• 2 mesi fa
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prof. Alessandro Benigni
Trascrizione
00:00Eccoci, buongiorno a tutti. Facciamo un riepilogo di quello che abbiamo detto in classe su Arthur
00:12Schopenhauer, questo grandissimo, senz'altro, pensatore, grandissimo dissacratore, grandissimo
00:21polemico. Non so se è grandissimo filosofo, vi ho già detto in classe che io ho i miei dubbi,
00:27il mio pensiero su questo, ma andiamo a vedere anche qualche altro punto di vista forse più
00:34moderato del mio. Vediamo quello di Desmoupassant, apro le virgolette. Così riassume in modo,
00:44secondo me, molto azzeccato il personaggio e la filosofia di Schopenhauer. Schopenhauer,
00:50il più grande saccheggiatore di sogni che sia passato sulla terra, già questo basterebbe,
00:57gaudente e disilluso, ha capovolto le credenze, le speranze, le poesie, le chimere, distrutto le
01:04aspirazioni, devastato la fiducia delle anime, ucciso l'amore, abbattuto il culto ideale della
01:11donna, fatto morire l'illusione del cuore, compiuto il più gigantesco lavoro discettico che sia mai
01:19stato fatto. Egli ha attraversato tutto con il suo sarcasmo e svuotato ogni cosa. Un pezzo molto
01:28bello, secondo me, che riassume molto bene l'idea che forse Schopenhauer avrebbe apprezzato,
01:35avrebbe voluto i posteri si facessero di lui. Come riassumere in poche parole la filosofia
01:42di Schopenhauer? Un bel casino, perché Schopenhauer è un pensatore complesso,
01:47scrive benissimo, smontare le sue argomentazioni, alcune che secondo me sono le sue fallacce logiche
01:56più evidenti, la prima delle quali, che è proprio un suo modus, è l'appetizio-principio. Lui dà per
02:03scontato nelle sue affermazioni quello che dovrebbe invece prima dimostrare o ben argomentare. Invece,
02:09molto spesso va per questa direzione, secondo me. Comunque, quella di Schopenhauer, diciamo così,
02:15è una filosofia che pone al centro della sua costruzione una visione della vita determinata
02:25da un unico principio. Questo unico principio è la volontas, la volontà irrazionale. Questo è
02:31il principio cosmico supremo che regola il tutto. Contro Hegel. Per Hegel era la ragione,
02:36per Schopenhauer il suo contrario, una volontà cieca e irrazionale che domina tutto. Schopenhauer,
02:43abbiamo visto la vita piuttosto complessa, soprattutto nel suo rapporto con le donne,
02:48prima la madre, poi i vari amori, abbiamo visto in che modo ricambiati, ma anche in che modo
02:54Schopenhauer trattava le donne e anche in che modo Schopenhauer parlava poi da uovo ferito
02:59delle donne. Comunque, la filosofia di Schopenhauer in generale, inizialmente, non è per nulla
03:05apprezzata. È una filosofia che passa in sordina. Schopenhauer a 30 anni sta lavorando dove lavora
03:12Hegel, sta insegnando dove insegna Hegel e le sue aule sono vuote. Insegnavano il pomeriggio,
03:18Schopenhauer si era fatto dare gli stessi orari di insegnamento per mostrare la sua forza. Di
03:26fronte a Hegel, Hegel aveva le aule piene, erano fin fuori dall'aula per ascoltare le sue lezioni,
03:33era un momento di ritrovo, molto probabilmente, mentre invece Schopenhauer molto spesso aveva
03:41le aule vuote o semivuote. Dopo anni di silenzio arriva la fama e alla fine però la visione di
03:48Schopenhauer, l'idea di Schopenhauer, la filosofia di Schopenhauer segnerà, abbiamo detto, autori di
03:56di un certo calibro giganteschi, primo dei quali Nietzsche soltanto per nominare uno Schopenhauer
04:05come maestro, come educatore e poi da lì tutto il pensiero occidentale. Il successo arriva con
04:15questa raccolta di scritti, siamo nel 1851, che ha questo titolo strano, difficile anche da
04:21pronunciare, Parega e Paralipomena. Parega e Paralipomena significherebbe più o meno una
04:27cosa come argomenti tralasciati, argomenti aggiunti, cose tralasciate, cose aggiunte,
04:34qualcosa del genere. Da qui, da un iniziale disinteresse per la sua filosofia, Schopenhauer
04:42diventa un fenomeno mondano, quasi come, anzi forse più di quello che era la lezione di Hegel
04:48che tutti volevano frequentare. La tesi principale di Schopenhauer è prestodetta,
04:54non ci vuole molto per ricordarla, ed è quella che la realtà è costituita da una forza cieca,
05:01abbiamo detto, irresistibile, diffusa ovunque, presente ovunque, non riconducibile alla ragione,
05:09che è la volontà. Adesso poi, io vi faccio questa introduzione, poi naturalmente ho preparato una,
05:15ecco, questa volontà di vivere, così viene tradotta scolasticamente nei manuali,
05:21vi ho preparato una serie di nodi, ma questi poi li rivediamo dopo a ulteriore sintesi della sintesi.
05:33Questa volontà, abbiamo detto, è cieca, è irrazionale, non vuole altro che volere e quindi
05:41si contrappone evidentemente a Hegel, quella di Schopenhauer è complessivamente una filosofia
05:48che si può pensare come una filosofia contro Hegel. La realtà per Hegel è razionale,
05:55è sviluppo di questo assoluto che continua nelle sue infinite manifestazioni a riconoscersi in modo
06:02sempre più compiuto, sempre più perfetto, sempre più autocosciente, per Schopenhauer invece c'è
06:09questa cascata infinita di storia che è l'azione incontrollabile di questa volontà cieca e irrazionale
06:19che non vuole altro che volere, quindi l'uomo si colloca all'interno di questo movimento ed è,
06:24in qualche modo, un po' forse come era per Hegel, vittima inconsapevole o pedina inconsapevole di
06:31questa volontà che fa il suo gioco incomprensibile. Schopenhauer, abbiamo detto, è un filosofo che
06:37scrive benissimo, è un maestro della sintesi, è un filosofo ecletico, prende un po' di tutto e
06:42riesce ad armonizzare idee diverse, troviamo Kant, troviamo Platone, troviamo l'illuminismo,
06:48troviamo le religioni orientali. Da ragazzino aveva questa madre, naturalmente era casa sua,
06:54la madre faceva questi salotti, aveva scritto un paio di romanzetti che hanno avuto una certa
07:00diffusione, aveva in casa orientalisti, professori, si leggevano delle cose, si narravano delle cose,
07:06Schopenhauer riesce ad assorbire tutto, poi approfondisce da studente e tutto questo è in
07:13qualche modo assimilato, accomodato, ritemprato, ricostruito, rifatto, riproposto e portato a una
07:20nuova datità, una datità assolutamente originale che è appunto il pensiero di Schopenhauer che,
07:26guardate, all'esame di Stato poi viene chiesto tantissimo perché? Ma perché si lega con Leopardi,
07:31che per inciso aveva letto, si lega con tantissima della filosofia, il male di vivere, Montal,
07:37si lega con tantissima della letteratura, della filosofia, della letteratura inglese,
07:42della letteratura francese, della letteratura inglese, si lega con tantissime cose. Questo
07:47irrazionalismo, a parte la Belle Epoque, a parte questo, la fine della Belle Epoque,
07:51l'esito della Grande Guerra, della Prima Guerra Mondiale, quindi andiamo un pochino più avanti,
07:56ma a parte questo ci sono dei legami che poi andrete a valutare, a vagliare per la vostra
08:01presentazione all'esame di Stato. Abbiamo detto Canti, il grande legame con Canti,
08:06beh il tema cantiano è quello dei limiti della ragione, questo viene senz'altro ripreso da
08:12Schopenhauer, però è superato da Schopenhauer, perché Schopenhauer lo supera con quello della
08:17volontà, questa forza cieca, questo principio infinito che si colloca al di là della ragione,
08:23che è riducibile alla ragione, che è infinitamente più forte della ragione, la volontas, questa
08:30volontà che in genere appunto, ecco lo vedete già qua, adesso poi ve lo faccio vedere, viene
08:34tradotto così, vediamo se riesco anche a attivare, ma non ci riesco, il cosino per sottolineare,
08:40comunque la volontà di vivere lo vedete, no? Ecco adesso poi mi fermo un attimo,
08:44provo a attivare, c'è un pennellino che mi permette di fare questa cosa interessante secondo
08:48me, cioè comoda per chi legge e vedere dove sono in quel momento lì. Quindi ecco,
08:54quindi questa volontà di vivere, che non è solo volontà di vivere naturalmente, è una volontà che
08:59ci spinge a senz'altro vivere, ma anche a conquistare, ma anche a godere, ma anche a crescere
09:08la nostra dimensione addirittura spirituale, cioè una volontà che si dipana a 360 gradi,
09:16non è solo la volontà di vivere o di sopravvivere, certo questa è quella più evidente, poi Schopenhauer
09:21non la sentiamo nel corpo, ma questo è un passettino più avanti. Vi dicevo poc'anzi che
09:26Schopenhauer a mio giudizio è un filosofo contraddittorio, da una parte afferma per
09:32esempio l'esistenza di questa forza che compenetra l'uomo, che compenetra il cosmo,
09:36questa volontà, questa Wille zur Macht, questa volontà di potenza dirà Poinice, questa volontà
09:41di vita, di affermazione, affermazione non solo vitalistica, ma anche artistica, spirituale,
09:50mentale, culturale, di potenza, militare e quant'altro. Questa forza che pulsa nel mondo
09:57ed è in contraddizione a sua volta con se stessa, perché ci sono tante volontà, la volontà si
10:01manifesta in un turbinio di diverse volontà che confliggono tra loro. Dall'altra parte però
10:07Schopenhauer nega che si possa adeguarsi e nello stesso tempo affrancarsi completamente da questa
10:17volontà. E' quasi spaventato dalle implicazioni del riconoscimento di questa volontà, cosa che
10:22non farà Nice. Nice farà un passo avanti rispetto a Schopenhauer in seno a questo discorso della
10:29Wille zur Macht, della volontà di potenza. Perché è contraddittorio? Vi dicevo prima perché
10:38secondo Schopenhauer, ma questa è una noterella polemica che peraltro vi invito a ripensare e non
10:48esibire come un argomento definitivo contro Schopenhauer, ma soltanto il mio pensiero,
10:52quindi vale quel che vale. Però io noto questo, che Schopenhauer ci dice che la volontà è un
10:58problema perché ci fa fare quello che non vogliamo, ci costringe, bisogna uscire, bisogna
11:03ribellarsi a questa volontà e il passaggio logico di Schopenhauer è questo. La volontà è un desiderio,
11:10si esprime con il desiderio, il desiderio è mancanza di qualcosa. Quando tu vai a soddisfare
11:14il desiderio, poi il soddisfacimento immediatamente si spegne e subentra un nuovo desiderio. Quindi tu
11:21sei sempre passi, con questa celeberima metafora, dalla mancanza, dalla sofferenza, dal desiderio
11:30alla noia. In mezzo c'è un momento di soddisfazione ma poi uno si annoia, perché vede che è sempre
11:37quella disperazione, perché vede che è sempre un ritorno senza fine di insoddisfazione, di
11:43mancanza, l'uomo è caduco, bisognoso strutturalmente. Dove sta la contraddizione secondo me qui? Da
11:53una parte Schopenhauer ci dice che dobbiamo liberarci dalla volontà, dall'altra però noi
11:57dobbiamo volere questa liberazione e dobbiamo attuare la nostra volontà contro la volontà,
12:02ma è sempre volontà, cioè bisogna liberarsi dalla volontà e quindi volere cosa sostanzialmente?
12:12Anche qui la volontà è irresistibile ma l'uomo può volere la sua liberazione. Sembra una
12:19contraddizione come? E' interessante questo e lo vedremo più avanti, verso la fine poi delle
12:24slide che vi farò vedere, con dei creativi. Cioè sono una specie di tranquillanti, diciamo così,
12:29le goccine, mettiamo le goccine nel latte della volontà, dei tranquillanti che addormentano la
12:36volontà, sono l'arte, sono la morale, l'ascesi, alla fine il Nirvana, lo stare in mezzo al nulla,
12:42sono parole prese naturalmente da Leopardi, Leopardi nello zivadone più di una volta
12:46riecheggia questa immagine nichilistica di cui poi al limite parleremo. Abbiamo detto contro
12:53Hegel, adesso riprendiamo un attimo il discorso contro Hegel. Dicevamo contro Hegel perché Hegel
13:00è naturalmente la cerimo nemico, non solo dal punto di vista della carriera universitaria,
13:10probabilmente anche dei rapporti interpersonali, della considerazione dell'uomo, ma dal punto di
13:17vista della filosofia. Hegel è l'autore di questa tesi che si diffonde in Europa, tesi fortissime
13:27della totale razionalità del reale e quindi dell'ottimismo. Perché? Perché tutto quello
13:33che accade secondo Hegel è il portato dello sviluppo di questo spirito assoluto che è
13:39razionale. Quindi i disastri, le guerre sono destinati ad essere assorbiti, il concetto di
13:45aufebung hegeliano, togliere e mantenere, un po' intraducibile in italiano. Cioè sarebbe più o
13:50meno quest'idea. Occorre il negativo, occorre la contraddizione, ma poi c'è il superamento della
14:00contraddizione. Occorre la negazione di Hegel testualmente, poi ci vuole la negazione della
14:08negazione, che è un positivo evidentemente. Succede, accade un disastro planetario, è necessario questo
14:16scalino, questo ostacolo perché la ragione cresca, la ragione supera nelle sue infinite
14:23manifestazioni, nella sua infinita ricchezza, nella storia, supera questo disastro e assorbe
14:29dentro di sé tutto il negativo per farlo diventare un elemento di maturazione, di positivo. Quindi
14:34un ottimismo, le guerre vanno bene per Hegel, non so se vi ricordate, abbiamo detto l'anno scorso,
14:39la guerra, Hegel usa questa celebre metafora, quella dello stagno, la guerra spazza via tutto
14:46il putridume, l'acqua stagnante e pulisce le acque. Noi naturalmente se siamo in mezzo alla guerra
14:53abbiamo magari le bombe in testa, facciamo fatica a vedere questa cosa, però dice che serve lo
14:57sviluppo, altrimenti ci sarebbe staticità, l'idea di Hegel è quella del divenire, il divenire come
15:02già diceva Eraclito passa attraverso la lotta dei contrari, quindi il contrario è necessario,
15:07ci vuole. L'idea di Schopenhauer è invece esattamente l'opposto, questo contrario è una
15:14forza cieca che domina, non domina il positivo, domina il negativo, non domina la ragione,
15:19domina la non ragione, l'irrazionalità e poi naturalmente Schopenhauer prende tantissimo da
15:27Platone, da Kant, dalle filosofie orientali, l'abbiamo già detto, quelli sono i principali
15:32punti di riferimento del pensiero filosofico di Schopenhauer. Il pensiero di Schopenhauer
15:37affonda le proprie radici in questi ambiti, sono sostanzialmente quattro e non è difficile,
15:42partiamo con la filosofia di Platone, la dottrina dell'Eidos, della forma, dell'idea,
15:50dei modelli in cui si sostanzia la vera realtà, ma noi siamo nella copia, il mondo, il Demiurgo,
15:59vi ricordate nel Timeo, il Demiurgo copia, è un artefice buono, un architetto buono,
16:05perché copia dal buono, copia dal mondo delle idee, ma il nostro mondo non è il mondo delle idee,
16:11il nostro mondo è un mondo decaduto rispetto al mondo dei, è una copia delle idee, quindi
16:15siamo a un livello più basso e quindi Schopenhauer prende questa idea, la realtà è soltanto una
16:21copia approssimativa, vi ricordate il libro Settimo della Repubblica, il mito della caverna,
16:28bellissimo, cosa straordinaria, Platone ci dà questa idea delle ombre, lo schiavo è immerso
16:35nelle ombre, ma Schopenhauer prende tranquillissimamente questa cosa, diventa il
16:39velo di Maia, velo perché è il velo, il telo, tra l'altro è interessante notare che in greco
16:48verità è l'ezos, il non coperto, il non velato, invece Schopenhauer dice no, noi rappresentiamo,
17:00ma come rappresentiamo? Facciamo un esempio, io prendo una matita, questa matita non è mai
17:05rappresentata in sé, sciolta, scissa da tutto il circostante, è sempre in relazione con qualcos'altro,
17:15nella fattispecie la matita è in relazione col fatto che io ce l'ho in mano, col fatto che io
17:20la vedo a una certa distanza, col fatto che proviene dalla cattedra da cui l'ho presa,
17:27dalla scrivania da cui l'ho presa, sembra di essere a scuola, e quindi gli oggetti fenomenici
17:35sono sempre in una relazione, ma la relazione chi la pone? La pongo io con il principio di
17:40ragione sufficiente, con il principio di causalità, con spazio e tempo, ok, ma se, come diceva già
17:48Berkley, ma se la rappresentazione è il frutto di una mia azione sensoriale trattina mentale,
17:55allora significa che questi legami li metto io, allora l'immagine è quella del ragno, è buona
18:00quest'immagine secondo me, fa un po' ridere forse, ma è molto buona, perché? Il ragno tesse la sua tela,
18:06fuori dalla metafora, tesse la sua tela di conoscenza mettendo la relazione tra gli oggetti,
18:11ce le metto io, io metto il rapporto di causa tra le cose, io metto spazio e tempo, questo già diceva
18:17Kant, molto bene, allora questo cosa significa? Significa che questo telo è un telo che copre la
18:25realtà, la copre proprio come una coperta, e io mi rappresento questa coperta, e più io più
18:32rappresento, più questa coperta diventa spessa, questo telo diventa, questa ragnatella diventa
18:37spessa, una fitta, ma allora va bene, infatti quando Schopenhauer nel suo famoso viaggio in
18:46Italia, quando torna poi si trova Caroline Richter, la sua fidanzata, incinta, perché stavia più di
18:52un anno e ci rimane un po' male, perché insomma, naturalmente sapeva benissimo come funzionavano
18:57queste cose, da cui forse anche un altro elemento di disprezzo per le donne, un uomo ferito che
19:03reagisce molto male, comunque, quando viene in Italia Schopenhauer, si propone come traduttore
19:09di Bruno, un autore fondamentale secondo Schopenhauer, anche secondo me, ma non per
19:13Schopenhauer, però a Schopenhauer piaceva un'opera di Bruno che in realtà, anche secondo me, è un'opera
19:20straordinaria, che è il De umbris idearum, un'opera meravigliosa, studiata in particolare in Italia
19:26da un filosofo storico della filosofia, molto importante, che è Michele Ciliberto, insegna
19:31la normale di Pisa, quindi stiamo parlando di un pezzo grosso, è un napoletano anche lui,
19:36ha studiato Bruno tantissimo, è uno degli autori secondo me, una volta c'era Fulvio Papi, c'era
19:42un'altra, ma adesso è lui, secondo me, il più completo e interessante studioso di Giordano Bruno.
19:48Ciliberto insiste tanto su quella che è in effetti una delle caratteristiche di Giordano Bruno,
19:54che è quella della conoscenza umbratile, il De umbris idearum, quest'opera straordinaria che
19:59piaceva Schopenhauer e che ci dice proprio questa cosa, il nostro mondo è un mondo di ombra,
20:05di illusione, ma è molto interessante perché si ricollega a Eraclito, si ricollega a Platone,
20:10si ricollega a tante cose, perché Ciliberto parlava di conoscenza umbratile, riferendosi a Bruno,
20:16perché questa conoscenza umbratile? Perché noi in effetti non siamo nella luce, se fossimo nella
20:21luce saremmo acceccati, non vedremo nulla, avete presente quando si va troppo vicino un lampo,
20:25uno non vede niente, ci vuole il contrasto, non siamo nella notte, non siamo nella notte
20:30universale, dove non si vede nulla, vi ricordate la celebre battuta di Hegel che si riferiva agli
20:36altri realisti, una notte di Weltnacht, la notte universale, poi tra l'altro è un'espressione di
20:42Hölderlin molto bella, la notte universale, non si vede nulla, è un mix, è un'ombra,
20:46noi soltanto attraverso il contrasto conosciamo, ombra profonda sumus, così recita uno dei
20:55passaggi più belli degli umbris idearum di Giordano Bruno, noi siamo ombre profonde,
21:00noi viviamo nell'ombra, per Schopenhauer questo è il dato di fatto, questo Bruno è uno dei
21:09pochissimi filosofi che Schopenhauer ama, Schopenhauer non apprezza molto la storia
21:14della filosofia, però alcuni filosofi li amano, dice proprio questa cosa, noi in realtà abbiamo
21:20una conoscenza oscura del mondo, una nostra conoscenza, il mondo è una mia rappresentazione,
21:28se io muoio, muore il mio mondo, me lo porto dietro con me, perché il mio mondo è solo mio,
21:34il mio mondo dei miei vissuti è solo mio, il mio mondo delle mie rappresentazioni,
21:38dei miei stati d'animo, dei miei stati coscienziali, gli Erlebnis, Erlebnis vissuto
21:44lo stato coscienziale interno, è solo mio, non riesco neanche a comunicarlo all'esterno,
21:50ho già detto anche in classe, spesso nel nostro linguaggio la battuta, come stai? Sto bene,
21:55cosa significa? L'altro si fa un'idea, quell'altro dice, beh no, mi sono appena operato il menisco,
22:01fa ancora male, ma sto meglio rispetto prima, quell'altro invece pensa un'altra cosa,
22:04cioè non so come dire, è incomunicabile, i termini, poi si ritorna al vecchio discorso
22:10linguistico, ma qui non voglio ampliare troppo il discorso, sennò diventa un'introduzione lunghissima,
22:16un riepilogo lunghissimo, troppo lungo e forse anche troppo pesante. Quindi stiamo dicendo,
22:22Platone la filosofia indiana, Iveda, Upanishad, il Velo di Maia viene da lì, proprio dalla lettura
22:29del libro di Iveda, Schopenhauer trova una conferma della visione platonica nella filosofia
22:34orientale, in qualche modo si ritorna a quella che Giordano Bruno pensava con il ermetismo
22:41rinascimentale ermete-trismegisto, vi ricordate quella bella piastrellatura nella navata centrale
22:48della cattedrale di Siena, dove c'è questo ermes-trismegistus contemporaneus moisi,
22:53ermete-trismegisto contemporaneo di Mosè, che aveva in qualche modo fatto una sintesi tra tutte le
23:00filosofie orientali e quest'idea che poi viene portata al Mosè Attico, dicevano i cristiani,
23:04i cristiani pensavano fosse esistito, è dentro una cattedrale, il Mosè Attico,
23:08cioè aveva portato una rivelazione in Medio Oriente corrispondente a quella cristiana.
23:16C'è quest'idea dell'unione, Schopenhauer la riprende, Platone sì, le stesse cose le dicono
23:23le filosofie orientali, ma anche il criticismo kantiano, Schopenhauer si considera l'unico
23:29onesto ma anche critico successore di Kant, un po' megalovane in questo caso, perché Kant?
23:37Perché Kant ha effettuato questa grande rivoluzione, questa grande opera di distruzione,
23:45c'è un punto molto bello dove dice, ma Kant ha distrutto quindici secoli di filosofia scolastica,
23:50forse un po' esagerato, perché ha dimostrato che i dogmi non si possono dimostrare, l'indimostrabilità
23:57dei dogmi, quella pretesa scolastica di dimostrare l'esistenza di Dio, l'esistenza dell'anima,
24:03dice va benissimo Kant perché ha distrutto tutto, ma io vado avanti, distruggo ancora di più e
24:09sfocio in un pessimismo non seologico molto pesante che forse è anche un po' il portato
24:19della sintesi di tutte queste cose qua, poi naturalmente prende dall'illuminismo insieme
24:26a Kant, dall'illuminismo l'idea che la divinità se esiste, se è perfetta, che non è un'idea
24:35illuminista, è un'idea ancora più antica, il materialismo e l'illuminismo più che altro
24:39forse gli interessava, comunque la divinità non si interessa delle questioni umane, quindi
24:43non deve appellarsi ai santi e ai dogmi e a queste cose qui. Pessimismo no seologico dicevamo,
24:48pessimismo no seologico perché il merito maggiore di Kant secondo Schopenhauer è stato proprio
24:54quello di mettere in evidenza la distinzione tra il fenomeno che è conoscibile e il nome o la
25:00cosa in sé che è inconoscibile. Schopenhauer rovescia, abbiamo detto, poi lo vediamo nelle
25:05slide che vi ho preparato come riassunto finale che è eccolo qua, sarebbe più o meno questa il
25:13punto ma attiviamo questo, è questo qua il punto. Schopenhauer dice, beh, io però devo rovesciare
25:22la cosa perché il fenomeno che secondo Kant è conoscibile e che è il terreno nel quale noi
25:26possiamo avere conoscenza epistemica, vi ricordo applicando le nostre forme pur a priori, le
25:31categorie ai dati sussunti dalle intuizioni pure a priori di spazio e tempo, estetica
25:38trascendentale, vi ricordate, la nostra sensibilità apprende dei dati ma siamo nel mondo fenomenico
25:43perché non c'è nessuna garanzia sensibile che il mondo sia così e cos'è. Io posso applicare le mie
25:48categorie solo quello che mi dà l'esperienza ma l'esperienza è la mia esperienza, è fatta così
25:53con i miei sensi, io ho questi sensi qua, non ne ho 127 e sono come sono per esempio, con tutte le
26:00varie errore, le illusioni ottiche, il dramma della nostra povertà sensoriale e conoscitiva.
26:08Allora Schopenhauer rovescia, dice il fenomeno, no il fenomeno è il velo di Maia, è l'inganno,
26:12perché il fenomeno lo rappresento io ma in questo modo copro la realtà, mi allontano della realtà
26:17e il fenomeno, qua è un po' più interessante perché dice il fenomeno non si conosce, è forse
26:23anche un po' contraddittorio, il fenomeno non si conosce perché questa realtà cosmica di questa
26:29volontà cieca che regola tutto l'universo nel suo fluire senza senso. Ok però c'è una forma
26:41particolare di rappresentazione che è quella del corpo perché il mio corpo non è solo un
26:46oggetto di rappresentazione esterna, io guardo la mia mano, vedo la mia mano, mi rappresento la
26:51mia mano, penso la mia mano, muovo la mia mano, voglio volere la mia mano, quindi ok fin qui siamo
26:57nel mondo della rappresentazione esterna, però dice Schopenhauer si pensa ai genitali, si pensa
27:02al battito cardiaco, agli scambi cellulari, non farò proprio questo discorso ma quello dei genitali
27:07sì, dice io trovo una volontà che non è la mia, Schopenhauer riprendendo Spinoza parla di
27:12affezione dicevamo, quando io mi ammalo il mio corpo si ammala e questa cosa da dove viene?
27:19Subisce un'affezione, in questo caso negativa, ha delle pulsioni, dirà Freud poi, di tipo sessuale,
27:29di tipo sensoriale, sento caldo, sento freddo, non decido io, quello che avviene nel mio interno io
27:36sento che è dominato da una volontà che non è la mia rappresentazione, che non riesco a rappresentarmi,
27:40che sento, che percepisco e allora secondo Schopenhauer questa distinzione tra fenomeno e
27:45numero diciamo così va bene ma va anche un po' superata perché Kant ha fatto bene ma bisogna
27:54andare oltre Kant. Allora detto questo io passerei un attimo al lavoro di sintesi naturalmente su
28:02questa bella opera che è la quadruplice radice del principio di ragione sufficiente.

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