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prof. Alessandro Benigni
Trascrizione
00:00Bene, bentrovati, cominciamo a lavorare con il nuovo programma, cominciamo a parlare di
00:14società di massa nell'epoca cosiddetta della Belle Epoque, vedremo che questa è
00:21un'etichetta che funziona, per certi reati e per altri nasconde qualche problema che
00:28andremo a evidenziare. Cos'è la Belle Epoque? La Belle Epoque è un periodo, una periodizzazione
00:38compreso grossomodo tra il 1870 e il 1914, questo è il momento in cui l'Europa attraversa
00:45una fase pacifica di grande espansione, sono decenni in cui si consolida la seconda rivoluzione
00:53industriale che si estende a nuovi paesi, in particolare nella Germania, negli Stati
00:59Uniti e promuove nuovi stili di vita, nuovi interessi, una nuova mentalità e soprattutto
01:08una nuova forma di consumo che diventerà poi il consumismo. È un periodo che è sostenuto,
01:15di crescita, incentivato da notevolissimi cambiamenti anche dal punto di vista finanziario,
01:23c'è una crescita demografica, c'è una crescita scientifica, della ricerca che viene
01:28incentivata, vengono forniti nuovi beni alla società che diventa società di massa, adesso
01:34diremo anche perché e come soprattutto. Questo è l'elemento che mi preme subito
01:42sottolineare alla vostra attenzione, questa è una società caratterizzata da grandi numeri,
01:53la storia si fa con i numeri, non c'è niente da fare, qui ci sono grandi numeri, li vedremo
01:57in economia, in politica, nella cultura, nell'urbanizzazione, tutto concertato per
02:16suonare questa sinfonia ottimista, questa musica ottimista, ma abbiamo anticipato la
02:22bella epoca, non è solo bella epoca, nasconde dei lati negativi, infatti a proposito di
02:30grandi numeri c'è un impressionante flusso migratorio, c'è un aumento della produzione,
02:37ma questo non impedisce una gigantesca migrazione, c'è una grande crescita scientifica, una
02:44grande crescita culturale, ma questo non impedisce una crisi delle certezze, vedremo anche in
02:50filosofia il percorso sulla crisi dei fondamenti, innescata da quella che Riccardo chiamava,
02:57definiva i tre grandi maestri del sospetto, che sono Marx, Nietzsche e Freud. Marx è
03:02un autore di fino a 800, Nietzsche pure, anche se entrambi questi possono essere considerati
03:10filosofi assolutamente contemporanei, Nietzsche muore il 25 agosto del 1900 a Weimar, ma già
03:17nella Prima Guerra Mondiale i soldati andavano in trincirco con lo Zaratustra nella divisa,
03:24con un successo straordinario e con delle idee, non parliamo di Marx, che hanno influenzato
03:30tutto il 900 e influenzano ancora i giorni nostri in un modo o nell'altro, e Freud
03:36naturalmente, anche a Freud pieno del 900 non ne parliamo.
03:41Ci sono nuove scoperte scientifiche, nuove scoperte filosofiche, psicoanalisi, culturali
03:48in genere che provocheranno quelle che andremo a vedere, questa crisi delle certezze. Si
03:55affermano teorie irrazionaliste che esaltano l'individuo, che esaltano l'individuo contro
04:02le masse, nonostante sia la società di massa. Le masse vengono disprezzate per il loro conformismo,
04:09è quello che si cerca perché è un abito a buon prezzo, è un abito standard e crea
04:14uniformità. L'accessorio a buon prezzo prodotto in serie evidentemente porta alla
04:23standardizzazione di chi lo indossa, le pubblicazioni in cinema diffondono idee che diventano poi
04:31comuni. Queste teorie si ribellano a questa massificazione.
04:36Chiudo questa piccola introduzione. Perché studiare la società di massa? Perché studiare
04:50la storia in generale? Perché studiare la società di massa? Perché ci aiuta a capire,
04:55ci aiuta a capire molto bene, ci aiuta a comprendere la nostra società. Ho già accennato
05:02in classe, ci sono degli elementi che sono assolutamente contemporanei, quello del pensiero
05:06di massa, del pensiero unico, del politicamente corretto, dell'idea che ci si voglia differenziare,
05:12ma per differenziarsi si diventa omogenei, uniformi a tutti quelli che si vogliono differenziare
05:17e si rientra in un altro livello di omogeneità in qualche modo. In particolare andremo a
05:24vedere questi processi di democratizzazione, di massificazione che erano già stati avviati
05:30alla fine dell'Ottocento. Andiamo a vedere adesso il primo capitolo
05:36del manuale che parla di scienza, parla di tecnica, di industria tra Ottocento e Novecento
05:46e siamo nell'epoca della seconda rivoluzione industriale. In questa seconda rivoluzione
05:52industriale, vedete le slide, si sviluppa proprio nei quattro decenni tra il settanto
05:58e il quattordici, dalla guerra franco-prussiana alla prima guerra mondiale, per darvi delle
06:02coordinate. È chiamata seconda rivoluzione industriale perché c'è stata una prima
06:11rivoluzione industriale che è quella che si è svolta tra la fine del Settecento e
06:16la prima parte dell'Ottocento. Questa è una nuova fase del processo di industrializzazione,
06:22che qui ci sono delle caratteristiche particolari. La prima di queste è l'utilizzo di alcune
06:32materie prime. Questa si basa sul carbone, sul ferro. La prima rivoluzione industriale
06:38è caratterizzata da questi elementi, ferro e carbone. La seconda invece introduce elementi
06:44nuovi che sono il petrolio, l'elettricità, l'acciaio che è molto più resistente,
06:50molto più leggero, è usato tantissimo. Dove si espande questa industrializzazione?
06:57Questa industrializzazione coinvolge ormai tutta l'Europa, ma anche fuori dall'Europa.
07:05Questo è uno dei tratti caratteristici che segnano la differenza tra la prima e la seconda
07:12rivoluzione industriale, anche l'assetto geopolitico di espansione della rivoluzione.
07:18La prima rivoluzione industriale è il carbone e il ferro, la seconda rivoluzione industriale
07:23è il petrolio, l'elettricità e l'acciaio, soprattutto con il grande ingresso della chimica
07:30nel mondo produttivo, ma anche dal punto di vista geografico. Fuori dall'Europa si
07:36pensi solo all'America. E con un aumento, ecco i numeri, un aumento della produzione
07:42manifatturiera del 380% in un periodo tutto sommato molto ridotto che va da 1875 al 1913,
07:52quindi quadruplicato la produzione manifatturiera in pochi decenni. La popolazione mondiale
08:00cresce, ma non così tanto, cresce solo del 125%, quindi la produzione manifatturiera
08:08cresce del 380%, la popolazione industriale cresce solo del 125%. E' evidente che c'è
08:17un'introduzione massiccia dei risultati, dei portati di questa seconda rivoluzione
08:24industriale. Altro dato caratteristico, si espande e l'Inghilterra perde il suo primato,
08:30perde il suo primato industriale a favore della Germania e vedremo soprattutto degli
08:36Stati Uniti. Gli Stati Uniti che innescono adesso questo trend di crescita che non interromperanno
08:43più, anche perché Prima Guerra Mondiale, Seconda Guerra Mondiale, entrambi le grandi
08:50catastrofi che hanno segnato la prima metà del Novecento, si sono consumate fuori dai
08:58confini degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti non sono stati minimamente toccati, i loro
09:08assetti produttivi, le infrastrutture, le fabbriche, non sono stati minimamente scalfiti.
09:14In Europa e in Russia si è dovuto ricostruire, negli Stati Uniti d'America non si è dovuto
09:20perdere tempo per la ricostruzione, anzi vedremo, poi ci sono stati addirittura dei prestiti
09:25per l'Europa, per l'Italia in particolare, per la Germania, ma questi sono discorsi
09:30che vedremo un pochino più avanti. Quindi, volendo chiudere questo discorso, la
09:36differenza principale tra la prima e la seconda rivoluzione industriale è che alla fine del
09:41XIX secolo la produzione industriale diventa il metro per misurare la grandezza delle nazioni,
09:47quant'è potente una nazione, quant'è forte una nazione, bisogna vedere che cosa
09:52produce, quale industria ha, come è messa a livello di produttività.
09:59Parliamo anche di scienza, di tecnica, diciamo ancora qualcosa delle industrie, diciamo così,
10:08e diciamo che nella seconda metà dell'Ottocento questo legame tra scienziati e mondo produttivo
10:16diventa strutturale, diventa organico. I scienziati lavorano con l'obiettivo di applicare le
10:23loro scoperte in ambito tecnico-industriale, la scoperta è finanziata e pensata per migliorare
10:32la produttività, la ricerca è finanziata e pensata per migliorare la produttività
10:40e quindi inventori importantissimi come Edison, Siemens, Carlo William Siemens che si trasformano
10:48in imprenditori, sono inventori che ho diventato una cosa e ci faccio i soldi, quindi divento
10:59un imprenditore e fondano delle grandi industrie, ancora oggi la Siemens è un'industria planetaria,
11:07di carattere planetario e quindi c'è un legame tra scienza e fabbrica che porta alla
11:14creazione di numerosi ritrovati che come una specie di grande mosaico, che messi tutti
11:21insieme, sommati, coordinati insieme, diventano capaci di rivoluzionare i metodi produttivi
11:29e la vita della società, la vita delle masse, mi stava per venire il termine pubblico, che
11:41in una certa misura potrebbe anche essere adeguato, anche di questo ne parleremo, qualche
11:48esempio, Daimler, la prima automobile a benzina, siamo nel 1886, la prima automobile a benzina
11:58i fratelli Lumière, l'invenzione del cinematografo, siamo nel 1895, i fratelli Wright, il primo
12:05aereo, 1903, i primi aerei, qualcosa di meraviglioso, carta pestre, non si sa bene come potevano
12:10volare, 4 ali, 5 ali, sono meravigliosi, venivano utilizzati anche nella prima guerra mondiale
12:15per fare spionaggio e lanciavano qualche bomba, a mano, lanciavano giù dall'aereo e poi
12:21quel grande sviluppo, pensiamo oggi all'aeronautica militare, qualcosa di assolutamente spaziale,
12:27il grandissimo Guglielmo Marconi, un oggetto in classe, questo fisico che non ha mai avuto
12:32la laura in fisica perché era ignorante come una capra, non ne azzeccava una, poveretto,
12:37qui ha avuto invece un grande colpo di fortuna, non di genio, ha avuto un grande colpo di
12:42fortuna, non di genio, ha avuto un grande colpo di fortuna, non di genio, ha avuto un
12:47grande colpo di fortuna, non di genio, perché la sua era una teoria sbagliata, naturalmente,
12:53a volte anche le teorie sbagliate funzionano e riesce, puntando con i soldi della BAM,
13:02con un ripetitore a Terra Nova l'altro, riesce a mettere in collegamento con il radiotelegrafo,
13:10l'imitazione della radio, le due sponde dell'Atlantico, siamo nel 1901, è bellissimo
13:16il dialogo tra Marconi e Righi, Augusto Righi gli dà dell'ignorante e lo caccia fuori
13:21dello studio. Poi la diffusione del telefono, Meucci, siamo nel 1871, la Kodak, la grande
13:29Kodak che commercializza la prima macchina fotografica portatile, era un qualcosa di
13:34incredibile, oggi abbiamo i telefonini, facciamo le foto col telefonino, ma ricordo molto bene
13:39quando la Kodak è fallita, ha fallito un paio di volte negli ultimi dieci anni, ecco
13:43la vente dei telefonini, nessuno compra più la macchina fotografica, a meno che non sia
13:48un professionista con delle macchine, con degli obiettivi particolari, perché? E poi
13:54la diffusione di tanti piccoli, ma importantissimi sistemi per migliorare la vita quotidiana,
14:04uno di questi è la penna stilografica, la penna stilografica che prima si scriveva col
14:10calamaio, quindi con un boccettino dentro la china, con il pennino, un pennino con una
14:15punta in metallo, incastrato in una bacchetta di legno, si intingeva, si scriveva, bisognava
14:23portarsi a dietro il boccetto con il tappo dentro la china, adesso con la penna stilografica
14:28si mette la penna stilografica e scrive una cosa ovunque, che per questi tempi è paragonabile
14:35a quello che è stato per noi potersi collegare a Internet con un dispositivo fuori da casa,
14:42più o meno è stata una cosa di questo tipo. E poi ho detto alcune cose, ma naturalmente
14:47anche i progressi nell'ambito della medicina, Robert Koch che scopre il bacillo della tubercolosi
14:53e da qui in poi i vaccini, c'è bisogno che dica tutta la questione dei vaccini, come
15:01è diventata poi un oggetto di discussione quotidiana, disgraziatamente, durante il periodo
15:08del Covid. Poi Pierre, non mi viene il nome, Marie Curie, che studia la radioattività,
15:22poi Lahnsteiner che scopre i gruppi sanguigni, oggi ci sono addirittura delle diete, basate
15:31sui gruppi sanguigni, non chiedetemi se funzionano o no, non sono un dietologo, ma so che ci
15:36sono addirittura le diete basate sui gruppi sanguigni. E poi c'è anche la cosa importante,
15:42invece sono le trasfusioni, le tipi di vaccine. E' un processo questo che come vi dicevo
15:49comprende anche aspetti negativi, perché grazie all'ingresso fortissimo della chimica
15:55nel mondo di questa seconda rivoluzione industriale, non sempre le scoperte vengono utilizzate
16:02a favore dell'uomo, per esempio i gas tossici. Vengono utilizzati poi nella guerra contro
16:13la Libia nel 1912, nella prima guerra mondiale, che per noi è stato il 15-18, e poi c'è
16:25un problema che va dibattuto in sede storica, in sede filosofica, ma è un problema storico,
16:32perché le introduzioni di queste nuove scoperte sono state poi utilizzate con la bomba atomica,
16:37voi tutti credo abbiate visto il famoso film uscito un paio di anni fa, Openheimer, non
16:44mi ricordo bene, ma siamo all'interno di un quadro che è assolutamente contemporaneo.
16:52Questo è grossomodo il quadro del discorso fin qui.
17:01Partiamo adesso di nuovo capitalismo, cosa diciamo? Diciamo che la seconda rivoluzione
17:08industriale porta a un aumento della produzione in tutti i settori e quindi il mercato si
17:16espande e c'è una crescita di redditi veramente cospicua. Le industrie rispondono a queste
17:24crescenti domande con nuovi metodi di produzione e trasformano il sistema capitalista in un
17:33modo radicale, perché d'ora in poi ci sarà un flusso costante, una interrelazione costante
17:39tra produttività industriale, crescita del capitalismo, ampliamento del mercato, cambiamento
17:46del mercato, massificazione, cambiamenti strutturali della società e così dicendo.
17:52Chi sono i due grandi protagonisti di questi cambiamenti? Sono Taylor e Ford, il Taylorismo
18:00e il Fordismo diciamo. Taylor si concentra più sulla produttività dell'operaio, quindi
18:07mira alla riduzione dei costi di lavoro e Ford invece introduce la catena di montaggio
18:13e questo serve per aumentare la quantità delle merci prodotte.
18:17Messi insieme questi due sistemi accelerano i processi di meccanizzazione, di standardizzazione,
18:27di razionalizzazione della produzione. Tant'è vero che Taylor pubblica uno scritto, siamo
18:35nel 1911 se non ricordo male, i principi del management scientifico. Il procedimento produttivo
18:44va studiato con un approccio scientifico, quindi va smontato idealmente, viene scomposto
18:53in passaggi, queste operazioni che riguardano ogni singolo passaggio vengono analizzate,
19:00ridotte nel modo più elementare possibile per velocizzarle, per migliorare l'efficienza.
19:05Ford, siamo nel 1913, introduce invece la catena di montaggio, fa l'esperimento direttamente
19:14a Detroit in una sua fabbrica e quindi anche qui è il caso di un teorico che è però
19:19un imprenditore in qualche modo. Si vede che questa catena di montaggio dove l'operaio
19:23non fa cose diverse, ma fa solo quello, gli passa l'oggetto, viene da produrre e poniamo
19:29l'automobile, metti i buloni a una ruota, l'altro dall'altra parte mette i buloni
19:34a un'altra ruota, si sposta la macchina, uno monta i terzi cristalli, l'altro inserisce
19:39il motore, ognuno fa sempre quella procedura. In questo modo vengono ridotti di parecchio
19:49i tempi di produzione, quindi si abbassano i costi delle automobili, le automobili vengono
19:55vendute anche a chi soltanto qualche prima non se ne sarebbe mai potute permettere e
20:00questo indica naturalmente la possibilità di cambiare uno stile di vita, dove l'invenzione
20:05che passa attraverso l'industria, che passa attraverso la produzione di beni che vengono
20:11adesso diffusi in una società di massa, cambiano gli stili di vita, ma anche il modo di pensare
20:18di un'intera società. Questa collaborazione tra Taylorism e Fordismo diventa il modello
20:25dominante del Novecento, con effetti sulla produttività, ma anche sulle stile, sui modelli
20:33di pensiero che sono enormi. Naturalmente anche con grandi critiche per la spersonalizzazione
20:40del lavoro, per l'accelerazione formidabile dei ritmi che sconvolge anche la vita degli
20:47uomini. Nonostante naturalmente le innovazioni di Taylor e di Ford, il Taylorismo e il Fordismo
20:55si diffondono in tutta Europa, tra le due guerre soprattutto, e si affermano definitivamente
21:01nel secondo dopoguerra, creando un mercato di bassa, un mercato planetario possiamo dire
21:06di beni standardizzati, a basso costo, che è ancora tutto sommato il mercato nel quale
21:12noi siamo immersi. Quindi da questo cambiamento del mercato di mentalità, di produttività,
21:19di processi industriali, deriva un nuovo capitalismo, perché questo nuovo capitalismo in che cosa
21:26consiste? Si basa sull'intervento delle banche, dei mercati azionari per finanziare, vedremo
21:32la crisi del 29, lo anticipo, una delle prime grandi crisi, molte hanno squassato i mercati,
21:38la società e il mondo produttivo occidentale, ma vediamo che questi grandi mercati azionari
21:45finanziano le grandi industrie, innescando processi di concentrazione nel mondo bancario
21:53e nel mondo industriale, che si fondano tra loro, penso alla Standard Oil, alle occeiere
21:59Group, cose di questo tipo, i grandi cartelli, i Trust. Ancora oggi è così, ci sono dei
22:06mercati nazionali che sono, e se il valore azionario di una multinazionale cresce, tutto
22:11bene, se subisce dei crolli repentini, addirittura abbiamo visto nella crisi recente per voi
22:20forse un po' meno, per il tempo storico che io ho di investimenti in borsa, del mondo
22:27azionario, il crollo a catena di una serie di banche che avevano l'una titoli tossici
22:35dell'altra, una volta che una e l'altra sono cadute a catena, abbiamo visto delle
22:40crisi impressionanti, banche come la JP Morgan dei colossi, completamente devastate e naturalmente
22:49questo si ripercuote poi nel mondo industriale, dell'industria pesante o leggera, o quello
22:54che volete voi, perché queste banche sono quelle che poi investono, prestando denaro
23:00o investendo direttamente denaro, quindi partecipando con quote azionarie nelle aziende
23:07che producono beni fisici, quindi si viene a mancare il flusso di denaro, naturalmente
23:12è un problema. Diciamo così che dalla fine dell'Ottocento
23:17questa incredibile produzione manifattoriera soddisfa sempre di più questa crescente massa
23:25di consumatori che è alimentata da un aumento di salari, quindi c'è un ciclo che si innesta,
23:36un ciclo assolutamente proficuo, benefico, aumentano i salari, aumenta la capacità di
23:42spesa, dall'altra parte i prezzi si abbassano, si diffondono i beni, si moltiplicano i beni
23:47e quindi un mercato che complessivamente è assolutamente in crescita.
23:51Abbiamo parlato di beni, quali beni? Tra i beni più acquistati ci sono le biciclette,
23:57le automobili, gli elettrodomestici, beni di prima necessità, poi è un periodo in
24:04cui quando si può si fa arrivare l'energia elettrica a casa, ci sono anche acquisti,
24:10cambiano gli stili di alimentazione, la carne si mangia un po' di più, si mangiano formaggi,
24:16si mangiano beni che prima si consumavano durante le feste.
24:21E quindi questo mercato di massa perché si sviluppa così tanto? La base, abbiamo detto,
24:29è l'incremento demografico, perché ci sono più bocche da sfamare, ci sono più
24:34consumatori, non solo ci sono più lavoratori, quindi forse non servirebbe neanche la migrazione,
24:38ma ci sono più consumi. Poi c'è l'espansione dei ceti medi e anche il discorso dell'urbanizzazione,
24:46nelle città che cominciano a essere dei centri di irresistibile attrazione nascono e si diffondono
24:52i grandi magazzini, per esempio, le catene commerciali, questi attirano i consumatori
24:57con vetrine, con vendite rateali, si rende accessibile il bene anche a chi non se lo
25:05può permettere, sostanzialmente. E poi la grande pubblicità, le grandi campagne pubblicitarie
25:12che ancora oggi chiunque di noi abbia visto un video su YouTube sa che la pubblicità
25:18è assolutamente il perno centrale del mondo dei consumi. Tutto questo per dire che è
25:27un momento, quello della Belle Epoque, in cui assistiamo a una profonda globalizzazione
25:33del mercato, ma del mercato direi proprio anche della società, c'è un miglioramento
25:41delle ferrovie, c'è la navigazione a vapore e quindi i beni vengono spostati da un punto
25:47all'altro del pianeta, le persone si spostano da un punto all'altro del pianeta senza
25:52eccessive difficoltà. Andiamo pur avanti e vediamo il discorso
26:00della seconda rivoluzione industriale e di questo capitalismo finanziario che dobbiamo
26:08discutere ancora un pochino. Abbiamo detto che la seconda rivoluzione industriale
26:14prende piede dopo la metà dell'Ottocento, ma il culmine si raggiunge solo dopo il 1896,
26:22alla conclusione della grande depressione che era iniziata nel 1873. Il culmine viene
26:36raggiunto dopo una crisi, una crisi terribile. Questa crisi causa un mutamento fondamentale
26:42nella politica economica dei governi europei, c'è questa grande discussione tra liberalismo
26:49e protezionismo, complessivamente volendo riassumere poi dopo lo studio del manuale,
26:56queste sono le dispense che riguardano, questa è una presentazione che riguarda il capitolo
27:02del desiderio di Codovini, lì l'argomento viene trattato nel particolare, non posso
27:08fare qui una lezione da tre ore per ripetere. Facciamo una sintesi, cosa succede? Il liberalismo
27:16viene abbandonato, il liberalismo selvaggio si cerca di limitarlo, questo liberalismo
27:26che è un appendice del liberalismo politico, di questa teoria della libertà d'impresa,
27:33del mercato che si autoregola e tutte queste cose qui. Gli stati passano al protezionismo,
27:43che cos'è? Il protezionismo è un sistema di mercato naturalmente economico, finanziario
27:51che consiste nel porre delle alte barriere tariffarie all'ingresso delle merci straniere
27:59sul territorio nazionale, quindi l'idea è questa qua, io limito l'importazione perché
28:07in questo modo il consumo diventa un autoconsumo, il consumo viene rivolto all'interno e quindi
28:19viene stimolato in questo modo una produzione interna per il fabbisogno locale e in più
28:24cerco di esportare, in questo modo la mia produzione fa entrare, una volta erano i metalli
28:32preziosi, ora l'argento fa entrare liquidità nel paese che mi serve poi per aumentare i
28:38livelli di produttività e quindi si scoraggiano le importazioni in ogni modo e si favoriscono
28:46le produzioni locali che si muovono nel mercato interno sostanzialmente senza concorrenza,
28:53ma questo è un problema, nel breve periodo funziona, nel lungo periodo è un disastro
28:58perché senza concorrenza inevitabilmente il mercato stagna e quindi in questo momento
29:05paradossalmente è il grande capitalismo che preme per l'adozione di questa politica,
29:11perché vede a corto raggio, a breve respiro, in ottica di breve investimento un ritorno
29:22immediato, questa politica consente alle industrie, alle agricolture nazionali di svilupparsi
29:29più facilmente, se non c'è la concorrenza è evidente che la produttività interna cresce,
29:37in più il sorgere negli anni di imperi coloniali sempre più profittevoli perché lì sono ricchi
29:46di materie prime, questo garantisce ai prodotti dei paesi più forti degli sbocchi alternativi
29:53per i mercati esteri, per l'esportazione, alternativi a chi?
29:58Alternativi a quelli europei, quindi all'Europa in questo momento e quindi le eccedenze vengono
30:03smaltite in questo modo, la crisi delle 29 il grande problema è la sovrapproduzione.
30:09I governi in questo momento cercano di arrangiarsi, sono pressati da questi principali protagonisti
30:22dell'economia nazionale, da questa esigenza di fronteggiare la competizione con l'estero
30:33e quindi in massa aderiscono a questa nuova tendenza con l'eccezione del Regno Unito,
30:40attenzione questa è una cosa a sottolineare, il protezionismo tra la fine del XIX e l'inizio
30:51del XX secolo, fino all'Ottocento, inizio del Novecento, in effetti aiuta lo sviluppo
30:56interno, in particolare aiuta lo sviluppo interno dei paesi più deboli che sono squassati
31:05da questa concorrenza estera fortissima, in particolare dei paesi europei più deboli.
31:10In Italia questa politica ha degli effetti molto particolari, ve li accenno brevemente,
31:19come primo elemento che penalizza le produzioni specializzate del meridione, favorisce invece
31:26lo sviluppo industriale del nord e abbiamo detto che nel lungo periodo il protezionismo
31:33non funziona, il protezionismo provoca conseguenze negative, in particolare sulle relazioni internazionali,
31:40perché un conto è la sana concorrenza, chi produce meglio o a minor prezzo, un conto
31:46è il chiudersi, costruire delle barriere economico-finanziarie che impediscono anche
31:53i rapporti tra gli stati e quindi questo fa creare difficoltà nelle relazioni internazionali,
31:59aumenta un clima di sfiducia, di reciproca sfiducia tra le nazioni e rafforza nell'inconscio
32:09collettivo questa idea incredibile che il mio sviluppo dipende dal tuo declino, i popoli
32:17sono forti quando quelli vicini vengono non solo vinti dal punto di vista della concorrenza
32:27economica, ma in qualche modo costretti al declino e perché no poi anche conquistati,
32:33questo è un clima terribile, questo è uno degli elementi chiave nel determinare proprio
32:38quella temperie culturale che poi porterà alla prima guerra mondiale, abbiamo detto
32:42se vi ricordate nella prima o seconda slide, adesso non ricordo più, forse proprio nell'introduzione,
32:56comunque avevamo detto la società di massa, la Belle Epoque, ci sono delle tonalità
33:08ambivalenti, c'è qualche equivoco in questo termine Belle Epoque perché dietro le quinte
33:13ci sono molte cose che non vanno e lo vedremo appunto con lo scoppio della prima guerra
33:17mondiale perché è la Belle Epoque, è il clima delle Belle Epoque, in classe vi ho
33:20detto allo scoppio della prima guerra mondiale i giovani vanno a occupare le piazze a far
33:27festa, lanciano a operare i cappelli, sono contenti di andare, quindi un clima di retorica
33:32nazionalista perché naturalmente l'idea è quella di costruire una mentalità comune
33:42che lanci questo messaggio, lo Stato è forte, la nazione è forte, la patria, questa retorica
33:49della patria è forte e gli altri devono stare sotto, devono essere sottomessi.
33:55Tra il 1870 e il 1914, per tornare al nostro discorso, questi scambi commerciali aumentano
34:05in modo esponenziale e sostanzialmente triplicano rispetto al periodo precedente della seconda
34:16rivoluzione industriale. Il Regno Unito mantiene una posizione del primo piano nel commercio
34:21mondiale, molti paesi promuovono lo sviluppo interno, praticano anche una formula molto
34:26particolare quella del capitalismo di Stato, un esempio significativo è l'Italia dove
34:31ci sono delle accierie di terni fondamentali per il comparto siderurgico italiano, nascono
34:37nel 1884 con il contributo del governo di Roma, quindi con lo Stato che si fa imprenditore
34:44del lavoro in qualche modo e in diversi paesi si costituisce questa sorta di economia mista
34:50che è caratterizzata da una presenza come una specie di binario in contemporanea dell'iniziativa
34:56privata e dell'iniziativa dei governi, dello Stato, quindi Stato e i privati insieme per
35:01far decollare l'industria. Lo Stato si sviluppa soprattutto nel settore
35:07dei servizi, delle infrastrutture di pubblica utilità, le strade, le autostrade, le autostrade
35:13le strade, le ferrovie, le poste, l'istruzione, la scuola importantissima, i centri di formazione
35:19e diciamo così, chiudendo il discorso, questo discorso poi passiamo subito dopo a discutere
35:26della società di massa che alle soglie del Novecento economia e Stato risultano intrecciati
35:33in modo profondo e al vecchio Stato liberale che si manteneva estraneo alla vita economica
35:41si sostituisce questo Stato regolatore, questo Stato che si fa protagonista delle vicende
35:47economiche e finanziarie del Paese. Allora adesso passiamo a discutere della società di massa.

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