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Ospiti ai microfoni di Radio Roma, il giornalista Fabrizio Galassi e il rapper romano Piotta analizzano il lockdown in cui si trova la musica italiana da ormai due anni.

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Trascrizione
00:00A little bit of sunshine, un piccolo raggio di sole, che è quello che cantano gli One
00:06Republic qui alle 18.43 al Drive Time di Radio Roma, quello che però in realtà ci auguriamo
00:11tutti di ritrovare musicalmente parlando e quando parliamo di musica non possiamo non
00:17interperlare il nostro giornalista ed esperto di riferimento Fabrizio Galassi, buonasera
00:23Fabrizio.
00:24Ciao buonasera, ciao a tutti.
00:26Oggi siamo qui, i più potrebbero pensare magari già per anticipare qualche tema San
00:32Remese magari, non so, e invece noi ci prendiamo a cuore la musica perché è bello ascoltarla,
00:39è bello passarla per radio eccetera, però è bello anche difenderla quando serve e questo
00:46è un periodo nerissimo per tanti, tante attività, noi abbiamo un occhio di riguardo ovviamente
00:52per la musica e non possiamo non commentare e non far sentire la nostra voce per quello
00:58che è un lockdown, vero e proprio, che per la musica va avanti quasi ininterrottamente
01:03da marzo dell'anno scorso.
01:05Sì, diciamo c'è stata una piccola parentesi in estate e in autunno ma adesso siamo di
01:16nuovo chiusi, chiusi significa i concerti, i concerti che rappresentano l'80-90% anche
01:26della forza lavoro oltre che forza economica di un'industria, ovviamente di un'industria
01:31che in questo momento è la più debole, cioè quella dell'indipendente, degli emergenti,
01:37perché comunque il mondo discografico major ha i suoi fondi e tra l'altro anche le casse
01:42sono abbastanza sane in questo momento, la drammaticità avviene soprattutto nella parte
01:49professionale della musica indipendente, si rischiano di perdere delle professionalità
01:54che non potendo più lavorare devono trovare un'altra fonte di sostenimento e quindi perdere
01:59quelle professionalità che in Italia sono il tesoro e poi tra l'altro questo movimento
02:05che chiamiamo il movimento indipendente emergente rappresenta l'80% delle produzioni, quindi
02:11rappresenta una marea di, non solo di persone, ma anche di sentimenti che vanno a diciamo rendere
02:19la vita migliore delle persone, se insoliamo questo 80% perché piano piano andrevo a toglierlo,
02:25se non c'è un aiuto fottuto da parte del governo qua, come dicevi te, non è nerissimo,
02:32cioè è quasi un baratro. Certo, certo, l'hai espressa molto bene questa chiusura,
02:39secondo me un artista che qui a Roma conosciamo bene dicendo troppo violente queste chiusure,
02:45siamo stati pazienti ma ora non è più emergenza, è nuova normalità e aggiungo io se deve essere
02:51nuova normalità che lo diventi una normalità, giusto Tommaso o forse meglio chiamarti Piotta?
02:57Innanzitutto ciao a te, ciao a tutti quanti coloro che sono all'ascolto, sì ma io ho
03:05definito recentemente un'intervistatura pubblica violenta la chiusura perché di fatto è stata
03:10così, nel senso che per alcun preabito il governo che chiaramente ha questo compito difficile di
03:17governare la situazione in questo passaggio dedicato per tutti, ha imposto queste chiusure
03:23di fatto dalla sera alla mattina, inclusa una giornata cruciale per il nostro lavoro che è a
03:28capodanno e siccome già ci veniva tra 23 mesi di calvario e di buchi e di non concerti e di
03:36bilanci rosso, mi si era aspettato un conforto umano e anche economico visto che poi la legge
03:44di bilancia era ancora da approvare da lì a pochi giorni e tutto sommato non mi pare che sia nel
03:48discorso molto in Parlamento, è stato l'ultimo passaggio così a decreto, quindi mi aspettavo un
03:56supporto più ampio, pare insomma che stia arrivando qualcosa, Franceschini si è espresso sostanzialmente
04:04ieri, qualcosa è rappelato già il giorno prima, però poi tocca vedere questa cifra, se è sufficiente
04:12io dubbio perché include cinema, teatri, agenzie di booking, locali, forse anche gli artisti, spero
04:20Ecco prima di allargare appunto il discorso al resto di tutto il mondo che poi fa parte
04:26dell'organizzazione degli eventi in generale, nella tua esperienza personale tu sei riuscito
04:31in questi due anni a fare qualcosa o proprio la situazione ti ha impedito di esibirti quasi sempre?
04:39Io mediamente facevo circa 30-35 concerti estivi e una quindicina nel tour invernale, quindi 50
04:48all'anno, quindi sono due anni, sono 100 e ne ho fatti sei, ma oltre all'aspetto di
04:56natura economica che poi riguarda più che mai tutte le persone che con me lavorano da tanto
05:02tempo, fonici, booking, musicisti, persone anche in studio perché chiaramente rallentare la musica
05:10dal vivo vuol dire non mettere benzina nella musica in studio, perché negli ultimi anni è sempre stato
05:17così, cioè il live tirava il resto del carrozzone, i dischi uscivano perché c'era la benzina
05:23dei concerti e perché servivano per fare altri concerti e altre canzoni da cantare col pubblico
05:28quindi quelli che si sono messi peggio sono stati e sono sicuramente, anzi molti però
05:33l'hanno smesso, hanno cantato lavoro, sono stati dei concertisti maestranti, turmisti, da parte
05:38un po' diciamo l'anello dei poteri, chiaramente dopo due anni forse anche l'anello medio è coinvolto
05:43e poi dal terzo e quarto è stato coinvolto anche l'anello statico, se parliamo di anelli, ma al di
05:49là di questo aspetto che è importante perché comunque è lavoro e anche lavoro è benessere
05:55mentale, familiare e sociale, il punto è che io credo che dopo 24 mesi forse la parola emergenza
06:06non sia la più consona da usare, l'ho definita nuova normalità, dove nuovo non è che poi si
06:14aggettiva come bello brutto perché sicuramente era meglio prima, diciamo che così è, così dobbiamo
06:19prenderne atto però dobbiamo trovare una soluzione, una soluzione per vivere comunque perché così
06:25non solo noi della musica, non è un discorso egoistico, penso che la società tutta vedono
06:31le persone tristi, vedono le persone depresse, vedono le persone che non parlano più, non si
06:36sfiorano più, le persone impaurite, le persone che litigano ogni primo minuto, hanno aggettato il
06:42seme dell'odio e la divergenza è una contro l'altra, questa cosa non va assolutamente bene
06:48da parte di chi deve governare, quindi è il lavoro da padre e famiglia. Beh perché non ci sono poi
06:53valvole di spogo, vorrei riconvolgere anche un attimo Fabrizio e chiedere ad entrambi questa
06:59nuova normalità, come può essere difesa, come può essere portata avanti anche per ridare un
07:06po' di ossigeno a tutti quelli che fino ad ora hanno resistito. Guarda diciamo l'idea almeno da
07:14parte nostra, da chi lavora in ambito più musicale è quello di non ricevere fondi per stare a casa,
07:22capito, cioè la nuova normalità non significa pagare, diciamo dare un fondo al mondo delle
07:29maestranze musicali affinché siano a casa a godersi il loro fondo, c'è bisogno di lavorare
07:35comunque, anche perché la musica rappresentando un'emozione e un'emotività è qualcosa di
07:42estremamente intangibile per quanto fondamentale, quindi la musica in qualche modo non è impossibile
07:50che si possa fermare, è impossibile che si possa fermare queste professionalità e queste aziende
07:56legate al mondo musicale, ma la musica deve continuare quindi anche iniziare a pensare a
08:03fare dei concerti dove non c'è bisogno di un ritorno economico per essere mantenuti, ma usare
08:10quei fondi per realizzare un concetto anche gratuito o un happening online o delle pubblicazioni,
08:16qualcosa che permetta, cioè noi vogliamo lavorare, noi, ora io rappresento la parte più diciamo di
08:23addette ai lavori, mentre Tommaso quella più artistica, però c'è bisogno di lavorare, non c'è
08:29bisogno di non lavorare come chiudere il negozio, no, cassa integrazione, no, cioè c'è la necessità
08:35di lavorare e questi fondi dovrebbero aiutare a lavorare senza la necessità, in questo momento
08:42storico, di avere un ritorno economico, quindi per dirti come quando succedono quelle cose
08:47sponsorizzate dai marchi o dai brand, c'è visibilità e quindi in questo momento c'è
08:53visibilità da dare alla musica in tutte le sue forme. Piotta. Dimmi tutto. Che ne pensi, come tu
09:03invece, come la vedresti questa nuova normalità? Ma io la vedrei innanzitutto che dobbiamo fare
09:10tutti un passo indietro e riaprirci al dialogo, però come la sensazione che non ci sia questa
09:16voglia del singolo, perché questa non voglia di dialogo pacifico esterno è a monte, ho visto
09:25anche ieri quello che è successo con gli studenti, mi sembra di vivere, vi giuro,
09:29veramente in un periodo buio, che non pensavo che arrivasse così di colpo, vedo anche quello
09:34che sta accadendo in Europa intorno a noi, pensiamo all'Ucraina e alla Russia, è un momento
09:39veramente difficile, quindi poi è come essere in mare aperto con delle onde brutte, forse avete
09:48solo una tavola da surf, non so se riesci ad arrivare e arriva del tutto sano e salvo,
09:54fisicamente forse sì, però ecco vedo che psicologicamente siamo tutti molto sfiancati e
09:59provati, chi più e chi meno in base a quanto una persona è centrata, a quanto ha già vissuto,
10:03anche magari dei nipotini più piccoli non li vedo felici, nel senso che due anni di mascherina
10:10in classe, avendo paura di toccare gli altri bambini o magari gli adulti anziani, per carità
10:17tutto è comprensibile, però dopo 23-24 mesi per risolvere un problema ce ne verranno altri,
10:24forse anche più duraturi, quindi in qualche modo credo che possiamo capire un po' come procedere,
10:31ma cercando di trovare un equilibrio, difficile sicuramente, ma non impossibile tra lo stato
10:38delle cose e quello che comunque abbiamo fatto fino a 24 mesi fa, che erano le nostre vite,
10:44ognuno con la sua, col suo lavoro, con le sue speranze, i suoi sogni, perché il lavoro,
10:48come dice la Costituzione, è al centro della vita di ogni persona, non voglio dire più o
10:55meno della salute, ma sicuramente anche il lavoro alla pari della salute è il focus in cui poi la
11:02vita di una persona si può delineare e poi si può anche fare costruttrice del suo mondo immaginario
11:12che poi diventa reale, come per chi come me ha cominciato a fare musica pensando che fosse un
11:17gioco, un sogno, dei banchi di scuola e poi diventano la sua professione. Ecco, a chiudere
11:21una considerazione, perché questo è un discorso molto allargato che però ci fa capire anche quanto
11:27sia importante la musica, io la vedo anche dal punto di vista di chi organizza poi gli eventi,
11:32noi abbiamo avuto a Arzoli, che è un paesino però che fa un grande festival che si chiamava
11:37la Festa della Birra, abbiamo avuto la possibilità di far esibire Piotta, è stata una bellissima
11:41serata e noi dall'altra parte facciamo parte di un mondo di chi fornisce birra, di chi lavora per la
11:47musica in questo caso e che lavora intorno al mondo degli eventi e che è fermo da due anni e
11:51che voi sperate addirittura di poter ricevere degli incentivi o delle sovvenzioni, noi nemmeno
11:56abbiamo quella speranza dal punto di vista di chi organizza, quindi la cosa che ti volevo chiedere
12:01in chiusura è, pensi che si potrà ripartire come se nulla fosse successo? Pensi che se da domani
12:06arriva un via libera la prossima estate sarà come quella di tre anni fa o ci sarà bisogno di un
12:12lungo periodo di assestamento? No, se non è nulla sarà mai come è stata prima, perché questa cosa ci ha segnato troppo
12:18profondamente a volte anche nei rapporti personali con addirittura parenti, per non parlare di amici,
12:26quindi questa cosa ci segnerà per sempre, ma voglio dire, l'umanità ha conosciuto periodi ben
12:29peggiori per cui penso che tutto può essere lasciato alle spalle, ci vuole il tempo, che il tempo è il
12:35miglior alleato, ma prima del tempo ci vuole la volontà collettiva di una grande maggioranza di
12:40di appunto ripartire dicendo ok alcuni numeri forse resteranno come lo sono per altre per altre
12:49malattie, devono essere chiaramente contenuti, però per esempio un altro metodo è investire
12:55tanto sulla sanità pubblica, invece continuiamo a tagliare e quindi di conseguenza poi la cinghia
13:01è sempre più stretta intorno al collo e manca l'aria, in realtà c'è modo e modo di intervenire,
13:07oltre che a Valle si può anche intervenire a Monte come in altri paesi, insomma si hanno fatto vedere.
13:12Fabrizio, proprio volante su questa cosa?
13:15Ma guarda diciamo che mi piace il concetto di nuova normalità e ti dico che una cosa bizzarra
13:22che sta accadendo e che non dobbiamo rischiare di perdere anche quella è che molti musicisti
13:26stanno tornando a casa, quindi stanno lasciando le metropoli per tornare nei paesi di provenienza e
13:34quindi vanno a portare esperienza laddove c'è solamente poca cultura, questo è un'altra grande
13:43potenziale arricchimento per le province, per i paesi, il rischio è quello di se continua così
13:51anche quel tipo di professionalità andrà perduto in quel paese, quindi rischiamo di uccidere i
13:57paesi e le province una seconda volta.
13:59Dobbiamo sbrigarci, dobbiamo fare in fretta, grazie mille.
14:03Dobbiamo fare in fretta, grazie a Fabrizio Calassi che ritroveremo la prossima settimana,
14:08grazie a Tommaso Piotta con il quale musicalmente chiuderemo questa puntata auspicandoci che la
14:16grande onda della musica torni ad imbaderci più forte che mai e con quel surf che citava proprio
14:22Tommaso poco fa ci riusciamo ad arrivare, arriva, grazie ancora ad entrambi.
14:26A voi! Ciao!

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