Il professor Ligorio interviene a Primo Mattino. Con Andrea Candelaresi parla di come si vive a Mosca sotto i colpi delle sanzioni occidentali per poi osservare i cambi di strategie geopolitiche nel continente africano
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Novità Trascrizione
00:00Dal nostro piccolo osservatorio stiamo cercando di analizzare i nuovi rapporti internazionali
00:07stiamo cercando di districarci in questa ragnatela di rapporti internazionali
00:13che è sempre più intricata anche alla luce del conflitto russo-ucraino
00:17allora cerchiamo di fare chiarezza soprattutto per quanto riguarda il continente africano
00:22abbiamo parlato del Mali, del fatto che lì c'è la compagnia Wagner
00:27ma abbiamo parlato anche della Cina, del Salvador
00:30ci sono paesi in tutto il mondo che probabilmente stanno virando in direzione russa
00:36per abbracciare una posizione anti-americana
00:40non ne parliamo da soli però perché abbiamo in collegamento Skype Vincent Ligorio
00:45buongiorno professore
00:46buongiorno, buongiorno a lei
00:48Vincent Ligorio, lo ricordiamo, è già venuto qui a primo mattino
00:52lo specifico è professore associato presso l'accademia presidenziale russa dell'economia nazionale
00:57e della pubblica amministrazione
00:59nonché vice-rettore per le relazioni internazionali
01:02all'University of Psychoanalysis di Mosca
01:06allora professore, prima di volarcene in Africa e in altri angoli del mondo
01:11vorrei sapere da lei però che vive a Mosca
01:14come si vive nella capitale russa dopo un mese di sanzioni?
01:18sono stati 50 giorni e sono 50 giorni abbastanza intensi
01:24iniziano a registrarsi dei problemi più che altro legati alla logistica
01:32perché comunque molte aziende, molti prodotti
01:39fanno capo a una certa logistica anche occidentale, europea
01:44e in più una crescita dell'inflazione dovuta sicuramente alle sanzioni
01:51diciamo così, bene o male si continua a vivere una quotidianitÃ
01:58pre-24 febbraio
02:03però le difficoltà iniziano a farsi sentire
02:08soprattutto per le fasce più a medio-basso reddito
02:12comunque l'incremento del prezzo è confermato anche dal corrispettivo della nostra Corte dei Conti
02:19diciamo la Corte dei Conti russa che si aggira ufficialmente tra il 17% e il 20%
02:27ma sappiamo che poi nella realtà è sempre un attimino più alta
02:31è un dato che pesa sulle famiglie a basso reddito
02:37vedremmo cosa succederà anche perché altre aziende ieri
02:42soprattutto nel settore farmaceutico hanno segnato un'uscita dal mercato russo
02:51quindi bisognerà vedere, poi se mi lascia anche una battuta di primo mattino
02:56anche un'azienda nostra italiana ieri, la Lavazza, ha deciso di chiudere tutte le operazioni in Russia
03:03per noi italiani a Mosca già era difficile trovare un buon caffè
03:07adesso diventa quasi drammatico
03:11questo obiettivamente anche per smorzare un po' i toni vista la drammaticità degli eventi
03:16assolutamente, assolutamente diventerà complicato
03:19ha notato dei malumori nella popolazione russa anche a seguito dell'addio di tante aziende occidentali
03:27immagino una città come Mosca che si era occidentalizzata, mi passi il termine
03:33beh sì, Mosca è sempre stata una nazione molto aperta verso l'Occidente
03:44molto aperta verso l'Europa più che verso l'Occidente
03:48i malumori che vedo, può sembrare strano, sono malumori verso il nostro mondo
03:55alcune sanzioni che non sono dirette a fermare il conflitto, a fermare tutte queste operazioni
04:07o a fermare anche la leadership russa, ma colpiscono più il popolo minuto
04:13chiamiamolo così, e questo malumore sta cercando di compattare, anzi sta compattando decisamente
04:23la popolazione verso l'obiettivo, è quello che dicevo anche l'altra volta se ricorda
04:33il popolo russo essendo molto propenso all'autarchia, molto propenso al sacrificio
04:41soprattutto le fasce meno giovani, quindi alcune tipologie di sanzioni compattano verso la leadership
04:53compattano il popolo, poi tirerà le proprie somme politiche in futuro, ma non adesso nel periodo di grande crisi
05:00certo, quindi stanno avendo forse un effetto contrario a quello sperato queste sanzioni
05:05comunque lei ovviamente di fronte ai suoi studenti parla spesso di relazioni internazionali
05:11o meglio parla spesso, lei lavora proprio nell'ambito delle relazioni internazionali
05:15tra mille difficoltà in questo periodo storico appunto in Russia
05:20per questo però mi piacerebbe parlare con lei di come si stanno involvendo i rapporti tra la Russia e i paesi africani
05:26perché sicuramente sono rapporti importanti nella scacchiera geopolitica internazionale
05:33sono rapporti in continua evoluzione, io partirei dal Mali dove c'è un contingente armato
05:41quello della compagnia Wagner che è una compagnia mercenaria ma che sappiamo ovviamente far capo alla Russia
05:48cosa ci fa la Wagner in Mali e soprattutto qual è il rapporto tra la Russia e i paesi nel continente africano?
05:58Il Mali è un paese abbastanza complesso che poi dà accesso alla Russia anche in una strategia verso il Sahel
06:10molto importante per la crescita e la stabilità nel continente africano
06:17il Wagner appoggia una certa parte dell'elite più militare che è politica del Mali per stabilizzare una determinata situazione
06:33la Russia non può intervenire direttamente quindi utilizza questi apparati militari proxi, privati
06:42che però le forniscono la possibilità di mettere una bandierina, però non lo fa solo lì, lo fa anche in altri territori dell'Africa
06:55bisogna ricordare che questa è una delle eredità dell'Unione Sovietica per la Russia
07:01si erano un po' perse negli anni 90, adesso però già dal 2007 in poi
07:07quando la Russia è tornata a diventare un giocatore importante nello scacchiere internazionale
07:14l'Africa è diventata una delle parti, delle sezioni di questo scacchiere dove è necessario tornare
07:24prima per consolidare una certa rete di supporto anche a livello di soft power
07:31e poi anche per registrare alcune situazioni in altre parti del mondo
07:38non si stupirà anche se a livello di Nazioni Unite le astensioni o anche come è stato per quanto riguarda l'Etiopia
07:50il voto contrario alle risoluzioni delle Nazioni Unite siano arrivate proprio da paesi africani
07:59quindi lo scacchiere africano nella geopolitica e nella geografia dell'internazionalizzazione della politica russa gioca un ruolo fondamentale
08:14certo tutto questo tra l'altro coincide con un periodo in cui gli occidentali sono diventati un po' più remissivi
08:23in Afghanistan si ritirano gli Stati Uniti, in Mali si ritirano i francesi e poi le truppe europee
08:31l'ultimo scarpone europeo che è andato via qualche giorno fa lo ha annunciato Josep Borrell
08:37quindi diciamo che la Russia forse sta sfruttando questa politica dei paesi occidentali
08:43quella di voler forse tornare a guardare di più le affari in casa propria
08:48ma a questo punto ci chiediamo perché l'Occidente si sta comportando così
08:52si è fatto un'idea a livello internazionale ovviamente
09:00il focus della politica internazionale negli ultimi anni si è allontanato un po' dall'Africa per dare spazio ad altre parti del mondo
09:11parliamo di Asia, parliamo anche di America Latina per alcuni frangenti
09:17e poi una certa Africa ha iniziato a creare dei terremoti interni, degli smottamenti interni
09:25che erano diventati incontrollabili per quelli che noi definiamo il club di Parigi
09:32quello che è il gruppo maggiore che ha gestito e che ha controllato l'Africa
09:40soprattutto nella prima parte di questo nuovo millennio ma soprattutto nella seconda parte del XIX secolo
09:52anche dopo le evoluzioni postcoloniali, cioè è stato sempre un interesse
09:57e questo si sovrappone con un altro fattore
10:02l'arrivo della Cina che è diventata giocatore fondamentale e opprimente da un certo punto di vista in Africa
10:14che ha spavigliato un po' le carte geopolitiche proprio in questo continente
10:19quindi il ritorno della Russia arriva proprio per non perdere alcune pedine del passato
10:27lei ha parato le mali ma c'è anche l'Angola, c'è la Repubblica Centroafricana
10:31ci sono tantissimi paesi che hanno adesso contatti con la Russia molto forti
10:37ma che si sovrappongono con quello che c'è stato dal 2005, io chiamerei più, 2010 fino ad oggi con la Cina
10:49quindi questo è un osservatorio anche che bisognerebbe analizzare
10:53Assolutamente. La Cina in che maniera ha alimentato la sua egemonia nel continente africano negli anni?
11:03Qual è stato il modus operandi cinese? Perché la Cina non ha mandato militari in Africa
11:08magari la Russia ha utilizzato la Wagner, la Cina invece opera nel settore finanziario, è corretto?
11:15Sì, io l'ho definita checkbook diplomacy, è una teoria che ho sviluppato nel corso di questi ultimi anni
11:22quando ho iniziato a interessarmi di questo, non solo di Russia, parlando di Russia
11:28poi arrivando al rapporto della Cina col continente africano
11:32la checkbook diplomacy è una sorta di soft power economica dove lasciato lo spazio, come diceva prima lei
11:42da parte nostra, da parte occidentale, lasciando dei vuoti quasi incolmabili da parte del club di Parigi
11:50come dicevo prima, la Cina è arrivata capendo che il futuro di un certo mondo è in Africa
11:57cioè la demografia del mondo si svilupperà nei prossimi trent'anni proprio in Africa
12:02e quindi diventerà un mercato di sbocco fondamentale per la Cina
12:07lo fa attraverso due tipologie di aiuti che però poi sono, diciamo così, come una definizione cinese
12:18un sonaglio al collo di questi paesi, attraverso aiuti economici che però sono dei prestiti molto pericolosi
12:28per i paesi africani e questo l'hanno capito
12:32e attraverso una costruzione di infrastrutture necessarie allo sviluppo del continente africano
12:37che però fanno comodo soltanto alla Cina in parte
12:41quindi questa tipologia, questa checkbook diplomacy della geopolitica del denaro
12:49l'ho definita in italiano, ha costruito una certa rete cinese in Africa
12:57il problema qual è?
12:58che adesso i paesi africani si sono resi conto che questo non è a costo zero
13:04la Cina, sì, non ha portato militari ma ovviamente attraverso questi contratti di aiuto
13:11e questi contratti di costruzione delle infrastrutture
13:14ha portato anziché militari civili cinesi che hanno trasformato come già fatto nel sud-est asiatico
13:22la diaspora cinese in una voce molto importante a livello locale
13:29si pensi a quello che succede a Addis Abeba con una grandissima Chinatown
13:36che ha di fatto spostato tutti gli equilibri del mercato e dei bazar locali
13:45creando un certo fastidio nelle popolazioni locali
13:49questo è uno degli esempi più forti al quale si è più parlato in questi anni
13:54in questi ultimi due o tre anni
13:56assolutamente, ci sono state delle accuse e delle controaccuse negli ultimi giorni
14:01tra gli Stati Uniti, il mondo occidentale e la Russia
14:05per quanto riguarda il prezzo del grano che viene esportato
14:11soprattutto in paesi del Medio Oriente e del Nord Africa
14:15si teme una vera e propria crisi alimentare dovuta al conflitto russo-ucraino
14:20sappiamo che Russia ed Ucraina esportano circa un terzo dell'export mondiale di grano
14:27ovviamente i prezzi si alzano, le navi cargo non arrivano più
14:32anche per il blocco di alcuni porti
14:34alcune navi cargo sono state addirittura bombardate
14:37afferma la Tass, l'agenzia russa
14:39ma allora ci si chiede
14:41tutta questa fame, questa crisi alimentare che si può creare in Medio Oriente e in Africa
14:46può destabilizzare i rapporti che si stavano a questo punto creando tra Russia
14:50e paesi appunto del continente africano
14:53oppure in realtà può rinsaldarli questi rapporti
14:57beh questo è difficile dirlo
15:00perché bisogna comprendere anche quale narrativa e quale retorica
15:03poi la Russia andrà a costruire verso questi paesi
15:09ci sarà sicuramente una crisi alimentare
15:12perché comunque ci sarà anche una mancata distribuzione da parte nostra
15:16di aiuti che fornivamo prima
15:19egoisticamente come abbiamo fatto con i vaccini nel covid
15:24il 5% dei vaccini
15:27la Covax initiative è stata veramente un pugno nello stomaco per il continente africano
15:38e questo potrebbe replicarsi con gli aiuti umanitari
15:43e quindi gli aiuti alimentari che anche le Nazioni Unite forniscono
15:47sappiamo che la Russia è uno dei fornitori maggiori di terrate alimentari
15:55in seno alle Nazioni Unite perché le possiede
15:58e poi lo fa in tandem anche con altri paesi
16:01quindi ci sarà una crisi del supply chain di queste risorse
16:06le risorse dei cereali
16:09legato sia al blocco come diceva lei
16:12soprattutto nel barnero
16:15ma anche a un possibile mancato raccolto in Ucraina
16:21un altro dato importante è quello della Cina
16:25già dal 2014
16:27la Cina ha acquistato il diritto per le terrate alimentari
16:34prodotte in Ucraina soprattutto grano
16:38e quindi anche questo andrà un po' a destabilizzare
16:41la distribuzione, il supply chain di questi prodotti
16:45di questi cereali che poi vanno a finire
16:48anche nei paesi della fascia medio orientale più povera dell'Africa
16:55assolutamente, tra l'altro già destabilizzata
16:58faccio riferimento al Medio Oriente come il Libano
17:02la voce era di Vincent Ligorio
17:04professore associato presso l'Accademia Presidenziale Russa
17:07dell'Economia Nazionale e della Pubblica Amministrazione
17:10e vice-rettore per le relazioni internazionali
17:13alla University of Psychoanalysis di Mosca
17:17grazie professore per essere stato con noi
17:19le auguro una buona giornata
17:21a lei e ai suoi ascoltatori
17:23ebbene noi ci stacchiamo
17:25arriva Armin van Buuren qui su Radio Roma