimo
20:40L'ultimo Pantani 26 anni fa nel 98
20:42Esatto
20:44E prima un certo Endurain che era qua prima
20:47Che sarà con noi domani
20:49Che sarà con noi domani alle tre e mezzo sarà qui con Gianni Bugno, due che di solito parlano poco ma che domani hanno promesso di parlare tanto quindi sarà divertente
20:57E che hanno insomma si sono sfidati per lungo tempo
21:01Hanno 120 anni in due perché quest'anno tutt'erano 60 anni ma sono due spettacolari 60 anni sarà divertente sentirli domani
21:09Senti Erve un consiglio che dai a chi domenica partirà, che cosa ti senti di dire, come va vissuta la maratona delle Dolomiti?
21:19Per tanti io tra questi è la gara per gli amatori più bella del mondo intanto per come è organizzata, per lo scenario dentro quale la corri e per come puoi affrontarla
21:31Che consiglio ti senti di dare?
21:33Un consiglio facile che sta alla base di tutte le mie sfide divertirsi basta semplicemente divertirsi
21:40Certo e non guardate il tempo che non è così importante
21:44Sì diciamo che il tempo tutti tendiamo a guardarlo ma facciamo così allora se vediamo di non avere la gamba che desiderevamo avere
21:53Allora guardiamoci attorno e godiamoci lo spettacolo dell'altabadia
21:58Perché in tutto questo diciamolo siccome non ti è bastato quello che hai fatto ieri, tu domenica sei al via no?
22:04Domenica dovrei essere al via, ho un piccolo fastidio devo essere sincero
22:08Ma chissà come mai
22:11Però no ho un po' il pacio ma se passa sicuramente sarò al via
22:15E parti per il lungo?
22:17Devo ancora deciderlo
22:20Ma la cosa bella della maratona delle Dolomiti è anche quella che puoi decidere in corso che cosa fare
22:25Cioè se ti sei divertito abbastanza vedi che se ti puoi fermare subito
22:29Sì però attenzione è che quando si arriva al medio e devi svoltare per il giau pensateci bene
22:35Sì ci ho pensato due volte ho fatto sempre il medio
22:39Ma che cosa ha questa salita di così speciale?
22:43Che è diventato un po' il simbolo della maratona nel corso degli anni
22:46È una salita molto dura e molto dura nella sua regolarità non ti dà mai un attimo di respiro vero?
22:52Il giau
22:54E che lo affronti comunque già dopo alcuni chilometri
22:57E il giau la parte dura è quella iniziale perché quella dei tornanti alla fine passa
23:03Ma all'inizio hai queste rampe proprio svolti e parti al 13 al 14 con una punta al 15
23:09E hai questa strada che va dritta e dici dove vado?
23:13E quello secondo me è un momento difficile
23:16E la stessa situazione te la ritrovi appunto al Duran e te la ritrovi al Colcroci parlando di super maratona
23:22Però quel passo lì è un passo diventato mitico come il mur del Giat
23:27Perché io al mur del Giat ho visto delle scene incredibili
23:30Lacrime, bici che cadono
23:33Gente che sale a piedi
23:35Esatto, dunque alla fine il mur del Giat secondo me rimane il posto più bello dove guardare la maratona delle due uniti
23:42Poi ci sono tutti i tifosi che ti guardano, magari gli amici, i parenti che ti aspettano
23:46Spendiamo due parole per i tifosi perché poi c'è moltissime e moltissime persone che vengono qua
23:52Non ti conoscono nemmeno e ti incitano esattamente come fossi tra dei pogaccia
23:57E questa secondo me è la cosa che rende ancora più speciale la maratona delle due uniti
24:01Senti Hervé, un super grazie
24:04Hai aperto una strada
24:07Un giorno si dirà che la super maratona è stata fatta per la prima volta da Hervé Barmas
24:13Non è un caso che un grande alpinista, un grande scalatore abbia fatto una delle imprese del ciclismo
24:20E tu pensi che tutti noi umani possiamo provarci?
24:25Assolutamente, anzi lo consiglio, ripeto, non c'è bisogno di farla in 15 ore
24:32Cioè uno lo può fare veramente in più giorni e comunque è di grande soddisfazione
24:37Anzi, io l'anno scorso ero venuto alla maratona delle Dolomiti in bici con un altro stile
24:43Avevo le sacche attaccate alla bici e dunque un altro tipo diciamo del muoversi in bicicletta
24:48E per chi lo fa in più giorni quello potrebbe essere il modo migliore
24:52Autosufficienza, tranquillità, paesaggi, ti fermi quando vuoi, birretta e via
24:59Addirittura la birretta?
25:00No, non prima di scendere, a fine giornata ovviamente
25:04Poi se c'è un grado in discesa con la birretta
25:07No, no, no, quello non funziona
25:09Grazie Hervé
25:10Grazie, grazie mille, grazie Hervé, complimenti
25:13Grazie, grazie quindi al ciclista, complimenti ancora ad Hervé Barmas
25:19Grazie Jacopo Gerna, ovviamente a Piero Avergonzi