Blu Notte - Massimo Vichi

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Il Professor Massimo Vichi insegnava economia e diritto in un Istituto tecnico di Aosta, aveva 47 anni, una moglie e una bambina di 7 anni. È stato assassinato il 01/02/1988 con 8 coltellate in un agguato sulle scale della propria abitazione. Il colpevole non è mai stato individuato.

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Trascrizione
00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:00Il caso che raccontiamo questa sera è una storia ghiacciante, un agguato mortale e inspiegabile.
01:20A come è protagonista un insegnante di scuola e per come sono andate le cose, per l'ambiente
01:25in cui si è svolto e per la piega, che per un certo periodo hanno preso le indagini,
01:29potrebbe essere il seme della violenza di Ed McBain oppure i ragazzi del massacro di Giorgio Scerbanenco.
01:36Ma è così complesso questo caso, complesso e agghiacciante, che potrebbe assomigliare a qualunque cosa,
01:41come avviene sempre per i fatti di cronaca. Perché non è un romanzo o un film il caso del
01:46professor Massimo Vichi, ma un fatto vero. Siamo ad Aosta, in un condominio al 128 di via San Marten,
01:53il primo febbraio 1988.
02:05Il nostro caso inizia con un urlo e un cane che abbaia. L'urlo è un urlo di dolore ghiacciante e prolungato
02:12che si sente lungo la tromba delle scale di un condominio alla periferia di Aosta, alle 7.40 del mattino.
02:19È un urlo in tre tempi, che si sente fino al terzo piano. A sentirlo è anche una bambina che sta in un appartamento
02:26che si preoccupa perché il padre è appena uscito di casa e lo dice alla madre, dice c'è papà che sta urlando per le scale.
02:33La madre però non ci crede, c'è un cane che sta abbaiando, forse la bambina si confonde, è quello il rumore che ha sentito.
02:39Ma cos'è quell'urlo? Cos'è stato?
02:43Due insegnanti che abitano al terzo piano hanno sentito distintamente quell'urlo.
02:48Si precipitano fuori dall'appartamento, giù per le scale e vedono un loro vicino, il professor Massimo,
02:54seduto sul penultimo gradino, appoggiato alla ringhiera.
03:00Così cercano di aiutarlo.
03:04Allora chiamano la polizia. Il professor Massimo è in fin di vita e bisogna portarlo all'ospedale con l'ambulanza.
03:11Non c'è niente da fare e non resta altro che constatare le cause del decesso, la ragione di quell'urlo spaventoso e prolungato.
03:1812 coltellate. Lo hanno aggredito il professor Massimo, lo hanno ucciso a coltellate su quella scala.
03:25Però c'è un testimone.
03:29Poco prima, verso le 7.15, un'infermiera che abita nel palazzo aveva percorso quelle stesse scale per uscire di casa,
03:36ma non aveva notato niente di strano.
03:41E poco dopo, qualche minuto dopo, sempre attorno alle 7.15, un altro signore aveva fatto lo stesso.
03:47Aveva sceso le scale ed era uscito, anche lui senza notare niente di strano.
03:53Ma verso le 7.30, un pensionato che era entrato nel palazzo per andare a prendere una compagna di scuola della nipotina,
04:00vede un ragazzo fermo in quell'androne.
04:03Un tipo robusto, così lo descrive il pensionato.
04:06Alto 1,80 con una giacca a vento grigia, con delle righe rosse sulle braccia.
04:11L'uomo ha il volto coperto da una sciarpa o da un fazzoletto e il pensionato non riesce a vederlo bene.
04:17Niente di speciale, tanto che dalle indicazioni del pensionato la polizia riuscirà a trarre un identikit piuttosto vago.
04:24Però questa testimonianza si ricollega ad un'altra, resa qualche giorno dopo l'omicidio.
04:31A riportarla è il fratello del professor Massimo, che racconta una cosa strana.
04:35Qualche mese prima, alla fine di novembre, era andato con la moglie a trovare il professore.
04:41E lì era successo qualcosa.
04:44Nell'androne di quel condominio, proprio lì, su quelle scale, aveva visto un ragazzo molto simile all'identikit fornito dal pensionato.
04:52Alto, robusto, con una giacca a vento con le strisce rosse.
04:56L'uomo era volto scoperto, aveva un brutto aspetto e aveva fissato il fratello del professore con uno sguardo sconvolto,
05:02tanto che se non avesse dovuto proprio passargli davanti, il fratello avrebbe cambiato strada.
05:08Non basta. C'è un altro testimone ancora.
05:11È un'automobilista che dice di aver visto un uomo correre lungo la superstrada che va al Monte Bianco e che passa proprio sopra la casa del professore.
05:19L'uomo, dice l'automobilista, è simile a quello indicato dagli altri testimoni.
05:24Ha una gran fretta e sembra che zoppichi.
05:33È lui l'uomo che ha aggredito il professor Massimo?
05:36In quell'androne di condominio, il fratello del professore e il pensionato hanno incrociato l'assassino pronto ad uccidere.
05:43Non è l'unico mistero che c'è in questo caso.
05:46Quello è un condominio tranquillo, alla periferia di Aosta, e a quell'ora di mattina è sempre chiuso.
05:52Come ha fatto l'assassino ad entrare?
05:55E poi ci sono quelle ferite, anche quelle sono strane.
05:58L'autopsia, condotta da un medico legale di Torino, il professor Varetto, stabilisce che il professor Massimo è stato ucciso da 12 ferite da punta e da taglio,
06:08in ferte con una lama lunga 10 centimetri e larga 1, e monotagliente, tagliente da una parte sola, tipo un coltello a scatto, per esempio, che non verrà mai ritrovato.
06:1812 ferite, 3 davanti, al fegato, e al torace, vicino ad una spalla, e le altre 8 dietro, sulla schiena.
06:25Le ferite sono strane, hanno una strana disposizione, che sembra quasi un disegno rituale.
06:31Sono ferite che sono state in ferde con un'estrema violenza, e nel colpire l'assassino ha sicuramente cambiato modo di pugnare l'arma.
06:39Non ci sono segni di difesa, e non ci sono segni di collutazione.
06:42Signo che il professore è stato colto di sorpresa.
07:06Chi è stato?
07:07E perché?
07:09Forse si tratta di un rapinatore che ha ucciso il professor Massimo dopo che questi aveva reagito, o forse si tratta di qualcos'altro.
07:17Le indagini condotte dalla questura di Aosta non sono per niente facili.
07:21Alessandro Riva se le fa a raccontare dal dottor Michele Sicurança, allora comandante della squadra mobile.
07:27Dottor Sicurança, lei era dirigente della squadra mobile quando si indagò sull'omicidio di Massimo Vicchi.
07:31Quali erano gli elementi su cui basaste le vostre indagini?
07:34Sul luogo del delitto, quindi dopo il sopralluogo effettuato, non furono rinvenuti elementi particolari come sostanze ematiche estranee al defunto,
07:47pulbi, piliferi o altri elementi biologici su cui si potessero appuntare le indagini.
07:56Ne sono stati testimoni diretti del fatto, ne persone che hanno notato nell'immediatezza del fatto, quindi dopo il delitto, persone allontanarsi e quindi hanno potuto fare una descrizione all'autorità di polizia.
08:19Per cui le indagini si sono appuntate sul ricostruire un pochettino la vita di questa persona, nel suo ambito personale con la famiglia, esterna, quindi nella scuola dove prestava attività di insegnante
08:37e anche un pochettino tratteggiare un po' la sua personalità per evidenziare qualche fattore che poteva scatenare un evento di così, di tale gravità.
08:50Dal quadro che ne ha emerso è una persona molto riservata e quindi ha difficoltà anche di non avere persone che potessero darci indicazioni sulle sue inclinazioni, sui suoi desideri, sul suo modo di vedere anche la vita,
09:11quindi capire un pochettino quali erano le sue paure, se aveva creato dei contrasti forti con qualcuno, questa difficoltà è stata anche in quella di non poter avere delle testimonianze che potessero aiutare gli organi inquirenti.
09:31La vita privata del professor Massimo. Chi l'ha ucciso gli ha teso un agguato, lo ha aspettato nascosto in quell'androne e poi lo ha colpito con forza dodici volte. Chi l'ha ucciso doveva odiarlo. Cosa c'era nella vita privata del professor Massimo? Chi era veramente Massimo Vichi? Andiamo ad Aosta e cerchiamo di capirlo.
10:31Un grande paese con una grande piazza centrale in cui sai che prima o poi passeranno tutti. Un paese dove si conoscono tutti, dove tutti vengono da qualche parte, dai paesi vicini, che sono proprio vicini anche se li uniscono strade che non puoi percorrere soltanto a piedi ma in macchina.
11:02Un paese di montagne, dove basta allontanarsi di poco, basta salire un po' per vederlo tutto. Forse sarà per queste montagne sempre presenti, per queste ombre nere che incombono, accompagnano e guardano, silenziose, e ci sono sempre, da qualunque parte tu possa girare lo sguardo.
11:29Per questa corona di sasso che chiude, abbastanza lontana da non essere soffocante, ma così vicina da fare di questa valle un piccolo mondo a parte, non isolato, non chiuso, ma a parte, diverso, come un paese.
11:41Quando viene ucciso su quelle scale, il professor Massimo, a 47 anni, è sposato, ha una figlia ed insegna diritto ed economia politica a un istituto per ragionieri di Aosta.
12:00Ci insegna da poco, poco più di un mese. Prima insegnava in un'altra scuola, sempre diritto ed economia politica, ma un istituto tecnico-commerciale di Chatillon, un paese vicino.
12:11Un professore, insomma. Però un professore che si fa notare. Ce lo racconta un suo ex allievo, Stefano Sergi, adesso giornalista alla redazione di Aosta della Stampa, intervistato per noi da Lorenzo Viganò.
12:25Signor Sergi, lei conosceva Massimo Vichi. Da che cosa derivava questa conoscenza?
12:30Ero suo studente all'ultimo anno di ragioneria, l'anno precedente al suo trasferimento da Aosta all'istituto Panorama di Chatillon.
12:38E per quanto tempo ce l'ha avuto come insegnante?
12:43Due anni.
12:45Che tipo era? Che rapporto aveva con l'insegnamento?
12:48Era una persona estremamente preparata, forse il migliore che ci fosse all'epoca in quella scuola, ed era una persona che amava molto quello che insegnava.
12:59D'altro canto era anche molto severo, per questo non era affatto amato dagli studenti.
13:06Qual era il tipo di rapporto che aveva instaurato con gli studenti?
13:11Molto schietto, molto coerente, non guardava in faccia a nessuno, spiegava molto bene, lo studente poteva avere una media altissima e andare malissimo in una successiva interrogazione,
13:27poteva avere una pessima media e ottenere un voto molto alto, non aveva alcun pregiudizio nelle sue interrogazioni.
13:37Ma che clima si respirava in classe durante le sue lezioni?
13:41Tranquillo, sapeva gestire molto bene la classe.
13:46Ed era amato dagli studenti?
13:48Direi che non era particolarmente antipatico, parlava molto poco della vita privata, non dava molta confidenza, questo sicuramente.
14:01Quindi non c'era una sorta di rapporto di amicizia?
14:05Extra scolastico no, non ce n'era, alle cene tradizionali della scuola non c'era mai, non c'era un rapporto al di là di quello che era la lezione.
14:17Il professor Massimo era un insegnante che amava il suo lavoro e lo prendeva molto sul serio, uno che non guardava in faccia a nessuno, a costo di sembrare antipatico.
14:26Ma cosa c'era nella vita privata del professor Massimo, oltre al suo insegnamento di economia e diritto all'istituto di Chatillon?
14:33Cosa c'era nella sua vita privata per giustificare un agguato e un omicidio di quel genere?
14:39Che tipo era Massimo?
14:41Era un uomo fondamentalmente metodico, molto abitudinario, le sue giornate tipo erano sempre regolari, sempre uguali in qualche modo.
14:50Usciva la mattina verso le sette e mezza, andava a scuola, quando usciva da scuola andava a prendere la figlia a scuola e la portava o la portava a casa o la portava dalla nonna.
14:59Le aiutava a fare i compiti, se aveva una bella giornata la portava ai giardinetti, insomma una vita classica di un uomo molto affezionato alla figlia.
15:07La sera stava quasi sempre in casa, l'unica differenza rispetto a questo cliché era la domenica in cui andava a fare una gita intorno sui monti se era bel tempo oppure andava a cena dal fratello o dalla madre.
15:21Insomma una vita assolutamente regolare senza alcuna sfumatura strana, voglio dire normale, metodica.
15:29Aveva delle passioni, degli interessi particolari, qualcosa di specifico?
15:33Innanzitutto la sua grande passione era l'insegnamento, noi siamo andati a parlare con la preside e alcuni insegnanti che avevano lavorato con lui alla scuola Panorama di Chantillon
15:44e le persone lo ricordano proprio come una persona appassionata del suo lavoro, appassionata dell'insegnamento, rigida da una parte, quindi intransigente rispetto agli alunni, molto preparato
15:54però dall'altro anche una persona che cercava sempre nuovi modi, nuovi espedienti per coinvolgere gli studenti nello studio.
16:00E la sua altra grandissima passione, l'unica passione extra famiglia ed extra scuola era la fotografia.
16:08Lui seguiva un corso e aveva proprio avviato la sezione fotografica del CRAL dopo lavoro qui ad Aosta e la seguiva in maniera molto attenta, molto da vicino rendendosi sempre disponibile facendo mostre anche
16:23e rendendosi disponibile dicevo anche ad andare a fotografare quando c'erano degli avvenimenti che avevano a che vedere con il CRAL.
16:29Le uniche trasgressioni fatti dall'interno di questa vita che ti abbiamo descritto e che è una vita senza macchie erano proprio un paio o due o tre uscite mensili di sera con i suoi amici del CRAL e quindi sempre per questioni fotografiche, per il resto tutto regolare.
16:46Un personaggio particolare il professor Massimo, ex sacerdote presso i servi di Maria, contestatore a Bologna, insegnante ad Aosta.
16:53Una persona accolta dalla vita interiore molto intensa e ricca, uno che viveva soprattutto dentro, silenzioso e riservato, con poche forti precise manifestazioni di affetto, la figlia da seguire, la fotografia, l'insegnamento.
17:19Perché l'hanno ucciso? Chi è stato?
17:21Le indagini della polizia scartano immediatamente l'apistomo sessuale.
17:26La dinamica dell'omicidio potrebbe far pensare ad un delitto passionale, ma nonostante accurate indagini in questo senso non emerge assolutamente niente.
17:35Così come non c'è traccia di un amante. Le uniche passioni del professor Massimo erano quelle raccontate prima e basta.
17:42La polizia di Aosta va fino a Bologna.
17:44Due giorni dopo l'omicidio, infatti, arrivano strane lettere alla famiglia, scritte con una matita rossa e blu, che sembrano riportare passi tratti dalla Bibbia.
17:53La squadra mobile di Aosta va a Bologna, al convento dei servi di Maria, presso il quale il professor Massimo ha preso i voti e ci resta un mese e mezzo.
18:02Ma niente, niente neanche da lì.
18:05Però, fino da subito, fin da quella mattina c'è un colpo di scena.
18:09Qualcosa che fa somigliare questo caso al seme della violenza di Edmund Payne, ai ragazzi del massacro di Giorgio Scerbanenco o a un fumetto come Giallo Scolastico di Andrea Pazienza.
18:20Ecco, veniamo a quel primo febbraio 1988.
18:24Lei in quel giorno, in quell'epoca era in classe. Che cosa si ricorda? Che cosa accadde esattamente quella mattina?
18:29Eravamo entrati da poco in classe, nella prima ora, quando eravamo una classe piccola, credo intorno ai 20 studenti.
18:37Ha bussato la porta.
18:39Verso che ora?
18:41Intorno alle 8.20, quindi 20 minuti dopo l'ingresso in classe.
18:46Hanno bussato la porta e mi è apparso il preside, con un'espressione abbastanza sconcertata.
18:53Ovviamente nessuno di noi sapeva nulla di quanto era successo, tra l'altro mezz'ora prima, tre quarti d'ora prima.
19:01Dietro di lui abbiamo visto un po' di gente che nulla aveva a che fare con la scuola.
19:06Giovani.
19:08E' entrato il preside dicendoci ragazzi ci sono dei problemi, ci sono stati dei problemi di piccoli furti attorno.
19:17E c'è la polizia che vi vuole fare un paio di domande.
19:22Direi che non ci ha creduto praticamente nessuno, perché un secondo più tardi sono quasi spostando il preside.
19:31Sono entrati in classe 7-8 agenti di polizia borghese, che senza dire una parola hanno cominciato a guardare tutte le giacche appese da noi.
19:40Hanno cominciato a guardare tutti i colori delle cartelle, finché hanno estratto un foglietto di carta con un nome segnato,
19:48che probabilmente era stato consegnato loro in segreteria, credo con il nome di un nostro compagno che era presente.
19:56Hanno chiesto chi fosse quella persona, lo hanno invitato ad alzarsi, presumo per verificare l'altezza di questo ragazzo.
20:05Ovviamente è automaticamente sbiancato, hanno appena sentito il suo nome, lo hanno invitato di nuovo a sedersi e sono andati via.
20:13La polizia scuola, perché? Dalle prime indagini emerge che il professor Massimo aveva qualche problema con alcuni studenti,
20:21tanto da fargli richiedere il trasferimento da Châtillon ad Aosta.
20:25Da un po' di tempo riceveva cartoline con insulti e telefonate.
20:28Telefonate pesanti, ad ogni ora del giorno e della notte, con insulti, versi registrati e minacce, anche ai danni della figlia di dieci anni.
20:36In una di queste telefonate, una voce irriconoscibile, lo accusava di avergli rovinato la vita.
20:42Il professore si preoccupa, proibisce alla figlia di rispondere al telefono, confida le sue paure alla moglie e al fratello e pensa di rivolgersi alla polizia.
20:50Tre mesi. Da settembre a novembre, tanto durano quelle telefonate. Poi cessano. Qualche mese dopo, in febbraio, il professore viene ucciso.
20:59Quindi soprattutto all'inizio ci fu una sorta di indagine all'interno proprio della scuola, all'interno di voi studenti. Per quanto dura questo clima?
21:07Circa un mese. L'indagine fu, per quanto ne sapevamo noi, un'indagine di circa due mesi.
21:12L'indagine era stata concentrata su quell'istituto. Tant'è che per tutte le mattine, nell'arco di un mese successivo al delitto, noi arrivavamo all'ingresso della scuola e quando vedevamo l'alfetta della questione,
21:26sapevamo che era un indagine di circa due mesi.
21:30Tra di voi come ne parlavate? Avevate fatto delle supposizioni? Come commentavate questo fatto?
21:37Vedevamo che l'inchiesta era concentrata sui ragazzi, su di noi, in quella scuola.
21:44C'era assolutamente sconcerto, perché non c'erano mai stati né episodi di violenza in quella scuola, nulla che potesse far pensare una cosa del genere.
21:52E quindi eravamo sicuri che l'indagine fosse stata concentrata su noi.
21:56Non vennero fatte delle ipotesi?
21:58in quella scuola, c'era assolutamente sconcerto perché non c'erano mai stati né episodi
22:06di violenza in quella scuola, nulla che potesse far pensare una cosa del genere e quindi
22:12eravamo piuttosto allibiti.
22:15Non vennero fatte delle ipotesi tra di voi?
22:17No, assolutamente no, se non quella che può essere comune a un delitto del genere, il
22:25gesto di uno studente, un raptus di uno studente, però comunque il professor Vicchi aveva abbandonato
22:33quella scuola ormai da 4, 5, 6 mesi, quindi al limite poteva essere un fatto caduto tempo
22:39prima, non 6 mesi dopo aver abbandonato gli studenti, tant'è che sapevamo che la polizia
22:46oltretutto cercava quegli studenti che avessero avuto problemi specifici con lui, ad esempio
22:52ragazzi bocciati, io ero tra quelli e non sono mai stato interrogato, quindi non so
22:58bene il criterio che avessero usato altri miei compagni in classe, invece sì, mi sono
23:03stati interrogati.
23:04La polizia individua alcuni studenti, il professor Massimo ne aveva rimandati 4 a settembre
23:11e di questi 3 li aveva bocciati, c'era stato un forte risentimento tra loro, con gli studenti
23:17che accusavano il professore di avergliela giurata, di avergli bocciati apposta, 2 soprattutto
23:22sono nel mirino del sostituto procuratore Schiavone che coordina le indagini, contro
23:27di loro il sospetto di essere gli autori di quelle cartoline e di quelle telefonate, contro
23:32di loro il sospetto di aver partecipato ad alcuni sopralluoghi ad Aosta per individuare
23:38la casa del professore e il modo di entrare, contro di loro i motivi di risentimento che
23:43gli avevano contro il professore, tanto da minacciarlo in classe.
23:47Il professore, inoltre, aveva raccontato in famiglia e a colleghi di sapere cose scabrose
23:52sugli studenti e di volerli utilizzare al momento opportuno.
23:55Interrogati, gli studenti ammettono di essere gli autori di alcuni degli scherzi subiti
24:00dal professore.
24:13Ammettono di essere stati ad Aosta con l'intenzione di cercare la casa del professore per fargli
24:26qualcosa, bucargli le gomme, ma di non essere riusciti a trovarla e poi, per il momento
24:31dell'omicidio, i due ragazzi producono un alibi, così l'11 ottobre 1991 il giudice
24:38per le indagini preliminari di Aosta boccia la richiesta di rinvio a giudizio dei due
24:42ragazzi, che da questo momento sono scagionati.
24:45Le indagini si fermano, fino ad un altro colpo di scena.
24:49Nel 1995 il sostituto procuratore Monti riapre le indagini.
24:55Inizialmente le indirizza di nuovo nel mondo della scuola, sequestrando i diari di alcuni
25:00studenti, poi punta direttamente su una persona.
25:03È il nipote del professore, ad accusarlo uno di quegli identichiti in possesso della
25:09procura, che corrisponde ai lineamenti del giovane.
25:12Il sostituto procuratore Monti ipotizza che il ragazzo sia psicolabile e che abbia dei
25:17motivi di risentimento nei confronti del professore, tanto da architettare quello strano omicidio.
25:22Però non quadra.
25:25Gli indizi fanno acqua.
25:27E poi quell'identichit che accuse il ragazzo è quello prodotto dal fratello del professor
25:32Massimo.
25:33E il fratello del professor Massimo, se lo avesse incontrato quella mattina sulle scale,
25:37non avrebbe potuto fare a meno di riconoscere il nipote.
25:40Così è lo stesso procuratore capo di Aosta, Maria del Savio Bonaudo, a scagionare il ragazzo.
25:46Il nipote, in questo caso, non c'entra.
26:00Chi è stato allora?
26:01E perché?
26:02Cosa è successo, esattamente, al 128 di via San Marten, quella mattina del 1° febbraio?
26:08Non è un caso semplice per la scientifica di Aosta.
26:11Quando è stato trovato, il professor Massimo era in fin di vita e quindi è stato necessario
26:16portarlo all'ospedale, cancellando molte possibili tracce.
26:19Però qualcosa si può capire.
26:22E allora andiamo a Bologna, alla polizia scientifica, e cerchiamo, assieme al commissario Silvio
26:28Bozzi, di risolvere alcuni misteri di questo strano e agghiacciante caso.
26:32Quindi quale può essere stata la dinamica di questo delitto?
26:35Ma non è facile stabilirlo, Carlo.
26:38Secondo me ci troviamo di fronte a due enigmi.
26:41Il primo legato alla distribuzione delle ferite sul corpo della vittima.
26:46Ecco, questo manichino che utilizzeremo per tentare di capire quello che è accaduto.
26:51Quindi tre ferite sulla parte anteriore del torace e otto, ben otto, sulla parte posteriore.
26:57Anche questo è una cosa molto strana.
26:59Un po' davanti, un po' dietro, insomma, sembra strano.
27:01Sì, e poi ferite particolari, ma lo vedremo in un secondo momento.
27:04L'altro enigma è legato al posto, alla scala.
27:07Perché in quella scala, perché in quel modo?
27:11Passiamo al primo enigma, almeno quello che io considero tale.
27:16La sequenza dei colpi.
27:19Quindi il posto in cui sono stati imperti questi colpi da un coltello.
27:22Innanzitutto vediamo di che coltello si tratta.
27:25Un coltello simile a questo, probabilmente con una lama a scrocco, in questo modo,
27:31simile a questo, una lama non più lunga 10 cm e larga 1 cm.
27:37Qual è stato il primo colpo?
27:39Fondamentale, perché è stato il primo colpo a cogliere di sorprese il professore.
27:43Il primo colpo è stato questo, al fegato.
27:46Al fegato.
27:49Poi, molto probabilmente, sono stati gli altri, qua, in zona clavicolare, alla spalla.
27:55Stranamente slabbrati.
27:57Poi tutta la serie degli altri colpi, che presentano delle caratteristiche
28:02che veramente non avevo mai visto prima.
28:05Guarda, sono perfettamente equidistanti.
28:104 cm e mezzo.
28:13Stranissima sequenza di colpi.
28:17Prima davanti, poi dietro, o prima dietro, poi davanti.
28:20Perché? Come è possibile?
28:22Vediamo la prima ferita, quella più importante.
28:25Il primo colpo è stato quello che ha colto di sorpresa il professor Vicky.
28:31Che ferita è?
28:33La prima osservazione è quella legata al posto, quindi parte destra del corpo.
28:37E questo lascerebbe pensare a un mancino.
28:40Usiamo questo coltello, in questo modo.
28:43Però, andiamo a vedere che tipo di lesione abbiamo trovato.
28:49Vediamo qui.
28:51Vediamo innanzitutto, la forma è questa.
28:55Una parte meno acuta e una parte più acuta.
28:58La parte più acuta è qua, sulla sinistra.
29:01Anche rispetto al corpo della vittima.
29:05E la parte destra, quella meno acuta.
29:09Che caratteristiche?
29:11La parte meno acuta è provocata, è facile, è intuitivo.
29:17Dalla costola, la parte meno tagliente del coltello.
29:23La parte più acuta dal cosiddetto filo.
29:26Ma l'aspetto più importante è relativo alla codetta.
29:31La codetta è quella lesione da estrazione, tipica di estrazione,
29:36a forma di baffo, o di virgola, orientata sulla destra.
29:40Vediamo in questo modo.
29:43Orientata sulla destra.
29:45Perché è importante questo particolare?
29:48Vediamo soprattutto come si forma la codetta.
29:51La codetta si forma nel movimento di estrazione della lama.
29:56Il filo che scorre lungo i tessuti.
30:00In questo modo.
30:02Codetta sulla destra.
30:04Perché è importante?
30:06Perché questo particolare mi fa pensare che si tratta non di un mancino,
30:09ma di un destrimane?
30:12Vediamo un pochettino.
30:14Come è stata inferta la prima coltellata?
30:16In questo modo.
30:18Parte non tagliente sulla destra.
30:21Filo a sinistra.
30:23In questo modo.
30:25Prono-supinazione, movimento naturale in questo tipo di accoltellamento.
30:29Prono-supinazione, quindi rotazione.
30:32Sfilamento.
30:34Penetrazione, rotazione, sfilamento.
30:37Estrazione.
30:39E questo movimento classico in questo tipo di accoltellamento,
30:42di aggressione,
30:44provoca sempre, in qualunque angolazione,
30:46questo buff, questa codetta sulla destra.
30:49Quando è inferto da un destrimane.
30:51Quando è inferto da un destrimane, naturalmente.
30:53Possiamo provarlo in maniera molto semplice.
30:55Questa è una normalissima mela.
30:57Guarda.
30:59Ingresso, estrazione.
31:01Guarda.
31:03Con codetta sulla destra.
31:05Infatti.
31:07Quindi quando è un destra a colpire,
31:09uno che usa la mano destra a colpire con un coltello,
31:11in fase di estrazione ruota il polso
31:13in quella direzione, verso destra.
31:15Ma nella stragrande maggioranza dei casi,
31:17il problema sono i colpi successivi.
31:19Cos'è accaduto dopo quel primo colpo?
31:21È molto probabile
31:23che dopo questo gigantissimo colpo al fegato,
31:25il professore si sia
31:27proteso in avanti,
31:29quasi per accasciarsi.
31:31Procombe in avanti, ma non può farlo completamente.
31:33Perché c'è l'aggressore,
31:35che è un ostacolo insormontabile in quel momento.
31:37Quindi si accascia,
31:39ma non può andare avanti,
31:41non può cadere in avanti,
31:43e quindi assume questa posizione.
31:45In questo modo, sorprendendo l'aggressore,
31:47lo sorprende un movimento
31:49violento, improvviso,
31:51doloroso,
31:53che nel tentativo di respingerlo,
31:55usa ancora il coltello,
31:57provocando queste due ferite sempre
31:59sul versante destro.
32:01Però a questo punto la situazione si ribalta completamente.
32:03Quindi, perché?
32:05Perché ha davanti
32:07il professore,
32:09il corpo del professore che spinge,
32:11che probabilmente lo abbranca,
32:13quindi lo avvolge con la mano destra.
32:15Spinge, non può tirarsi indietro,
32:17perché è quasi stretto
32:19in una mossa. Allora cambia in pugnatura
32:21e si trova
32:23davanti a sé la distesa, però ecco,
32:25spalancata la distesa della parte posteriore
32:27del torace della vittima.
32:29E qua comincia a sparare, cambiando in pugnatura,
32:31ecco, da questa posizione,
32:33ecco, in questo modo,
32:35come questa presa,
32:37spara una serie di colpi
32:39impressionanti, potentissimi,
32:41rabbiosi. Questo è dimostrato
32:43anche dall'ecchimosi figurata, provocata
32:45dall'impatto della parte anteriore
32:47dell'impugnatura
32:49contro la pelle,
32:51il corpo della vittima.
32:53Cos'è impressionante
32:55in questi colpi?
32:57È quasi il fatto che essi piovono
32:59perpendicolare, perpendicolare.
33:01E per darti un'immagine,
33:03ecco, questi colpi mi ricordano
33:05la beccata dell'ago
33:07nella macchina da cuscire.
33:09Cosa succede nella macchina da cuscire?
33:11L'ago dà l'agugliata,
33:13sempre nello stesso posto, e sotto vi scorre
33:15il tessuto.
33:17La stessa cosa è successa per il povero
33:19professor Vichi,
33:21il cui corpo, il cui torace, va avanti
33:23indietro, in questo modo,
33:25viene massacrato
33:27ecco, dalle coltellate
33:29violentissime e rapidissime
33:32dell'aggressore.
33:34E questo dimostrerebbe anche un altro particolare
33:36veramente incredibile,
33:38ecco, guarda, la distanza
33:40l'equidistanza dei colpi
33:424 centimetri e mezzo, 4 centimetri
33:44e mezzo, 4 centimetri e mezzo, e via discorrendo.
33:46E il secondo enigma?
33:48Il secondo enigma, a mio avviso,
33:50è legato alla scala,
33:52cioè al luogo in cui è avvenuta
33:54l'aggressione.
33:56Tentiamo di capire. Mi sono chiesto
33:58per quale motivo, ecco, disegniamo
34:00una scala, con un
34:02vano sotto scala,
34:04ora io mi chiedo
34:06se l'aggressore avesse voluto
34:08rapinare il professore,
34:10l'avrebbe attaccato non qui,
34:12mentre lui si trovava
34:14in questo posto, quindi sul penultimo scalino,
34:16l'avrebbe attaccato mentre
34:18il professore dava le spalle,
34:20non solo per avere di fronte a sé
34:22una vittima inerme,
34:24quindi incapace
34:26a difendersi, ma anche per non farsi
34:28vedere, e invece no. Invece si ha
34:30la sensazione che l'aggressore abbia voluto
34:32farsi vedere, forse
34:34per farsi riconoscere, o addirittura per parlare.
34:36Ecco.
34:38Quindi ha atteso in questo punto
34:40il professore, che l'ha senz'altro visto
34:42scendendo le scale.
34:44Tutto questo insieme di informazioni
34:46mi lascia pensare a un atteggiamento quasi
34:48di sfida da parte
34:50dell'aggressore, che voleva farsi vedere,
34:52parlare, sfidare il professore,
34:54il quale, scendendo, ha dimostrato
34:56in un certo quel modo di raccogliere
34:58la sfida. Certo.
35:00Quindi in un certo senso di conoscere, oppure
35:02di non avere comunque timore
35:04della persona che gli stava davanti. Eh, lo ritengo
35:06probabile.
35:08Nessuno
35:10strano rituale nei colpi subiti dal
35:12professore. Nessun omicidio a
35:14scopo di rapina. Il professor
35:16Massimo conosceva il suo assassino,
35:18o comunque si fidava di lui,
35:20dal momento che gli è arrivato frontalmente, senza
35:22aspettarsi nessuna aggressione.
35:24E l'assassino conosceva quel luogo,
35:26sapeva come entrare e dove nascondersi
35:28e come uscire
35:30forse sapeva anche quello.
35:32Quindi questa è la casa in cui è avvenuto il delitto?
35:34Sì, esatto. Come tu puoi vedere c'è
35:36un piccolo cortile, attraverso il quale
35:38si passa attraverso un
35:40cancello che da qui non si vede e
35:42quella porticina marrone è la
35:44porticina che dà sull'androne dove si è consumato
35:46l'omicidio. E questo invece
35:48dove siamo noi è il posto più probabile
35:50da cui è poi fuggito l'assassino,
35:52questa è la provinciale, di lì si va
35:54subito all'autostrada e molto probabilmente
35:56l'assassino aveva anche parcheggiato la macchina qui
35:58o qui o in un altro posto.
36:00Come si arriva a questo posto?
36:02Potrebbe sembrare semplice arrivarci
36:04attraverso questi orti,
36:06in realtà non è semplice perché
36:08lì c'è un muro dove vedi quella staccionata,
36:10quella scala non dà direttamente sul cortile,
36:12ma c'è un muro che rende impossibile
36:14arrivarci. Ci si può arrivare
36:16attraverso il giardino che vedi
36:18lì sulla destra, però anche
36:20per arrivare lì c'è un muro
36:22da scavalcare che sta dietro
36:24all'edificio che tu da qui non riesci
36:26a vedere, per cui la via
36:28è preclusa, quindi non riesci ad arrivarci
36:30attraverso gli orti. Ho capito, quindi è difficile
36:32arrivarci attraverso lì scavalcando muri
36:34e tra l'altro è un'operazione questa di scavalcare
36:36muri staccionate e attraversare campi
36:38che potrebbe sospettire ad essere notate.
36:40E quindi? Quindi
36:42molto probabilmente la via di fuga
36:44migliore è quella di questo viottolino
36:46che adesso
36:48ti facciamo vedere
36:52è un viottolino molto stretto
36:54che tra l'altro è chiuso
36:56da muri
36:58e tra l'altro è l'unica
37:00via che collega.
37:12Ecco, il viottolino parte da qui
37:14Lì c'è la casa del delitto
37:16Esatto, quella è la casa del delitto
37:18Sì, ci sono una trentina di metri
37:20dalla casa del delitto al viottolino
37:22è probabile che quel marchino era assassino
37:24quindi abbia fatto questo
37:26pezzo per entrare nel viottolino
37:28Non è rischioso fare questi 30 metri
37:30per quanto pochi
37:32sono comunque allo scoperto?
37:34In condizioni normali probabilmente sì
37:36noi siamo venuti di lunedì
37:38e quel primo febbraio 1988 era un lunedì
37:40e tra le 7.30 e le 7.40
37:42c'è una situazione
37:44all'ora in cui si è consumato l'omicidio
37:46c'è una situazione abbastanza tranquilla
37:48soprattutto perché il distributore
37:50che abbiamo qui alla nostra sinistra era chiuso
37:52perché aveva fatto il turno il giorno prima
37:54e pur essendo una via di grande scorrimento
37:56questo controviare ripara un po'
37:58e soprattutto alle 7.40 nel mattino
38:00qua c'è molta meno gente di quanto ce n'è preso qui adesso
38:02dentro questo controviare
38:04Quindi era molto facile per l'assassino
38:06uscire dal portone, percorrere questa strada
38:08percorrere il viottolo che abbiamo fatto prima
38:10e poi dopo scappare dalla provinciale
38:12Chi ha ucciso il professore?
38:14E perché?
38:16Nelle indagini compiute su questo delitto
38:18sono state formulate tantissime ipotesi
38:20anche le più fantasiose
38:22e le più strane
38:24Ipotesi da romanzo giallo
38:26e in un romanzo giallo
38:28il caso del professor Massimo avrebbe una soluzione
38:30Potrebbe essere un delitto
38:32che affonda le sue radici nel passato
38:34il passato del professore
38:36a Bologna ai tempi della contestazione
38:38quando aveva la necessità di far coincidere
38:40la tonaca con la protesta
38:42Il professore
38:44potrebbe essere venuto a conoscenza di qualcosa di grave
38:46qualcosa di strano
38:48qualcosa che è avvenuto allora
38:50ma che adesso è diventato scottante
38:52e allora bisogna ucciderlo
38:54bisogna trovare un professionista che ne studi le abitudini
38:56che sappia come entrare e come uscire da quel condominio
38:58e che si nasconda per ucciderlo
39:00Però
39:02non è facile
39:04sono passati tantissimi anni
39:06da allora, dal 1971
39:09all'inizio del suicidio
39:11ne sono passati più di 30
39:13allora forse
39:15il movente va ricercato
39:17nella passione
39:19che il professore aveva per la fotografia
39:29In quelle foto
39:31poteva esserci qualcosa
39:33che non doveva essere fotografato
39:35qualcosa che il professore
39:37aveva scoperto
39:39in un'ipotesi
39:41presa in considerazione
39:43dalla polizia di Aosta
39:45la cui scientifica
39:47esamina scrupolosamente
39:49quasi 5000 negativi
39:51senza trovare nulla
39:53allora
39:55il delitto potrebbe essere
39:57maturato in ambiente scolastico
39:59potrebbe essere per davvero
40:01già alla scuola
40:03di Andrea Pazienza
40:05lo bersagliano di cartoline
40:07e telefonate
40:09altre cartoline e altre telefonate
40:11perché gli studenti indagati dal sostituto procuratore schiavone
40:13ne hanno messe soltanto une
40:15e non tutte
40:17il professore si preoccupa
40:19si spaventa
40:21proibisce alla figlia di rispondere al telefono
40:23e la sorveglia strettamente
40:25e poi confida le sue paure in famiglia
40:27e coi colleghi
40:29e poi una notte non ce la fa più
40:31e reagisce
40:33il professore di Aosta
40:35minaccia lui e i suoi complici
40:37sa alcune cose scabrose
40:39problemi di droga per esempio
40:41o scandali sessuali
40:43e minaccia di rivelarli alla polizia
40:45così gliela rovinerà per davvero la vita
40:47questa volta
40:49da quel momento le telefonate cessano
40:51sembra che sia tutto risolto
40:53sembra che il professore abbia risolto il problema
40:55e invece no
40:57inizia in quel momento
40:59perché il professore
41:01sembra l'ordo disposto a tutto
41:03che studi le abitudini del professore
41:05che si nasconde in quel condominio
41:07e lo aspetti per ucciderlo
41:09la prima volta il piano fallisce
41:11perché arriva il fratello
41:13la seconda no
41:31il professore è un tipo metodico
41:33tutte le mattine esce di casa a quell'ora
41:35basta nascondersi nel sottoscala
41:37e aspettare che arrivi
41:39quando arriva
41:41l'assassino lo fronteggia
41:43il professore non si spaventa
41:45forse lo conosce
41:47perché è uno della zona
41:49appena il tempo di dirgli buongiorno
41:51o cosa c'è
41:53e l'assassino lo colpisce
41:55con quel coltello che ha in mano
41:57il primo colpo al fegato
41:59e poi quell'urlo in tre tempi
42:01lunghissimo che si sente fino al terzo piano
42:25ipotesi da giallo
42:27ma la realtà supera sempre la fantasia
42:29anche nelle conclusioni
42:31e se avesse una conclusione
42:33il caso del professor massimo
42:35sarebbe sicuramente una conclusione dolorosa
42:37e sorprendente e necessaria
42:39perché in un posto bellissimo come la valle d'aosta
42:41c'è ancora in libertà un uomo ombra
42:43con un omicidio sulla coscienza
42:45e forse c'è anche qualcuno
42:47che sa qualcosa e non ha detto tutto
42:49e se lo porta dentro per tanto tempo
42:51con tormento e con pericolo
42:53e poi c'è il ricordo di lui
42:55un uomo con una vita interiore
42:57profonda e nascosta
42:59e poche forti passioni
43:01l'amore per la fotografia
43:03l'amore per l'insegnamento
43:05e l'amore per la figlia
43:25Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
43:55Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
44:25Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
44:55Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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