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Dal Villaggio della Maratona delle Dolomiti, in Alta Badia, ecco il talk con Gianni Bugno e Miguel Indurain. I due ex campioni di ciclismo raccontano i loro epici duelli. In conduzione il vice direttore di Gazzetta Pier Bergonzi

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Sport
Trascrizione
00:00Buongiorno a tutti, buongiorno. Ho il privilegio e l'onore di presentarvi due grandi campioni.
00:12Io sono un giornalista della Gazzetta dall'85, sono un ciclamatore come voi, ho fatto anche
00:19una decina di volte la maratona, so che cosa vuol dire. Intanto ho il piacere di annunciare
00:24qui con me Jacopo Gerno, il mio collega, Jacopo vieni che mi aiuterà, perché ne ho due che
00:30non parlano tanto e hanno fatto cose straordinarie ma non sono di grandi parole. Uno è italiano,
00:36lo conoscete bene, ha vinto un Giro d'Italia nel 90, due Giri d'Italia, ha vinto una Vuelta,
00:43ha vinto un Giro delle Fiandre, ha vinto una Milano-Sanremo, ha vinto di tutto ed è Gianni
00:47Bugno, Gianni vieni, Gianni! E l'altro è un suo grande rivale, lui diceva perché doveva
01:01capitare proprio a me, uno che ha vinto cinque Tour de France, due Giri d'Italia su tre
01:07partecipazioni, che andava a cronometro come nessuno mai, ma proprio a me deve capitare,
01:12è nato nel mio stesso anno perché Gianni Bugno e Miguel Indurain, Miguel vieni, sono tutti e due
01:18del 1964. Uno è nato a febbraio del 64, l'altro il 16 luglio quindi fra poco fa 60 anni, sono
01:40120 anni in due e noi quattro insieme abbiamo vinto tutto, tutto, Olimpiadi, Mondiali, Giro
01:49Tour de France, Giro d'Italia, Grandi Classiche, tutto. Jacopo da chi cominciamo? Da noi due che
01:57non abbiamo vinto niente, una grande rivalità la vostra, io personalmente ero un ragazzino,
02:06cominciavo a guardare bene lo sport in televisione ed era bellissimo vedere duellare
02:12in un modo diverso da come si duella oggi, secondo me in un modo più... Parla piano così
02:18Miguel capisce, Miguel capisce tutto l'italiano, tu puoi parlare spagnolo, va bene? In un modo
02:23secondo me più umano, più vicino alle persone perché oggi abbiamo dei grandi fenomeni che
02:30corrono però sembrano quasi dei robot, i misuratori, queste bici pazzesche e tutto
02:36quanto, eravate i campioni ma eravate i campioni che secondo me la gente sentiva vicino e per
02:42questo che eravate tanto apprezzati, tanto amati, anche oggi siamo arrivati qui al villaggio,
02:47quante foto avete fatto ragazzi? Siamo arrivati in ritardo Pierre perché tutti volevano una foto,
02:52un selfie giustamente e penso che sia ancora bello ogni tanto tornare, anche adesso che avete
02:58smesso da tantissimi anni, tornare e rivivere l'affetto di questa gente. Qual è la domanda?
03:02La domanda è le sensazioni che provate dopo tanti anni che avete smesso nel trovare
03:10l'affetto della gente, voi che eravate campioni, che avete vissuto dell'amore della gente tanti
03:14anni fa. Buonasera, piacere di essere qui con Gianni, con Pierre, con i compagni. Nella nostra
03:24epoca era un ciclismo un po' diverso, corriamo tante gare, 100 gare, 120 gare, non facevamo
03:36allenamenti di altitudine, stagioni o niente, facevamo molte gare e molti hotel, quindi alla
03:43fine avevo una amicizia con i corredori della vostra epoca e questo alla fine, quando era la
03:49carriera era una guerra, ma quando ero all'hotel era più tranquillo. Dice che alla sua epoca si
03:57correva tantissimo, 120 giorni di corsa all'anno, non c'erano tutti quei periodi di allenamento in
04:04altura o lontano dalle gare, si correva tantissimo, si condividevano gli stessi alberghi e in gara era
04:11una guerra, però poi fuori dalla gara c'era una sensazione di amicizia, un feeling particolare.
04:19Ciao a tutti, bello vedervi qua. Quando corravamo noi sicuramente non c'erano i telefonini,
04:30non c'era il computer, quindi ti trovavi in albergo, ti trovavi davanti a un telefono a gettoni e quindi
04:36parlavi, avevi la possibilità di dialogare con i tuoi avversari. In corsa era guerra, però dopo
04:42c'era l'amicizia che ci tenevano uniti per lo sport che facevamo. Voi siete passati al
04:51professionismo più o meno insieme dopo le Olimpiadi di Los Angeles, mi chiedono 85,
04:56Gianni subito dopo e vi siete incontrati per le prime volte alla fine degli anni 80,
05:01probabilmente in un tour, in qualche corsa in Spagna, ma i primi grandi momenti di rivalità
05:06sono stati negli anni 90, in particolare la prima grande rivalità al tour. La domanda è per Gianni,
05:13quando nella tua carriera, tu eri già comunque un grande corridore, avevi vinto il Giro d'Italia
05:18del 90, il Mondiale del 90 l'avresti potuto vincere ma sei arrivato terzo, quando ti sei
05:25accorto che Miguel era un campione tale che in qualche modo nelle corse di etappe aveva qualcosa
05:31più di tutti? Sicuramente nel 93-94, quando poi sono passato con Ferretti e ho deciso di non
05:40puntare più la classifica perché c'era lui, era inutile, partivi quando c'era la prima cronometro
05:46era 60-70 chilometri, avevi già tre minuti, quindi dove vado? Anche perché nella testa di un
05:53corridore partire per una corsa d'etappe, per la classifica, trovarti già con tre minuti, non
05:59andava piano in salita, il problema era questo, se fossi andato piano in salita dicevi vabbè,
06:03mi sono trovato un grande campione nella mia strada e quindi a un certo punto dovevo rinunciare.
06:08E per te invece Miguel, qual è il giorno o il momento in cui ti sei accorto che Gianni era
06:14veramente un fuoriclasse, probabilmente più forte di te nelle corse di un giorno perché era più
06:20veloce e invece un po' meno forte nelle grandi corse d'etappe? Sì, ho visto Gianni con la
06:26classica, io ho iniziato, nel mio tempo mi dicevano che era come Moser, era grande, pesante,
06:33per la classica, per la Paris-Roubaix, per Milano-Sanremo, l'ho fatto, l'ho fatto una e ho detto no,
06:39cambio, c'è Buño, c'è un altro corridore che è una classica più forte, mi ho allenato per le grandi,
06:48Buño andava forte anche in cronometro, anche in salita, nel tour 91-92 andava sempre nel
06:56podium, era lì vicino, era cerca, cerca. Allora dice che quando è passato professionista tutti
07:04pensavano che Miguel fosse un corridore come Moser perché era grande, forte, potente a cronometro e
07:11dice tu sei adatto per le grandi classiche, per le classiche come una Paris-Roubaix, una Sanremo,
07:16ma per le grandi classiche. Lui invece poi si è accorto, anche confrontandosi con corridori fortissimi
07:21da corse di un giorno come Gianni, che non era quello il suo destino e ha cominciato a cambiare
07:26completamente preparazione e allenamento per puntare alle grandi corse a tappe, ma nel 91-92
07:32in particolare Gianni è stato anche un rivale importante perché andava forte a cronometro e
07:37forte in salita. A cronometro non abbastanza forte per uno come Miguel, Gianni. Non abbastanza
07:44forte, ti ho detto, partivo con tre minuti di svantaggio quindi. Poi lui andava forte anche in
07:50salita, il problema era questo, diceva lo stacca in salita, no, lui in salita era sempre lì. Ha vinto due Alpe d'Uezz e lui era sempre lì, quindi c'è, dove andava?
08:01Ha vinto Alpe d'Uezz? Due volte Alpe d'Uezz, che non è male, non è male. No, il problema è che all'epoca la cronometro era
08:09molto lungo, era largo, doveva regolare molto. La prima che ho vinto erano 73 chilometri.
08:19C'era una cronometro di 73 chilometri la prima che ha vinto, era una cronometro importante.
08:24Voi avete fatto non so quanti giorni di gara uno contro l'altro, tantissimi, però la domanda è per
08:31tutti e due, qual è stato il giorno in cui il vostro rivale vi ha fatto arrabbiare di più? Forse
08:37per te il mondiale del 92 Miguel e Gianni il giorno in cui tu hai pensato ma porca miseria sto
08:41qua sempre in mezzo alle scatole, ma possibile? Io sempre, io sempre l'ho pensato. Allora lui è
08:53l'unico corridore che ho conosciuto che non ha mai avuto un malanno, non si è mai preso un
08:57raffreddore, mai avuto niente. Non cadeva mai? No, lui andava sempre, tant'è vero che lui non usava
09:03l'aria ricondizionata, girava sempre con la calzamaglia e non si ammalava mai. C'è l'unico
09:08corridore che non si è mai ammalato l'ho trovato io. No, quando è professionista ha tanti giorni
09:20malati, ha uno buono, però il resto sono difficili. Già ne dice nessuno che tu mai giorni, mai un giorno di crisi,
09:29mai un giorno di malattia, mai una cosa, niente. Ma neanche un raffreddore, il covid.
09:33Niente, il covid non c'era. Per me non ha preso neanche il covid. Ma il giorno che ti sei arrabbiato di
09:41più per Gianni è stato a Benidorm 92 che era un po' casatura. Sì, a Benidorm quando aveva vinto a
09:46casa il mondiale stavo un po' infadato, sì perché andava in fuga con Chiapucci, con Chiapucci lo
09:52batteva alla volata ma arriva Gianni mi prende e ho detto basta. Il giorno che l'ha fatto arrabbiare di più è quando a casa sua
10:01tra virgolette in Spagna a Benidorm dove Miguel andava in vacanza perché era la sua città di
10:07vacanza a Benidorm e ci teneva tanto a vincere a Benidorm e invece a Benidorm ha fatto il secondo
10:11mondiale Bugno. Allora vi racconto un aneddoto di quel giorno. Bugno quell'anno lì non aveva vinto
10:16tanto, se mi ricordo aveva vinto solo una tappa al giro di Svizzera. No, non ho vinto niente, ho vinto una tappa al giro di Svizzera,
10:23sono arrivato secondo a giro di Svizzera perché secondo e terzo giro di Francia non ho fatto
10:29niente quell'anno lì. Però lo chiama Martini a Clessa a casa di Fonders, li porta a bere un
10:37caffè e gli dice guarda Gianni che io comunque voglio investire su di te sono convinto che tu
10:41farai un grandissimo mondiale. E lui dice ma no ma come faccio a casa di Indurain, Indurain va troppo
10:46forte come si fa? Il rispetto era tale di Miguel che Bugno vince il mondiale volando una volata
10:52pazzesca su Jalaber, Konyshev, tutti quelli che c'erano, arriva, io ero lì con lui sotto il
10:58traguardo, sta tipo cinque minuti dieci minuti senza dire una sola parola e tutti dicevano Gianni
11:06grande hai rivinto il mondiale, grande. Dice una sola cosa, alza la testa e dice mi dispiace per
11:12Miguel, mi dispiace per Indurain. Allora i due come come sapete non sono di grandi parole ma
11:29Gianni in gruppo ogni tanto legava con qualcuno e con un Indurain parlava tanto, col fratello
11:35di Miguel. Con Prudenzio è diverso da me, con gli amici e con Gianni parlava tanto. Io
11:45sempre andavo all'entrevista con te con un altro con la televisione e Bugno e Prudenzio andavano
11:52sempre. Ha un fratello Miguel Prudenzio che ha fatto i Giri d'Italia che è il contrario di lui
12:00molto estroverso parlava, ciarliero, andava un po' meno forte in bicicletta ma parlava
12:08tanto e Gianni aveva legato e parlava tanto con Prudenzio, non ricordi Gianni? Si non ricordo
12:13questo fatto, a parte che io sono di poche parole, non so come avete organizzato quella
12:17intervista io e lui siamo di poche parole, comunque va beh. Con Prudenzio parlavo di più
12:27di con Miguel, Miguel mi castigava e basta. Contestualizziamo un pochino, visto che siamo
12:38forse nel posto più bello al mondo per pedalare, come era percorrere questi posti da
12:48corridori, da professionisti? Chiaramente non ci si godeva il paesaggio, non si guardava niente,
12:52però sapevate che queste erano le tappe insieme alle cronometre che allora incitavano molto di
12:59più, potevano essere giornate decisive, quindi probabilmente per voi ricordate anche la tensione,
13:06le vigilie, le giornate anche molto dure fisicamente e mentalmente? Si per me era
13:13difficile perché in quell'epoca non era Strava, non era anche Google che poteva vedere la pendenza,
13:19doveva venire con il cocchio o con la bicicletta per vedere il Pordoi, il Sela, i classici perché
13:27io non li conoscevo e quando veniva qui aveva la tensione della montagna che era dura e del
13:34tempo, a me non mi piace la pioggia, mi piace il sole, il calore e quando arrivavo qui sempre
13:40stava il tempo abbastanza difficile e sempre ho avuto questa difficoltà, ho fatto giri, ho fatto
13:50molte gare, alla fine sono porti classici che conosco, però quando vengo qui sempre ho la
13:58tensione della montagna che è una montagna dura. Ai suoi tempi non c'era Strava, non c'era Google,
14:05per conoscere davvero le salite dovevi andare a provarle, dovevi andare in bicicletta o con
14:10la macchina a vedere esattamente e ogni volta che veniva a queste parti sapeva comunque che c'era un
14:15po' la tensione di affrontare queste grandi salite e soprattutto il punto di domanda più grande suo
14:20che quello di tutti noi per domani era il tempo perché lui amava tanto il caldo e non sopportava
14:26la pioggia o il grande freddo e di solito da queste parti si trovano posti spettacolari, stupendi ma
14:32anche a volte il brutto tempo, infatti la volta che siamo arrivati a Corvara pioveva, che ha vinto
14:37il cappucci. Sono d'accordo anch'io, questi posti sono belli col sole quando c'è caldo, anch'io amo
14:47il caldo e non la pioggia e quell'anno lì siamo arrivati a Corvara con l'acqua, noi quando
14:53corravamo dovevamo venire a vedere i percorsi, le salite, io mi ricordo che per conoscere meglio
14:59una salita dovevo andare sull'Atlante e per capire quant'era la pendenza della salita guardavo le
15:03frecce che c'era sull'Atlante, tre frecce erano sopra il 10%, due frecce dal 5 al 10, una freccia
15:10dal 5 allo 0%, quindi dovevi conoscerle così le salite, oggi invece è molto più semplice.
15:17Questo ci dà uno spunto molto interessante, una delle tantissime cose che sono cambiate
15:23dai vostri tempi perché facciamo forse prima dire quello che è rimasto come allora rispetto
15:28a quello che non è cambiato. Quello che volevo chiedere a entrambi, quanto vi piace di questo
15:32ciclismo del 2024, cosa vi piace e cosa non vi piace? Del nuovo ciclismo, del ciclismo di oggi?
15:38Nella mia epoca te lo conosci tu personalmente e quando andava forte sentiva la pierna come
15:46il dolore che stava perché non era il pulso, non era il battito, era sensazione e l'esperienza
15:57che dava, il regolare. Oggi la tecnologia sta per tutto e non puoi fermare la tecnologia
16:06e il ciclismo è così, con il pinganillo, con il direttore, con l'informazione, con il google,
16:14è un ciclismo un po' differente, un po' che cambia tanto. All'epoca di Miguel tutto era
16:24sensazione, uno sapeva se stava bene o no, a seconda di come stavano le gambe e contava molto
16:30all'esperienza. Lui era uno dei primi anche che ha usato il cardiofrequenzimetro ma non tanto,
16:35non troppo. Adesso invece c'è una tecnologia pazzesca, hai tutto, sei collegato via radio
16:40con le macchine, riesci a ottenere tutto, è un ciclismo molto più semplificato,
16:47in un certo punto di vista più complicato. Ma ti piace questo ciclismo? Avresti voluto
16:51avere tutta questa tecnologia? Io non sono nel ciclismo professionale, lo vedo come un
16:56affizionato più in televisione, in prensa, ma vedo che è un ciclismo difficile, che ha
17:06tanto stress. Molta gente che si mette fuori dal ciclismo, non per il fisico che è terminato,
17:16mentalmente è un ciclismo molto stressante, sta tutto controllato, la comida, l'internamento,
17:24tutto questo è un ciclismo differente. Tutto più stressante, un ciclismo in cui non è tanto
17:32il logorio fisico ma più il logorio mentale che porta molti corridori a smettere anche prima del
17:37previsto. Gianni tu apprezzi il ciclismo di oggi? C'è qualcosa che ti sarebbe piaciuto avere ai
17:42tuoi tempi di quello che hanno adesso i corridori? Non avere avuto Mighelli. Sono d'accordo con
17:50Mighelli, il ciclismo di oggi è molto più stressante. Anch'io lo guardo dalla televisione,
17:55vedo che i corridori di oggi non fanno nulla, corrono, si allenano e poi dopo gli vengono
18:04dati delle indicazioni, indicazioni reali. Loro puntano molto sulla preparazione. Noi
18:10in i nostri tempi dovevamo correre per trovare la condizione, perché era il modo migliore per
18:14allenarsi. Oggi i corridori invece si allenano con i preparatori che gli danno delle indicazioni
18:20specifiche per poter poi arrivare alle corse correndo poco al massimo della condizione.
18:25Un saluto anche a tutti quelli che ci stanno seguendo in streaming su gazetta.it, sul ciclista,
18:31il nostro portale per i ciclamatori. So che voi seguite comunque tutto il ciclismo,
18:38una domanda sul Tour de France. Come avete visto questa prima settimana? Pogacar può
18:46farcela vincere Giro e Tour nello stesso anno? E lo dico a uno che c'è riuscito due volte.
18:51La partenza d'Italia è una partenza interessante, molto stressante. Nella televisione è stato bene,
19:02ma nel corridore è stato un po' stressante, dura. Pogacar è stata forte, ha fatto il Giro,
19:12è stata forte. Il resto ha fatto una caida importante nel Paese Vasco, Winnegar, Roglic,
19:20Venepul. Penso che alla fine del Tour andranno meglio. Pogacar un po' meno,
19:26fa un po' la guerra di questo Tour. Pogacar ha vinto il Giro,
19:33gli fanno due settimane per fare il doblete. E' una represa davvero difficile.
19:41Una partenza dall'Italia molto bella, molto stressante, molto tirata. Pogacar ha guadagnato
19:49bene, ha fatto però il Giro. Gli altri invece, Winnegar, Roglic e Venepul, vengono dalla caduta
19:56del Paese Vasco. Secondo Miguel potrebbero andare molto più forti nella terza settimana e lì sarà
20:03la battaglia vera. Pogacar può farcela, ma non è detto. Gianni, tu come la pensi, come la vedi?
20:08Pogacar ha dimostrato adesso di essere il corridore più forte. E' una grande condizione. Domani c'è
20:14una tappa importante con lo sterrato. Speriamo che non ci siano caduti importanti e che i
20:22contendenti della maglia gialla possano superare questa tappa importante domani. Winnegar,
20:27un punto di domanda, ha perso poco per quello che ha avuto. Potrebbe entrare in condizione
20:33l'ultima settimana e Pogacar deve essere un po' più stanco. L'unico che può farcela contro Pogacar
20:39è Winnegar. Gli altri sicuramente non possono competere. Ma secondo voi, uno come Winnegar,
20:46che è caduto al Baschi, ha perso un blocco di lavoro importante. Nella terza settimana crescerà
20:53di condizione, andrà più forte? O come l'anno scorso invece Pogacar potrebbe pagare il fatto
20:58che non si è allenato abbastanza? Questa è una domanda difficile, perché normalmente va in
21:05professione, ma se ti metti in un po' di crisi va fuori. Normalmente Winnegar, prima della
21:16caduta nel Paese Vasco, stava in piena forma. Sì, perde un po', ma non perde tanto. Spero che
21:24gli piaccia le carriere lunghe e spero che l'ultima settimana vada meglio.
21:31Una domanda difficile a cui rispondere. Winnegar era arrivato fortissimo fino a quel momento nei
21:36Paesi Baschi. Solo lui può sapere esattamente come sta. La teoria è che dovrebbe sempre crescere
21:43e spera che vada forte l'ultima settimana, così ci sarà una grande battaglia. Tu, Gianni, pensi
21:48che crescerà, può andare ancora più forte nell'ultima, o paga il blocco di lavoro? Dipende
21:52che condizione aveva all'inizio di questo tour. Sicuramente aveva una condizione buona, perché
21:58ha saputo contrastare Pogacar. Giannaverese poi accuserà questo fatto qua, perché lui non ha mai
22:09corso fino all'inizio del tour. Lui potrebbe crescere l'ultima settimana, sperando che però
22:15non accusi il fatto che sia andato troppo forte questo inizio di tour. La difficoltà che ha è che
22:23la caida del Paese basco è qui. L'altro giorno, quando ha scelto il Galibier, ha perduto 20 secondi.
22:32Normalmente scende bene, ha forza scendendo, ma ha una caida molto forte e in mente frena un
22:43po' di più. Ha Pirinei, ha Alpi, sono scelte difficili. Spero che non le resti la possibilità.
22:53La caduta del Baschi lo potrebbe condizionare molto. L'altro giorno, giù dal Galibier, sia Vingar
23:02sia Venepola hanno perso tanto in discesa, perché probabilmente quella caduta è rimasta un po' nella
23:06testa. Sui Pirinei e sulle Alpi ci saranno altre discese importanti. Miguel spera che non sia troppo
23:13condizionante, ma lì quella è una partita che si gioca e rischia di perdere. Adesso il vantaggio di
23:17Vingar è che ci sono delle tappe in pianura, a parte quella di domani che è difficile, però le
23:22altre sono tappe di pianura che permettono a Vingar di poter riposare, quindi poter
23:27ventare in condizione l'ultima settimana.
23:30Parlari, Gianni, dei preparatori. I corridori sanno sempre quello che devono fare, hanno delle
23:36indicazioni. Dal vostro punto di vista, che avete vissuto un ciclismo, un'epoca d'oro, ma certamente
23:43differente rispetto a quella di oggi, non c'è un po' poca fantasia? I corridori non hanno
23:48grande capacità di improvvisazione, non si vedono più gli attacchi senza arrivare a chi appuccia
23:52i sestriere, che è stato un caso estremo. Tutto molto schematizzato, forse troppo anche per chi guarda?
23:58Sicuramente più schematizzato. Quello che non piace oggi è che i corridori sanno già quello che
24:03devono fare, non si inventano niente. Ai nostri tempi, quando corrivi in bicicletta, non avevi le
24:07radioline, facevi la riunione la mattina prima della corsa, poi la corsa la gestivi tu. Non te la
24:13gestiva il direttore sportivo. Massimo ti veniva da dare il consiglio quando eri in fuga,
24:19o quant'altro. Tu facevi il corridore, tu eri il corridore, tu eri il tuo mestiere, quindi era
24:27diverso, era un po' più romantico diciamo. E ora il problema che ha il corridore è che ha tutto,
24:32ha la bicicletta, l'econometro, buona, la bicicletta di montagna, buona, buona alimentazione,
24:39buona alimentazione. E chi falla? Falla il corridore, il resto non falla. In nostra
24:45epoca fallava la ruota, fallava la comida, fallava qualche cosa e avevo scusa,
24:52però ora no. E chi falla? Falla il corridore.
24:56Ghecchia, adesso è tutto perfetto, la bici perfetta, la crona, la bici perfetta, la strada,
25:01l'alimentazione impeccabile, non ci sono più le crisi di fame, sparite le crisi di fame.
25:06La miraglia che dice tutto dall'inizio alla fine. Tutto è l'errore del corridore.
25:12Ai loro tempi poteva essere colpa della ruota, colpa della bici, colpa della preparazione,
25:17ho mangiato poco, c'era una via di fuga, adesso via di fuga non ce n'è.
25:21In realtà io sulla fantasia non sono così d'accordo, perché i corridori come Pogacaro,
25:27come Van Der Poel fanno attacchi da lontano e hanno anche fantasia, cioè non è proprio tutto
25:32così scontato. Quest'anno avete visto la Leggi Bastogliegi e Venepola l'ha attaccato da lontanissimo,
25:38alla Strade Bianche Pogacaro fa un attacco da lontano, Van Der Poel l'anno scorso ha fatto un
25:43mondiale attaccando, rischiano anche, ci sono corridori che hanno la capacità di rischiare,
25:47secondo me da quel punto di vista è un bel ciclismo. Pogacaro ti dice anche quando attacca,
25:52se vuoi. Lui aveva detto che attaccava... L'ha stabilito, a Sante Maria è attaccato.
25:57Quindi fantasia è quella, te lo dico già prima. Diciamo che oggi i corridori forti sono 5-6 al di
26:05sopra di tutti gli altri e sono loro che fanno la differenza e sono loro che poi inventano la
26:09corsa, però dietro c'è poco, non riescono a contrastarli. Quando c'era un corridore con
26:17tanta fantasia che attaccava e rompeva un po' le scatole, come Chiappucci, vi dava fastidio o no?
26:25A me no, alla squadra sì, avevo da lavorare duecento chilometri per andare a prenderlo.
26:33Sì, all'epoca c'era qualcuno che attaccava da lontano, ma attaccare è facile,
26:43ma il difficile è arrivare alla meta, perché è un sforzo grande. Il problema è che oggi la
26:51velocità media che mettono, sono tappe corte, la velocità è alta e fare una fuga è veramente difficile.
27:01Dice che gli attacchi di Chiappucci a lui personalmente non davano tanto fastidio,
27:04davano fastidio alla squadra perché doveva lavorare poi per inseguire o per chiudere per tanto tempo.
27:09Gianni, a te ti dava un po' fastidio questi attacchi un po' fuori?
27:13Sì, davano fastidio anche a me perché erano improvvisati, quindi è tutto rispondo con la
27:19squadra. Mi hanno accusato anche di aver tirato per Mighel, quando ho l'età per la Sestiere,
27:24però io correvo per la Gator, Mighel per la Banesto e Chiappucci per la Carrera,
27:28quindi eravamo in squadre diverse. A me interessava la classifica come interessava Chiappucci.
27:32Gianni, tasto dolente forse, il momento del ciclismo italiano. Ci sono pochi corridori,
27:42mi pare, Pier, che ne siamo partiti 8 addirittura. 8 è un numero veramente da
27:47una nazione piccolissima e ho paura. La cosa che mi preoccupa è che negli ultimi anni è una
27:52tendenza che stiamo sempre calando, calando, calando, calando, ma si dice non c'è una
27:57squadra World Tour, ma non è il problema più grande il fatto che forse sempre meno ragazzini
28:02vanno in bici, scelgono altri sport, fanno meno sport? Diciamo che siamo carenti nello sport. Noi
28:09italiani in questo momento lo vedi anche nel calcio e nel ciclismo. Ci sono pochi giovani che
28:14si avvicinano a queste discipline, si fa poca educazione fisica anche nelle scuole, i ragazzini
28:21di oggi fanno poco sport. Bisognerebbe avvicinarli allo sport, non al ciclismo, al calcio o quant'altro,
28:26ma allo sport per poter poi elevare il professionismo. Cosa si può fare in concreto?
28:34Il problema del sport è che ora bisogna investire molto, bisogna investire molto per avere una squadra
28:43nel calcio, nel calcio, nel ciclismo. Penso che in Spagna e in Italia mancherebbe il sponsor forte
28:52che investa tanto. Quando tu devi investire nel sport, all'inizio non succede niente, non succede
29:02nulla, uno, due, tre, quattro anni, ma alla fine va cadendo. In Spagna e in Italia succede questo,
29:08che durante un tempo non si mette tanto dinero al ciclismo, all'inizio funziona, funziona, funziona,
29:17ma dopo dieci anni il livello si è visto che cae, è difficile recuperarlo.
29:26Mancano i grandi investimenti e quando un Paese non investe nello sport o non ci sono grandi sponsor
29:34che investono nel grande squadra, non solo nel ciclismo, vale per tutti gli sport, gli effetti
29:39magari non subito ma dopo qualche anno sono evidenti e poi è difficile tornare su perché
29:44servirebbero nuovi investimenti che consentono di aspettare un periodo per il futuro.
29:48Andiamo a parlare un po' di maratona, ci stacchiamo un attimo dal professionismo e parliamo
29:58agli 8.000 partenti di domani mattina. Grande incognita il meteo, vedremo un po' domani se ci
30:06farà, non essere così pessimista, però ecco al di là poi del tempo c'è un consiglio che vi sentite
30:16di dare, cioè chiaramente ciascuno in base alle proprie capacità sceglie il percorso, sceglie il
30:21passo da tenere, questo lo sa ciascuno di noi, ma c'è un consiglio che vi sentite di dare a questi
30:27ragazzi, a questi uomini che partiranno domani? Sicuramente che si devono divertire, deve essere
30:33un divertimento quello di domani, non è una competizione, non è una gara, è un modo di
30:40vedere queste montagne che sono bellissime e che tutti ci invidiano, quindi il consiglio che vi do
30:46è divertitevi, non pensate al tempo che farete, pensate solo a guardare il paesaggio bellissimo che avete.
30:53Miguel, un consiglio per chi domani partirà e farà il classico, il medio o il lungo? Il ciclismo è sempre un
31:01deporte duro, se fa calore, calore, se fa freddo, freddo e tu devi prepararti per il momento, se
31:10fa calore, devi idratarti bene, la sale, l'alimentazione, se fa freddo, devi portare la
31:16roba, non puoi andare senza la roba se piove a Pordoi, devi adattarti e divertirti al massimo,
31:26questa non è una gara come ha detto Gianni, è un divertimento, ma è un divertimento preparato
31:34perché è un deporte duro e tiene il suo rischio, se piove devi frenare con calma, non rischiare.
31:42Il ciclismo è uno sport duro, è uno sport di fatica, è uno sport complicato e devi essere
31:48preparato, se c'è tanto caldo devi essere preparato per idratarti bene, per prendere i sali, se c'è
31:54pioggia o c'è freddo devi vestirti bene, partire con gli indumenti giusti, devi frenare, non devi
32:01rischiare niente in discesa, non fatti pazzi in discesa, tanto Bennati mi ha detto l'altro giorno
32:05che la squadra per le Olimpiadi Mondiali è già fatta, quindi non c'è modo per nessuno di entrare
32:10più. Divertitevi, pensate che questo è un tipo di gara in cui uno deve arrivare in fondo contento
32:17di averla fatta, sfruttando il proprio tempo, guardando in giro questo luogo che è uno dei
32:23luoghi più belli del mondo, divertendosi e ve lo dicono due che hanno fatto tutta la vita invece
32:28a corsersi contro uno contro l'altro, a farsi la guerra dappertutto. Vogliamo chiedere a loro
32:35come si frena in discesa? Dobbiamo modulare la frenata se è bagnato chiaramente? Se c'è una
32:41tecnica per frenare in discesa? Ora ha cambiato tanto con il disco, in un'epoca mia quando
32:50vedevo la curva doveva frenare molto prima perché non frenava poco o non frenava e andava
32:59veloce, ma ora con il disco devi tenere attenzione perché il disco frena, ma la ruota non prende
33:08l'asfalto se va, quindi devi avere un po' di previsione di come è la curva e un po' di
33:18attenzione perché frena e frena, ma il problema è che si va. A sui tempi non c'era ruota disco e
33:26quindi dovevi frenare adesso per scendere domani dal Pordoi e invece adesso con il disco frena
33:35tanto anche ma devi fare molta attenzione con la pioggia in particolare, magari anche abbassare un
33:39po' la velocità per non rischiare niente. Gianni un consiglio tecnico? Io non ero un discesista,
33:45lui andava più forti in discesa, in particolare con il bagnato e anch'io sono d'accordo, bisogna
33:50modulare un po' la frenata con il freno a disco di oggi, sono più performanti sicuramente quindi
33:56per evitare il blocco della ruota davanti bisognerebbe frenare con gradazione. Michel
34:03era anche un discesista, forti più di tutti a cronometro, forte in salita e forte anche in discesa.
34:08Lui dice sempre il mio tempo, ha ragione, era il suo tempo, non il nostro. Io sono diverso, è il nostro tempo, era il suo quindi è il mio.
34:21Però in volata eri più forte te? In volata ero più forte Gianni? Sì, sempre andava che
34:28secchiava, che perdeva qualche metro ma quando guardava l'arrivo tutto dritto, faceva così
34:36diretto e vinceva sicuro. Mi ricordo una volata, adesso mi viene in mente, forse a Stoccarda eravate
34:43insieme in volata nel 91 ai mondiali, c'era anche tu in quella volata lì, e com'è andata quel finale?
34:48Sì, in salita andava Gianni e Roig che secchiavano ma quando ha iniziato la volata... C'era Mejia
34:58anche, il colombiano Mejia. Sì, solo ha vinto a Mejia il colombiano, è giusto. C'era la salita,
35:04sulla salita ha attaccato Gianni con Roig e poi c'erano Miguel e Mejia e alla fine, questo era
35:11il mondiale del 91, nella volata finale dice io sono riuscito solo a battere Mejia, il colombiano.
35:17Qualche volta l'hai battuto, dai. Qualche volta sì, però lui mi ha battuto parecchie volte.
35:25La volta che ti è bruciato di più qual è stata? Il tour? Il tour 91-92. Il tour non ci volevi fare
35:34niente perché lui era il più forte, quindi ti ho già detto, partivi, tre minuti alla prima cronometro,
35:39attenzione, tre minuti arriva il terzo, sono arrivato terzo, era futuro scopo. Sono arrivato
35:45terzo, secondo il povero, cioè primo e secondo Labanese, terzo io a tre minuti, della squadra.
35:53Quindi non è che partivi tanto col morale alto, quindi tu partì per vincere tu, tre minuti il
36:00primo cronometro. E poi era il tour che c'erano 100 chilometri di cronometro alla fine, sommandole
36:04tutte. Quasi 190, perché c'era ancora una squadra, prologo e due cronometro. E loro i minuti di
36:11ritardo erano più di tre in partimento e via. Forse con i tracciati di oggi, Miguel, magari invece di
36:17cinque ne vincevi quattro di fila, un po' meno cronometro. No, vincevo ancora cinque, te lo garantisco io.
36:23No, se hai il percorso sfederente devi entrenare differente. Nell'epoca era la cronometro, io mi
36:31allenavo la cronometro, lavoravo con la Pinarello nel tunnel del viento, sempre migliorando per
36:38fare una buona cronometro, perché era importante la cronometro nel tour. Lavoravo tanto tempo con
36:45la bicicletta. Ora, se hai subito dura, devi entrenare la cadenza, il disarrollo più esplosivo,
36:53deve cambiare, devi adattarti al ricorrido della carriera. Miguel, un'ultima cosa, poi chiudiamo.
37:02Voi avete fatto praticamente tutti gli anni 80 e gli anni 90, dall'epoca di Dino fino a Pantani.
37:09Qual è il corridore di più classe che secondo voi avete incontrato? Secondo te, Miguel, qual è il
37:15corridore con più classe che hai visto in tutti quegli anni nella tua carriera?
37:19Non ho visto corridore con classe che non ha vinto niente, ma ho visto corridore con classe che ha vinto
37:27tanto, come Inol. Inol era mio idolo quando ero piccolo. Ho corrido con lui per due anni al tour,
37:36era un corridore bravo, ma era duro. Se ti guardava, stava morto. Per me, penso che Inol,
37:51in sua epoca buona, era fortissimo. Ha visto anche tanti corridori di grandissima classe che
37:58non hanno vinto niente e corridori di classe che hanno vinto tanto, come Inol, probabilmente è
38:03quello con più classe di tutti quelli che ha incontrato lui. Ha visto due volte al tour,
38:09gli ultimi due tour, e ha detto che era anche un corridore cattivo, che ti guardava e vedevi
38:14che aveva voglia di vincere, di battere tutto. Era meglio non arrivare troppo vicino a chiuderlo,
38:21perché reagiva tanto. Gianni, per te qual è il corridore con più classe? Sono d'accordo con
38:26Michele. Anche per me era il mio idolo Inol. Quando ho iniziato a correre, ho cominciato a
38:32guardare ciclismo, Inol per me era il super, era un idolo, un corridore che mi piaceva per tutto,
38:39per la sua classe, per come lottava in corsa. Mi ricordo che quando ha fatto la sua ultima
38:48corsa, l'ho salutato e gli ho dato del Lei, per dire, ed era la Paris-Gyboussé. Paris-Gyboussé dell'86,
38:54gli hai dato del Lei? Signorino, gli hai detto? Signorino, sì. In francese ovviamente. Certo,
39:02in francese. Senti, domani vi sfiderete di nuovo, chiudiamo così, pronti via subito a tutta,
39:09sul campo lungo vi attaccherete. Pronti via, lo saluto e lo faccio andare. Tant'è inutile
39:16battere, cercare di batterlo, che è più preparato di me. La partenza è difficile,
39:23quando parte viene uno di qua, l'altro di qua, è un po' come la nocce che sta la sombra.
39:32Si parte ancora buio quasi. Sì, è un momento un po' di tensione. Quando monta la prima salita,
39:40è calma, il resto calma. Ma la salita è stressante. Farai il medio o il lungo,
39:50hai già deciso? Dipende dal tempo? No, mi hanno detto che devo fare il medio,
39:54normalmente faccio il lungo. Piano piano faccio il lungo. Mi hanno detto che devo arrivare alla
40:01televisione. Vorrebbe fare il lungo, ma gli hanno detto che è meglio che faccia il medio per andare
40:11a dire qualcosa in tv, ha qualche obbligo di rappresentanza. Gianni invece ha detto che lui
40:17non ci prova neanche, lo lascia partire, lo saluta subito al traguardo. Si vedono solo
40:22alla partenza. Grazie mille di essere stati con noi, vi aspettiamo anche il prossimo anno,
40:27grazie Gianni, grazie Michele, in bocca al lupo per tutto, grazie davvero.

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