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NovitàTrascrizione
00:00:00Comunismo contro capitalismo, Stati Uniti contro Russia, e poi con il crollo del muro
00:00:08cadono le certezze di un mondo diviso a metà, o ancora peggio, a trazione unica.
00:00:14Africa, Medio Oriente, Est Europa, tutto sta cambiando
00:00:20e l'ordine previsto dal cosiddetto poliziotto del mondo è diventato caos.
00:00:25Siamo forse entrati nell'era del nuovo ordine multipolare?
00:00:29Ne parliamo a The Passenger, questa sera alle 21.30 sul canale 14.
00:00:44Tutte le strade si sa portano a Roma e noi quelle strade le percorriamo senza paura.
00:00:48Benvenuti ad una nuova puntata di The Passenger.
00:00:51Come ha detto il nostro titolo, oggi parliamo di un nuovo probabile ordine globale,
00:00:59quello multipolare. Cercheremo di spiegarlo nel corso della nostra puntata
00:01:03perché comprenderlo ci fa capire effettivamente dove stiamo andando,
00:01:09come può cambiare anche la nostra quotidianità qui in Italia.
00:01:14Ma prima di prendere il nostro consueto aereo e girare il mondo,
00:01:18rimaniamo un attimo a Roma, più precisamente nel quadrante meridionale della città Eterna,
00:01:23nel quartiere San Paolo, a via di Valco San Paolo,
00:01:26dove noi ormai più di un anno fa abbiamo inaugurato un murale,
00:01:32un'opera di street art dedicata alla giornalista Sherina Buakle,
00:01:37uccisa l'11 maggio del 2022 dall'esercito israeliano nel campo profughi di Jenin
00:01:43dove stava svolgendo il suo lavoro da reporter.
00:01:46Bene, questo murale è stato vandalizzato a più riprese,
00:01:51l'ultimo atto vandalico purtroppo si è registrato meno di una settimana fa,
00:01:58per fortuna dei ragazzi hanno restaurato quest'opera nuovamente,
00:02:03però un dato di fatto c'è, il dato di fatto parla chiaro.
00:02:06Ecco, quello è un murale che dà fastidio e non si capisce bene il perché,
00:02:11perché parla della memoria di una donna ma anche della libertà di stampa
00:02:18e la libertà di essere informati e noi vogliamo denunciare tutto questo fatto così.
00:02:26Di nuovo, è stato di nuovo vandalizzato il murale per Sherina Buakle a San Paolo.
00:02:33Sherina Buakle era una giornalista palestinese che l'11 maggio del 2022
00:02:37è stata uccisa nel campo profughi di Jenin dall'esercito israeliano,
00:02:40soltanto perché stava svolgendo il suo lavoro da reporter.
00:02:44Durante la realizzazione di quest'opera ideata da Radio Roma, da Movimento Studenti,
00:02:48da Join the Resistance, con il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa Italiana
00:02:52e dell'ottavo municipio di Roma, siamo stati minacciati
00:02:55e qui a due passi è stato picchiato un attivista palestinese.
00:02:59I due eventi non sono isolati.
00:03:02Siamo a due passi dall'università di Roma 3 e qui su questa strada ci passano gli studenti.
00:03:07Ne abbiamo incontrato uno. Che ne pensi di quest'atto vandalico?
00:03:10Sicuramente uno scandalo, soprattutto perché nell'ultimo anno di guerra
00:03:14sono morti centinaia di giornalisti a casa.
00:03:17Ma come non bastano le pallottole per fermare il pensiero e le idee,
00:03:20sicuramente non basterà un po' di vernice a offuscare la memoria
00:03:23di chi ha portato in fine in fondo la propria testimonianza
00:03:26con solo una camera da presa e una penna.
00:03:28Adesso c'è la vernice dell'odio, ma sappiate che voi non ci fermerete,
00:03:33non ci tapperete la bocca.
00:03:34Noi racconteremo sempre la verità come voleva Sherina Buakle.
00:03:41E allora non possiamo fermarci neanche stasera,
00:03:44in questo martedì dove parleremo di nuovo ordine multipolare
00:03:47e partiremo dall'Africa, dal continente africano,
00:03:50poi ci sposteremo ovviamente in Medio Oriente
00:03:52anche per darvi gli aggiornamenti che arrivano da quell'area di mondo.
00:03:56Partiamo dall'Africa, un continente che negli ultimi mesi
00:03:59è stato dimenticato dalla stampa, dai vari organi di informazione
00:04:05e che in realtà sta cambiando tanto sotto vari punti di vista,
00:04:10ma i cambiamenti ci sono stati anche negli ultimi decenni
00:04:14dove è stato avviato un processo rivoluzionario
00:04:19per tutti i paesi africani.
00:04:21Parliamo della decolonizzazione.
00:04:23Stiamo accennando alla storia, sappiamo benissimo chi chiamare
00:04:26quando parliamo di fatti storici il nostro Paolo Battaglia
00:04:29che è qui con noi stasera.
00:04:30Buonasera Paolo.
00:04:32Buonasera Andrea, buonasera a tutti.
00:04:34Dunque Paolo, parola chiave, decolonizzazione.
00:04:38Secondo te da quando parte la decolonizzazione in Africa
00:04:42e soprattutto in cosa consiste?
00:04:44Perché ha cambiato questo continente?
00:04:48La decolonizzazione parte ovviamente dalla fine della Seconda Guerra Mondiale
00:04:54allorché i grandi imperi, i grandi imperi coloniali
00:04:58anche sebbene vincitori della Seconda Guerra Mondiale
00:05:01e del Secondo Conflitto Bellico
00:05:03dovettero cedere al passo dell'indipendentismo africano
00:05:08e riconoscere la sovranità di quelli che furono i paesi,
00:05:13furono le vere e proprie colonie degli imperi occidentali
00:05:17a partire dal 1883, cioè da quella conferenza di Berlino
00:05:22che stabilì la divisione in aree di interesse
00:05:25soprattutto tra la Francia e l'Inghilterra
00:05:28le due protagoniste appunto del colonialismo africano.
00:05:31Un colonialismo che ebbe risvolti spesso drammatici
00:05:36perché l'indipendentismo si accompagnò spesso
00:05:40ahimè alla nascita di vere e proprie allo scoppio di guerre civili
00:05:47e ferocissimi alla instaurazione di regimi dittatoriali
00:05:52molto importanti e che poi hanno portato via via l'Africa
00:05:59a subire anche nuove forme di colonialismo
00:06:02di cui parleremo oggi stasera più a profondità.
00:06:05Assolutamente sì, ecco una decolonizzazione
00:06:08che però immagino non è stata portata avanti
00:06:11sempre in maniera pacifica
00:06:14anzi tante volte i vari paesi africani
00:06:17hanno raggiunto la loro indipendenza con il sangue
00:06:22e a volte si parla di una nuova colonizzazione
00:06:25lo hai accennato tu, un po' più sottile
00:06:28portata avanti da nuovi attori globali ma anche da vecchi
00:06:32ad esempio la Francia effettivamente sta perdendo mordente
00:06:36in vari paesi africani ma c'è tutta la questione
00:06:39legata alla moneta, ci sono tanti paesi
00:06:45che ancora oggi dipendono da un punto di vista monetario
00:06:49dalla Francia, no Paolo?
00:06:52Assolutamente sì, facciamo riferimento soprattutto
00:06:55a quei paesi dell'Africa occidentale
00:06:58all'ex Africa francese che ancora oggi utilizzano
00:07:03quella moneta che molti chiamano
00:07:05forse anche correttamente una moneta colonialista
00:07:08e cioè il franco africano
00:07:11che di fatto è moneta in moltissimi paesi
00:07:14in quasi la totalità dei paesi dell'Africa occidentale
00:07:17e che costituisce ancora oggi forse l'unico legame
00:07:21l'unica forma di dipendenza di questi paesi da Parigi
00:07:25anche se dobbiamo riconoscere in queste aree
00:07:28ultimamente e lo abbiamo visto soprattutto
00:07:31in quest'ultimo anno tra la Burkina Faso, il Mali e il Niger
00:07:36questi paesi stanno cercando una nuova forma di indipendenza
00:07:41grazie all'aiuto di potenze chiaramente nemiche
00:07:44in qualche modo delle potenze occidentali
00:07:47e che creeranno, credo, la base di una nuova lotta
00:07:52di indipendenza e di affrancazione dalla Francia.
00:07:56Assolutamente sì, tra l'altro notizia degli ultimissimi giorni
00:08:01il presidente senegalese Faye ha annunciato ad esempio
00:08:06che inizierà a dipendere esclusivamente dalle riserve petrolifere
00:08:13ed energetiche nazionali, ecco questo è un po' un esempio
00:08:17un leitmotiv che ritorna in Africa.
00:08:22Ecco dicevamo comunque però i paesi europei
00:08:25soprattutto la Francia stanno perdendo mordente
00:08:28e ci sono nuovi attori globali che stanno mettendo le proprie mani
00:08:34o i propri artigli, dipende dai punti di vista,
00:08:37su un continente così importante.
00:08:40Tra questi c'è la Russia ma c'è anche la Cina
00:08:44spiegheremo nel corso della puntata anche come si stanno interessando
00:08:48in che maniera stanno agendo su questo territorio
00:08:51però ti chiedo, ecco, al netto di questa decolonizzazione
00:08:54perché secondo te l'Africa è ancora così importante
00:08:58al di là anche delle risorse energetiche e del sottosuolo?
00:09:06E' importante perché come era un tempo, come era nell'Ottocento
00:09:12l'Africa rappresenta un importantissimo, innanzitutto
00:09:17una importantissima riserva di materiali
00:09:20e questo è uno dei tanti motivi per cui, come vedremo,
00:09:24alcune grandi superpotenze stanno investendo molto in queste aree
00:09:29e anche da un punto di vista strategico, lo vedremo non a caso
00:09:33soprattutto nella parte dell'Africa orientale
00:09:36e quindi dei grandi punti di snodo delle vie commerciali marittime
00:09:42l'interesse delle superpotenze, delle nuove superpotenze
00:09:48sta avendo un ruolo molto importante
00:09:52in quelli che sono gli investimenti straniere in queste aree
00:09:55aree che potrebbero sembrare poco importanti
00:09:58ma che da un punto di vista strategico invece
00:10:01sono snodi fondamentali appunto per il commercio.
00:10:05Assolutamente sì, poi ecco, lo ricordiamo, no?
00:10:08Tu hai avuto modo di viaggiare in più paesi africani
00:10:13nel corso delle tue varie spedizioni, dei tuoi vari viaggi
00:10:17l'ultimo dei quali abbiamo raccontato proprio qui a The Passenger
00:10:20poco tempo fa, allora ci concentreremo tra poco
00:10:23proprio in quei paesi che sono Congo, Ruanda e Burundi
00:10:28paesi che stanno cambiando tanto proprio in questi mesi
00:10:33prima di andare in pausa però ti chiedo Paolo
00:10:36tu questi cambiamenti hai avuto modo di vederli
00:10:40di vederli proprio fisicamente
00:10:43cioè si vede anche una certa ingerenza da parte di alcune superpotenze globali
00:10:48in questi tre paesi?
00:10:50Beh, assolutamente sì, anche se in maniera diversa
00:10:55in maniera chiaramente distinta a seconda dell'area
00:10:59che si va a visitare, indubbiamente la presenza di alcune
00:11:03di alcune nuove popolazioni, nuovi colonizzatori
00:11:07è evidente e da un certo punto di vista è sicuramente
00:11:12un aspetto positivo perché l'Africa necessita in maniera
00:11:15credo importante di investimenti
00:11:20soprattutto della carenza di infrastrutture
00:11:23di cui l'Africa ha sempre sofferto
00:11:25ma da un altro punto di vista è impressionante
00:11:28vedere la presenza di aziende, di personale
00:11:33appunto di questi nuovi colonizzatori
00:11:36perché fa presagire quello che è un futuro
00:11:39io credo non troppo rosso per l'Africa
00:11:41che ha lottato per 70 anni per affrancarsi dalle potenze occidentali
00:11:46che l'hanno sfruttata piegamente per decenni, per quasi un secolo
00:11:50per poi purtroppo ricadere in un'altra forma di colonialismo
00:11:54credo non meno feroce e che non porterà sicuramente
00:11:59conseguenze del tutto positive per le popolazioni locali.
00:12:03Ecco, allora rimani qui collegato con noi
00:12:05perché ci prendiamo una piccola pausa
00:12:07poi sentiamo il parere di un'esperta di quest'area
00:12:12dell'Africa centrale e soprattutto di quei paesi
00:12:15cercheremo di capire insieme a lei
00:12:17qual è la situazione attuale soprattutto della popolazione civile di quest'area
00:12:23e cercheremo di capire anche la situazione economica
00:12:27cercando di analizzare quello che può essere il futuro più prossimo
00:12:30tutto questo tra pochissimo dopo la pubblicità.
00:12:33Ed eccoci carissimi passenger, stiamo raccontando
00:12:37diciamo quello che può essere il futuro del mondo
00:12:40un mondo magari multipolare
00:12:42ecco, il titolo di stasera è proprio questo
00:12:45il nuovo ordine multipolare
00:12:47cala il sipario sul mondo che forse avevamo imparato a conoscere fin qui
00:12:52dalla guerra fredda fino al crollo del buro di Berlino
00:12:56per poi arrivare ad un mondo che sembrava essere
00:12:59attrazione unica
00:13:00invece oggi possiamo parlare di mondo multipolare
00:13:02stanno cambiando tanti aspetti in varie parti del mondo
00:13:06noi siamo partiti dall'Africa
00:13:08dove nuovi attori globali stanno agendo
00:13:11e stanno agendo in maniera diversa dal passato
00:13:15ma non per forza migliore
00:13:18ecco, ci concentriamo adesso sui paesi dell'Africa centrale
00:13:24paesi che soffrono oggi una guerra veramente poco raccontata
00:13:29spesso dimenticata
00:13:30parliamo del Congo, del Rwanda, anche del Burundi
00:13:33situazioni critiche in alcune aree di questi paesi
00:13:38per la popolazione civile
00:13:41ecco, vorrei fare il punto della situazione
00:13:44con Giuse Bayoni
00:13:45giornalista esperta di questi paesi
00:13:48bentornata Giuse
00:13:50grazie, grazie dell'invito
00:13:52dunque io partirei con il ribadire di nuovo
00:13:57qui a The Passenger
00:13:58quello che sta vivendo il Congo
00:14:00quello che sta vivendo quell'area di mondo
00:14:02perché spesso viene dimenticata Giuse
00:14:04ecco, facciamo un po' un rapido
00:14:07un rapido riassunto
00:14:10di quello che sta vivendo una parte di quel paese
00:14:13quello che sta vivendo la popolazione civile
00:14:15in questo preciso momento
00:14:17sì, siamo di fronte a una guerra
00:14:20ormai trentennale che si trascina
00:14:23a partire dal 1996
00:14:27come conseguenza del genocidio in Rwanda
00:14:30e che non ha ancora visto una fine
00:14:33ci sono stati periodi di alta o bassa intensità
00:14:36ma il conflitto prosegue
00:14:38nell'est del paese
00:14:40in particolare nelle regioni del nord
00:14:43un po' meno nella regione dell'Ituri
00:14:46e del sud Kivu
00:14:47che restano comunque molto instabili
00:14:49sono le regioni con più alta concentrazione
00:14:52di minerali preziosi
00:14:55e di minerali utili
00:14:57per l'industria elettronica
00:15:00quindi questo è già un primo dato fondamentale
00:15:03l'abbiamo già raccontato
00:15:05chiaramente
00:15:07l'industria elettronica
00:15:11fanno gola a tutte le superpotenze
00:15:16e c'è dietro gli attori che sono visibili
00:15:19quindi i gruppi armati
00:15:22e i paesi confinanti
00:15:24che gestiscono un po' il traffico
00:15:27oltre che di minerali anche di milizie
00:15:30dietro ci sono sicuramente
00:15:33le superpotenze che si contendono
00:15:36in una delle aree più ricche del mondo
00:15:38se la contendono un po' come sfera di influenza
00:15:42oppure in alcuni casi anche puntando
00:15:45ad avere una voce più forte
00:15:48certo assolutamente
00:15:50ecco abbiamo parlato di attori globali
00:15:54quella è un'area che
00:15:57diciamo prima
00:15:59era sotto influenza tedesca e francese
00:16:02in parte tedesca e in parte francese
00:16:04oggi gli attori sono diversi
00:16:07se ne sono aggiunti di nuovi
00:16:10in che maniera si sono aggiunti nuovi attori Giuseppe?
00:16:13Sicuramente siamo proprio nel cuore
00:16:18dello scontro tra occidente e paesi
00:16:21diciamo non allineati
00:16:24per usare una terminologia forse un po' desueta
00:16:27l'occidente cerca di mantenere
00:16:30la sua sfera di influenza
00:16:32ma la sta perdendo sempre di più
00:16:34così come avviene nell'Africa occidentale
00:16:36nel Sahel anche in questa regione
00:16:39dove però mantiene alcuni capisaldi
00:16:42per esempio in Ruanda di Paul Kagame
00:16:45resta agganciato agli Stati Uniti
00:16:49alla Gran Bretagna eccetera
00:16:52dall'altra parte invece il piccolo Burundi
00:16:55ha da tempo voltato le spalle all'occidente
00:16:58e si rivolge direttamente alla Cina
00:17:03il Congo è in una fase un po'
00:17:06imbilico diciamo
00:17:09perché resta come riferimento
00:17:12agganciato all'occidente
00:17:14ma negli ultimi mesi più volte
00:17:16il Presidente Chisekedi ha minacciato
00:17:18di cambiare il proprio orientamento
00:17:21e l'orientamento del paese
00:17:23se non vengono accolte le sue richieste di supporto
00:17:26nello scontro con il vicino Ruanda
00:17:30e quindi ha proprio detto la scorsa primavera
00:17:33per esempio in maniera molto chiara
00:17:35in un viaggio a Parigi
00:17:37o la piantate di sostenere Ruanda
00:17:41oppure io vi volto le spalle
00:17:44e mi rivolgo alla Russia e alla Cina
00:17:46ecco tecnicamente la Cina agisce
00:17:50in maniera diversa sul territorio
00:17:52rispetto ai paesi europei
00:17:54o comunque al blocco occidentale
00:17:56hanno un modus operandi diverso
00:17:58di mettere le mani su quelle terre?
00:18:01sì, direi di sì
00:18:03almeno in apparenza
00:18:06perché la Cina ha solo
00:18:09prettamente un interesse economico
00:18:11quindi arriva, stringe accordi
00:18:15porta infrastrutture
00:18:18e in cambio ottiene molto spesso
00:18:21dei contratti vantaggiosi
00:18:23per lo sfruttamento delle miniere
00:18:25che è ciò che a loro interessa di più
00:18:28c'è da dire che queste infrastrutture
00:18:30che vengono costruite in cambio
00:18:32molto spesso non sono di qualità eccelsa
00:18:35quindi le strade magari durano pochi anni
00:18:38rispetto a quelle di memoria coloniale
00:18:43che tuttora resistono in alcune zone
00:18:45quelle cinesi dopo pochi anni
00:18:47si deteriorano
00:18:49dove però stringono accordi
00:18:52per lo sfruttamento delle miniere
00:18:54questo non ha alcuna ricaduta
00:18:57sulla popolazione locale
00:18:59perché arrivano con i propri macchinari
00:19:01con la propria mano d'opera
00:19:03che sono persone cinesi
00:19:06a volte addirittura
00:19:08pare che siano persone
00:19:11che arrivano dalle carceri cinesi
00:19:13che vengono portate a lavorare
00:19:15e quindi non si crea assolutamente un indotto
00:19:18le zone vengono sfruttate
00:19:21in maniera molto cruda
00:19:24molto brutale
00:19:26spesso con l'avvelenamento del territorio
00:19:29perché non si va per il sottile
00:19:32nell'estrazione dei minerali
00:19:35e quindi alla fin fine
00:19:37l'impatto non è assolutamente positivo
00:19:39resta il fatto che
00:19:42l'aspetto forse più differente
00:19:45rispetto all'approccio occidentale
00:19:47è che la Cina stringe accordi con chiunque
00:19:49senza porre delle condizioni
00:19:52ricordiamo che molto spesso
00:19:54i paesi occidentali invece
00:19:56queste condizioni le pongono
00:19:58almeno apparentemente
00:20:00almeno di facciata
00:20:02per cui chiedono rispetto dei diritti umani
00:20:04chiedono una serie di impegni
00:20:07ai governi locali
00:20:10poi magari dietro le quinte
00:20:12sono i primi a non rispettarli
00:20:14però questa cosa formalmente c'è
00:20:16invece la Cina assolutamente
00:20:18non ha alcun interesse
00:20:20nel porre questo aspetto
00:20:22a loro interessa
00:20:24gli accordi commerciali
00:20:26e basta ecco
00:20:28eppure stiamo parlando
00:20:30dell'unico continente
00:20:32secondo gli analisti
00:20:34che nel 2100
00:20:36avrà un incremento della popolazione sostanzioso
00:20:38stiamo parlando di un'Africa
00:20:40che in pochissimi decenni
00:20:42può arrivare a contare addirittura
00:20:44una popolazione di 3 miliardi di persone
00:20:46portare progresso
00:20:48in quest'area sarebbe anche
00:20:50vantaggioso perché ovviamente
00:20:52apre un mercato
00:20:54infatti per la Cina
00:20:56è corretto per la Cina
00:20:58l'Africa è anche
00:21:00un grande continente
00:21:02è un grandissimo nuovo mercato
00:21:04ci sono soprattutto
00:21:06nelle grandi città
00:21:08delle situazioni in cui
00:21:10c'è una classe media che comincia
00:21:12a svilupparsi e questa classe media
00:21:14quindi davvero
00:21:16c'è molta possibilità
00:21:18di sviluppare
00:21:20anche il commercio
00:21:22quindi se da un lato la Cina
00:21:24prende i minerali, le materie prime
00:21:26non solo i minerali
00:21:28ricordiamolo ci sono per esempio
00:21:30i legnami fregiati, ci sono tantissime terre
00:21:32arabili di cui la Cina ha bisogno
00:21:34per la produzione di cibo
00:21:36quindi questo è ciò che interessa
00:21:38ma al contempo interessa anche ampliare
00:21:40i propri mercati
00:21:42presenti e futuri
00:21:44dove esportare
00:21:46i propri manufatti che appunto
00:21:48sono con prezzi convenienti
00:21:50e quindi
00:21:52anche alla classe media
00:21:54nuova
00:21:56e crescente africana
00:21:58può essere utile questo
00:22:00assolutamente quindi ecco
00:22:02da una parte
00:22:04c'è questa lotta tutta
00:22:06economica legata alle infrastrutture
00:22:08dall'altra si finanziano
00:22:10per via diretta e indiretta
00:22:12anche dei gruppi
00:22:14ribelli e dei gruppi armati
00:22:16che poi combattono effettivamente
00:22:18sul territorio. Un'ultimissima domanda
00:22:20ecco perché abbiamo parlato
00:22:22di America, di alcuni paesi europei
00:22:24di Cina, poi non abbiamo toccato
00:22:26l'argomento Russia perché è molto ampio
00:22:28ma l'Unione Europea
00:22:30che comunque è un attore globale
00:22:32di un certo peso
00:22:34che cosa sta facendo in Africa
00:22:36centrale, in una delle zone
00:22:38evralgiche per
00:22:40l'estrazione di minerali che poi servono
00:22:42per l'hightech che di fatti è il futuro
00:22:44anche del nostro tessuto sociale
00:22:46se vogliamo dirla tutta.
00:22:48L'Unione Europea
00:22:50ha una voce sempre più flebile
00:22:54per due motivi sostanzialmente
00:22:56perché da un lato
00:22:58i governi nazionali
00:23:00cercano di mantenere la propria
00:23:02sfera di influenza e questo
00:23:04spesso va a discapito invece
00:23:06dell'Unione Europea che dovrebbe
00:23:08cominciare a parlare con una voce unica
00:23:10questo non accade molto spesso
00:23:14e poi certo
00:23:16rimane anche questo fattore
00:23:20del rispetto dei diritti umani di cui
00:23:22ci facciamo sempre paladini a parole
00:23:24che però non viene rispettato
00:23:26nei fatti. L'esempio
00:23:28più clamoroso secondo me di questi ultimi
00:23:30mesi, di questi ultimi
00:23:32recenti anni
00:23:34è l'accordo che è stato
00:23:36stretto dall'Unione Europea con il Ruanda
00:23:38per l'importazione
00:23:40delle materie prime
00:23:42pienamente consapevoli
00:23:44che queste materie prime non sono
00:23:46ruandesi ma sono di origine congolese
00:23:48e sono frutto di conflitto
00:23:50ecco questo protocollo
00:23:52di intesa che è stato siglato
00:23:54all'inizio di quest'anno
00:23:56ha suscitato davvero una
00:23:58onda di indignazione
00:24:00nelle popolazioni locali e anche
00:24:02poi in Europa in chi
00:24:04attivisti, gruppi di volontariato
00:24:06in chi segue queste tematiche
00:24:08e però
00:24:10questa voce non è stata assolutamente ascoltata
00:24:12non è stata ascoltata e tra l'altro
00:24:14non se ne parla anche se ci riguarda
00:24:16in prima persona perché qui
00:24:18comunque sono in ballo le vite
00:24:20di milioni di persone
00:24:22e in qualche maniera
00:24:24noi non stiamo rispettando
00:24:26da questo punto di vista i diritti umani
00:24:28almeno questo va sottolineato
00:24:30grazie a Giusy Baioni per essere stata con noi
00:24:32anche stasera, buona sera da buon lavoro
00:24:34ci prendiamo una piccola pausa
00:24:36poi torniamo a parlare di Africa
00:24:38prima di riprendere il nostro aereo e volarcene
00:24:40lì in Medio Oriente
00:24:48ed eccoci carissimi passengers
00:24:50stiamo cercando di analizzare questo nuovo
00:24:52ordine multipolare
00:24:54vi annuncio subito che comunque
00:24:56questa è solo la parte 1, poi faremo anche la parte 2
00:24:58perché il mondo è ampio
00:25:00oggi siamo partiti dall'Africa
00:25:02cercheremo di analizzare anche quello che sta accadendo
00:25:04in Medio Oriente in termini di
00:25:06mire espansionistiche
00:25:08tra virgolette e non
00:25:10dei nuovi attori
00:25:12globali, ecco rimaniamo ancora
00:25:14un attimino in Africa perché
00:25:16Giusy Baioni, giornalista esperta
00:25:18dell'Africa centrale soprattutto, ci ha
00:25:20spiegato un po' come funziona
00:25:22questa nuova forma di colonialismo
00:25:24monetario, infrastrutturale
00:25:26e non solo
00:25:28e vorrei aprire su questa tematica
00:25:30e su tutto il resto della puntata
00:25:32una tavola rotonda con
00:25:34Marco Martino, buonasera
00:25:36e con Paolo Battaglia che è rimasto qui con noi
00:25:38allora
00:25:40chiederei a Marco Martino subito
00:25:42un commento su quanto detto
00:25:44da Giusy Baioni
00:25:46sulla Cina in Africa
00:25:48e su tutto quello che sta accadendo in questo
00:25:50continente che ormai
00:25:52da secoli è ambito
00:25:54delle più grandi superpotenze
00:25:56globali. Allora sì
00:25:58la Cina in Africa è
00:26:00sicuramente una delle tematiche
00:26:02magari meno affrontate
00:26:04dal punto di vista geopolitico ma
00:26:06ci sono dei movimenti impressionanti
00:26:08di denaro
00:26:10vorrei citare alcuni dati
00:26:12cioè che la Cina
00:26:14nel 2023 ha
00:26:16esportato
00:26:18merci per oltre
00:26:20170 miliardi
00:26:22di dollari
00:26:24e ha importato addirittura un corrispettivo di
00:26:26110 miliardi
00:26:28di dollari. Il settore
00:26:30come ha detto precedentemente
00:26:32la collega, il settore
00:26:34più
00:26:36importante per quanto riguarda
00:26:38gli investimenti cinesi
00:26:40sicuramente è quello delle infrastrutture
00:26:42con un giro d'affari attorno
00:26:44ai 16 miliardi
00:26:46di dollari
00:26:48inoltre le banche cinesi
00:26:50investano soldi
00:26:52con tassi vantaggiosi
00:26:54ai governi africani
00:26:56talvolta anche a fondo per tutto
00:26:58il governo cinese
00:27:00elargisce questi fondi
00:27:02ovviamente per ricevere qualcosa in cambio
00:27:04nessuno regala niente
00:27:06a questo mondo
00:27:08questi progetti
00:27:10sono legati
00:27:12questi finanziamenti sono legati
00:27:14a dei progetti minori
00:27:16per quanto riguarda ulteriori
00:27:18progetti, infrastrutture più
00:27:20grandi, infrastrutture chiave
00:27:22per i governi africani
00:27:24i tassi
00:27:26di interesse sono ovviamente più alti
00:27:28addirittura che superano
00:27:30il 10%
00:27:32per quale motivo quindi
00:27:34i governi africani
00:27:36si rivolgono a questo tipo di presti
00:27:38è poiché nessun altro
00:27:40è disposto a darli
00:27:42nessun altro è disposto a darli
00:27:44quindi sono costretti a
00:27:46rivolgersi ai cinesi
00:27:48quindi ad accettare anche alla fine
00:27:50le loro condizioni traverse
00:27:52di questi prestiti
00:27:54sono costretti a rivolgersi ai cinesi che in questo momento
00:27:56sono tra i pochissimi
00:27:58attori disposti a
00:28:00sobbarcarsi le spese
00:28:02di queste infrastrutture
00:28:04e di questi prestiti
00:28:06inoltre ovviamente
00:28:08ai finanziamenti, ai prestiti per quanto riguarda
00:28:10il governo della Cina
00:28:12ci sono anche dei finanziamenti
00:28:14di privati
00:28:16importante ricordarlo come ad esempio
00:28:18il caso di Huawei
00:28:20in Africa
00:28:22occidentale, in Africa orientale
00:28:24scusate, soprattutto
00:28:26in Etiopia dove Huawei
00:28:28è stata la
00:28:30si è occupata di
00:28:32costruire la rete telefonica del paese
00:28:34ecco poi non abbiamo
00:28:36parlato anche della presenza
00:28:38militare cinese
00:28:40e non solo in tutta l'Africa
00:28:42anche di quella russa, questo magari
00:28:44è un tema che affronteremo nella prossima puntata
00:28:46dedicata al nuovo ordine
00:28:48multipolare, però adesso passerei a
00:28:50Paolo Battaglia che ha visitato
00:28:52recentemente, lo abbiamo raccontato
00:28:54qui a The Passenger, il Congo
00:28:56il Burundi e il Ruanda
00:28:58tre paesi che abbiamo cercato
00:29:00di analizzare approfonditamente
00:29:02con Giuseppe Bayoni, ecco Paolo
00:29:04prima ci accennavi al fatto
00:29:06che effettivamente queste nuove forme
00:29:08di colonialismo
00:29:10tu le hai viste con i tuoi occhi
00:29:12hai avuto modo di
00:29:14toccare con mano
00:29:16effettivamente le infrastrutture
00:29:18costruite dai cinesi
00:29:20e non solo in quest'area?
00:29:22Sì
00:29:24ed è
00:29:26evidente perché la presenza di
00:29:28industrie
00:29:30ma soprattutto di
00:29:32personale cinese è
00:29:34impressionante, in quelle zone di mondo
00:29:36dove tutto ci si aspetta
00:29:38più che di vedere degli operai
00:29:40con gli occhi a mandorla
00:29:42e effettivamente
00:29:44quello che diceva la giornalista Bayoni
00:29:46è corretto
00:29:48diciamo che la Cina
00:29:50non ha mire politiche
00:29:52all'interno
00:29:54di quelle aree di mondo
00:29:56ha più mire commerciali
00:29:58e soprattutto
00:30:00se queste mire politiche sono
00:30:02in qualche modo
00:30:04sottese a
00:30:06sottrarre
00:30:08alcuni paesi dall'influenza
00:30:10delle potenze occidentali
00:30:12gli Stati Uniti o l'Inghilterra o la Francia
00:30:14mi rifaccio ai numeri
00:30:16di Marco Martino
00:30:18gli investimenti sono
00:30:20importanti ma sono importanti anche
00:30:22le zone in cui
00:30:24vengono effettuati questi investimenti
00:30:26perché oltre all'Africa Centrale come abbiamo
00:30:28ricordato e soprattutto
00:30:30nella zona del Corno d'Africa
00:30:32e soprattutto in quelle zone
00:30:34occidentali che sono molto importanti
00:30:36per le rotte del commercio
00:30:38del commercio marittimo
00:30:40faccio un esempio a caso
00:30:42la costruzione da parte del governo di Pechino
00:30:44della ferrovia che collega
00:30:46di Sabè a Badasmara
00:30:48e tutti gli investimenti cinesi
00:30:50fatti in quella zona
00:30:52parlo appunto della zona del Somaliland
00:30:54del Djibouti
00:30:56e dell'Eritrea sono importanti
00:30:58proprio perché quello è uno sbocco
00:31:00marittimo importantissimo
00:31:02per le rotte commerciali
00:31:04che attraversano il Mar Rosso
00:31:06e quindi è evidente che la Cina
00:31:08non ha solo voglia di investire
00:31:10anche spesso a fondo perduto
00:31:12per creare delle infrastrutture
00:31:14ma perché vuole il controllo di quelle aree commerciali
00:31:16e quindi diciamo è una forma
00:31:18di investimento diversa
00:31:20rispetto a quella che ebbe
00:31:22poi negli anni 70
00:31:24perché ricordiamolo la Cina non è che
00:31:26in Africa
00:31:28negli ultimi decenni
00:31:30dagli anni 60
00:31:32anzi dagli anni 70
00:31:34quando aiutò
00:31:36i movimenti di indipendentismo
00:31:38africano
00:31:40in alcuni paesi proprio nella lotta
00:31:42contro il padrone europeo
00:31:44faccio riferimento all'Angola
00:31:46al Mozambico
00:31:48alla stessa Etiopia
00:31:50e proprio guerre
00:31:52che furono portate avanti anche col supporto
00:31:54militare di Pechino
00:31:56assolutamente
00:31:58sì ecco hai fatto bene a ricordarlo
00:32:00perché la presenza militare
00:32:02ovviamente c'è da
00:32:04decenni sotto varie forme
00:32:06non per forza con i boots on the ground
00:32:08come si suol dire ma anche
00:32:10con finanziamenti per vie
00:32:12traverse ai gruppi ribelli
00:32:14effettivamente va avanti da decenni
00:32:16volevi dare una risposta
00:32:18Paolo Battaglia, Marco Martino
00:32:20abbiamo nominato il corno d'Africa
00:32:22abbiamo nominato l'Africa orientale
00:32:24terre legate
00:32:26storicamente all'Italia
00:32:28per un passato coloniale e anche
00:32:30nei tempi successivi al passato
00:32:32coloniale ma non abbiamo
00:32:34nominato l'Italia in tutto
00:32:36questo
00:32:38negli scorsi mesi si è parlato molto del piano
00:32:40Mattei per quanto riguarda
00:32:42il ritorno
00:32:44dell'Italia anche
00:32:46dal punto di vista commerciale
00:32:48nelle terre africane vedremo
00:32:50come evolverà la situazione
00:32:52nel tempo avvenire
00:32:54vorrei fermarti qui perché
00:32:56magari è un tema che svilupperemo nella prossima puntata
00:32:58e insomma come vedete
00:33:00qui si aprono parentesi che
00:33:02veramente sono enormi
00:33:04vorrei tornare adesso da Paolo
00:33:06per cambiare velocemente discorso
00:33:08ecco, lasciamoci un attimo alle spalle
00:33:10l'Africa e proiettiamoci
00:33:12in Medio Oriente dove
00:33:14l'attualità è caldissima
00:33:16più precisamente in Libano
00:33:18tra poco avremo
00:33:20un inviato che è ritornato
00:33:22da pochissimi giorni
00:33:24dal Libano
00:33:26ha visto con i suoi occhi quello che sta accadendo lì
00:33:28però prima di
00:33:30affrontare questo discorso con lui
00:33:32si è parlato molto di Unifil
00:33:34la missione
00:33:36delle Nazioni Unite
00:33:38che opera soprattutto nel sud
00:33:40del Libano, se ne è parlato
00:33:42tanto perché le forze israeliane
00:33:44ormai lo sappiamo hanno attaccato
00:33:46anche oggi
00:33:48delle basi dell'Unifil
00:33:50prendendo alcuni soldati indonesiani e cingalesi
00:33:52e prendendo di mira anche
00:33:54postazioni italiane, per fortuna nessuno
00:33:56dei nostri militari
00:33:58si è fatto male, però Paolo, velocemente
00:34:00ecco, chiariamo subito questo
00:34:02perché spesso si dà per scontato
00:34:04che cos'è l'Unifil, perché nasce
00:34:06soprattutto quando nasce
00:34:08l'Unifil
00:34:10nasce alla fine degli anni 70
00:34:12precisamente nel 78
00:34:14quando avviene
00:34:16quella che storicamente
00:34:18è finita la prima
00:34:20invasione o la prima guerra del Libano
00:34:22che porterà poi
00:34:24allo scoppio di quella
00:34:26più importante guerra libanese
00:34:28dell'82. Unifil
00:34:30viene creata come forza di interposizione
00:34:32appunto
00:34:34dei caschi blu dell'ONU
00:34:36per salvaguardare
00:34:38quella che è la zona più calda
00:34:40del Libano, cioè quella zona
00:34:42attraversata dal fiume Litani
00:34:44che è la zona di confine, quella
00:34:46che divide appunto
00:34:48la zona libanese
00:34:50con il nord
00:34:52di Israele
00:34:54e appunto nacque
00:34:56sotto l'eccita dell'ONU
00:34:58per garantire
00:35:00una forza di pacificazione
00:35:02tra le due potenze
00:35:04in realtà l'Unifil
00:35:06non solo
00:35:08è stata oggi attaccata appunto
00:35:10in questi giorni
00:35:12attaccata ad Israele, in questa che è la quarta
00:35:14invasione di Israele nella terra
00:35:16libanese, ma ha avuto
00:35:18anche una storia molto tormentata
00:35:20perché ricordiamo oltre ai soldati
00:35:22italiani e gli alpini impegnati
00:35:24negli anni 80
00:35:26inizio anni 80
00:35:28nell'operazione di pace in Libano
00:35:30si ricordano numerosi stragi
00:35:32tra cui appunto quella degli
00:35:34soldati nemaninsi americani
00:35:36e francesi a Beirut
00:35:38nel 1983
00:35:40per far capire che purtroppo
00:35:42anche i caschi blu hanno pagato
00:35:44un grande tributo di sangue nella
00:35:46guerra del Libano e continuano
00:35:48purtroppo a pagarne ancora
00:35:50assolutamente sì, ecco la situazione è
00:35:52delicatissima in continua
00:35:54evoluzione, cercheremo di fare chiarezza
00:35:56tra pochissimo con
00:35:58un inviato che adesso
00:36:00è tornato in Italia ma che ha potuto
00:36:02vedere con i suoi occhi quello che sta accadendo
00:36:04in Libano in queste ore
00:36:06ecco ci racconterà dunque
00:36:08tutte quelle che sono
00:36:10le evoluzioni in
00:36:12questa terra purtroppo
00:36:14martoriata, tutto questo dopo la pubblicità
00:36:26e rieccoci carissimi passengers
00:36:28stiamo raccontando
00:36:30ecco tutto quello che sta accadendo
00:36:32adesso in Medio Oriente con
00:36:34un focus particolare
00:36:36sul Libano in particolar modo
00:36:38la parte meridionale del Libano
00:36:40dove in questi giorni lo sappiamo
00:36:42le basi
00:36:44dell'ONU, della missione UNIFIL
00:36:46sono state attaccate dall'esercito israeliano
00:36:48tra queste basi
00:36:50ci sono anche basi
00:36:52italiane, tutto ciò ha generato
00:36:54ira ovviamente da parte delle istituzioni
00:36:56nostrane nei confronti di Israele
00:36:58varie cose a livello istituzionale
00:37:00sono state dette
00:37:02anche da Giorgia Meloni in queste ore
00:37:04che ha annunciato che
00:37:06l'Italia potrebbe
00:37:08anzi in teoria dal prossimo mese
00:37:10dovrebbe sospendere
00:37:12definitivamente tutte le forniture di armi
00:37:14ad Israele
00:37:16proprio per cercare di
00:37:18evitare nuovi attacchi
00:37:20e non solo
00:37:22una cosa è certa però in tutto questo
00:37:24ecco
00:37:26l'attacco
00:37:28oltre che essere stato molto
00:37:30violento e condotto tramite droni
00:37:32è stato anche un attacco simbolico
00:37:34ad un'istituzione
00:37:36internazionale
00:37:38intercontinentale come l'ONU
00:37:40e soprattutto
00:37:42un attacco volto a dire qualcosa
00:37:44alla comunità internazionale
00:37:46abbiamo ancora in studio Marco Martino
00:37:48ecco Marco
00:37:50Israele ha voluto dire qualcosa all'ONU
00:37:52e a Guterres
00:37:54certo Israele è in polemica da mesi
00:37:56con le Nazioni Unite
00:37:58specialmente col suo segretario Guterres
00:38:00che
00:38:02è stato rimproverato per aver avuto
00:38:04un atteggiamento a dire degli israeliani
00:38:06un atteggiamento troppo filo palestinese
00:38:08e filo iraniano
00:38:10solamente per non aver condannato
00:38:12in maniera aperta
00:38:14e in maniera chiara e netta solamente
00:38:16gli attacchi iraniani
00:38:18in realtà Guterres non è né filo palestinese né filo iraniano
00:38:20ma semplicemente vuole il rispetto
00:38:22dei diritti umani a Gaza
00:38:24e i diritti umani in Libano
00:38:26cosa che
00:38:28purtroppo non è stata
00:38:30sempre così
00:38:32addirittura Guterres è stato
00:38:34dichiarato, lo abbiamo già detto nelle scorse
00:38:36puntate, Guterres è stato dichiarato
00:38:38persona non grata in Israele
00:38:40ciò vuol dire che non potrà più entrare
00:38:42nello stato ebraico
00:38:44come Paolo ha già detto in precedenza nel sud del Libano
00:38:46esiste l'UNIFIL
00:38:48appunto la forza di
00:38:50interposizione delle Nazioni Unite con
00:38:52compiti di sorveglianza e pattugliamento del confine
00:38:54e cooperazione con l'esercito
00:38:56regolare libanese
00:38:58al momento ovviamente
00:39:00le operazioni di pattugliamento
00:39:02sono sospese e i soldati
00:39:04sono rinchiusi all'interno
00:39:06delle proprie basi
00:39:08e nei bunker
00:39:10per ripararsi dagli attacchi
00:39:12israeliani. In queste
00:39:14settimane Israele ha fatto
00:39:16più volte pressione sugli
00:39:18stati che partecipano
00:39:20alla missione UNIFIL
00:39:22affinché si
00:39:24ritirassero da queste basi
00:39:26ricordiamo
00:39:28esistono vari comandi
00:39:30della missione UNIFIL
00:39:32i nostri soldati che sono presenti
00:39:34nel numero di circa 1000 unità
00:39:36si trovano nel settore
00:39:38ovest, pregherei anche
00:39:40la regia di mostrare
00:39:42la mappa
00:39:44del sud del Libano, la mappa
00:39:46della guerra del Libano, nel settore ovest
00:39:48cioè nella base
00:39:50di Nakura
00:39:52in questo momento
00:39:54la missione è portata avanti
00:39:56dalla brigata
00:39:58Sassari
00:40:00nella scorsa settimana abbiamo assistito
00:40:02ad un attacco veramente
00:40:04senza precedenti
00:40:06verso una delle basi
00:40:08dove risiedono i soldati
00:40:10italiani
00:40:12dove sono state addirittura abbattute
00:40:14con armi da fuoco le
00:40:16telecamere di sorveglianza
00:40:18che sorvegliavano appunto le basi
00:40:20dell'UNIFIL bombardata
00:40:22addirittura con i droni
00:40:24l'entrata di questa base
00:40:26e dei bunker
00:40:28nei quali si erano rifugiati
00:40:30i soldati italiani
00:40:32e sono stati esplosi
00:40:34dei colpi di guerra armato contro una torretta
00:40:36di osservazione
00:40:38dell'UNIFIL
00:40:40ecco adesso in questo momento vediamo la mappa
00:40:42nel settore occidentale
00:40:44quindi sul mare
00:40:46vedete Nakura
00:40:48al quale corrisponde
00:40:50il simbolo
00:40:52dell'UNIFIL
00:40:54di questa missione UNIFIL
00:40:56quindi ci troviamo proprio a ridosso
00:40:58delle confine
00:41:00con lo stato ebraico
00:41:02a circa 20 chilometri
00:41:04dalla città di Tiro
00:41:06città chiave
00:41:08è una delle città più importanti
00:41:10anche dello stesso Libano, città biblica
00:41:12quindi è una città
00:41:14molto molto molto importante
00:41:16per il paese
00:41:18per il paese dei cetri
00:41:20questi attacchi sono stati condannati
00:41:22all'unanimità
00:41:24da parte dei paesi
00:41:26dell'Unione Europea
00:41:28c'è stata una dichiarazione
00:41:30congiunta di Italia, Gran Bretagna, Francia
00:41:32e Germania
00:41:34sugli attacchi portati avanti da Israele
00:41:36gli attacchi israeliani devono fermarsi
00:41:38immediatamente in quanto contrari
00:41:42al diritto internazionale
00:41:44in precedenza il segretario Guterres
00:41:46cito testualmente
00:41:48aveva affermato
00:41:50gli attacchi di Israele contro l'Unifil
00:41:52potrebbero essere dei crimini di guerra
00:41:54il personale dell'Unifil
00:41:56e le sue strutture non dovrebbero essere
00:41:58mai attaccate
00:42:00gli attacchi contro le forze di pace sono una violazione
00:42:02della legge internazionale e del diritto umanitario
00:42:04quindi potrebbero essere
00:42:06un crimine di guerra
00:42:08nonostante
00:42:10l'unanimità condanna, come ha detto
00:42:12prima Andrea
00:42:14gli attacchi
00:42:16e le pressioni per il ritiro
00:42:18delle truppe Unifil sono continuati
00:42:20questi attacchi addirittura
00:42:22come denunciato dagli stessi militari
00:42:24dell'Unifil sono stati condotti con
00:42:26armi chimiche
00:42:28quindi parliamo di
00:42:30un altro crimine di guerra
00:42:32come se non bastasse
00:42:34nelle ultime ore l'Italia
00:42:36ha ribadito di non prendere ordine
00:42:38da Tel Aviv
00:42:40si è fermamente opposta a questi attacchi
00:42:42ed è stata lodata
00:42:44anche dal sottosegretario per operazioni
00:42:46di pace dell'ONU
00:42:48Jean-Pierre Lagroix
00:42:50che ha lodato il governo Meloni
00:42:52per quanto riguarda il sostegno
00:42:54alla missione Unifil
00:42:56allora non so se abbiamo ancora in collegamento
00:42:58Paolo Battaglia
00:43:00se è con noi
00:43:02eccolo, ce lo vediamo
00:43:04allora Paolo
00:43:06la condanna
00:43:08arriva da più parti
00:43:10arriva dall'ONU
00:43:12arriva da parte
00:43:14dei volti istituzionali
00:43:16italiani
00:43:18arriva da vari stati
00:43:20ma adesso si stanno valutando
00:43:22anche delle sanzioni magari
00:43:24nei confronti di Israele
00:43:26però Israele continua
00:43:28tu ti sei chiesto perché Israele sta continuando
00:43:30in perterita ad attaccare
00:43:32le basi dell'ONU
00:43:34e della missione Unifil
00:43:36in parte
00:43:38come ha premesso Marco Martino
00:43:40perché Bipin Netanyahu
00:43:42non ha più alcun tipo di remora
00:43:44ormai è guerra aperta
00:43:46la decisione di Israele
00:43:48di vendicare i fatti
00:43:50del 7 ottobre dell'anno scorso
00:43:52è una sorta di all in
00:43:54di Israele nei confronti
00:43:56di tutte le potenze nemiche
00:43:58che riguarda quindi
00:44:00non solo
00:44:02i gruppi terroristici
00:44:04e quanti altri
00:44:06in realtà
00:44:08Israele sta conducendo
00:44:10una campagna ad ampio raggio
00:44:12per anche annientare quelli che sono
00:44:14gli stati vicini, gli stati nemici
00:44:16cosiddetti perché francamente
00:44:18si può anche pensare
00:44:20che la Siria sia uno stato nemico
00:44:22ma pensare che il Libano
00:44:24che ormai era uno stato
00:44:26diciamo in bilico con un governo
00:44:28che c'è e non c'è
00:44:30francamente
00:44:32continuare a invaderlo per la quarta volta
00:44:34come abbiamo visto in 40 anni
00:44:36e tentare di distruggere
00:44:38di riappropriarsi di uno stato
00:44:40che era già stato invaso
00:44:4240 anni prima e Israele
00:44:44che Israele ha abbandonato
00:44:46dopo una ventina d'anni
00:44:48quindi in realtà
00:44:50diciamo le remore sono poche
00:44:52tanto più che ormai
00:44:54come ha ricordato
00:44:56Marco Martino
00:44:58Guterrez è considerato un nemico
00:45:00di Israele, un'antisemita
00:45:02Netanyahu all'Assemblea dell'ONU
00:45:04ha detto che quello è una
00:45:06palude antisemita
00:45:08e finalmente adesso anche
00:45:10il governo italiano forse ha capito
00:45:12stupisce lo stupore per esempio
00:45:14del Ministro Crosetto che adesso
00:45:16si accorge che Israele bombarda
00:45:18anche le postazioni militari italiane
00:45:20c'è poco da stupirsi
00:45:22Israele sta conducendo una guerra
00:45:24a ampio raggio che non riguarda neanche solo
00:45:26il Libano, riguarderà anche la Siria
00:45:28riguarderà l'Iran, riguarda anche lo Yemen
00:45:30è evidente
00:45:32che insomma
00:45:34diciamo che in questo momento
00:45:36Israele è una
00:45:38contro tutti, anche con la
00:45:40disapprovazione di quelli che erano i vecchi
00:45:42alleati. Hai fatto bene a ricordare
00:45:44che ovviamente qui non possiamo
00:45:46parlare solo di Libano ma di
00:45:48tutta la regione medio orientale con un Medio Oriente
00:45:50allargato perché ovviamente
00:45:52la tensione è crescente anche tra
00:45:54Israele e Iran, non bisogna mai
00:45:56dimenticarlo
00:45:58i vari attacchi che ci sono
00:46:00stati nelle scorse settimane
00:46:02si teme ancora adesso un attacco
00:46:04su larga scala sul
00:46:06territorio iraniano da parte di Israele
00:46:08tutto ciò ovviamente potrebbe
00:46:10generare un escalation
00:46:12non solo a livello regionale
00:46:14e allora prima di andare ulteriormente
00:46:16in pausa vorrei
00:46:18rivolgere una domanda a Marco Martino
00:46:20poi magari dopo vorrei sentire anche
00:46:22la risposta di Paolo Battaglia. Marco
00:46:24in questo nuovo ordine
00:46:26multipolare che noi stiamo ipotizzando
00:46:28ma che sembra poi diventare realtà
00:46:30a questo punto qual è il ruolo
00:46:32di Israele se non quello di una
00:46:34scheggia impazzita in un'area di mondo
00:46:36che effettivamente
00:46:38non solo è
00:46:40balcanizzata per
00:46:42usare un eufemismo a questo
00:46:44punto ma che è un vero e proprio
00:46:46una vera e propria bomba d'orologgeria
00:46:48Allora certamente è una domanda
00:46:50molto complessa e esaurirla
00:46:52in un minuto, un minuto e
00:46:54mezzo è certamente
00:46:56difficile. Quello che possiamo
00:46:58dire è che Israele
00:47:00in questo momento
00:47:02ha un governo di
00:47:04estremisti perché così
00:47:06dobbiamo chiamarli
00:47:08mi permetto di citare
00:47:10testualmente il ministro Smotric
00:47:12ministro delle finanze che nella scorsa settimana
00:47:14ha affermato che
00:47:16l'Israele che sorgerà dovrà
00:47:18espandersi da Gerusalemme a Damasco
00:47:20un estremismo che va
00:47:22a
00:47:24mischiarsi anche con una
00:47:26visione escatologica della religione
00:47:28e quindi dobbiamo chiamare le cose come
00:47:30per quello che sono. Per quanto
00:47:32riguarda invece il ruolo di Israele
00:47:34in questo momento
00:47:36quello che ci sorprende
00:47:38è sicuramente il fatto
00:47:40che Israele teoricamente
00:47:42è una democrazia
00:47:44Israele è una
00:47:46propagine dell'Occidente
00:47:48in Medio Oriente, lo è sempre stata anche perché
00:47:50la sua popolazione è occidentale
00:47:52e quindi qual è il suo
00:47:54ruolo in questo momento in un mondo che sta cambiando
00:47:56lo vedremo
00:47:58bravissimo lo vedremo
00:48:00e tra l'altro mi viene da dire
00:48:02è un Israele che è vero è una propagine dell'Occidente
00:48:04ma che ha iniziato a fare
00:48:06esclusivamente di testa sua
00:48:08ce l'abbiamo visto anche con l'attacco alle basi
00:48:10nonostante comunque i richiami
00:48:12continui da parte degli Stati Uniti
00:48:14diventando imbarazzante la situazione
00:48:16assolutamente sì ecco quindi
00:48:18una situazione veramente delicata
00:48:20che può rappresentare
00:48:22un nuovo tassello forse uno dei più importanti
00:48:24di questo nuovo ordine multipolare
00:48:26forse non solo uno dei tasselli più importanti
00:48:28ma di più difficile lettura
00:48:30piccola pausa e poi torniamo qui a The Passenger
00:48:36ed eccoci carissimi Passengers
00:48:38stiamo raccontando
00:48:40quello che potrebbe essere il mondo
00:48:42che verrà dopo che
00:48:44il sipario è calato
00:48:46sul vecchio mondo
00:48:48adesso si apre una nuova strada
00:48:50quella della multipolarità
00:48:52di questo nuovo ordine multipolare
00:48:54stiamo utilizzando
00:48:56una tecnica tanto cara
00:48:58agli analisti di geopolitica
00:49:00cioè quella della jumping frog
00:49:02della rana saltellante
00:49:04andando di zona di mondo in zona di mondo
00:49:06in base anche alle tensioni
00:49:08che si stanno sviluppando
00:49:10siamo stati in Africa
00:49:12adesso ci siamo spostati ovviamente in Medio Oriente
00:49:14del pianeta dove si stanno
00:49:16consumando anche più tragedie
00:49:18abbiamo parlato degli attacchi
00:49:20di questa settimana
00:49:22da parte dell'esercito israeliano
00:49:24nei confronti delle basi ONU
00:49:26della missione UNIFIL
00:49:28tra queste anche basi italiane
00:49:30alcuni paesi occidentali
00:49:32hanno addirittura ammonito
00:49:34lo Stato di Israele per via di questi attacchi
00:49:36tra questi stati c'è ovviamente anche
00:49:38l'Italia con i suoi volti istituzionali
00:49:40che addirittura
00:49:42hanno espresso la volontà
00:49:44di voler
00:49:46far cessare
00:49:48tutti i rifornimenti di armi nei confronti
00:49:50di Israele
00:49:52ma la guerra continua
00:49:54anche al di là degli
00:49:56attacchi da parte di Israele
00:49:58all'UNIFIL
00:50:00continua la guerra tra Hezbollah
00:50:02e l'IDF
00:50:04l'esercito israeliano
00:50:06continua la tensione con l'Iran
00:50:08e a questo punto
00:50:10parliamo ancora da Marco Martino
00:50:12come si sta svolgendo la guerra
00:50:14come sta continuando
00:50:16la guerra tra Israele
00:50:18ed Hezbollah
00:50:20allora i combattimenti
00:50:22proseguono lungo tre direttrici
00:50:24in questo momento
00:50:26le tre stesse direttrici
00:50:28che abbiamo visto
00:50:30utilizzate da parte
00:50:32dell'IDF
00:50:34durante la guerra del 2006
00:50:36Hezbollah però
00:50:38sta resistendo lungo tutta la linea del fronte
00:50:40i combattimenti proseguono a ritmo serrato
00:50:42al momento
00:50:44non si tratta però di
00:50:46ancora di una
00:50:48invasione
00:50:50su larga scala con
00:50:52largo impiego di uomini
00:50:54non sappiamo quale sia il motivo
00:50:56se sia un piano strategico da parte di Israele
00:50:58che magari non ha interesse
00:51:00in questo momento alla conquista
00:51:02di tutto il sud del Libano
00:51:04oppure il motivo sia proprio
00:51:06l'esistenza del partito
00:51:08uscita libanese
00:51:10addirittura
00:51:12Hezbollah si è dimostrata ancora
00:51:14in grado di lanciare attacchi aerei
00:51:16contro le basi
00:51:18israeliane
00:51:20proprio ieri
00:51:22ci sono stati ancora
00:51:24dei lanci di drone
00:51:26contro le basi dell'IDF
00:51:28per quanto riguarda invece
00:51:30la capitale Beirut
00:51:32che è stata devastata
00:51:34dai bombardamenti
00:51:36nelle scorse settimane
00:51:38pare che gli attacchi
00:51:40sui quartieri sciiti
00:51:42di Beirut
00:51:44stiano in qualche maniera
00:51:46diminuendo su spinta americana
00:51:48così è stato dichiarato
00:51:50anche da parte
00:51:52delle autorità
00:51:54libanesi
00:51:56continuano però i bombardamenti nel sud
00:51:58quelli non si fermano
00:52:00né diminuiscono di intensità
00:52:02è stato addirittura colpito
00:52:04un villaggio cristiano
00:52:06e ciò va
00:52:08a cozzare
00:52:10con la narrazione
00:52:12dominante
00:52:14col fatto che Israele in questo momento
00:52:16sta sparando solamente su
00:52:18Hezbollah ma non è vero
00:52:20questo bombardamento ha causato
00:52:2222 vittime tra i civili
00:52:24è stata distrutta anche
00:52:26una chiesa
00:52:28interessante anche il
00:52:30report di Amnesty International
00:52:32che ha analizzato
00:52:3412 ordini di evacuazione
00:52:36per i bombardamenti
00:52:38di Beirut perché
00:52:40ogni bombardamento è preceduto da
00:52:42un ordine di evacuazione
00:52:44che è fatto anche per giustificare
00:52:46questi bombardamenti
00:52:48agli occhi dell'opinione pubblica
00:52:50questi ordini di evacuazione come rilevato appunto
00:52:52dall'organizzazione internazionale
00:52:54Amnesty International però
00:52:56erano del tutto errati
00:52:58fatti con troppo poco preavviso
00:53:00circa 30 minuti prima dell'attacco effettivo
00:53:02e talvolta anche controproducenti
00:53:06ebbene allora
00:53:08per concludere sulla situazione
00:53:10del campo che
00:53:12non varia
00:53:14rispetto alle scorse settimane
00:53:16si aspetta però
00:53:18ancora la risposta israeliana
00:53:20al
00:53:22grande attacco iraniano
00:53:24di due settimane fa
00:53:26dopo due settimane ancora non è avvenuta
00:53:28gli israeliani stanno trattando
00:53:30con gli Stati Uniti
00:53:32sugli obiettivi
00:53:34da colpire, sappiamo che c'è una
00:53:36trattativa in corso per scongiurare una guerra
00:53:38davvero apocalittica
00:53:40per l'intero Medio Oriente
00:53:42nel frattempo però Washington
00:53:44ha trasferito oltre 100 soldati
00:53:46americani
00:53:48e delle batterie antimissili
00:53:50sul suolo israeliano per
00:53:52difendere Israele da un eventuale
00:53:54controattacco da parte
00:53:56della Repubblica Islamica
00:53:58ecco quindi tensione alle stelle
00:54:00Paolo Battaglia ti rivolgo la domanda
00:54:02che ho rivolto anche prima
00:54:04a Marco Martino
00:54:06sono varie le condanne nei confronti di Israele
00:54:08da più enti sia istituzionali
00:54:10che non
00:54:12ma a questo punto un Israele
00:54:14che inizia a non ascoltare più neanche
00:54:16alcuni paesi occidentali
00:54:18che ruolo può avere
00:54:20secondo te in questo
00:54:22nuovo ordine multipolare
00:54:24che noi stiamo ipotizzando
00:54:26questa sera The Passenger
00:54:28perché un Israele che inizia a non ascoltare più
00:54:30l'Occidente
00:54:32insomma
00:54:34è sicuramente una novità
00:54:36da un punto di vista storico
00:54:38ed è di difficile lettura
00:54:40beh innanzitutto
00:54:42mi si permette un parallelismo
00:54:44un Israele che comincia a sparare
00:54:46sui caschi blu
00:54:48a bombardare le postazioni degli Unifil
00:54:50mi ricorda anche molto quello che
00:54:52riagganciandoci all'argomento precedente
00:54:54faceva Lutu Power
00:54:56o Niederamue
00:54:58sparando ai soldati e ai caschi blu felci
00:55:00per ammazzare
00:55:02più tuzzi possibile
00:55:04o quello che faceva Ratnon Ladic
00:55:06durante la guerra in Bosnia
00:55:08contro i soldati blu
00:55:10e i caschi blu olandesi
00:55:12per sterminare
00:55:14più bosniacchi possibile
00:55:16quindi diciamo che non sono poi
00:55:18parallelismi così azzardati
00:55:20in realtà Israele si sta staccando
00:55:22da quelli che sono
00:55:24i suoi alleati storici
00:55:26ricordiamo fra tutti gli inglesi
00:55:28ma soprattutto gli inglesi che poi sono stati
00:55:30quelli che hanno permesso a Israele
00:55:32se vogliamo
00:55:34di autodeterminarsi
00:55:36perché ricordiamo
00:55:38non solo gli inglesi ma soprattutto l'ONU
00:55:40ha stabilito con una risoluzione
00:55:42la creazione dello Stato di Israele
00:55:44e soprattutto gli Stati Uniti
00:55:46in questo momento
00:55:48i candidati della Casa Bianca
00:55:50in particolare i democratici
00:55:52che stanno cercando la risalita
00:55:54per contrastare una possibile vittoria
00:55:56anzi molto probabile vittoria di Trump
00:55:58alle elezioni di novembre
00:56:00sono in gravissimo
00:56:02imbarazzo perché
00:56:04ovviamente
00:56:06non possono in qualche modo
00:56:08abbandonare un alleato storico
00:56:10così importante come Israele
00:56:12però Israele ci sta mettendo
00:56:14Israele si sta piano piano
00:56:16isolando e
00:56:18una volta che avrà perso
00:56:20anche i suoi alleati storici
00:56:22quindi Gran Bretagna
00:56:24e soprattutto Stati Uniti
00:56:26a quel punto rimarrà completamente isolata
00:56:28perché certo non ha amici con la Russia
00:56:30di Putin e neanche meno
00:56:32con i cinesi
00:56:34Hai fatto bene a citare la Russia di Putin
00:56:36perché
00:56:38tanti se lo dimenticano ma
00:56:40ha un ruolo importantissimo anche in Medio Oriente
00:56:42un ruolo che cercheremo di raccontare
00:56:44nella prossima puntata di The Passenger
00:56:46Ti interrompo un attimo
00:56:48non è stato ancora confermato
00:56:50a quanto pare tra i depositi
00:56:52di armi catturati
00:56:54dall'esercito israeliano
00:56:56sono stati trovati
00:56:58armamenti riconducibili alla Russia
00:57:00questo è quanto denunciato dall'israeliano
00:57:02ce lo teniamo come spoiler
00:57:04per la prossima puntata
00:57:06del nuovo ordine multipolare qui
00:57:08a The Passenger
00:57:10Parlando di Gaza
00:57:12parlando di Libano
00:57:14parlando anche dell'Iran
00:57:16stiamo dimenticando il dramma umanitario
00:57:18che si sta vivendo
00:57:20in quella parte di mondo
00:57:22in queste ultime ore è stato bombardato
00:57:24un ospedale di campo
00:57:26abbiamo visto quelle immagini
00:57:28di pazienti
00:57:30medici
00:57:32che sono morti tra le fiamme
00:57:34io chiederei un commento molto veloce
00:57:36prima a Paolo Battaglia
00:57:38su questa tematica
00:57:40perché queste sono immagini
00:57:42ma sono immagini
00:57:44reali
00:57:46che spesso
00:57:48noi dimentichiamo
00:57:50essere tali
00:57:52noi le vediamo da dietro uno schermo
00:57:54ma lì si sta consumando veramente
00:57:56un dramma totale, quello è un inferno
00:57:58no Paolo?
00:58:00assolutamente si, è forse uno
00:58:02dei drammi più dimenticati nella storia
00:58:04del mondo
00:58:06molti non lo ricordano
00:58:08ma Gaza
00:58:10viene bombardata ormai
00:58:12ininterrottamente da un anno
00:58:14nella speranza di
00:58:16sradicare Hamas
00:58:18è una speranza che è assai
00:58:20vana perché Hamas
00:58:22è nata e cresciuta
00:58:24ed è diventata padrona di Gaza
00:58:26proprio per l'atteggiamento degli straiani
00:58:28che come ricordava
00:58:30Marco Martini in realtà hanno come obiettivo
00:58:32quello che era l'obiettivo
00:58:34paradossalmente degli Arabi
00:58:36quando si creò Israele, cioè di creare
00:58:38un unico Stato
00:58:40dal fiume al mare
00:58:42cioè dal Giordano al Mar Beneterraneo
00:58:44ma stavolta in cui ci sia solo
00:58:46presenza di Israele e quindi
00:58:48di Ebrei ed è evidente che
00:58:50con questa strategia
00:58:52la presenza di palestinesi
00:58:54anche di un solo palestinese in quell'area
00:58:56è una sorta di
00:58:58bonus in quella che è il progetto
00:59:00che forse neanche
00:59:02Sharon nel 2008 quando creò
00:59:04il famoso muro ha mai
00:59:06avuto in mente. Netanyahu
00:59:08è andato persino oltre queste visioni
00:59:10apocalittiche che
00:59:12furono condannate
00:59:1415 anni fa e che adesso
00:59:16sono addirittura peggiori
00:59:18per i poveri palestinesi
00:59:20che stanno subendo
00:59:22quello che poi subiranno anche
00:59:24i palestinesi nell'US Bank
00:59:26e in generale quello che subiranno
00:59:28io credo anche i libanesi
00:59:30perché a questo punto non credo
00:59:32ci sia più un freno
00:59:34ci aspettiamo di tutto purtroppo
00:59:36ecco noi abbiamo titolato
00:59:38Holocausto Gaza, Marco si può parlare
00:59:40di un vero e proprio holocausto
00:59:42a Gaza, di un genocidio
00:59:44ormai questa parola è stata utilizzata più volte
00:59:46abbiamo visto
00:59:48proprio nelle ultime ore un bombardamento
00:59:50di una
00:59:52tentopoli di propoghi
00:59:54bombardamenti su ospedali, li vediamo da un anno
00:59:56i civili
00:59:58vengono massacrati, ci sono più
01:00:00di 50 mila vittime non contando
01:00:02tutte le vittime indirette
01:00:04che sono state causate
01:00:06anche dalla carestia
01:00:08dal blocco
01:00:10degli aiuti umanitari
01:00:12peraltro
01:00:14c'è stata una lettera indirizzata
01:00:16dal segretario di Stato
01:00:18americano Anthony Blinken
01:00:20e di quello della difesa Lloyd Austin
01:00:22che
01:00:24intima Israele
01:00:26dice di sbloccare
01:00:28questi aiuti umanitari entro
01:00:3030 giorni
01:00:32pena il
01:00:34blocco delle forniture di armi
01:00:36da parte degli Stati Uniti
01:00:38ebbene quello che dicevamo
01:00:40abbiamo visto
01:00:42i rifugiati uccisi
01:00:44i bruciati vivi
01:00:46delle immagini drammatiche
01:00:48ma proprio nelle ultime ore
01:00:50abbiamo anche ascoltato
01:00:52delle dichiarazioni di Benjamin Netanyahu
01:00:54che
01:00:56chiede la deportazione
01:00:58dei civili da parte
01:01:00dell'IDF
01:01:02deportazione di civili
01:01:04parliamo di centinaia di migliaia di civili
01:01:06da Gaza Nord
01:01:08in una località
01:01:10che noi non sappiamo perchè non esistono
01:01:12zone sicure a Gaza
01:01:14parliamo di deportazione, parliamo di persone
01:01:16bruciate vive e qui stiamo parlando
01:01:18veramente di
01:01:20un inferno in terra che
01:01:22deve essere raccontato
01:01:24ogni martedì qui a The Passenger
01:01:26perchè non si deve mai
01:01:28dimenticare, grazie a Marco Martino
01:01:30per essere stato con noi anche stasera
01:01:32appuntamento a martedì prossimo
01:01:34grazie anche a te Paolo Battaglia
01:01:36appuntamento sempre alla prossima puntata di The Passenger
01:01:38e allora ci prendiamo
01:01:40una piccola pausa poi saltiamo
01:01:42da un'altra parte del mondo
01:01:44prendiamo l'aereo e andiamo
01:01:46in America Latina, più precisamente
01:01:48a Cuba, al tra poco
01:01:52e
01:01:54riacconci carissimi Passengers
01:01:56ultimi scampoli della nostra
01:01:58prima puntata dedicata
01:02:00al nuovo ordine multipolare
01:02:02stiamo cercando di analizzare
01:02:04come sta cambiando il mondo, come potrà
01:02:06essere il globo
01:02:08tra qualche
01:02:10decennio o addirittura tra
01:02:12qualche anno, un mondo con
01:02:14più centri, appunto
01:02:16policentrico, ecco siamo stati
01:02:18in Africa dove
01:02:20si sta sviluppando
01:02:22una nuova forma di colonialismo
01:02:24che comunque coinvolge
01:02:26più attori globali, siamo stati ovviamente
01:02:28in Medio Oriente, non possiamo perdere
01:02:30di vista quell'area di mondo, adesso ci
01:02:32spostiamo in
01:02:34America Latina, più precisamente
01:02:36a Cuba dove
01:02:38c'è aria di cambiamento
01:02:40ma un cambiamento
01:02:42che può portare, perché no,
01:02:44tanti benefici a quest'isola
01:02:46strozzata da decenni
01:02:48di embargo statunitense
01:02:50parliamo di una Cuba
01:02:52che appunto perché magari crede
01:02:54proprio in questo nuovo ordine multipolare
01:02:56ha fatto adesione
01:02:58vuole fare adesione
01:03:00ha fatto richiesta per fare adesione
01:03:02al BRICS, ecco
01:03:04ne vorrei parlare con
01:03:06un esperto di Cuba, un volto già noto qui
01:03:08a The Passenger, Marco Papaci presidente
01:03:10dell'Associazione Nazionale di Amicizie
01:03:12della Cuba, buonasera, bentornato
01:03:14Buonasera Andrea
01:03:16Buonasera a tutti
01:03:18gli ascoltatori
01:03:20di Radio Roma
01:03:22grazie a The Passenger
01:03:24sempre per l'invito
01:03:26permettimi prima di parlare di Cuba
01:03:28e dei BRICS
01:03:30voglio ringraziarvi
01:03:32per quello che state facendo
01:03:34per la Palestina
01:03:36per quello che state
01:03:38raccontando
01:03:40di quello che sta accadendo
01:03:42in Medio Oriente
01:03:44mi assumo la responsabilità
01:03:46di quello che sto per dire
01:03:48lo stato terrorista
01:03:50di Israele sta compiendo
01:03:52un vero genocidio
01:03:54in quei territori
01:03:56quando si parla di deportazione
01:03:58quando si vedono delle immagini come quelle che
01:04:00voi avete mandato in onda
01:04:02coraggiosamente
01:04:04non si può parlare che di
01:04:06nazismo
01:04:10un atteggiamento
01:04:12nazista da parte di Israele
01:04:14mi assumo questa responsabilità
01:04:18e vi ringrazio sempre per dare voce
01:04:20a quei paesi che vengono
01:04:22bloccati
01:04:24come Cuba
01:04:26e veniamo
01:04:28a che cosa sta accadendo
01:04:30Cuba ha chiesto
01:04:32l'entrata
01:04:34nei BRICS
01:04:36che cosa comporta
01:04:38innanzitutto alcuni dati fondamentali
01:04:40parteciperanno
01:04:42a questo prossimo incontro
01:04:44a Kazan
01:04:46dal 22 al 24 ottobre
01:04:4832 paesi
01:04:5024 dei quali saranno rappresentati
01:04:52da capi di stato
01:04:54e altri dai ministri degli esteri
01:04:56il raggruppamento dei BRICS
01:04:58rappresenta il 42%
01:05:00della popolazione mondiale
01:05:02il 35,6%
01:05:04del prodotto interno
01:05:06lordo, globale
01:05:08il 60% della produzione di idrocarburi
01:05:10mentre i paesi del G7
01:05:12il 15%
01:05:14della popolazione planetaria
01:05:16del PIL mondiale ne producono
01:05:18il 30,3%
01:05:20nel 28
01:05:22la bilancia si sposterà
01:05:24ulteriormente
01:05:26a favore dei BRICS
01:05:2836,6
01:05:30a fronte
01:05:32del 27,8
01:05:34dei paesi del G7
01:05:36la mossa di Cuba
01:05:38è una mossa importante
01:05:40perché effettivamente
01:05:42l'entrata
01:05:44nei BRICS
01:05:46può dare una svolta
01:05:48al blocco
01:05:50ormai plurisessantennale
01:05:52che colpisce
01:05:54l'isola
01:05:58se finora
01:06:00gli scambi sono stati bloccati
01:06:02dal governo degli Stati Uniti
01:06:04non solamente
01:06:06con
01:06:08Trump
01:06:10ma anche con Biden
01:06:12che non ha fatto assolutamente nulla
01:06:14per alleggerire le sofferenze
01:06:16del popolo cubano
01:06:18probabilmente
01:06:20l'entrata di Cuba nei BRICS
01:06:22alleverà un pochetto
01:06:24sicuramente un poco
01:06:26la situazione economica
01:06:28del paese
01:06:30a Casana andrà in scena
01:06:32la rappresentazione di un mondo diverso
01:06:34che compra e non saccheggia
01:06:36che esplora
01:06:38e non depreda
01:06:40che coopera e non ordina
01:06:42che dialoga e non mette a tacere
01:06:44un mondo nel quale
01:06:46si allardire di immaginare
01:06:48che ogni cultura sia rispettabile
01:06:50che ogni religione sia accettabile
01:06:52che ogni storia sia ascoltabile
01:06:54e che ogni esigenza
01:06:56sia rappresentabile
01:06:58che la sovranità nazionale
01:07:00sia riconosciuta e non questionata
01:07:02che ogni modello sociale
01:07:04politico e giuridico
01:07:06sia rispettato
01:07:08e che quindi nessuno tenterà di destabilizzarlo
01:07:10come stanno facendo gli Stati Uniti
01:07:12ormai
01:07:14da tantissimi anni
01:07:16esternamente e internamente
01:07:18nei vari paesi
01:07:20un mondo dove si ha la saggezza
01:07:22di credere che non possano esistere
01:07:24sanzioni unilaterali
01:07:26di qualcuno verso qualcun altro
01:07:28e che eventuali misure di pressione
01:07:30abbiano un unico e possibile
01:07:32mandante, solo la pluralità
01:07:34della comunità
01:07:36internazionale
01:07:38ecco, io credo che l'entrata di Cuba
01:07:40nei BRICS
01:07:42sarà finalmente un aiuto
01:07:44per
01:07:46dare vita a una nuova
01:07:48situazione economica
01:07:50Sicuramente un aiuto
01:07:52economico
01:07:54che può migliorare sicuramente
01:07:56le condizioni di vita
01:07:58dei cubani
01:08:00ma ti faccio questa domanda
01:08:02Marco, tu non hai paura
01:08:04delle ripercussioni che
01:08:06può subire Cuba
01:08:08dopo un'eventuale
01:08:10entrata nel BRICS? Perché
01:08:12immagino che
01:08:14quel grande vicino ingombrante per Cuba
01:08:16che è rappresentato
01:08:18dagli Stati Uniti
01:08:20non la prenderebbe bene una cosa del genere
01:08:22Andrea,
01:08:24peggio del blocco
01:08:26c'è solo quello che
01:08:28Israele sta facendo
01:08:30in Palestina
01:08:32una guerra, un'invasione
01:08:34militare
01:08:36un'invasione militare
01:08:38sconsigliabile agli Stati Uniti
01:08:40perché è vero
01:08:42la potenza militare che hanno gli Stati Uniti
01:08:44possono distruggere
01:08:46radere al suolo Cuba
01:08:48bombardandola sicuramente
01:08:50come sta facendo
01:08:52Israele dall'alto
01:08:54sulla Palestina
01:08:56ma vi faccio notare che Israele
01:08:58quando è scesa in Libano con le truppe
01:09:00ci hanno rimesso parecchi uomini
01:09:02e Cuba può essere
01:09:04il famoso Vietnam
01:09:06se solo gli americani
01:09:08tentassero
01:09:10un'invasione militare
01:09:12più ripercussioni di quelle che sta vivendo
01:09:14oggi Cuba
01:09:16sotto questo criminale blocco
01:09:18condannato
01:09:20dalle Nazioni Unite e fra qualche giorno
01:09:22ci sarà l'ennesima
01:09:24votazione all'assemblea
01:09:26generale delle Nazioni Unite
01:09:28non credo che ci possa essere
01:09:32peggio di questo
01:09:34la cosa vergognosa, vi faccio un esempio
01:09:36una bambina
01:09:38c'è stato chiesto un aiuto
01:09:40dal governo cubano, una bambina
01:09:42di 6 anni
01:09:44non può essere operata
01:09:46per un problema
01:09:50di leucemia
01:09:52ha bisogno
01:09:54della trasclusione
01:09:56del midollo
01:09:58non può farlo
01:10:00e noi come associazione stiamo cercando
01:10:02di aiutarlo, perché non può farlo?
01:10:04perché non può acquisire
01:10:06medicinali
01:10:08che la maggior parte vengono prodotti dagli Stati Uniti
01:10:10peggio di queste azioni criminali
01:10:12cosa c'è? ve lo chiedo
01:10:14prima lo tu Andrea
01:10:16che sei un giornalista che conosce
01:10:18tante realtà
01:10:20peggio di un blocco criminale come questo
01:10:22non c'è altro
01:10:24loro vogliono affamare, distruggere un popolo
01:10:26che ha avuto il coraggio in 60 anni
01:10:28di dire no
01:10:30a quel vicino
01:10:32che sta a 90 miglia
01:10:34perché hanno scelto una loro azione
01:10:36assolutamente
01:10:38visto che siamo in chiusura
01:10:40della nostra prima puntata
01:10:43ti chiedo
01:10:45tu ci credi in questo nuovo ordine multipolare?
01:10:47e in caso Cuba
01:10:49che ruolo potrebbe avere insieme al BRICS?
01:10:53questa è una bella domanda
01:10:55all'interno di questo
01:10:57BRICS ci sono tanti
01:10:59paesi particolari
01:11:01la Turchia ha chiesto
01:11:03di aderire
01:11:05l'Arabia Saudita ha chiesto di intervenire
01:11:07sono paesi particolari
01:11:09alleati degli Stati Uniti
01:11:12economicamente
01:11:14può riuscire
01:11:16può riuscire
01:11:18non è facile
01:11:20sicuramente ci sono alcuni paesi
01:11:22che hanno una grande influenza
01:11:24la Russia, la Cina, il Brasile
01:11:28certo
01:11:30bisogna rodare
01:11:32bisogna farli rodare
01:11:34bisogna che veramente
01:11:36si inizi a fare qualcosa
01:11:38perché fino adesso non è stato fatto
01:11:40granché
01:11:42Cuba che cosa può portare?
01:11:44Cuba non è un paese ricco rispetto a
01:11:46tutti i paesi dei BRICS
01:11:48la ricchezza cubana sta
01:11:52nei suoi
01:11:54nelle sue donne e nei suoi uomini
01:11:56che possono portare
01:11:58esportare
01:12:00le conoscenze nel campo
01:12:02della salute Cuba può esportare
01:12:04vaccini in tutto il mondo
01:12:06diciamo Cuba è tra
01:12:08come
01:12:10dal punto di vista sanitario
01:12:12una potenza e se riuscisse a vendere
01:12:14e a sviluppare quello che sta
01:12:18in cammino oggi potrebbe aiutare
01:12:20gran parte della popolazione mondiale
01:12:22questo è quello che può
01:12:24secondo me apportare Cuba e lo scambio
01:12:26economico può essere chiaramente
01:12:28io do questo
01:12:30ai paesi del BRICS
01:12:32in cambio chiaramente di un'apertura
01:12:34economica e delle
01:12:36del superamento
01:12:38delle sanzioni da parte degli
01:12:40Stati Uniti perchè finora la condanna
01:12:42del blocco
01:12:44ormai siamo al 33° 34°
01:12:46condanna
01:12:48del blocco da parte dell'Assemblea Generale
01:12:50delle Nazioni Unite non ha portato
01:12:52a nulla devo dire la verità
01:12:54se non si cambia anche la gestione
01:12:56delle
01:12:58Nazioni Unite avremo
01:13:00un Hitler
01:13:02Netanyahu che si permette
01:13:04di sparare sull'unifil
01:13:06e se ne frega
01:13:08del lavoro delle Nazioni Unite
01:13:10quindi io dico i BRICS possono dare
01:13:12una svolta Cuba può apportare
01:13:14tutto quello
01:13:16che riguarda nell'ambito
01:13:18sanitario può apportare
01:13:20tantissimo
01:13:22e allora siamo purtroppo in chiusura di puntata
01:13:24però questo è un tema che magari
01:13:26torneremo ad approfondire anche
01:13:28nei prossimi appuntamenti
01:13:30di The Passenger sempre dedicati a
01:13:32questo nuovo ordine multipolare che noi stiamo
01:13:34analizzando
01:13:36discutendo che noi stiamo anche ipotizzando
01:13:38ma che in realtà sembra
01:13:40che stia prendendo sempre
01:13:42più forma. Grazie a Marco Papacci
01:13:44per essere stato con noi
01:13:46e ovviamente ci sentiamo
01:13:48Sì, scusami, ti rubo
01:13:5020 secondi
01:13:52domani ci sarà l'inaugurazione di una
01:13:54esposizione fotografica
01:13:56la possiamo passare
01:13:58molto velocemente eccola qui
01:14:00Grazie
01:14:02eccola qui insomma appuntamento dove?
01:14:04Grazie mille
01:14:06Appuntamento dove e a che ora?
01:14:08Alla libreria Zalip
01:14:10via della penitenza 39
01:14:12alle ore 18, non perdetevela
01:14:14è stupenda
01:14:16Assolutamente, magari cercheremo anche lì di farci un salto
01:14:18Grazie a te Marco
01:14:20siamo in chiusura, appuntamento come sempre
01:14:22al prossimo martedì per
01:14:24la parte due di questa puntata
01:14:26dedicata al nuovo ordine
01:14:28popolare, grazie di averci seguiti fin qui
01:14:30buon viaggio a tutti