Arriva nei cinema giovedì 7 novembre, Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri. È il film finito sotto i riflettori dopo che una scuola media di Treviso ne aveva bloccato la proiezione, all'interno di un progetto contro il bullismo. Gli insegnanti avevano visionato la pellicola, ispirata alla storia vera di Andrea Spezzacatena, dopo alcune perplessità dei genitori, "liberandola". A due giorni dall'uscita in sala, la pellicola è stata oggetto di una proiezione speciale a Roma, per tutti gli studenti e gli insegnanti che hanno aderito a Uniti oltre il bullismo, progetto di Unita, supportato da Alice nella città, sezione indipendente della Festa del cinema di Roma.
Il film "è” nella clip che vi mostriamo in anteprima. Lui è Andrea (Samuele Carrino) e loro sono la sua amica Sara (Sara Ciocca) e i suoi "carnefici". L'occasione sono quei pantaloni rosa, simbolo di libertà, di diritto alla diversità. La conseguenza è il bullismo. È assente, in questa scena, Claudia Pandolfi che interpreta la madre, Teresa. La sceneggiatura è firmata da Roberto Proia, che dice: «Non conoscevo la storia di Andrea. Nel corso degli anni mi sono imbattuto in molte storie, molti volti, molti Andrea che combattevano la loro battaglia personale, ma che, a differenza di lui, erano riusciti a sopravvivere e pian piano a voltare pagina. Ma non conoscevo la storia di Andrea. È capitata per caso sulla mia bacheca di Facebook, lo stesso social network che alcuni suoi coetanei utilizzarono per dileggiarlo ferocemente. Ho trovato questa coincidenza illuminante: come lo stesso strumento possa essere utilizzato contemporaneamente per fare attivare un circolo virtuoso ma anche dare vita a un circolo vizioso. Come possa un qualsiasi social network sia creare che uccidere. Esattamente come le parole. Quelle che hanno ucciso Andrea».
Il film "è” nella clip che vi mostriamo in anteprima. Lui è Andrea (Samuele Carrino) e loro sono la sua amica Sara (Sara Ciocca) e i suoi "carnefici". L'occasione sono quei pantaloni rosa, simbolo di libertà, di diritto alla diversità. La conseguenza è il bullismo. È assente, in questa scena, Claudia Pandolfi che interpreta la madre, Teresa. La sceneggiatura è firmata da Roberto Proia, che dice: «Non conoscevo la storia di Andrea. Nel corso degli anni mi sono imbattuto in molte storie, molti volti, molti Andrea che combattevano la loro battaglia personale, ma che, a differenza di lui, erano riusciti a sopravvivere e pian piano a voltare pagina. Ma non conoscevo la storia di Andrea. È capitata per caso sulla mia bacheca di Facebook, lo stesso social network che alcuni suoi coetanei utilizzarono per dileggiarlo ferocemente. Ho trovato questa coincidenza illuminante: come lo stesso strumento possa essere utilizzato contemporaneamente per fare attivare un circolo virtuoso ma anche dare vita a un circolo vizioso. Come possa un qualsiasi social network sia creare che uccidere. Esattamente come le parole. Quelle che hanno ucciso Andrea».
Category
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Ma tu sei un mito assoluto!
00:02Ti piacciono?
00:03Da morire, Andre!
00:06Spetta a catena!
00:11Belli questi pantaloni!
00:14Che i vanno anche da uomo!
00:18Andre, andiamo, ce ne dai?
00:20Andiamo!
00:21Andiamo, andiamo!
00:22Andiamo!
00:23Andiamo!
00:24Andiamo!
00:25Andiamo!
00:26Andiamo!
00:27Andiamo!
00:28Andiamo!
00:29Andiamo, ce ne dai?
00:30Oh, Andre!
00:31Presto, scherzando, eh!
00:33Mica te ne sei presa!
00:36Dai, Cri!
00:37Me la sto sfigato!
00:38Oh!
00:40Non ti permettere!
00:42Lui è me come i delle media!