• 2 mesi fa
Milano, 27 set. (askanews) - Un multilateralismo inclusivo che riequilibri i sistemi alimentari riconoscendo il ruolo cruciale degli agricoltori. L'impegno arriva dal G7 delle associazioni agricole, che per la prima volta ha riunito a Siracusa le principali organizzazioni all'interno del G7 dell'agricoltura. Un momento di rilievo in cui l'Africa ha ricoperto un ruolo chiave per il futuro non solo agricoltori del Pianeta. Ne abbiamo parlato con Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia."Per la prima volta - ha detto - abbiamo messo intorno allo stesso tavolo le organizzazioni agricole dei sette Paesi, appunto, del G7, coordinate da Coldiretti, insieme però anche a quello che sarà il protagonista futuro della sfida globale mondiale della food security, e cioè l'Africa".Nella dichiarazione congiunta dei presidenti delle organizzazioni agricole del G7, sostenuta anche dall'Organizzazione Mondiale degli Agricoltori (WFO), emerge un cambiamento nell'approccio alla gestione dei sistemi alimentari globali:"Un approccio che dice no a un mondo distinto in blocchi geografici - ha spiegato Scordamaglia - All'opposto, un altro modello da cui abbiamo preso insieme le distanze, è quello di una globalizzazione selvaggia e invece insieme abbiamo proposto la visione condivisa di un multilateralismo inclusivo". Il documento ha alcune specifiche richieste che partono proprio dalla centralità del ruolo degli agricoltori: "Parliamo di una valorizzazione di un commercio internazionale - ha proseguito - che riconosce anche il valore fondamentale della rete degli agricoltori dei vari Paesi, l'importanza che questi vengano remunerati, che rimangano legati capillarmente a un territorio che viene così valorizzato e mantenuto da agricoltori anche molto diversi tra loro, piccoli, medi, grandi, molto grandi, ma che ha nei family farmers, nel presidio familiare, ovviamente il suo punto di forza".Tema caldo affrontato al tavolo delle associazioni degli agricoltori è quello del cambiamento climatico che colpisce inevitabilmente l'agricoltura e le condizioni di vita dei contadini di tutto il Pianeta. "In questo documento condiviso, sottolineiamo come siano proprio gli agricoltori i primi alleati al contrasto del cambiamento climatico - ha affermato - attraverso una politica sempre più importante che deve essere riconosciuta e valorizzata anche economicamente, di stoccaggio, di conservazione, di sequestro e stoccaggio del carbonio nel suolo".Strumenti come il precision farming, i sistemi di irrigazione Smart, l'intelligenza artificiale, in cui l'Italia ha maturato una solida esperienza, dovranno essere implementati su larga scala anche in paesi come l'Africa disegnando un nuovo modello di sviluppo: "Un modello che a differenza di altre aree del mondo che vogliono colonizzare l'Africa - ha sottolineato - è un modello non speculativo, è un modello che condivide conoscenza e formazione con questa rete di agricoltori locali che rimangono protagonisti e a cui il valore aggiunto va lasciato".E nelle stesse ore in cui l'agricoltura è al centro dell'interesse dei governi con il G7 di Ortigia e si riconosce il ruolo dell'Africa nei sistemi non solo agroalimentari globali , la famiglia reale del Marocco ha comprato attraverso un fondo la piemontese Nutkao, azienda produttrice di creme alla nocciola con 320 mln di euro di fatturato: "Io credo che siano positive tutte le azioni di integrazione, anche a livello internazionale, che si basino sulla condivisione di standard - ha commentato - Ci sono determinati prodotti, il cacao è un esempio, per il quale dipendiamo dall'estero, l'importante è che in queste operazioni ci sia poi da parte di chi produce una condivisione di standard, di qualità, sicurezza, lavoro etico - ha concluso - E' quello che stiamo facendo anche nelle nostre iniziative congiunte nei paesi del Nord Africa piuttosto che in altre aree del mondo".

Category

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Un multilateralismo inclusivo che riequilibri i sistemi alimentari globali riconoscendo il
00:04ruolo cruciale degli agricoltori. L'impegno arriva dal G7 delle associazioni agricole che
00:09per la prima volta ha riunito a Siracusa le principali organizzazioni all'interno del G7
00:13dell'agricoltura. Un momento di rilievo in cui l'Africa ha ricoperto un ruolo chiave per il
00:18futuro non solo agricolo del pianeta. L'abbiamo parlato con Luigi Scordamagli,
00:22amministratore delegato di Filiera Italia. Per la prima volta abbiamo messo intorno
00:26allo stesso tavolo le organizzazioni agricole dei sette paesi appunto del G7 coordinate da
00:35Coldiretti, insieme però anche a quello che sarà il protagonista futuro della sfida globale
00:45mondiale della food security e cioè l'Africa. Nella dichiarazione congiunta dei presidenti
00:51delle organizzazioni agricole del G7, sostenuta anche dall'Organizzazione
00:55mondiale degli agricoltori, emerge un cambiamento nell'approccio alla gestione dei sistemi alimentari
00:59globali. Un approccio che dice no ad un mondo distinto in blocchi geografici, all'opposto
01:07un altro modello che però da cui abbiamo preso insieme le distanze è quello di una globalizzazione
01:12selvaggia e invece insieme abbiamo proposto la visione condivisa di un multilateralismo inclusivo.
01:22Il documento ha alcune specifiche richieste che partono proprio dalla centralità del ruolo
01:26degli agricoltori. Sono una valorizzazione di un commercio internazionale che riconosce anche il
01:32valore fondamentale della rete degli agricoltori dei vari paesi, l'importanza che questi vengano
01:39remunerati, che rimangano legati capillarmente a un territorio che viene così valorizzato e
01:48mantenuto. Agricoltori anche molto diversi tra loro, piccoli, medi, grandi, molto grandi, ma
01:55che ha nei family farmers, nel presidio familiare ovviamente il suo punto di forza. Il tema caldo
02:02affrontato al tavolo dalle associazioni degli agricoltori è quello del cambiamento climatico
02:06che colpisce inevitabilmente l'agricoltura e le condizioni di vita dei contadini. In questa
02:11dichiarazione congiunta, in questo documento condiviso, sottolineiamo come siano proprio gli
02:16agricoltori i primi alleati al contrasto del cambiamento climatico, attraverso una politica
02:24sempre più importante che deve essere riconosciuta e valorizzata anche economicamente, di stoccaggio,
02:29di conservazione, di sequestro e stoccaggio del carbonio nel suolo. Strumenti come il precision
02:37farming, i sistemi di irrigazione smart, l'intelligenza artificiale, in cui l'Italia ha
02:41maturato una solida esperienza, dovranno essere implementati su larga scala anche in paesi come
02:46l'Africa. Un modello che a differenze di altre aree del mondo che vogliono colonizzare l'Africa,
02:51è un modello non speculativo, è un modello che condivide conoscenza e formazione con questa rete
02:59di agricoltori locali. E nelle stesse ore in cui l'agricoltore è al centro dell'interesse dei
03:04governi, con il G7 di Ortigia, e si riconosce il ruolo dell'Africa nei sistemi non solo agroalimentari
03:09globali, la famiglia reale del Marocco ha comprato attraverso un fondo la piemontese
03:14Nutcao, azienda produttrice di creme dalle nocciola, con 320 milioni di euro di fatturato.
03:19Io credo che siano positive tutte le azioni di integrazione anche a livello internazionale che
03:30si basino sulla condivisione di standard. Ci sono determinati prodotti, il cacao è un esempio per
03:37il quale dipendiamo dall'estero, l'importante è sempre che in queste operazioni ci sia poi da
03:46parte di chi produce una condivisione di standard, di standard di qualità, di standard di sicurezza,
03:52di standard di lavoro etico e quello che stiamo facendo anche nelle nostre iniziative congiunte
03:59nei paesi del Nord Africa piuttosto che in altre aree del mondo.

Consigliato