Cultura, a Teatro Lo Spazio arriva "Donne senza censura"
Ospite in collegamento Patrizia Schiavo, Autrice, regista e interprete di "Donne senza censura"
Uno spettacolo nato nel 2013, in netto anticipo rispetto al fenomeno “Me Too” diffuso dal 2017, contro le molestie sessuali, pregiudizi di genere e abusi verbali che continuano a venire a galla nel mondo dello spettacolo: al Teatro Lo Spazio di Roma arriva "Donne senza censura", in programma dall'1 al 3 marzo prossimo.
La dichiarazione d'intenti dell'artista, regista e autrice, Patrizia Schiavo, è senza troppi giri di parole: ora verrà raccontato tutto ciò che non si dice e tutto ciò che "ha significato qualcosa".
Sotto lo pseudonimo di Letizia Servo, la protagonista si racconta in toni provocatori, grotteschi, radicali o malinconici, attraversando, anche con gli interventi di due alter ego, un’identità multipla: dialoga ora con il pubblico, ora con un’intervistatrice immaginaria, (una voce off che non a caso è la sua stessa voce), ora con le zone più oscure di sé. Scandalistica, idealista o arrabbiata, in conflitto tra essere e dover essere, racconta la sua vita nel teatro tra verità e menzogne.
Storia di un’artista eclettica, che si confronta con la propria immagine, il mestiere, il rapporto con l'altro sesso, con la libertà, il potere. Ironizzando sui torti o smitizzando gli abusi di potere, il racconto diventa ribellione linguistica anche attraverso due alter ego, che amplificano gli aspetti scabrosi e piccanti.
Due donne in conflitto ma pronte a vendicarsi dei torti subiti, che mentre si preparano per quello che sembrerebbe l'incontro della loro vita, passano in rassegna, con ironia e un certo gusto per l'eccesso, i fallimenti amorosi precedenti. Ognuna fa da specchio e da contrappeso all'altra e al di fuori di ogni vittimismo o moralismo, si espongono senza censura.
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La dichiarazione d'intenti dell'artista, regista e autrice, Patrizia Schiavo, è senza troppi giri di parole: ora verrà raccontato tutto ciò che non si dice e tutto ciò che "ha significato qualcosa".
Sotto lo pseudonimo di Letizia Servo, la protagonista si racconta in toni provocatori, grotteschi, radicali o malinconici, attraversando, anche con gli interventi di due alter ego, un’identità multipla: dialoga ora con il pubblico, ora con un’intervistatrice immaginaria, (una voce off che non a caso è la sua stessa voce), ora con le zone più oscure di sé. Scandalistica, idealista o arrabbiata, in conflitto tra essere e dover essere, racconta la sua vita nel teatro tra verità e menzogne.
Storia di un’artista eclettica, che si confronta con la propria immagine, il mestiere, il rapporto con l'altro sesso, con la libertà, il potere. Ironizzando sui torti o smitizzando gli abusi di potere, il racconto diventa ribellione linguistica anche attraverso due alter ego, che amplificano gli aspetti scabrosi e piccanti.
Due donne in conflitto ma pronte a vendicarsi dei torti subiti, che mentre si preparano per quello che sembrerebbe l'incontro della loro vita, passano in rassegna, con ironia e un certo gusto per l'eccesso, i fallimenti amorosi precedenti. Ognuna fa da specchio e da contrappeso all'altra e al di fuori di ogni vittimismo o moralismo, si espongono senza censura.
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00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani. Bentornati in diretta sul canale 14 del
00:11digitale terrestre Non solo Roma, siamo quasi giunti alla fine di questa puntata però vogliamo
00:16continuare a parlare di cultura e di spettacolo con uno spettacolo teatrale davvero dissacrante
00:23e ironico che però tratta un tema davvero delicato e importante. Si tratta di uno spettacolo movimento
00:31che è nato, pensate un po' nel 2013, molto prima dell'arcinoto movimento MeToo, uno dei
00:38movimenti femministi più conosciuti in questo momento a livello nazionale e internazionale
00:43e tratta insomma di molestie, di abusi e di violenza che continuano ad imperversare soprattutto in un
00:50mondo particolare, quello dello spettacolo, ma non solo, ovviamente la cronaca ci racconta ogni
00:55giorno di casi di questo tipo. Ebbene lo spettacolo si chiama Donne senza censura e sarà in programma
01:01dall'1 al 3 marzo a Roma a Teatro Lo Spazio, scritto diretto e interpretato da Patrizia Schiavo,
01:08si tratta di uno spettacolo che appunto come dicevamo all'inizio tratta un tema molto particolare
01:13che è quello della violenza di genere, del pregiudizio, dell'abuso, della violenza in maniera però
01:18dissacrante e ironica. Vi faremo vedere dei piccolissimi estratti in cui vedremo l'autrice
01:25protagonista proprio all'opera per farvi capire un po' il mood di questo spettacolo e d'altronde
01:31è proprio la stessa autrice a raccontarci un po' come sarà questo spettacolo nella sua dichiarazione
01:37di intenti, cioè voglio raccontarvi tutto ciò che ha significato qualcosa, voglio raccontarvi tutto
01:42quello che non si dice normalmente negli altri spettacoli, qualcosa, tutto ciò che ha significato
01:48qualcosa, qualcosa di che tipo? Lo chiediamo direttamente a lei, a Patrizia Schiavo che è
01:53la regista, autrice e anche interprete di Donne senza censura. Buongiorno Patrizia.
01:58Buongiorno a tutti, buongiorno. Allora intanto per fortuna che non sono sola ma accanto a me
02:04ci sono due magnifiche attrici che ringrazio Silvia Grassi e Sara Di Conci che sono i miei
02:10due alter ego, i personaggi nati dalla mia penna di autrice, regista, no a tutto tondo. Io sotto
02:20lo pseudonimo di Letizia Servo racconto aneddoti di vita vissuta, alcuni goliadici veramente
02:30surreali e grotteschi sui quali righiamo moltissimo cose del tipo sei troppo intelligente, hai troppo
02:39cervello, per un'attrice il cervello non serve il culo, si può dire culo, donne senza censura lo
02:48possono dire, oppure non farai mai carriera se non impari a portare i cappuccini al primo attore.
02:56O fai altro, fai anche altro. Esatto, su questo tema che è un tema di fondo importante,
03:08la prevaricazione del potere maschile sulla donna si innesta però parallelamente anche
03:15alla crisi dell'artista in una società dove i valori sono sdiviti, in una società che ci vuole
03:22determinate condizioni, condizioni di immagine per cui se sei donna le condizioni di immagine
03:29sono costringenti e anche condizioni di cura commerciale, devi vendere, devi produrre,
03:38il tuo prodotto deve essere un prodotto popolare, per cui se sei un'attrice di teatro e non hai la
03:50popolarità, la grande sorella dei famosi, chiaramente soprattutto negli ultimi anni si
04:06fa fatica a far passare dei messaggi importanti. Solitamente quando si affrontano questi temi si
04:15pensa sempre di trovarsi di fronte a qualcosa di pesante, di noioso. In realtà lo spettacolo fa
04:22ridere fino a quasi tre, quattro anni. Poi ad un certo punto mi soffermo su un incontro particolare,
04:30che è stato l'incontro con Carmelo Bene, che è stato l'incontro, chiamiamolo, decisivo. Quello
04:37che ha veramente poi cambiato il corso della mia vita e della mia carriera, perché io dopo
04:43l'incontro con Carmelo Bene ho deciso di fondare una mia compagnia, me ne sono andata in Svizzera
04:50per 15 anni, ho lavorato tra la Svizzera, la Germania e l'Olanda, quindi ho scelto la strada
04:55dell'autonomia. E' come se ad un certo punto sono arrivata ad un livello di saturazione per quanto
05:05riguarda la prevaricazione, l'abuso del potere maschile sulla donna, soprattutto dico sulla
05:12attrice. Posso farti una domanda, Patrizia? Ci sono capitate delle esperienze personali che ti
05:18hanno fatto arrivare a questo livello di saturazione? Chiaramente non ti chiedo di
05:21entrare nel dettaglio, ma voglio chiederti se tu sei stata purtroppo protagonista,
05:25tristemente protagonista, di fatti di questo tipo. Sì, allora io ovviamente quello che racconto in
05:33prima persona nello spettacolo sono tutti fatti veri, aneddoti anche innocui, voglio dire,
05:39come quello del cappuccino del primo attore, come le mani sul teretano di uno che non racconto,
05:47ma insomma la porta chiusa a chiave del produttore prima di firmare il contratto. Ce ne sono stati
05:53tanti. Mi soffermo su quello di Carmelo Bene che è emblematico. Invece alle mie due alter ego,
06:02diciamo, metto in bocca anche episodi un po' iperbolici, fantasiosi, piccanti,
06:11scabroti se vogliamo, ma lo faccio apposta. È una provocazione linguistica, è anche una
06:17sorta di ribellione. In un momento dello spettacolo, io dico, i miei personaggi gridano
06:24vendetta all'interno di una tragedia metropolitana truccata da commedia, da farsa, perché li espando,
06:29li amplitico i miei personaggi, li metto spesso in ridicolo perché siamo un paese ridicolo.
06:35Ecco, questo è un fatto di uno dei momenti, diciamo, di ribellione.
06:40Ma penso, Patrizia, mi permetto di dire che forse questo è il metodo più giusto per far
06:45arrivare un messaggio, no? Cioè anche un po' ridicolizzare, tra virgolette, o comunque far
06:50credere allo spettatore che si sta ridicolizzando un tema che in realtà è molto più profondo di
06:55così, sul quale bisognerebbe riflettere molto di più. Però attraverso l'arte magari il messaggio
07:00arriva più velocemente. Sì, il messaggio arriva in maniera molto forte perché in realtà questo
07:09spettacolo produce un processo di identificazione a 360 gradi. Si identificano le donne provenienti
07:18da qualsiasi professione, dalla segretaria, all'infermiera, all'assistente medica, comunque,
07:24ma si identificano anche gli uomini perché l'abuso di potere e la prevaricazione è trasversale. Non
07:33mi voglio soffermare sulla cultura patriarcale di cui ho abbondantemente parlato in un precedente
07:40spettacolo in Laboratorio della Vagina, dove parlo in maniera specifica della violenza di genere,
07:46o nel Penis Project per Umani Migliori, dove parlo dello stesso tema però dalla parte maschile.
07:53Questo è uno spettacolo dove entra in gioco anche molto la chiusura dei valori. Ripeto,
08:01la comunicazione, il coinvolgimento è totale perché si ride, poi c'è un effetto sorpresa
08:09che non rivelo, dove ad un certo punto si smette di ridere ma ci si commuove profondamente perché
08:16abbandono sostanzialmente le maschere, le parrucche, i travestimenti e pensano che sia
08:28stata presa da un'introsacrisi in scena, ma in realtà il cambiamento è voluto.
08:35È tutto un po' della sceneggiatura in questo senso, no Patrizia? Una domanda un pochino
08:41provocatoria se posso permettermi. Lo spettacolo è un mondo nel quale è più facile che avvengano
08:48pregiudizi, violenze, abusi o davvero in tutti i campi lavorativi questo può accadere?
08:54Allora, è accaduto e accade dalla notte dei tempi in ogni ambito lavorativo. Ripeto,
09:02io ho spettatrici da quando l'ho messo in scena nel 2013 ad oggi che mi sono identificata
09:08profondamente pur facendo mestieri apparentemente più tranquilli, però c'è una cosa che nell'ambiente
09:19dello spettacolo è come se fosse sempre stato lecifero, non bisognava nascondersi, è normalizzato
09:29in un certo senso. Sì, alla luce del giorno è normale, è scontato, anzi fa parte del
09:35pegno da pagare se vuoi lavorare, se vuoi avere successo, poi no, dipende. C'è chi non ti chiama
09:43più semplicemente perché ti sei rifiutata di andare a cena con lui. Ecco, un'altra cosa che racconto,
09:55un tacco a spillo piantato nella mano dell'attore protagonista perché tutte le sere ne approfittava
10:03per mettermi sul veritano in scena, quindi tu attrice di 21-22 anni, ho iniziato prestissimo,
10:11subisci, subisci, subisci pensando che sia normale, che sia questa la normalità. C'è anche un po' di
10:19paura da parte di queste ragazze che sono oggettivamente giovani perché 21-22 anni
10:24sei oggettivamente molto giovane, sei impaurita, inesperta, non sai quello che sta succedendo,
10:29hai anche paura a alzare la voce in un certo senso e a dire come stanno poi le cose, no Patrizia?
10:35Però bene che ci siano ecco effettivamente spettacoli come questi che portano davvero in
10:40scena la verità in maniera, diciamo, dissacrante e ironica. Allora io purtroppo ho terminato il
10:46tempo a disposizione perché questo è un tema su cui bisognerebbe forse parlare per ore.
10:51Dal 1 al 3 marzo al Teatro allo Spazio allora?
10:54Sì, vi aspetto, ti aspetto molto volentieri, davvero, vi aspetto.
11:02È stata davvero una bella chiacchierata, il tuo spettacolo ha incuriosito me ma sono sicura
11:08che avrà incuriosito tantissimi dei nostri telespettatori, quindi facciamo rivedere brevemente
11:12la locandina dal 1 al 3 marzo Teatro allo Spazio con Patrizia Schiavo, Silvia Grassi
11:19e Sara Nicolucci, insomma uno spettacolo che tratta un tema importante su cui dovremmo
11:23davvero riflettere e che l'arte magari ci può aiutare a riflettere meglio. Grazie Patrizia,
11:28a presto. Grazie a te, grazie infinite, buona giornata, buon tutto, a presto.
11:32Grazie. Bene, noi anche per oggi abbiamo terminato il tempo a disposizione e noi
11:37vi lasciamo alla rubrica di informazione qui Regione e torniamo ovviamente domani sempre a
11:42partire dalle 13 in diretta qui sul canale 14 del Digitale Terrestre per Radio Roma Television.
11:48Grazie a tutti voi per essere stati in nostra compagnia, buon proseguimento di giornata.