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L'inchiesta sulle morti sospette al Papardo. In mattinata la procura di Messina ha conferito l'incarico ad Antonietta Perrone, un ingegnere biomedico che dovrà effettuare la perizia sulle valvole cardiache impiantate sulle persone decedute dopo l'intervengo chirurgico al cuore. Nominati anche i consulenti di parte.

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Trascrizione
00:00L'inchiesta sulle morti sospette all'ospedale Papardo, affidata alle sostitute Anna Maria
00:06Arena e Alice Parialò e coordinata dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, si è arricchita
00:11in mattinata di un nuovo capitolo. Conferito l'incarico ad Antonietta Perrone, un giovane
00:16ingegnere biomedico con un curriculum di tutto rispetto che dovrà valutare la tipologia
00:21e il corretto funzionamento delle valvole cardiache impiegate negli interventi chirurgici
00:27su alcuni dei pazienti poi deceduti, descrivendone le caratteristiche, ma anche quei dispositivi
00:33facenti parte del medesimo lotto di quelli utilizzati e in dotazione all'azienda ospedaliera
00:38Papardo, la conformità alle indicazioni d'uso rispetto alle previsioni del fabbricante e
00:43alle esigenze del caso concreto. Chiesto inoltre se questi dispositivi medici e comunque le
00:49forniture analoghe in dotazione all'azienda ospedaliera Papardo siano muniti di certificazioni
00:55complete e conformi alla normativa vigente nel settore. In considerazione della complessità
01:01del quesito, la consulente ha chiesto 90 giorni di tempo per il deposito della relazione scritta.
01:06L'inizio delle operazioni per i tali avverrà il prossimo 15 novembre, mentre non è ancora
01:12nota la data delle prove di laboratorio. Nominati contestualmente dai tre indagati, tutti medici
01:18che come atto dovuto devono rispondere di omicidio colposo, anche i consulenti di parte.
01:24Presente l'avvocato Giuseppe Giacoppo, che tutela gli interessi e la famiglia di Gaetano
01:29Tommaso Bombaci, uno dei pazienti deceduti dopo l'operazione al cuore. I magistrati sono ancora
01:36in attesa della relazione del Chem Lab, istituto di ricerca di Catania, il laboratorio che lo scorso
01:4117 ottobre ha eseguito i tamponi per individuare l'eventuale presenza di batteri nelle sale
01:47operatorie di cardiochirurgia, dove erano state sottoposte ad intervento le persone poi decedute,
01:53nel reparto di terapia intensiva post-operatoria, nei corridoi di collegamento e nei condotti di
01:59areazione. Ma potrebbero dunque non essere necessariamente i batteri la causa della
02:04morte dei sei pazienti, alcuni dei quali particolarmente fragili.

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