Il Lazio non è una città per i millenials: la nuova ricerca Istat-Intesa S.Paolo
Ospite in collegamento dott. Roberto Giuliano, sociologo
Costo della vita troppo alto, inflazione, stipendi troppo bassi: vivere nel Lazio sembra essere sempre più difficile per i Millenials. Parliamo della generazione nata tra il 1980 e il 1996, dunque i giovani intorno ai 30 anni: prima generazione digitalizzata, diplomati, laureati, con master e specializzazioni varie, ma in evidente difficoltà. La causa principale risiede ancora una volta nel lavoro: almeno uno su tre ha una buona qualifica, ma circa l’80% ha un contratto di lavoro non stabile e dunque che non garantisce sicurezza e stabilità.
Secondo la recente ricerca condotta da Inps e Intesa S. Paolo, i 30enni del Lazio hanno un guadagno annuo di circa 11 mila euro: troppo poco per pensare di costruire qualcosa di stabile, come una famiglia, o per acquistare una casa. Insomma, parliamo di giovani brillanti, preparati, ma in questo scenario fortemente demoralizzati e scoraggiati.
Dal punto di vista della formazione, secondo quanto riporta l’Istat, i giovani di 30-34 anni che sono in possesso di un titolo di studio terziario (laurea) sono il 27,4% in Italia contro più del 42% tra i coetanei dei paesi dell’Unione europea. Poche le regioni dove si contano più del 30% di giovani 30-34enni con la laurea: sono 30,6% in Valle d’Aosta, 30,8% in Umbria, 31,3% in Lombardia, 32,4% in Provincia Autonoma di Trento, 32,9% in Molise, 33,2% in Emilia Romagna, ma il Lazio, col suo 35,9%, è quella dove se ne registrano di più.
Vedi anche: Il Lazio non è una regione per i Millenials
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Ospite in collegamento dott. Roberto Giuliano, sociologo
Costo della vita troppo alto, inflazione, stipendi troppo bassi: vivere nel Lazio sembra essere sempre più difficile per i Millenials. Parliamo della generazione nata tra il 1980 e il 1996, dunque i giovani intorno ai 30 anni: prima generazione digitalizzata, diplomati, laureati, con master e specializzazioni varie, ma in evidente difficoltà. La causa principale risiede ancora una volta nel lavoro: almeno uno su tre ha una buona qualifica, ma circa l’80% ha un contratto di lavoro non stabile e dunque che non garantisce sicurezza e stabilità.
Secondo la recente ricerca condotta da Inps e Intesa S. Paolo, i 30enni del Lazio hanno un guadagno annuo di circa 11 mila euro: troppo poco per pensare di costruire qualcosa di stabile, come una famiglia, o per acquistare una casa. Insomma, parliamo di giovani brillanti, preparati, ma in questo scenario fortemente demoralizzati e scoraggiati.
Dal punto di vista della formazione, secondo quanto riporta l’Istat, i giovani di 30-34 anni che sono in possesso di un titolo di studio terziario (laurea) sono il 27,4% in Italia contro più del 42% tra i coetanei dei paesi dell’Unione europea. Poche le regioni dove si contano più del 30% di giovani 30-34enni con la laurea: sono 30,6% in Valle d’Aosta, 30,8% in Umbria, 31,3% in Lombardia, 32,4% in Provincia Autonoma di Trento, 32,9% in Molise, 33,2% in Emilia Romagna, ma il Lazio, col suo 35,9%, è quella dove se ne registrano di più.
Vedi anche: Il Lazio non è una regione per i Millenials
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00:00Buongiorno e bentrovati ad un nuovo appuntamento dedicato all'informazione,
00:12all'approfondimento giornalistico. Tutto questo è Non Solo Roma, siamo in diretta
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00:20Costo della vita troppo alto, inflazione e stipendi troppo bassi. Vivere nel Lazio
00:26sembra davvero difficile se non impossibile per i millennials. Parliamo della cosiddetta
00:31generazione nata fra il 1980 e il 1996, la prima generazione dunque digitalizzata,
00:39laureati specializzati con master vari, eppure tutto questo non basta. C'è infatti una recente
00:46ricerca condotta da IMSS e Intesa San Paolo che ha evidenziato dei numeri particolarmente
00:51allarmanti. Parliamo nel dettaglio di 11 mila euro circa di guadagno annuo, capite bene? Troppo
00:57poco per pensare ad esempio di costruire una famiglia o ad esempio ancora comprare un immobile,
01:03una casa. Dunque Lazio non è una regione per i trentenni. Ci chiediamo se tutto questo
01:09possa essere cambiato in qualche modo. Quali saranno le conseguenze a lungo termine? Rimane
01:15il fatto che questi giovani sono sempre più demoralizzati, sempre più in preda all'ansia
01:22per non riuscire a costruire effettivamente qualcosa di solido in un momento storico ed
01:27economicamente difficile come quello che stiamo affrontando. Cerchiamo di analizzare bene la
01:32situazione anche in riferimento a questi numeri, lo facciamo insieme al dottor Roberto Giuliano,
01:37sociologo. Buongiorno dottor Giuliano, ben trovato non solo a Roma. Buongiorno a voi e agli ascoltatori.
01:45La ringrazio per la sua presenza in questo spazio. Allora io ho fatto una brevissima
01:50introduzione che però penso sia sufficiente un po' per aprire una tematica abbastanza ampia.
01:55Questi giovani tra virgolette, perché insomma la generazione che ruota intorno ai trent'anni,
02:02ha sempre più difficoltà a vivere in una regione come il Lazio. Eppure questa ricerca ha evidenziato
02:08un aspetto importante, cioè che il Lazio ha la regione con maggiori laureati. Io credo che un
02:19problema generale dove forse una città capoluogo e capitale d'Italia come Roma si percepisce in
02:26modo più forte. E' quello che in questi anni abbiamo avuto un recuperamento del potere d'acquisto
02:34dei salari. Ci troviamo con un devaporamento del potere d'acquisto dei salari.
03:04E' diverso dal discorso che noi normalmente possiamo fare legato anche ad esempio in Italia
03:12non si parla molto di salario minimo per legge. Il problema è la condizione diversa. Io prendo un
03:19esempio la Germania dove i nostri ragazzi laureati in Germania prendono il doppio di quello che
03:26prendono in Italia, con un costo della vita simile a quello italiano, sia per gli affitti sia per
03:32quello che riguarda il mangiare e avere una vita dignitosa. Oggi in Italia uno dei cestipendi sono
03:39troppo bassi. Questo è un lato della lettura. L'altro lato è quello di vedere che deve aumentare
03:48il potere d'acquisto del salario. E' sempre la stessa, potremmo dire, un'anima di fronte.
03:54Quindi questi stipendi troppo bassi non permettono sostanzialmente a questi ragazzi,
04:09questi giovani, di costruire qualcosa di solido. Però il problema è che se gli stipendi vengono
04:17aumentati a fine assestetti, aumenta l'inflazione e aumentando l'inflazione noi abbiamo il problema
04:24che il salario riperde il potere d'acquisto. Per cui io sono tra quei sostenitori che l'operazione
04:32va fatta con una concertazione di tutte le parti sociali. Dobbiamo far ripartire l'economia. Per far
04:38ripartire l'economia ogni parte sociale deve mettere del proprio. Faccio un solo esempio.
04:44Noi abbiamo visto in questo periodo che tutti parlano dell'aumento del grano dovuto alla guerra
04:51in Ucraina. Noi il grano lo prendiamo dal Canada eppure la pasta è saltata dai 50-60 centesimi a
04:57un euro. Il problema è che non c'è un controllo. Il mercato va regolato, non può essere lasciato
05:06a sospetto. Questo perché in questi anni abbiamo perso la capacità politica, il sistema italiano
05:13ha perso la capacità politica di interagire tra i vari cedi sociali. I giovani si sentono
05:18abbandonati anche perché non hanno luoghi dove potersi confrontare. Una volta c'erano
05:24le sezioni, c'erano dei locali dove la gente veniva accolta e anche il politico ascoltava
05:30le ansie e le preoccupazioni dei giovani. Oggi questo manca e questo è un lato grave
05:37perché è un bulus anche alla democrazia intesa come partecipazione, come incontro
05:43e scambio tra i soggetti. C'è una parte della società che non si sente rappresentata e lo
05:47si vede anche che alle elezioni sempre meno gente vota. Per cui quest'ansia come la si
05:54può dare una risposta ai ragazzi? Innanzitutto favorendo politiche di concertazione e che
06:01in qualche modo favoriscono la possibilità di avere un appartamento, mutui che permettono
06:11la possibilità di acquistare una casa. Oggi un giovane con 800 euro cosa ci fa? Non ci
06:17fa nulla. Con 1000 euro non ci si campa eppure una volta 2000 euro erano 4 milioni e oggi
06:26con 2000 euro una famiglia comincia a sopravvivere in modo dignitoso. Anche perché un altro
06:38studio ha evidenziato come ad esempio fare un figlio porti il genitore a dover spendere
06:45circa 18 mila euro fino ai 7 anni di età. 18 mila euro è una somma molto importante
06:53quindi capiamo bene che questi ragazzi ci pensano prima di mettere su famiglia o ad
06:58esempio di acquistare un immobile. Tra le altre cose per acquistare un immobile un periodo
07:02come questo è molto difficile perché il mercato immobiliare non se la passa bene in
07:07questo senso. Se la passa bene il mercato immobiliare perché comunque oramai con gli
07:14interessi sui muti sono alti per cui la gente ha anche timore a comprare perché comprende
07:19che non è il momento. Questo ovviamente ritarda la possibilità di fare famiglia ma anche
07:25qui nel fare famiglia se c'è una volontà quando si parla molto di demografia vuol
07:30dire che la politica si deve interessare non solo ad abbassare i costi per tutto ciò
07:37che riguarda un bambino ma la cosa più importante è il servizio alla donna. Dico alla donna
07:44perché di norma sarà per cultura poi è lei che rinuncia al lavoro, rinunciando al
07:49lavoro vuol dire che rinuncia anche alla possibilità di una famiglia che si può permettere determinate
07:55situazioni di benessere anche per il figlio. Oggi un figlio diventa quasi un modo come
08:02rimpoverirsi, non è possibile, un figlio è una ricchezza e lo Stato e la società
08:07deve valorizzare per cui dare servizi che permettono alle famiglie di fare figli, di
08:14essere supportati anche nel lavoro, però il problema è che lo Stato sociale da questi
08:2030 anni è venuto sempre meno, questo è un vero dramma. Io ho una figlia, due figlie
08:27che sono, posso considerare millennium, le condizioni loro di opportunità di lavoro
08:33sono molto inferiori a quelle che ho avuto io. Io ho avuto condizioni, dico un solo esempio,
08:41io avevo la possibilità di entrare a lavorare nello Stato, l'ho rifiutato perché non mi
08:45andava di fare quel tipo di lavoro, ma sapevo che il lavoro lo trovavo, oggi non è più
08:50così, oggi i ragazzi, anche la generazione millennium preparata, strutturata, il posto
08:57nel pubblico impiego se da un lato lo cercano, dopo un po' lo lasciano, perché si guadagna
09:02troppo poco rispetto al potere d'acquisto che ha il salario. Io voglio sempre sottolineare,
09:07il problema è il potere d'acquisto, perché nella Repubblica di Weimler, quando la gente
09:13guadagnava 5, 6, 7 milioni di marchi, ma con un milione di marchi compravi un pacchetto
09:19di sigarette. Il problema è il rapporto.
09:24Perchè secondo lei però nel Lazio la situazione è peggiore rispetto alle altre regioni, è
09:33perché è collegato comunque indirettamente a Roma che è la capitale dove il costo della
09:37vita è più alto rispetto alle altre città? O ci sono anche altri fattori da considerare?
09:42Ci sono vari fattori, uno c'è un mercato immobiliare che a Roma è stato sempre quello
09:48che è stato, questa è una città dove innanzitutto da tempo non ci sono più piani di zona di
09:55edilizia economica e popolare, oramai molte volte il comune compra da privati appartamenti
10:03già bellefatti, senza avere una sua politica, è sempre tutto legato all'emergenza e non
10:09alla programmazione. Roma essendo una città internazionale, non solo perché c'è il Vaticano,
10:17è ovvio che gli immobili costano e gli affitti sono pure molto alti, un ragazzo per studiare
10:23la famiglia paga 400-500 euro al mese per avere una camera e tu già vai a Viterbo con
10:30500 euro c'è un appartamento. Tra le altre cose l'emergenza abitativa è un'altra delle
10:38problematiche legate a Roma. Dottor Giuliani tra pochissimi istanti devo mandare il consueto
10:44di un minuto di pubblicità dopo la prima parte di Non Solo Roma. C'è un quesito che
10:50voglio chiederle, cioè le conseguenze a lungo termine di questa situazione, perché qui
10:54parliamo di una generazione nata tra il 1980 e il 1996, quindi facendo i calcoli è proprio
11:00quella generazione che ora dovrebbe fare figli in sostanza, però se la situazione è questa
11:05i figli non si fanno e quindi ritorna il problema già abbastanza discusso dal governo o comunque
11:11dalla nostra società che è quello legato alla denatalità. Quali saranno le conseguenze
11:15in un prossimo futuro se questa generazione ovviamente non fa figli? Ne parliamo tra pochissimi
11:21istanti, ci fermiamo per un po' di pubblicità, restate ancora qui in collegamento con noi.
11:26Bentornati a Non Solo Roma, continuiamo con la nostra informazione, il nostro approfondimento
11:32giornalistico. Ci stiamo concentrando su una recente ricerca di IMS e Intesa San Paolo
11:39che ha portato alla luce dei numeri particolarmente allarmanti, cioè che il Lazio e in particolar
11:44modo Roma non sono delle rispettivamente regioni e città adatte per i millennials, vale a
11:51dire per la generazione nata tra il 1980 e il 1996, dunque la prima generazione digitalizzata,
11:58laureati con specializzazioni varie, master, eppure tutto ciò non basta. Pensate che nel
12:03Lazio c'è il numero più alto di laureati rispetto alle restanti regioni italiane, eppure
12:10appunto questo non è sufficiente perché questi giovani faticano ad arrivare alla fine
12:14del mese. Si parla di 11 mila euro annui di guadagno, troppo pochi per pensare di costruire
12:21ad esempio una famiglia o per costruire qualcosa di più solido, come ad esempio accostare
12:25un immobile, insomma tutti aspetti che vanno a concatenarsi tra di loro rendendo la situazione
12:31particolarmente difficile. Ad esempio si parla della questione denatalità, questo
12:35perché? Perché questa generazione che ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese
12:40e non può pensare di fare un figlio o due figli, genera il problema legato proprio alla
12:48denatalità e ne stavamo parlando con il dottor Roberto Giuliano, sociologo, con il quale
12:54riprendo direttamente il filo del discorso. Dunque, dottor Giuliano, come dicevo poco
12:59prima della pubblicità, ora si genererà la conseguenza, il problema della denatalità,
13:05ma forse lo vedremo tra 20-30 anni. Purtroppo questo è un paese che non sa programmare
13:10o non vuole programmare, perché io vi faccio l'esempio, mancano i medici eppure abbiamo
13:16il numero chiuso nella medicina. Oggi noi stiamo dando le verifiche statistiche in cui
13:25si dice quale sarà il futuro se non si prendono provvedimenti, ma nulla accade. Questo è
13:31perché manca la politica che sa progettare, questo è un limite del nostro paese oramai
13:36da anni in cui ci si divide su tutto, ma non si propone nulla che cambi realmente le regole.
13:42È ovvio che i cittadini perché vanno all'estero, perché i ragazzi si specializzano? Noi abbiamo
13:50una ricchezza che mandiamo all'estero, che sono ragazzi che hanno studiato qua in Italia,
13:55hanno fatto sacrifici loro e le famiglie per potersi laureare, poi per farsi una famiglia
14:02le condizioni economiche le trovano migliori all'estero che non in Italia. Pensate che
14:06c'è una scuola di formazione di lingua tedesca per gli infermieri, i quali si laureano in
14:13Italia, vanno a Napoli a fare questo corso infermieristico di lingua e poi già vanno
14:21subito lì e trovano un lavoro a 2.000-2.500 euro al mese, avendo un appartamento. Il nostro
14:29paese o trova la forza di dare risposte vere a una classe politica che sappia distinguere
14:35la parte che sia di polemica, della naturale gioco tra le parti, le parti dove c'è l'interesse
14:41nazionale. La denatalità vuol dire far saltare anche il sistema pensionistico, vuol dire
14:49far saltare tutti insieme di condizioni di welfare che negli anni gli italiani si sono
14:56conquistati. Però se la classe politica non sta a programmare in democrazia è la classe
15:00politica che deve dare le risposte. Noi facciamo le indagini, induriamo i problemi, possiamo
15:06dare delle indicazioni di possibili soluzioni, ma poi la classe politica deve fare il suo
15:11mestiere. Oltre al sistema pensionistico che rischierebbe di saltare o anche il sistema
15:21welfare che lei ci ha giustamente spiegato in questo momento, un'altra conseguenza diretta
15:26della denatalità non potrebbe essere, mi verrebbe da pensare che il nostro paese conta sempre
15:33meno ad esempio, non so, italiani doc mi verrebbe di pensare questo, ad esempio Roma tra 50
15:40anni non rischia di non avere più dei capitolini doc, delle persone di generazione magari romana,
15:48nati a Roma e vissuti a Roma. Guardi, io su questo la mia visione è tutta
15:55aperta, il problema non è il colore della pelle. No, no, no, chiaramente no, non deve
16:02esserlo. No, no, il problema è che noi dobbiamo
16:05rispondere a una cultura del nostro paese. In Italia quando si dice è stata fatta l'Italia
16:13nel 1860, non è proprio così, la vera Italia l'abbiamo fatto nel dopoguerra col servizio
16:19militare obbligatorio, con la televisione in cui si è insegnato l'italiano e i siciliani
16:27andavano a fare il militare al nord, quelli del nord andavano a farlo in Sicilia, si siamo
16:31mischiati e abbiamo produso una cultura che per quanto di esperienze diverse, perché
16:39noi non siamo uno degli stati più antichi d'Europa, siamo uno stato giovane sotto l'aspetto
16:47proprio di statualità, è ovvio che il problema è che ci deve essere una cultura del lavoro,
16:53una cultura dei diritti, una cultura di rispetto che ovviamente non guarda in faccia se uno…
17:00noi ci siamo sempre mischiati, anzi secondo Darwin una razza, una specie più è bastarda
17:08più è forte, per cui non mi preoccupa questo, se noi pensiamo negli anni 60 Roma era invasa
17:16da meridionali e da torinesi che venivano nella città capitale, il problema non è
17:23stato questo, in quegli anni però si sono fatte case popolari per tutti quelli che venivano
17:28dal sud a lavorare a Roma, a riempire i vari ministeri, perché comunque Roma è stata
17:35sempre una città più di servizi che di industria, ha sviluppato una forte classe operaia edilizia
17:43negli anni 60 che era proprio funzionale all'arrivo, all'accoglienza di tanti migranti interni
17:51per poter far funzionare la città, manca la politica, a volte la politica sembra una
17:58parola strana, la politica è il mettere, realizzare per il bene dei propri cittadini,
18:05perché la politica ha bisogno del consenso, però di una politica che non sia demagogia
18:09e sta per affrontare i problemi, però la politica deve sapere quali sono i problemi.
18:14Questa è un problema importante su cui intervenire, prego, prego.
18:22Questa è la priorità che c'ha questo paese, perché senza politica con la P maiuscola
18:32non c'è sviluppo in questo paese, io non sono pregiudicialmente né contro uno schieramento
18:38né contro un altro, ma anche averci riportato in questi schieramenti, in una visione manichea
18:44per cui di tifoseria, non si fa Stato nazionale, non si fa squadra, noi dobbiamo tornare alle
18:50grandi famiglie, quelle culturali, qualcuno dirà sarà un nostalgico, però prima il sistema
18:57era migliore di quello di oggi, ci hanno fatto credere che era migliore il maggioritario,
19:04poi erano tutti corotti, si è visto che la corruzione non è scomparsa ma è aumentata,
19:09ma è diminuito lo Stato sociale, perché quella classe politica con tutti i limiti,
19:14perché non esiste una classe politica perfetta, ma con tutti i limiti aveva un senso dello
19:19Stato, un senso della socialità che oggi manca purtroppo, questo è il dato vero, perché
19:25una classe politica per formarsi servono anni, a distruggerlo ci vuole poco, lei faceva pure
19:32l'esempio delle scelte mancate, noi abbiamo votato no al nucleare, poi uno dice il problema
19:39di quel voto non lo vedi subito, lo vedi dopo 20 anni, noi siamo un paese schiavo di altri
19:45per poter avere l'energia, il che non siamo un paese autonomo, però ci siamo ubriacati
19:51logicamente contro il nucleare e oggi noi dipendiamo da chi ha il nucleare e che ce lo vende.
19:58Certo, io voglio farle vedere Dottor Giuliano in questi pochi minuti che ci rimangono, ecco
20:04un articolo, perché so che lei si è occupato in maniera specifica anche e soprattutto di
20:08adolescenti, che se ne parla spesso ultimamente, questi adolescenti di oggi soffrono di una
20:14patologia in particolare che è l'ansia, ecco vi facciamo vedere anche a chi ci sta seguendo,
20:20ansia e giovani, come stanno i nostri bambini e i nostri adolescenti? La domanda è solo
20:24in apparenza banale, forse i genitori dovrebbero posarsela un po' più spesso, perché secondo
20:29i dati diffuso da Telefono Azzurro in occasione dell'ultima giornata dell'infanzia e dell'adolescenza
20:34il 21% dei giovani si sente in ansia, ma un ragazzo su tre si vergogna, anche questo è
20:40un problema sociale Dottor Giuliano? Come no, questo è un problema sociale fondamentale
20:46anche per il nostro futuro, perché i ragazzi, l'educazione al di là di tutto si fa in famiglia,
20:52nel senso che la famiglia volente o non volente educa i figli anche quando non se ne rende
20:57conto, per cui il problema è che nelle famiglie serve il dialogo con i ragazzi e poi c'è
21:02la scuola, perché molte volte oggi i genitori pensano, mio figlio sta a casa, sono contento
21:09tranquillo, può stare nella sua stanza fino alle 3 di notte chatta, perché i genitori
21:14molte volte ne sanno meno dei figli di che cos'è l'informatica e dei rischi della rete
21:19che esistono, per cui non se ne rendono conto, per cui c'è bisogno di un grande dialogo
21:25da un lato delle famiglie con la scuola e la scuola anche nell'informare, nel supportare
21:31le famiglie in questa nuova situazione che si trova. L'ansia è proprio quel senso di
21:36mancanza di dialogo che c'ha il ragazzo o la ragazza, che non sa con chi confrontarsi.
21:42Noi quando ci incontriamo, come sto nel corecom del Lazio, quando ci incontriamo con i ragazzi
21:47diciamo se avete un problema parlate con i vostri genitori, parlate con l'insegnante o
21:54con persona adulta di vostra fiducia, i ragazzi non possono essere lasciati con questo strumento
22:01che è uno smartphone o un computer, è come un'arma, serve la patente, è come una macchina.
22:08Certo, anche perché i rischi e le insidie sono veramente tantissimi, però mi verrebbe
22:15da dire, dottor Giuliano, in conclusione perché mi rimane soltanto un minuto, i genitori non
22:20sanno più parlare ai propri figli perché sono sovraffatti anche loro dall'ansia sociale
22:24di non farcela ad arrivare a fine mese, potrebbe essere tutto collegato?
22:28C'è anche questo sicuramente, però c'è anche quel bisogno di attenzione ai figli
22:33che molte volte noi diamo tutto per scontato, se noi pensiamo al caso drammatico di Giulia,
22:39il padre in buona fede pensa che il figlio era proprio bravo, non si è reso conto delle
22:43problematiche del figlio.
22:45Anche lì è una mancanza di dialogo secondo lei?
22:49È una mancanza di educare un maschio, ma non ha rispetto della persona, le persone
22:58vanno rispettate in quanto tale, poi dopo possiamo avere opinioni profondamente diverse,
23:04litighiamo pure a voce alta, ma il rispetto fisico, il rispetto della persona è fondamentale
23:10per la convivenza civile, la società si basa su questo e le regole che mettiamo servono
23:16affinché noi le rispettiamo per avere un codice comune di comportamento.
23:22È fondamentale, senza dialogo non c'è la nostra socializzazione, non c'è la società.
23:31Noi però ci auguriamo che questi aspetti vengano accolti un po' da tutti perché purtroppo
23:35dottor Giuliano anche questa mattina dobbiamo registrare un nuovo femminicidio, siamo saliti
23:39a 106 e ieri eravamo purtroppo a 105, oggi siamo a 106, quindi purtroppo anche questo
23:44è un problema che meriterebbe un approfondimento a parte chiaramente.
23:48Il problema è educare e gestire la rabbia, perché la rabbia è ineliminabile, l'odio
23:53è un sentimento umano negativo, ma è un sentimento umano che non si può estirpare,
23:58bisogna educare e gestire il dolore e la sofferenza, che dei rifiuti possono legittimamente provocare,
24:05ma non è un dramma soffrire, essere rifiutati da una donna, ne troverai un'altra, oppure
24:10una donna che è rifiutata da un uomo, ne troverai un altro.
24:13Assolutamente, bene, io la ringrazio davvero di cuore dottor Giuliano, è stato un approfondimento
24:19davvero molto interessante, avremo sicuramente modo di risentirci per trattare altri argomenti
24:23insieme, grazie davvero.
24:25Grazie a te, arrivederci e grazie a tutti.
24:27A presto.
24:29Ci fermiamo per un breve minuto di pausa, restate in nostra compagnia tra pochissimi
24:33istanti il nostro consueto appuntamento del martedì, l'approfondimento delle notizie
24:37sul territorio, andiamo nella parte nord del Lazio Civitavecchia.