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Milano, 14 ott. (askanews) - Dall'integrazione degli italiani che dal Sud arrivavano a Milano, a quella dei migranti dell'Est Europa e degli altri continenti. È la storia del Centro Orientamento Immigrati della Fondazione Franco Verga, cui oggi ha reso visita, in un evento organizzato dalla Fondazione Ambrosianeum il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ringraziando per "il lavoro per la Repubblica" svolto da chi si impegna per l'integrazione, così "inverando gli obiettivi di solidarietà della Costituzione". Mattarella ha parlato della "fabbrica dei milanesi" che "non è ferma. L'impegno per la coesione sociale, l'accoglienza, il progresso, l'integrazione, il divenire della cittadinanza, è attività permanente". Mattarella ha sposo parole per l'importanza dell'integrazione, nel giorno in cui la prima nave di migranti raccolti nel Mediterraneo viene diretta in Albania invece che in terra italiana, per aspettare lì il risultato dell'eventuale richiesta di asilo - una prassi che nelle intenzioni del governo Meloni dovrebbe limitare l'approdo di migranti illegali in Italia, e che secondo molti giuristi e associazioni per i diritti dei migranti viola le leggi internazionali sui diritti umani."Si usa dire che 'Milan la ga el cor an man'. Per coloro - come me - che non sono milanesi: che Milano ha il cuore in mano, per dire della capacità di integrazione progressiva su cui ha basato anche il proprio sviluppo: la laboriosità dell'immigrazione veneta, l'esodo giuliano-dalmata, l'ondata migratoria dal Meridione. Tutti hanno contribuito alla crescita e al progresso di Milano. Nell'ex triangolo industriale tutte le città recano i segni della industrializzazione e dell'immigrazione. Ma non sono i manufatti, non sono gli edifici a fare una città. Sono le persone" ha detto Mattarella."La storia italiana - ha ricordato il capo dello Stato - è fatta di emigrazione e di immigrazione. Trenta milioni gli italiani partiti per l'estero tra l'unità d'Italia e il secolo scorso. Sei milioni, ora, quelli che vivono stabilmente all'estero. Oltre un milione e trecentomila gli italiani che si trasferirono dal Sud al Nord negli anni '60. In dieci anni - dal 1951 al 1961 - trecentomila nella sola Milano. Non senza tensioni, in quella che fu una contrapposizione - che oggi appare incomprensibile e ormai consegnata alla cronaca di quegli anni - tra nuovi arrivati e antichi residenti e, invece, anche un dialogo fecondo nelle periferie urbane tra vecchi e nuovi milanesi"."Oggi gli immigrati sono altri, come ha illustrato il presidente Duilio. 'Nuovi sguardi, altre voci', li avete chiamati. Non vengono più dal Mezzogiorno d'Italia ma da più lontano, da Paesi europei come l'Ucraina, aggredita da una guerra insensata, dai Balcani. Da altri continenti, gravati anch'essi da condizioni insostenibili. Altri sono anche gli attori di un lavoro prezioso che tende a inverare gli obiettivi di solidarietà che la Carta costituzionale ha posto alle basi della nostra convivenza e che va costantemente rammentato. Un lavoro, il vostro, per la Repubblica. E di questo - ha concluso Mattarella - vi ringrazio".

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00:00Grazie. Grazie. Grazie. Grazie.
00:07Grazie. Sicuramente. Grazie.
00:12C'è da dire che Milano ha il cuore a mano.
00:15Per chi come me non è milanese, che Milano ha il cuore in mano.
00:21Per voler dire, esprimere, illustrare la capacità di integrazione progressiva
00:27su cui Milano ha basato anche il suo sviluppo.
00:32Alla velocità dell'immigrazione veneta, l'esodo giuliano dalmata,
00:37l'ondata migratoria dal meridione.
00:40Tutti hanno contribuito alla crescita e al progresso di Milano.
00:45In quello che era il triangolo industriale,
00:49tutte le città recono i segni dell'industrializzazione e dell'immigrazione.
00:56Ma non sono i manufatti.
00:59Gli edifici a comporre una città sono le persone.
01:03La storia italiana è fatta di emigrazione e di immigrazione.
01:0930 milioni di italiani partiti per l'estero tra l'unità d'Italia e il secolo scorso.
01:166 milioni adesso quelli che vivono stabilmente all'estero.
01:21Oltre 1.300.000 gli italiani che si trasferirono dal meridione al nord negli anni Sessanta.
01:28In 10 anni, dal 51 al 61, 300.000 soltanto a Milano.
01:35Non senza tensioni, in quella che apparte una sorta di contrapposizione
01:41che oggi sembra incomprensibile e ormai è consegnata alla cronaca di quegli anni
01:47tra nuovi arrivati e antichi residenti.
01:50È invece anche un dialogo fecondo nelle periferie urbane tra vecchi e nuovi milanesi.
02:01Oggi gli immigrati sono altri.
02:04L'abbiamo visto, lo sappiamo, ce l'ha ricordato il Presidente D'Uilio.
02:09Nuovi sguardi, altre voci e definite.
02:14Non vengono più dal Mezzogiorno d'Italia, dall'Italia del Meridione
02:19ma da più lontano, da paesi europei come l'Ucraina, aggredita da un'invasione insensata.
02:26Vengono dai Balcani, vengono da altri continenti, gravati anch'essi da insostenibili condizioni.
02:35Altri sono anche gli attori di un servizio prezioso, di un grande lavoro, di un grande impegno
02:43che tende a inverare gli obiettivi di solidarietà che la nostra Costituzione ha posto alle basi della nostra convivenza
02:52e che va costantemente rammentata.
02:55Un lavoro, il vostro quindi, per la Repubblica.
02:58E per questo vi ringrazio.

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