• 3 mesi fa
«Se penso a lei penso al suo sorriso: prima di perdere conoscenza stava ridendo, e me la immagino contenta insieme al suo fidanzato Livio». Così papà Gianfranco ha voluto ricordare Chiara Jaconis, la trentenne di Padova deceduta martedì mattina all'Ospedale dei Mari di Napoli dopo essere stata colpita due giorni prima da un grosso pezzo di una statuetta in onice precipitata da un balcone al terzo piano di uno degli alti palazzi dei Quartieri Spagnoli, il cuore pulsante della città partenopea. Arrivato pochi minuti prima delle 12 di oggi, sabato 21 settembre, alla Santinello Funeral Home, dove è stata allestita la camera ardente, Gianfranco Jaconis ha parlato commosso l'amata figlia: «Era sempre allegra, quasi come se dovesse concentrare in trent'anni una vita intera. Guardavamo insieme i film comici, in particolare quelli di Checco Zalone: ogni volta era una risata continua. Poi si stupiva sempre e di tutto, come se vivesse in un mondo parallelo: mi sembra di vederla ancora con la bocca aperta. Il suo primo lavoro lo ha trovato a Eurodisney a Parigi: pur vedendole spesso rimaneva incantata davanti alle sfilate con le principesse. Era una favola, la sua favola».

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Trascrizione
00:00Mia figlia è ritornata con noi da Napoli, non l'avremmo lasciata sola a Napoli, quindi
00:09è tornata con noi, con mezzi differenti, un minimo di conforto di averla vicino.
00:18Mi fa ringraziare, approfitto anzi, perché sarò sicuro che lo ringrazierò a tutti.
00:29Approfitto per voi giornalisti per trasmettere a tutti un ringrazio per la vicinanza, per
00:40l'affetto, per le mille manifestazioni che stiamo ricevendo.
00:46Sarà un problema quando tutto questo da martedì in poi scemerà e ci ritroveremo a fare i
00:58conti con il nostro lavoro.
01:00Adesso è come vivere, non lo so, come se stessi vedendo un film, non penso sia capitato
01:10questo.
01:11Sto vedendo un film fantascientifico perché è una cosa che è accaduta… uno sceneggiatore
01:22che lo proponesse per un film gli dico ma tu sei matto, non può mai accadere, invece
01:28è accaduto a mio figlio.
01:29Due canzoni, anche una canzone riportata era un fiore chiaro.
01:32Sì, vogliamo accompagnarla con queste due canzoni.
01:37Una è Fiore di Maggio perché quando è nata era la canzone… lei è nata a Paro, non
01:47è nata sul mare, anche se io sono di Locri, un paese della Calabria sulla costa Ionica
01:54proprio sul mare, però lei è nata a Paro.
01:57Però la nonna le cantava sempre questa canzone e quindi è un po' consolatore sentirla.
02:05E la seconda, questo Fiore di Maggio, questo avvocato di Napoli, con questa canzone che
02:14ci ha toccato, mi piacerà, non piacerà a me, quando la sento mi commuoco.
02:22Quindi la facciamo andare sempre e mi faccia contento.
02:26Una cosa su tutte per ricordare un'ora su sua figlia, quale deve essere?
02:32Quale è l'una su tutte?
02:34Il sorriso.
02:37Se pensa chiara pensa al suo sorriso.
02:44Mi ha fatto ricordare che prima di morire, prima di morire, prima di perdere conoscenza
02:54stava ridendo.
02:56E me la immagino che stesse ridendo insieme al suo ragazzo, un ragazzo favoloso.
03:03E se penso a Chiara penso al suo sorriso.
03:09Era sempre allegra, era sempre...
03:13Penso che dovesse concentrare in trent'anni una vita intera.
03:20Vedevamo, l'ultimo ricordo, vedevamo i film da ridere che cozzalò una, due, tre volte
03:34e ogni volta li vedevamo insieme.
03:38Lo stupore cadeva verso tutti.
03:43Era sempre con la bocca aperta, così è.
03:49Si stupiva di tutto, di qualsiasi cosa.
03:52Viveva in un mondo parallelo, in un mondo tutto suo.
04:01Lei volutamente ha fatto...
04:07Il suo primo lavoro è stato Euro Disney.
04:12Ha fatto due stagioni Euro Disney.
04:16Ma le piaceva.
04:18Io l'ho portata già due, tre volte al Disney World.
04:22Ma le piaceva e ancora si stupiva rispetto alle sfilate che fanno con le principessere.
04:33E davanti alle principessere veniva con la bocca aperta.
04:36Era una favola la sua vita.

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