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Lino è un emigrato pugliese a Torino che vive di un misero lavoro nel grande mercato di Porta Palazzo, ma nella vita di tutti i giorni imita l'avvocato Agnelli e si atteggia da imprenditore. Ospite poco gradito in casa della sorella e del cognato, frequenta con altri meridionali il Bar Dello Sport dove è solito giocare al totocalcio e dove lavora la fidanzata Rossana, la bella e attraente cassiera che Lino essendo povero non riesce a sposare. Mentre gioca la schedina, l'inserviente muto detto Parola (perse la parola giocando a poker), gli suggerisce di giocare il "2" in Juventus-Catania. Lino, dapprima riluttante, alla fine si lascia convincere, e, grazie a lui, realizza un tredici da 1 miliardo e 300 milioni di lire.

Lino preferisce non rivelare la notizia a nessuno, ma Parola ricorda a memoria la schedina e giustamente pretende la sua parte, cioè un tredicesimo della vincita. Tuttavia anche il barista ricorda il viso del giocatore che ha messo il "2“ della Juventus, Lino, e arrivano a drogarlo per farlo confessare. Lino, lasciato da Rossana che non sa che è lui il vincitore che tutti cercano, braccato dagli amici che pretendono regali, nonché da un boss mafioso che pretende il 10%, e infine cacciato di casa dalla sorella, fugge con Parola verso la Costa Azzurra alla ricerca della bella vita, nascondendo il denaro nella ruota di scorta della macchina. Ma, fermandosi a Sanremo, Parola si lascia tentare dal gioco e perde tutti i soldi di Lino al casinò. Lino disperato, con gli ultimi soldi va a giocare alla roulette, Parola suggerisce di puntare tutto sul 2 e la fortuna è ancora dalla loro parte: con l'ultima fiche vinceranno tre miliardi di lire e Parola ricomincerà a parlare.