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prof. Alessandro Benigni
Trascrizione
00:00Allora, vediamo in questa sezione di riepilogare il discorso dei poteri universali con
00:29cominciamo a dire qualcosa sul Sacro Romano Impero di Nazione Germanica, questa è stata
00:35un'entità politica importantissima, quella che ha cercato di raccogliere e di ricostruire
00:41e di rinnovare l'eredità dell'impero carolingio, ormai finito, ormai collassato, ma che era
00:47rimasto un sogno, soprattutto vedremo nell'immaginario collettivo di alcuni settori, di alcuni luoghi
00:58del potere, in particolare nella testa del giovane Ottone III, come andremo a dire, e
01:05appunto diciamo che con la dinastia di Sassonia che è portata all'apice del suo sviluppo
01:12politico, del suo potere politico, d'Ottone I, Ottone I muore nel 973, questi imperatori
01:20che cosa fanno? Cercano di promuovere tutta una serie di azioni che, nelle loro speranze,
01:29avrebbero dovuto portare alla ricostruzione di questo ideale imperiale che come dicevamo
01:35non si era mai del tutto sopito. Naturalmente questo ideale è tutto costruito e programmato
01:42sull'impero carolingio, sul modello carolingio, allora prima di tutto l'azione politico
01:48trattino militare, trattino di conquista politica, diciamo così, e quindi di rapporti
01:58dialettici con gli altri poteri, porta a tutta una serie di azioni involte a ricostruire
02:06una unità territoriale, quindi all'affermazione del potere e in particolare all'affermazione
02:12del potere spirituale dell'imperatore, perché anche l'imperatore ha un potere spirituale.
02:18L'imperatore si sente mandato da Dio, si sente re, si sente imperatore, si vuole sentire
02:24re, si vuole sentire imperatore perché è investito di un potere divino, il papa dall'ottica,
02:32dal punto di vista dell'imperatore, dei re che vogliono diventare imperatori è il sigillo
02:39di questa realtà che è già data, è già nelle cose. De facto l'imperatore è lì
02:45perché Dio lo vuole, ma c'è un altro potere spirituale che è più forte dal punto di
02:50vista del papa, dei papi, che è quello della cattedra di Pietro e quindi c'è un conflitto
02:57che adesso noi vediamo, cerchiamo di schematizzare e cerchiamo di ricondurre a un quadro sistematico
03:05che ci possa aiutare. I successori di Ottone non riescono a imporsi sul mondo feudale,
03:13il mondo feudale è un mondo di frammentazione, è un mondo di particolarismo, è un mondo di
03:20grandi difficoltà perché questo meccanismo del potere che si pian piano frammenta attraverso
03:26il meccanismo di quello che noi oggi diremmo una delega, una specie di delega, rende la
03:31gestione del territorio da parte dei re e dell'imperatore molto complicata. Riescono
03:37meglio i signorotti locali, ricordiamo Corrado II di Franconia, more nel 1039, che deve riconoscere
03:48il diritto addirittura dell'ereditarietà dei feudi minori, è una cosa che già succede,
03:57si tratta di un riconoscimento formale, non è una grande novità, il fatto è che d'ora in poi
04:02è scritto nero su bianco e in qualche modo sancisce un progressivo rafforzamento dei poteri
04:10locali che vedremo porterà poi tutto a una serie di rafforzamenti monarchici, la monarchia di
04:15Francia, la monarchia d'Inghilterra, nella penisola iberica, nell'Italia meridionale e nel
04:22quadro complessivo europeo. Il Papa deve subire l'ingerenza imperiale, c'è questa intromissione
04:33imperiale negli affari ecclesiastici che conduce a un conflitto terribile tra l'impero e il papato,
04:40che noi conosciamo con il titolo stereografico di lotta per le investiture, dietro questa etichetta
04:46ci sta un oggetto della contesa che sono i diritti del Papa e dell'imperatore in materia di nomine
04:54vescovili. Ma uno dice, vabbè, ma i vescovi sono così importanti? Beh, è una cosa che si conclude,
05:00pensate nel 1122 con il concordato di Worms, ed è una lotta durissima, perché? Perché i vescovi in
05:07realtà sono i conduttori del potere locale, spesso sono signori, abbiamo detto, ma spesso
05:14questo potere locale viene dato ai vescovi proprio perché i vescovi, de jure, in punto di diritto,
05:20non dovrebbero avere figli. Non dovendo avere figli non si potrebbe perdere il problema
05:24dell'ereditarietà e quindi il feudo tornerebbe al signore una volta concesso come amministrazione
05:32al vescovo. Ma di fatto nel collo dell'impero romano i vescovi sono quelli che detengono già
05:41il controllo del territorio, perché il vescovo è l'unica autorità, la chiesa di Roma è l'unica
05:46autorità che in un qualche modo resiste alla serie di invasioni, alla moltitudine di guerre,
05:54di contrapposizioni tra vari signori, tra vari principi che si verifica in tutto il territorio
06:00dell'ex impero carolingio. Impero romano prima, impero carolingio poi. Allora gli imperatori cosa
06:09fanno? Cercano di controllare anche la penisola italiana, dove c'è la possibilità di una
06:16pressione diretta per una questione geopolitica evidente sul papato, una questione territoriale
06:23evidentemente. Il problema è che nella penisola italiana sussiste una pluralità di centri di
06:28potere spaventosa. A partire dal 1059 si consolidano poi, grazie all'appoggio del Papa,
06:39il dominio dei normanni. Nel 1130 i normanni diventano un unico regno. A sud della penisola
06:48si sperimenta un'amministrazione centralizzata, grazie ai normanni, efficiente, che ha come
06:56aspetto negativo la limitazione, il soffocamento, diciamo, dello sviluppo autonomo delle città,
07:04dei setti economici più dinamici, cosa che invece vedremo nel centro-nord Italia con i
07:11comuni, con i grandi comuni fortissimi, entità politiche, ma poi dei comuni faremo una lezione
07:18a parte naturalmente. Allora perché noi dobbiamo da bravi studiosi di storia cercare di capire,
07:27di indagare, di chiarificare queste origini del conflitto tra impero e papato? Perché dobbiamo
07:32evidenziare le tappe più significative che segnano questo sviluppo? Perché in questo modo
07:40noi riusciamo a comprendere il cuore del Medioevo, che è esattamente questo, le caratteristiche di
07:48questi due poteri che pretendono di essere universali. Il papato da una parte, l'impero
07:54trattino monarchie dall'altra. Perché dico trattino monarchie? Perché vedremo una storia
07:59questa che arriva fino al Seicento dove le monarchie saranno completamente realizzate,
08:05si saranno imposte in un modo assoluto appunto e allora vedremo l'assolutismo monarchico e in
08:14che cosa l'assolutismo monarchico si differenzia, si distanzia rispetto all'epoca medievale.
08:22E quindi il grande primo passo difficile, provo a riassumerlo, che dobbiamo compiere è quello di
08:31capire che cosa si intende, che cosa sono queste monarchie, che cos'è l'impero e diamo una
08:36periodizzazione diciamo tra il decimo e il tredicesimo secolo. Andiamo quindi a vedere i
08:43processi, in sintesi naturalmente, che portano alla costruzione delle monarchie. Perché quella
08:51dell'affermazione della figura del re è un'affermazione problematica, è un passaggio
08:56difficile, è un passaggio che vedremo, è lungo, faraginoso, pieno di stop che vengono dati,
09:06di problemi. Ci sono strutture sociali ed economiche che prendono forma tra appunto il
09:16nono e il dodicesimo o tredicesimo secolo e tutte queste diciamo così, per dare uno sguardo
09:24complessivo, sono caratterizzate da una grande dispersione, una frammentazione dell'autorità
09:30dei poteri. Ci sono molti signori feudali con i loro castelli, con i loro piccoli eserciti,
09:38a volte riescono a controllare intere città, città che vengono fortificate, quindi cinte da
09:48mura, con mercanti, con un sistema di commercio avviato, con un sistema di controllo del territorio
09:57dal punto di vista giuridizionale, dell'esazione delle tasse e quant'altro e questi cosa fanno?
10:03Ambiscono a diventare padroni assoluti, questo territorio dove mandano gli esatori delle tasse,
10:12dove mandano i loro controllori e la loro polizia, chiamiamola così, dove amministrano i beni,
10:22dove riscuotono i profitti dei territori, dei commerci, di tutto quello che è, li fanno
10:32sentire delle autorità indiscusse pian piano, si perde questa idea che in realtà questo territorio
10:38è dato come feudo, beneficio-feudo, come una moneta di scambio e finché c'è lo scambio il
10:47territorio rimane, poi può anche essere tolto. Allora in questo contesto la figura del re non
10:54scompare del tutto, mantiene delle caratteristiche che gli conferiscono autorevolezza, che gli
11:00conferiscono prestigio, ma attenzione un re è tale se e solo se, diremmo, riesce a presentarsi come
11:09prima di tutto un supremo garante, un supremo dispensatore della giustizia nel suo territorio.
11:16Deve essere anche il primo tra i suoi guerrieri, non esiste un re che mandi i guerrieri a fare la
11:21guerra e lui sta comodo nel suo castello a fare delle feste. Allora proprio qui nella valorizzazione,
11:27nella nobilitazione della violenza se vogliamo, della violenza bellica in particolare, della
11:33forza dell'esercito, sta proprio qui sta una importante eredità di lungo periodo che arriva
11:42dalle tribù germaniche, che dalle tribù germaniche come idea di valore di valorizzazione passa,
11:48si sedimenta e si stabilisce in modo duraturo nella cultura occidentale. C'è un'aura diciamo
11:55di prestigio che deriva da queste qualità ed è guardata con enorme rispetto, è guardata con
12:02enorme fascino, è guardata come manifestazione reale di un potere altrettanto reale. Eppure
12:12questa figura non è assoluta ancora, ci sono dei limiti, ci sono dei limiti notevoli piuttosto
12:18pesanti. Primo di questi limiti è che molti sovrani, proprio nel periodo che va dal nono
12:23al decimo secolo diciamo in questo caso, ma anche forse undicesimo e in qualche caso forse anche
12:28dodicesimo, sono sovrani eletti da altri grandi signori e quindi non hanno la forza di attribuirsi
12:38la corona, men che meno di donarla automaticamente ai figli, agli eredi, nella maggior parte dei
12:47casi. Quindi si ingaggia una guerra, una lotta, una partita tra un re e i grandi signori del
12:55territorio, perché da una parte il re vuole esercitare un controllo assoluto e in questo
13:06senso vuole rendere ereditario il titolo reale, il titolo regio, scrollandosi di dosso questa
13:13ipoteca di dover rendere conto ai signori, perché poi i signori eleggono, perché poi i signori in
13:19realtà sono quelli che contano. Non tutti ci riescono a riuscirci a una grande impresa, ma
13:26spesso anche questo successo ha dei limiti, anche quando ci si riesce è difficile perché? Perché
13:32il territorio sul cui un sovrano in questo periodo riesce effettivamente, concretamente a
13:37governare sono molto ristretti, sono circoscritti, non sono ancora le monarchie pienamente realizzate,
13:46sono dei piccoli territori, come vedremo nel caso della dinastia dei Capetingi in Francia. In
13:52Francia il territorio è molto piccolo, poco più che il territorio che già il re comunque aveva per
13:59conto suo, se lo conquista conquista poco. Andiamo a vedere allora il caso della dinastia
14:04appunto dei Capetingi in Francia, così cominciamo a mettere a fuoco la situazione francese.
14:09Cominciamo con l'esempio di Ugo Capeto, morirà poi nel 996. Nel 987 riesce Ugo Capeto a imporsi
14:34come re di Francia e a stabilire una sorta di ereditarietà familiare della corona di Francia.
14:44E quindi qui vediamo il primo grande movimento verso quello che sfocerà poi nell'assolutismo
14:49del 600, cioè l'idea che, come dirà Luigi XIV, lo Stato sono io, cioè l'idea che lo Stato sia un
14:57possesso personale del re. Certamente è un grandissimo risultato per lui e per i suoi
15:07discendenti, la dinastia dei Capetingi riesce a mantenere la corona fino al XIV secolo sostanzialmente,
15:17ma nel X secolo il potere di Ugo Capeto è quello che è, cioè è ancora sostanzialmente indeterminato,
15:27dal punto di vista territoriale, molto limitato anche. Sostanzialmente è poco più del territorio
15:37che già gli appartiene come patrimonio personale, a cui si aggiunge qualche lembo di terra su cui è
15:44riuscito a imporre la sua autorità. Se noi andiamo a vedere una carta di questo periodo, vediamo che
15:51dal punto di vista geopolitico l'estensione del Regno di Francia è abbastanza circoscritta,
15:59è una specie di isolotto all'interno di un mare feudale dove nobili, signori, conti, duchi,
16:07marchesi esercitano un patere che è sostanzialmente autonomo rispetto alla sovranità del Re di
16:14Francia. Questo lo segnaliamo perché è un primo grande movimento assolutamente evidente, sia pure
16:24embrionale, sia pure circoscritto. Abbiamo anche altri processi di costruzione delle monarchie
16:32feudali, oltre al tentativo dei Capetti in G abbiamo anche altre esperienze di inizio di
16:42rieunificazione, di accentramento, di ricongiunzione territoriale dei poteri sotto un'unica sovranità
16:49un po' in tutta l'Europa occidentale. C'è un caso che è quello della Germania, che adesso andremo
16:55a vedere con gli Ottoni, dove addirittura questo tentativo di ricostruzione, riuscito in parte,
17:04anche se poi quello imperiale andrà a fallire, di ricostruzione territoriale, andrà addirittura
17:10a porre le basi per un salto un po' più lungo della gamba, come si direbbe, che è quello della
17:15ricostruzione addirittura dell'Impero. Poi ci sono altri due casi differenti, quello dell'Inghilterra
17:21e quello dell'Italia, dell'Italia meridionale naturalmente, che risentono delle invasioni dei
17:29Normanni, che danno come esito la costruzione di monarchie territoriali decisamente solide.
17:37Poi c'è il caso della penisola iberica, che andremo a vedere, anche questo in breve
17:42naturalmente, dove ci sono delle formazioni statuali che sono il frutto di un'azione militare
17:49durissima, che inizialmente è volta a cacciare i musulmani dall'intera penisola. Tentativo che
17:58riesce quasi interamente, ma che vedremo comporterà dei risultati non indifferenti.
18:04C'è allora questo processo di ricostruzione di un sistema di potere che fonda l'autorità di un re
18:10su ambiti territoriali più ampi, che potremmo schematicamente ricondurre a quattro dinamiche
18:18principali. La prima. In questi processi la forza delle armi è quello che conta. Nessuno
18:26dei nuovi stati monarchici che riescono a imporsi sul mare feudale, sulla ragnatela,
18:35sul labirinto feudale, riesce a fare meno della forza delle armi e dell'aggressione militare
18:42armata come atto fondativo della nuova monarchia. Chi paga questo scontro? Sono i poteri territoriali
18:54anche vasti. Abbiamo visto le Contee, i Ducati, quindi Conti e Duchi vengono spazzati via,
19:00ma anche i piccoli signori territoriali vengono inglobati e quando l'esercito vince la cosa
19:08finisce lì. Secondo punto. C'è la dimensione del sacro. La dimensione simbolica, la dimensione
19:16culturale, la dimensione spirituale, come a me piace dire. È essenziale notare proprio
19:23questo punto. Le popolazioni governate da un re si devono convincere che il re ha un
19:28potere spirituale, oltre che ovviamente quello militare, temporale, concreto ci mancherebbe.
19:34Il re è un soggetto che ha un potere fuori dal comune. Da dove gli viene questo potere
19:41fuori dal comune? Gli viene da Dio. La sua persona è sacra. È sacra perché lui rappresenta
19:48in terra il potere di Dio. E allora tutto il rito, tutta la dimensione simbolica fondamentale
19:54è il rituale dell'incoronazione. C'è un modello originario che va trovato nel gesto
20:00di Papa Leone III che a Roma la notte di Natale dell'Ottocento incorona Carlo Magno. Secondo
20:06un biografo dell'epoca Carlo Magno era un po' sorpreso, non era forse tanto contento
20:11di questo gesto, aveva capito benissimo che cosa potesse significare, ma probabilmente
20:16anche la sua fede, la sua idea religiosa gli ha fatto fare un passo indietro. Comunque,
20:24il rituale dell'incoronazione è fondamentale perché è in questo momento che prende forma
20:29in modo esplicito, in modo visibile anche nelle innumerevoli raffigurazioni di questo
20:35momento, questa configurazione binaria, questa configurazione dualistica del potere. È una
20:42configurazione che pone l'autorità del Papa e dei Vescovi, quindi potere spirituale, di fronte
20:47all'autorità dell'imperatore e dei re, potere temporale, ma io direi potere temporale trattino
20:52spirituale inteso in un modo leggermente diverso come abbiamo detto prima, e in questo sistema di
20:58relazioni è fondamentale che siano il capo della chiesa e i suoi delegati, i Vescovi,
21:03ad avere il compito di riconoscere, di sancire pubblicamente la sacralità del Sovrano. E allora
21:14il Sovrano si proietta in una dimensione sacra perché è stato consacrato dal Papa, perché è
21:22stato consagrato da un delegato del Papa, perché c'è un sacramento quasi. Allora il rituale dà una
21:32grande autorità ai Sovrani, ma è anche fonte di tensioni, perché il Sovrano interpreta questo
21:40rituale come una sorta di legittimazione che però già c'è, che è già nelle cose. Sono gli
21:55intellettuali filomonarchici che dicono che il Papa non fa altro che riconoscere e sancire in
22:00qualche modo la santità di un potere che già appartiene al Sovrano, perché il Sovrano è scelto
22:06da Dio in qualche modo, o perché è un virtuoso che Dio sceglie per la sua grande virtù. Però
22:13ci sono anche i teorici della supremazia papale. Il Papa è il detentore della catedra di Pietro,
22:19Cristo, Dio in persona, dice tu sei Simone, d'ora in poi sarai Pietro su questa pietra,
22:25io fondo la mia chiesa. C'è una linea diretta addirittura con Cristo, quindi in qualche modo
22:30il Papa è il rappresentante di Cristo in terra. Quindi il Papa è superiore a chiunque altro in
22:35virtù della maggiore prossimità che può vantare nei confronti di questa catena che lo lega
22:42direttamente a Dio. Allora proprio per testimoniare questa autonoma sacralità, i re cosa scelgono di
22:51fare in Inghilterra e in Francia sin dal undicesimo secolo? Cercano di incoraggiare la
22:57convinzione popolare secondo la quale questi re sono dotati di poteri particolari, quasi magici,
23:03i taumaturi che guariscono imponendo le mani. Li rendono questi poteri capaci di guarire dai mali,
23:10di guarire da particolari malattie con l'imposizione delle mani, con la benedizione,
23:16con la semplice presenza. Ecco la matrice originaria di una costante tensione tra questi
23:26due poteri che tra l'undicesimo e il dodicesimo secolo si trasforma in quel gravissimo scontro
23:34che noi abbiamo citato prima, che è quello della lotta per le investiture. Il terzo filone riguarda
23:44l'amministrazione della giustizia, il problema è naturalmente chi amministra la giustizia in base
23:48a cosa e questo problema scatena una serie di tensioni durissime con i signori feudali.
23:55Le corti locali che sono gestite dai signori feudali, per cui il signore feudale sul suo
24:01territorio fa il bello cattivo tempo come vuole, devono cominciare a sottostare a un'organizzazione
24:08di tribunali regi, quindi di livello più alto, di grado superiore e questo significa
24:15che le corti regi, dove la giustizia è amministrata da magistrati nominati da sovrano, non solo
24:20giudicano i reati particolari, quindi di grande gravità, ma trattano anche procedimenti già
24:25discussi da qualche tribunale locale se una delle due parti non era d'accordo, non era
24:31contenta, allora si ricorre a una giustizia superiore come se noi andassimo in Cassazione.
24:41Questo potere è quello del sovrano e delle sue corti giudiziarie che quindi sovrasta
24:46tutte le corti locali e questo è un grande tema che cercheremo di approfondire anche
24:51se vediamo il tempo che c'è. Teniamo a mente un tema molto importante, 1-2-3-4 è
24:58una delle partite più importanti, più decisive, viene giocata dai sovrani medievali sul tema
25:04della fiscalità. Perché fiscalità? Perché la fiscalità serve per pagare alle truppe
25:08mercenarie, per pagare all'esercito, per controllare il territorio, per foraggiare
25:14il sistema burocratico, per elargire premende, per lasciare lasciti, per costruirsi una rete
25:22di potere. Il potere sacrale del re non conterebbe nulla se non avrebbe anche senso, se non ci
25:28fossero le tasse, se non ci fosse la possibilità automatica riconosciuta da tutti di pretendere
25:37il pagamento delle tasse, da chi? Dalle città, dagli ecclesiastici, dalla popolazione nel
25:44suo complesso, quindi da tutti. I re ritengono che le contribuzioni siano un atto dovuto
25:51e cercano di fare di tutto perché tutti la pensino così. Perché è un atto dovuto pagare
25:56le tasse, ma perché io all'esercito sono forte, sono il re, sono sacro, amministro
26:01la giustizia, mantengo la pace in un territorio, non lo faccio gratis. Ci sono dei costi, quindi
26:09c'è un compenso anche per il riconoscimento dei benefici di cui loro si fanno i re e si
26:14fanno garanti. Benefici naturalmente di natura feudale, ma anche a riguardo a delle autonomie
26:21amministrative che vengono date a delle città, per esempio. E allora il problema grave, gravissimo
26:27di questi sovrani è trovare il modo per essere efficaci nel momento in cui vengono prelevate
26:36le tasse. Da dove si origina allora il potere di queste monarchie che si stanno formando
26:44proprio lì. Più una monarchia è in gamba, si dimostra capace di riscuotere le tasse,
26:50più diventa forte. Ma questo è anche un motivo di contenzioso, di contrasto naturalmente
26:56della monarchia, non solo con gli abitanti del territorio che controllano, ma anche con
27:02i nobili, con i cittadini, con le corporazioni e via dicendo.
27:10Ok, adesso riassumiamo fino a questo punto e non la voglio fare troppo lunga, il tempo
27:20sta scorrendo impietoso. Passiamo allora alla dinastia degli Ottoni a questo meraviglioso
27:24tentativo fallito, vi faccio lo spoiler, di rifondare l'impero.
27:32Anche in Germania è stata nel tempo una disgregazione geopolitica spaventosa, con livelli assolutamente
27:50paragonabili a quelli del resto dell'Europa centro-occidentale. Però in Germania nel
27:57X secolo succede qualcosa di straordinario, emerge una figura molto originale, forte,
28:04Ottone I della dinastia dei Sassoni, che si rende protagonista di un piano molto ambizioso,
28:18che è quello di ricostruire un'unità statale che abbia la dimensione e la forza dell'antico
28:24impero caroniggio. Ottone I è duca di Sassonia, nel 936 viene
28:33eletto re di Germania, le terre su cui esercita la sua autorità non sono ancora un regno
28:39compatto, ma una specie di compagine fragile, difficile da tenere insieme, una federazione
28:47di principati, di ducati, di contè, di vescovati, di signorie tedesche che in realtà hanno
28:55larghe e larghissime autonomie e che quindi solo formalmente riconoscono l'autorità
29:01del re. All'inizio il potere di Ottone non è solidissimo, non è dei più solidi,
29:09si regge più che altro su una sua grande e originale capacità, che è la capacità
29:14di diplomatica. Ottone la impiega con successo cercando di
29:22allearsi di volta in volta ai signori territoriali che gli servono per avere sempre in Germania
29:31una buona base di consenso e di cooperazione militare, questo elemento della cooperazione
29:35militare è fondamentale ovviamente. La forza di Ottone I si poggia su una buona
29:43rete di sostegno anche tra i vescovi tedeschi, i cosiddetti vescovi conti, che Ottone ha
29:50saputo farsi amici concedendo loro diverse immunità, benefici feudali e favore di ogni
29:56tipo. Quindi in ragione di queste concessioni, alla morte di un vescovo conto Ottone ritiene
30:03di avere il pieno diritto di nominare il suo successore, perché non ha figli il vescovo,
30:08non dovrebbe avere ane, e quindi Ottone invece di riprendersi il territorio nomina un suo
30:15successore e muove in questo modo un meccanismo per cui si cerca il favore del re, si cerca
30:22di essere amici del re, perché il re non scherza, dà dei benefici molto importanti.
30:28Su questa base diplomatica ottiene una serie di successi che non sono affatto trascurabili,
30:34non riesce a sconfiggere gli Ungari e questa è un'impresa che tra l'altro gli dà un
30:38prestigio enorme. E poi già dal 1951 è intervenuto con il suo esercito anche nelle lotte che
30:45dividono i signori italiani, l'autorità imperiale si era fatta più debole e questi
30:54signorotti si erano combattuti tra di loro per disputarsi la corona del re d'Italia.
31:01L'intervento in Italia, infatti, offre a Ottone I l'occasione per realizzare una strategia
31:06di più ampio respiro, lui cerca infatti di presentarsi come l'erede spirituale di Carlo
31:13Magno e come il fondatore del collassato impero carolingio riesce a sedare i conflitti tra
31:21i signori italiani e nel 1951 sposa Adelaide di Borgogna, che è la vedova dell'ultimo
31:32re d'Italia e quindi in questo modo diventa lui re d'Italia. Assume su di sé anche questo
31:38titolo e forte di questo titolo nel 1962 si impone su Papa Giovanni XII e si fa incoronare
31:46imperatore a Roma. Da questo momento il regno d'Italia è unito a quello di Germania,
31:53importantissimo questa cosa, andrà avanti fino al 1806. È un titolo che in questo momento
32:01è più ideale che reale, ma intanto c'è, le due corone di fatto rimangono separate
32:09e però sono associate al titolo imperiale. Da questo momento al 1806, come vi stavo dicendo,
32:24esisterà nel centro Europa una grande federazione di stati riuniti all'interno dei confini
32:28dell'impero che dalla metà del XIII secolo prenderà proprio il nome di Sacro Romano
32:36Impero. Questo titolo di imperatore accresce enormemente il prestigio, sono importanti
32:43questi titoli, anche se poi sono difficili da concretizzare con un controllo puntuale,
32:50capillare e preciso del territorio, sono titoli importantissimi. È molto importante, ma c'è
32:58un lavoro da fare, perché non è sufficiente per stabilizzare il potere. In prima battuta
33:05occorre trovare una forma di convivenza, magari di accordo, se ci si riesce, con il Papa,
33:11con la Chiesa. La questione viene affrontata con forza, con determinazione, Ottone dimostra
33:17di avere carattere. Nel 1962 viene promulgato il privilegio motonis, il privilegio di Ottone,
33:25un atto col quale l'imperatore stabilisce che è suo diritto approvare l'elezione di
33:31ogni nuovo pontefice. Attenzione, ripeto, approvare l'elezione di un pontefice! Non
33:36si era mai visto prima, almeno formalmente, a questo livello, che un imperatore pensasse
33:43che l'elezione del Papa è valida se e solo se piace anche a lui. Questo naturalmente
33:49non comprendeva l'idea che il pontefice dovesse giurare fedeltà all'imperatore. Sembrerebbe
34:00una soluzione definitiva del difficile rapporto tra potere imperiale e papato, ma tutto a
34:08favore dell'impero. In realtà non è altro che l'atto iniziale, il primo momento di
34:13una lotta plurisecolare di tensioni durissime, che poi adesso non è che anticipavi, ma che
34:22vedremo senz'altro nel corso del programma di quest'anno.
34:25Poi inoltre, per completare la ricostruzione del suo dominio imperiale su tutta la penisola,
34:32tenta un attacco ai possedimenti bizantini nel sud dell'Italia, non trova un grande
34:37successo e forse sono più convincenti, anche qui poi con tutti i distinguo del caso, le
34:46sue manovre diplomatiche che inducono, siamo nel 972, che spingono l'imperatore bizantino
34:57a concedere a sua nipote, si chiama Teofano, il suo nipote, un nome apparentemente maschile,
35:05in moglie al figlio di Ottone I, che porta lo stesso nome del padre, quindi Ottone II,
35:13diventerà. Il matrimonio viene celebrato nel 972 e sembrerebbe aprire le porte dell'Italia
35:23meridionale al dominio imperiale. Le cose prendono quasi immediatamente un'altra
35:29forma, dopo la morte di Ottone I, che viene nel 973, ricordatevi almeno questa data. Il
35:37suo figlio Ottone II succede al padre, sia sul trono di Germania, sia sul trono imperiale,
35:45questo Ottone II subisce un atto di tradimento dall'alleanza con l'impero, non viene
35:53riconosciuta dall'imperatore bizantino e oltre a dover affronteggiare la resistenza
36:06bizantina, Ottone si ritrova nei guai perché è un periodo in cui ci sono continue incursioni
36:15dei saraceni, tenta una spedizione militare contro i saraceni, non funziona.
36:22Poi tra l'altro muore nel 983, a meno di 30 anni, muore improvvisamente, la situazione
36:29che lascia è difficile, non è rosa perché l'Italia meridionale non è affatto conquistata,
36:34l'Italia centrosettentrionale non è pacificata e è stato molto fuori dalla Germania e questa
36:41sua lunga assenza dalla Germania rischia di indebolire anche lì il prestigio imperiale.
36:47Muore nel 983, poco prima di morire Ottone aveva già stabilito che il figlio, che aveva
36:54all'epoca solo 3 anni, quindi un bambino piccolissimo, che si chiama anche lui Ottone,
37:00sarà Ottone III, sarebbe stato incoronato a Roma come re d'Italia. Pochi giorni dopo
37:10la morte del padre, il piccolo Ottone III, che è davvero molto piccolo, viene incoronato
37:15come re di Germania ad Acquisgrana e i due titoli gli danno diritto ad aspirare al trono
37:20imperiale, ma è solo un bambino e quindi tra l'altro è in una situazione di pericolo
37:26perché un bambino così piccolo è esposto alle ambizioni di altri pretendenti e così
37:30per difenderlo e per difendere il titolo la madre Teofano e poi sua nonna anche Adelaide
37:35di Borgogna assumono la reggenza e finalmente si arriva al 996 quando in realtà solo 16
37:43anni questo ragazzo viene incoronato imperatore a Monza e assume finalmente pieni poteri.
37:48Questo è un ragazzo giovane, sì, ma è orgoglioso, capace, colto, educato al culto della tradizione
37:57imperiale da diversi intellettuali, tra i quali il suo precettore che Ottone III nel
38:03999, data facile da ricordare, riuscirà a fare eleggere Papa col nome di Silvestro II
38:10e insieme al suo precettore, Silvestro II, Papa, elabora un progetto appunto di rinnovazio
38:16imperi, di ricostruzione imperiale. È un progetto ambiziosissimo, molto interessante,
38:23molto affascinante, molto seducente, ma destinato al fallimento. Lo spazio territoriale che
38:31questo ragazzo di 16 anni dovrebbe controllare è enorme, troppo vasto, non ha particolari
38:38abilità diplomatiche, non ha particolari abilità militari per riuscire in quest'impresa,
38:44c'è una rivolta che scoppia a Roma contro di lui, Ottone è costretto a scappare, si
38:48rifugia in un monastero dove muore anche lì, giovanissimo, a 22 anni nel 1202 senza lasciare
38:55eredi. Quindi questa è una situazione che si chiude in modo abbastanza definitivo.
39:05Però c'è da dire qualcosa su questi limiti strutturali di questo progetto imperiale,
39:11perché è un progetto affascinante, ma nello stesso tempo è un progetto che ci deve far
39:17riflettere, ci sono dei limiti strutturali del progetto di rinnovazio imperi. Il tentativo
39:23che mette in atto tutti e tre gli Ottoni è un tentativo ambizioso, ha fatto comunque rinascere
39:31la forma istituzionale imperiale nel centro d'Europa, anche se è fallito, e questo va
39:38detto. Per quanto l'Impero si mostri come un'istituzione duratura nella storia dell'Europa
39:47moderna, ha alcuni limiti strutturali che dobbiamo prendere in esame. Il primo, il collegamento
39:55tra il titolo di re d'Italia e quello di re di Germania e corona imperiale, in particolare
40:00dopo la cerimonia d'incoronazione imperiale di Ottone I che abbiamo visto da parte del
40:04Papa nel 962 a Roma, questo collegamento ha sistematicamente proiettato i sovrani della
40:12dinastia Sassone verso la penisola, nel tentativo di ricostruire questo antico dominio imperiale
40:17carolingio. Questa tendenza non si chiude con Ottone III, anche i suoi successori cercheranno
40:23di dominare le terre italiane, ma anche i suoi successori andranno incontro a resistenze
40:29fortissime, perché l'Italia è vero, molto frammentata, ma ci sono dei comuni che sono
40:35già organizzati, ci sono delle realtà già organizzate, non solo lo Stato pontificio,
40:42ma ci sono già delle realtà fortissime che sono capaci di portare avanti delle resistenze
40:46molto tenaci, durissime da scompaginare. Un secondo punto di riflessione è il rapporto
40:57molto particolare tra il titolo del re di Germania e quello dell'imperatore, in origine
41:03sono due titoli disgiunti, il re d'Italia è conseguito attraverso un meccanismo elettorale
41:11con un corpo elettorale composto dai maggiori principi e dai maggiori signori, chiedo scusa
41:18il titolo di re di Germania, dei signori tedeschi, e invece l'altro è conseguito attraverso
41:27il rito dell'incoronazione che viene ufficiato dal Papa o da un vescovo che viene delegato
41:32dal Papa, ma poco cambia. Nei decenni successivi alla morte di Ottone III i due titoli si fondono
41:39e l'elezione a re di Germania o anche rex Romanor, un titolo che col tempo sostituisce
41:45l'altro, diventa il prerequisito necessario per essere incoronato imperatore. Con questo
41:52fatto si stabilisce che la regola è questa, il titolo imperiale è un titolo elettivo.
41:58Non è uno scherzo, perché è un limite molto grosso, vedremo alcune sequenze dinastiche
42:05come nel caso degli Ottoni, dove si riesce a dare al figlio, si vede il figlio succedere
42:11al padre, ma il titolo imperiale di fatto non è una dignità ereditaria e questo pone
42:16dei limiti, perché l'imperatore deve contrattare. Un terzo punto si può riassumere in questo
42:25modo, le concessioni che gli aspiranti imperatori devono fare ai principi e ai signori, dai
42:31quali devono farsi eleggere, sono obbligate. Gli imperatori che vogliono farsi eleggere
42:43devono concedere molto ai principi e ai signori, questa dinamica rafforza le autonomie, non
42:48c'entra da fare, indebolisce l'impero. Allora le numerose unità statali che costituiscono
42:54l'impero diventano più forti proprio perché l'imperatore vuole avere un impero, è un
42:59paradosso, ma è un meccanismo che rende piuttosto debole tutta la struttura imperiale che è
43:05e rimane sostanzialmente una federazione di stati autonomi che conferiscono all'imperatore
43:12un'autorità che sostanzialmente è simbolica, è formale e finisce lì. Quindi la forza
43:18di un imperatore dipende in realtà solo dalla sua capacità di crearsi consenso nella maggior
43:25parte dei principi o dei signori del territorio che poi dovrà diventare il territorio dell'impero.
43:33Questa è la dieta, gli stati inclusi nei confini dell'impero sono regolati da questo
43:38istituto che si chiama dieta, dieta imperiale. Poi abbiamo nuove forme monarchiche, il regno
43:44d'Inghilterra che adesso andiamo a vedere, l'Italia meridionale, la penisola iberica,
43:50anche qui cerchiamo di dare un quadro essenziale, complessivo, poi magari lo studio del dettaglio
43:55lo affrontate ovviamente nel manuale, questo mio intervento in video così ha solo lo scopo
44:01di fare un'introduzione o magari di conciliare il sonno se lo guardate di sera e cose di
44:07questo tipo, quindi non certamente vuole essere una lezione che sostituisce lo studio del
44:12manuale. Nel resto dell'Europa i principali processi
44:25di costruzione di stati monarchici si osservano anche in Inghilterra, anche nell'Italia
44:34meridionale e nella penisola iberica. Nel regno d'Inghilterra il regno normanno ha
44:39origine dalla battaglia di Hastings nel 1066, una battaglia nella quale le truppe di Guglielmo,
44:47che era Duca di Normandia, sconfiggono l'esercito della preesistente monarchia anglosassone
44:55di Aroldo II. I nuovi dominatori che sono i normanni e
45:02il loro re Guglielmo, che d'ora in poi viene detto il conquistatore, procedono a una riorganizzazione
45:10radicale delle forme del potere e i punti principali di questa organizzazione sono due,
45:17la costruzione di una serie di castelli che sono posti a controllo di aziende, vere e
45:25proprie aziende terriere e concessi dal re in beneficio feudale ai suoi fedeli e la redazione
45:35nel 1086 di un documento che va a censire in modo analitico e capillare tutte le proprietà
45:44terriere del regno, per ciascuna delle quali sono indicati l'ubicazione, l'estensione,
45:50i nomi dei possessori di questi beni etc. Lo scopo di questo documento, che è il Domsday
45:57Book, il libro del giudizio, è quello di assicurare una base certa per stabilire l'imposizione
46:06dei tributi fiscali. Quando si estingue poi la discendenza di Guglielmo,
46:14si impone sul trono d'Inghilterra la dinastia dei Plantageneti, qui c'è un matrimonio tra
46:20Enrico II e Eleonora d'Aquitania che porta in dote il feudo francese di Aquitania. L'agenda
46:29politica di Enrico II e dei suoi successori poi dopo è caratterizzata da una dura lotta
46:36combattuta principalmente su due fronti, da un lato contro i baroni, che sono i potenti
46:44signori feudali di queste terre, che vogliono ampliare le loro autonomie, non vogliono cedere
46:51nulla a scapito del potere regio, si intende, e dall'altro la chiesa d'Inghilterra, il
46:57potere religioso. Anche la chiesa d'Inghilterra è desiderosa di mantenere privilegi, autonomie
47:06e tutto quello che ha costruito nei secoli. In questo secondo caso il conflitto ha un
47:11esito drammatico perché è famosissimo il motivo, il dato storico, nel 1170 Enrico II
47:22ordina l'assassinio dell'arcivescolo di Canterbury, Thomas Beckett, che si era opposto
47:28alla limitazione dei privilegi della chiesa inglese. E effettivamente con questo il sovrano
47:34riesce a imporre la sua autorità sulle strutture ecclesiastiche.
47:39All'inizio poi del XIII secolo i successi conseguiti da Enrico II vengono rimessi in
47:45discussione dopo la morte di Riccardo Cordilione, siamo nel 1199, e poi durante il regno del
47:53debole lui di Giovanni Senzaterra, che morirà poi nel 1216. È proprio in questa fase che
48:05la chiesa, i baroni e le città inglesi riescono a riconquistare, tutti contro il re, un buon
48:11numero di privilegi che avevano perduto in precedenza e raggiungono un risultato eccellente
48:18perché nel 1215 riescono a costringere il re a sottoscrivere questo documento che poi
48:26celebraremo, la Magna Carta Libertatum, che riconosce in modo esplicito queste prerogative.
48:31Il sovrano riconosce il diritto del Consiglio dei Lords, un organismo di rappresentanza
48:37dei grandi signori feudali, un diritto importante che è questo, quello di approvare preventivamente
48:45le imposizioni di nuove tasse. È un'importanza enorme queste misure, sono importantissime,
48:57con questo passaggio viene sancita l'idea secondo la quale il potere del sovrano non
49:04ha una natura assoluta, è in qualche modo il frutto di un accordo, di un contratto con
49:10le diverse componenti sociali del regno che lui ha in dote provvisoria e quindi tutte
49:21le parti sono chiamate a collaborare attivamente alla produzione di regole scritte che devono
49:28disciplinare in qualche modo la vita collettiva. Si parla allora di natura contrattuale del
49:35potere regio, e questo è un passaggio epocale che poi dopo vedrete sul manuale di approfondire.
49:51Il regno di Francia, abbiamo già parlato del regno di Francia, diciamo che dal nucleo
49:58originario costituito dai processi patrimoniali di questa dinastia capettinge che abbiamo
50:05visto, il regno di Francia si consolida, si espande principalmente attraverso due direttive,
50:10l'essenziale dialogo, conflitto con i signori feudali, i sovrani capettingi fanno riconoscere
50:18formalmente il signore la superioretà del re, ma è un riconoscimento formale, un riconoscimento
50:26formale stiamo dicendo che funziona solo nel momento in cui il re è il regno di Francia
50:35non solo così idealmente, ma anche concretamente la fonte dei benefici feudali e quindi primo
50:42destinatario della lealtà dei suoi sottoposti se nella misura in cui avvengono queste concessioni,
50:49altrimenti i capettingi poi sono bravi, hanno delle strategie, riescono a imporsi come la
50:56principale autorità giudiziaria nella soluzione delle controverse tra i grandi signori e
51:04l'espansione territoriale viene condotta sostanzialmente attraverso una serie di manovre
51:10molto oculate, molto attente, di tipo diplomatico, di tipo matrimoniale, anche attraverso campagne
51:18militari e quindi pian piano il regno di Francia va ad acquisire principati, signorie e continua
51:26il suo lento, ma costante processo di espansione. Andiamo velocemente al regno normanno dell'Italia
51:36meridionale, anche qui abbiamo una situazione che ci riguarda da vicino, perché riguarda
51:44la nostra penisola, nella nostra penisola ci sono sostanzialmente tre grandi aree geopolitiche,
52:03la prima è quella del nord che è una realtà ormai comunale, si stanno affacciando i comuni,
52:10le grandi forze comunali, alcune davvero molto potenti in grado di inserire non solo le monarchie,
52:17ma anche l'impero, poi la realtà del territorio della chiesa e nel meridione il regno dei
52:24normanni. Anche qui sarebbe interessante vedere la storia di questi gruppi di guerrieri che
52:31fin dal XI secolo pian piano arrivano sulle coste dell'Italia meridionale, in particolare
52:40in Italia, sarebbe bello vedere un attimo nel dettaglio la figura di questi capi incredibili
52:46che hanno delle caratteristiche veramente molto singolari, tra questi gruppi comunque
52:53si distingue la famiglia di Altavilla, prima c'è questo Guglielmo Braccio di Ferro,
53:01già il nome è un truttodire, poi soprattutto Roberto Guiscardo, Guiscardo vuole dire l'astuto,
53:11riescono a costruirsi una base di potere che cresce intorno a Melfi, che si ampia nel tempo
53:19e questo potere pian piano viene inevitabilmente riconosciuto dal Pontefice, in un arco di
53:27un ventennio dal 1059 al 1080, Roberto Guiscardo sconfigge le forze armate bizantine con la
53:37benizione del Papa e impone però nel frattempo la sua autorità in tutto il Mezzogiorno,
53:42su Mezzogiorno Continentale. Nel 1061 suo fratello Chiaruggiero d'Altavilla dirige le sue truppe
53:50verso la Sicilia, all'epoca la Sicilia era occupata dai Saraceni, quindi una campagna
53:56militare che dura poco, 30 anni e qui anche la Sicilia alla fine nel 1061-1091, nel 1091
54:08è finalmente messa sotto il controllo normanno. Poi dopo, all'inizio del XII secolo, Chiaruggiero
54:16d'Altavilla riunifica i territori, costruisce una nuova monarchia che appunto è il Regno
54:22di Sicilia, quindi il Mezzogiorno più Continentale, più la Sicilia e nel 1130 Chiaruggiero II
54:30ottiene dal Papa un riconoscimento importantissimo, il riconoscimento del titolo di re per sé,
54:35per i suoi eredi, ecco la novità, in questo modo viene stabilito in modo formale, riconosciuto
54:43dal Papa il carattere ereditario, il carattere dinastico di questo potere, di questo regno.
54:51Naturalmente i sovrani normanni non scherzano, hanno grandi successi, ma anche loro devono
54:58fronteggiare il desiderio e la spinta convulse, autonomistiche dei loro vassali che sono i
55:05grandi signori, molti dei quali sono certo di estrazione normanna, li hanno accompagnati
55:10dall'inizio dell'Italia, dell'Italia meridionale e adesso vogliono di più. Chiaruggiero II
55:15in particolare tenta un'operazione simile a quella che aveva compiuto Guglielmo il conquistatore
55:20in Inghilterra, riconoscendo privilegi feudali e redigendo anche però un catalogo dei baroni,
55:25dei loro possedimenti, un Domus Dei Buc, meridionale, in modo da riuscire a monitorare meglio questi
55:35problemi dell'età sostanzialmente, quindi la ricchezza, ma anche i loro poteri, i loro
55:41obblighi e tutto il resto. L'operazione è difficile, non è assolutamente indolore,
55:46dopo la morte di Ruggero II scoppiano ribellioni, i baroni si ribellano, si arriva a mettere
55:53in discussione l'autorità regia e anche i successori di Ruggero II riescono a conservare
56:01con difficoltà l'integrità del regno senza arrivare a cedere completamente alle richieste
56:07di questi baroni, così come invece aveva dovuto fare, abbiamo visto Giovanni Senzaterra
56:13in Inghilterra. Nella penisola iberica tra il X e il XV secolo ha seguito poi di una
56:21poderosa reconquista militare, cristiana, che abbatte uno a uno i vari stati islamici
56:28che si erano installati in questa regione e qui si formano dei grandi regni cristiani
56:34che cancellano quasi del tutto la presenza di formazioni statali islamiche, non viene
56:39cancellata la presenza degli islamici, ma la formazione statale degli islamici, poi
56:44dopo ci sarà una lunga serie di espulsioni, ma intanto le cose vanno così, tra questi
56:50nuovi regni cristiani il più importante è quello che occupa l'area centrale della
56:54penisola, il regno di Castiglia a Leone, che ingloba il regno precedente delle Asturie,
57:01dal regno di Castiglia si separa poi il regno del Portogallo che già in questo momento
57:05in qualche modo sta per conto suo, a est si forma poi il regno di Aragona che include
57:12la contea di Barcellona, di Barcellona e anche questi regni nelle terre di nuova conquista
57:19si impiantano delle strutture relazionali di tipo feudale che abbiamo già visto e quindi
57:25su questo non ci torno. Questo significa che anche in questi regni uno dei problemi essenziali
57:30che si pone ai sovrani è quello del disciplinamento di questi rapporti feudali e in particolare
57:36di questi baroni feudali che vogliono sempre di più, che pretendono sempre di più. In
57:44particolare, adesso ricordiamo solo un dato, poi chiudo perché l'ho fatta molto lunga
57:50e sono stanco anch'io, sia in Castiglia che in Aragona le monarchie si mettono in
57:55moto, si adoperano per l'introduzione di cortes e parlamenti, organismi protoparlamentari
58:02che ospitano le rappresentanze delle varie componenti, dei vari strati della società,
58:08delle società iberiche che sono signori, clesastici, rappresentanti delle città e
58:12quant'altro e almeno inizialmente questa innovazione è incoraggiata dai sovrani che
58:17vedono parlamenti come istituzioni che possono aiutare a limitare i baroni, che possono aiutare
58:22a limitare le pretese e le prerogative della storiazione feudale. Tant'è vero che vedremo
58:28anche nel Seicento quando poi in realtà si riesce a controllare i nobili, i parlamenti
58:33che vengono convocati, lo vedremo con il caso di Luigi XIV che non convocherà mai
58:39il similparlamento francese perché sostanzialmente aveva i nobili sotto controllo.
58:46Mi fermo qua, ho fatto una lunga carellata introduttiva, naturalmente questa lezioncina
58:52ha solo scopo di introdurvi allo studio, magari come ripasso, magari come sostituto di una
59:00tisana per prendere sonno alla sera quando siete stanchi.
59:04Bene, vi lascio allo studio e alla prossima e buon lavoro.

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