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nella terra del Fico Bianco

Affacciato sul golfo di Salerno, immerso nel dolce paesaggio collinare prospiciente al mare, Prignano Cilento è un piccolo borgo dalle grandi eccellenze.

In questa terra, patria della dieta mediterranea, la naturale attrazione verso i profumi e i sapori del territorio ci conduce ad attraversare le colline – coperte di boschi di fichi, di vigneti e di uliveti.

Terra accogliente, in cui l’ospitalità è un caposaldo del sentire comune, lo stile di vita lento e sostenibile avvolge il viaggiatore accompagnandolo in un’esperienza immersiva di qualità inestimabile...

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Viaggi
Trascrizione
00:00Affacciato sul golfo di Salerno, immerso nel dolce
00:29paesaggio collinare prospicente al mare, Prignano Cilento è un piccolo borgo dalle grandi
00:35eccellenze.
00:36Prignano Cilento è un comune situato a sud della provincia di Salerno e ricade nel Cilento
00:45antico.
00:46La parola Cilento deriva dal latino cissalentum, che significa al di qua del fiume Alento,
00:54che era una limitazione geografica.
00:57Prignano ha un'altezza sul livello del mare di 410 metri ed è caratterizzato da una varietà
01:04di paesaggi, colline coltivate ad uliveti, avvigniti e affichiti.
01:10Quest'ultimi sono considerati quelle che è stata l'economia dell'ultimo secolo, grazie
01:16alla presenza di un prodotto di eccellenza il figo bianco.
01:21Un borgo d'origine schiettamente medievale che conserva molte tracce della sua lunga e
01:27nobile storia.
01:28Le origini di Prignano Cilento risalgono più o meno intorno all'anno 1000, quando tutta
01:33l'area è ripopolata ad opera di monaci benedettini che venivano dall'abbazia di Cava dei Tirreni,
01:39che aveva feudi in questa regione, e si sviluppa soprattutto per la sua posizione, perché
01:44si trova in un punto dove convergevano due percorsi diretti verso Salerno, uno dalla
01:49Valle dell'Alento, l'altro dal Monte Stella, e qui confluivano in un unico percorso che
01:53proseguiva verso nord, e questo ha fatto sì che il paese fosse stazione di sosta, avesse
01:58delle taverne per ospitare i viandanti e così via.
02:01Il toponimo si deve probabilmente ad un certo Plinius, che qui, in età romana, possedeva
02:09terreni e dimora.
02:10In seguito il territorio fu feudo dei San Severino, dei Prignano e dei Cardone, che
02:16lo tennero fino all'Ottocento.
02:18Situato in piazza del Plebiscito, il Palazzo Marchesale porta ancora il nome di questa
02:26importante famiglia.
02:27Le quattro ali disegnano il perimetro del cortile centrale, mentre la facciata accoglie
02:33una robusta torre cilindrica merlata.
02:36Il palazzo è attualmente proprietà privata e quindi non è accessibile ai visitatori,
02:43però il visitatore che viene a Prignano e fa un giro nel centro storico, soprattutto
02:46sulla parte di Salita San Giuseppe, Salita Galli e Corso Garibaldi, anche può trovare
02:51molti palazzi nobiliari che hanno un certo pregio architettonico, come Palazzo Mangoni,
02:57Palazzo de Agustinis, Palazzo Gargano e tanti altri, alcuni ben conservati, altri in parte
03:04trasformati, ma comunque si leggono ancora tutti molto bene, così come il centro abitato
03:09è impreziosito anche dalla presenza di alcune chiesette e dalle cappelle.
03:13Fulcro della vita devozionale del paese è la chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari.
03:19Noi ci troviamo nei pressi della chiesa di San Nicola di Bari, che è documentata già
03:25nella documentazione d'archivio già nel X secolo, quindi è una chiesa molto antica,
03:30anche se, come la vediamo oggi, si presenta in una sistemazione che risale al 1800,
03:37gli ultimi interventi di rifacimento, mentre precedentemente una fase di rifacimento globale
03:43si colloca nel 1600, quando viene trasformata da chiesa in un'unica navata, a chiesa in tre navate.
03:50Il semplice impianto architettonico accoglie alcune pregevoli opere d'arte.
03:57Le tre navate sono coperte da tre volte a botte, sulla volta principale c'è un affresco che
04:04rappresenta un miracolo di San Nicola, cioè un fanciullo locale sarebbe stato rapito dai pirati
04:11turchi, portato a Costantinopoli e poi il santo l'avrebbe riportato qui in zona. Ed è appunto il
04:16miracolo che viene rievocato in forma scenografica, in forma teatrale, nel lunedì in albis di tutti
04:23gli anni e quindi qui davanti alla piazza della chiesa c'è questa rievocazione del miracolo in costume.
04:31Il nostro itinerario alla scoperta dei dintorni ci porta alla vicina frazione di Melito, dove si
04:39conserva la bella torre Volpe, pregevole esempio di casa a torre dell'undicesimo secolo. L'edificio,
04:46fortificato, conserva tracce dell'antico ponte levatoio ed è dotato di numerose feritoie a
04:53conferma della sua funzione difensiva. Da qui lo sguardo spazia fino al mare e corre tra le
05:01fertili colline fino a raggiungere l'oasi del fiume Alento, scrigno di biodiversità. L'oasi,
05:09sito di interesse comunitario, è un'area protetta che offre la possibilità di praticare diverse
05:15attività in armonia con la natura. Situata nel cuore del Cilento è il luogo ideale per chi
05:22desidera andare a cavallo, in bicicletta, fare beard washing, praticare sport acquatici come il
05:28canottaggio o semplicemente fare un giro in battello. Numerosi laboratori didattici sono
05:35destinati ai più giovani e i campus estivi offrono percorsi sportivi e culturali. In questa terra,
05:43patria della dieta mediterranea, la naturale attrazione verso i profumi e i sapori del
05:48territorio ci conduce ad attraversare le colline coperte di boschi di fichi, di vigneti e di
05:54uliveti, sino a barcare le porte dell'opificio Santomiele, un'eccellenza nel campo della
06:01tradizione. La Santomiele è un'azienda che dal 1930 si interessa della coltivazione e della
06:09lavorazione del fico cultivar dotato, detto anche fico bianco del Cilento, ed è un'azienda che porta
06:17avanti da tantissimi anni con il mio carissimo socio Corrado del Verme. L'azienda punta a
06:24reinterpretare una storia molto antica. La lavorazione del fico monnato segue tecniche
06:30di trasformazione senza tempo, un valore aggiunto che ha conquistato i mercati internazionali. La
06:37lavorazione del fico è portata in una chiave moderna. Il fico diventa un prodotto piccante,
06:43il fico diventa un dragee al cioccolato fondente del Perù, un carpaccio portato
06:49sulla tavola degli chef a 3-5 stelle. La rivoluzione è quella di lavorare questo
06:55prodotto così antico con concetti di sostenibilità. La Santomiele è un'azienda che fa ancora tutto a
07:02mano, non usa la chimica e per essiccare i fichi utilizziamo le energie della terra,
07:07la luce della luna, la luce del sole e il vento. L'eccellenza tuttavia risiede anche
07:14nella visione virtuosa che pone la produzione a stretto contatto con la valorizzazione del
07:19territorio. La Santomiele ha come punti fondamentali lo sviluppo del territorio
07:25investendo su terreni abbandonati e oggi coltivati a fichi, quindi il recupero di
07:31un habitat trascurato negli ultimi vent'anni.
07:40Queste colline baciate dai tramonti tirrenici accolgono un'altra grande eccellenza, il vino.
07:47L'azienda è nata nel 1996 come produzione vitivinicola, ci siamo dedicati soprattutto
07:57all'aglianico e il fiano che erano i vitigni di punta della viticoltura campana che nel Cilento
08:04ancora non avevano avuto un'espressione, un'interpretazione qualitativa. La nostra
08:09missione è stata dal primo momento rimanere su questo territorio e valorizzare il più
08:15possibile le produzioni agricole, trasformarle con il minore impatto possibile sulla natura.
08:23Tutto questo su un terreno completamente diverso dagli altri areali vitivinicoli campani,
08:29qui sono assenti gli influssi vulcanici e questo caratterizza i vini locali nati
08:36da vitigni importanti come aglianico e fiano con rossi molto morbidi e bianchi
08:41minerali, capolavori in bottiglia che riassumono l'anima di questa terra antica.
08:46E' una terra aspra ma nello stesso tempo dolce, dà dei frutti dolci al mare, alle colline,
08:54ha dei tramonti meravigliosi, fanno parte di un concetto di anima che ti aiuta a restare
09:02qui anche quando ci sono tante difficoltà. In questa terra accogliente in cui l'ospitalità
09:09è un caposaldo del sentire comune, lo stile di vita lento e sostenibile avvolge il viaggiatore
09:16accompagnandolo in un'esperienza immersiva di qualità inestimabile.
09:20Vi invitiamo a venire a Prignano in modo da vivere all'insegna del contatto con la natura
09:30e soprattutto nel degustare i piatti tipici del territorio.

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