• 2 settimane fa
"Un dialogo lungo trent'anni" è un libro scritto da Gianni Minà, che raccoglie le 4 interviste a distanza di anni fatte dal giornalista a Fidel Castro.

Un esempio di giornalismo puro, volto al racconto della verità e che può sicuramente fungere anche da esempio per i giornalisti del futuro.

Intervista completa su www.radioroma.it

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00:00The Passenger, storie senza barriere, con Andrea Candelaresi.
00:06Ci troviamo nella libreria Zalib nel cuore di Roma, a Trastevere, per assistere alla
00:13presentazione del libro Un dialogo lungo trent'anni, scritto da Gianni Minà e la cui curatrice
00:19è Loredana Macchietti Minà, che è anche la presidente della Fondazione Minà. Dunque
00:26Un dialogo lungo trent'anni, per trent'anni Gianni Minà ha seguito Fidel, ponendogli
00:32poi domande di ogni genere, a volte anche domande molto scomode. Gianni Minà è stato
00:39un esempio per il giornalismo. Ecco, quanto manca a un Gianni Minà al giornalismo di
00:44oggi? Il libro si sviluppa su quattro interviste
00:50storiche, perché lui la prima l'ha fatta nell'87, durata addirittura 16 ore, sempre
00:58sottolineo che ha fatto a Fidel Castro 35 domande sui diritti umani. Questo perché
01:05non si sottolinea abbastanza, secondo me, il fatto che lui era un giornalista serio,
01:11rigoroso e anche libero. Poi la seconda intervista la fece nel 1990, con la crisi del comunismo,
01:19e nella prima intervista la prefazione è stata fatta da Gabriel García Már, che è
01:25sempre un Nobel per la letteratura, la seconda dallo scrittore brasiliano Jorge Amado. Poi
01:32la terza intervista è stata fatta nel 1993, ma prima, io non l'ho scritto, non c'è
01:38scritto nel libro, anche su questo lo dico sempre, lui dopo le prime due interviste
01:45è andato a Cuba a intervistare tutti i dissidenti, con tranquillità, con serelità, l'abbiamo
01:52fatte tutte, è peccato però che la RAI non bolle il documentario. Perché non bolle
01:57il documentario? Quelle sono scelte dell'agenda, scelte di una narrazione che c'è sempre
02:05stata su Cuba, una narrazione distorta, subito dopo la rivoluzione castrista gli Stati Uniti
02:14hanno imposto un certo tipo di narrazione. Poi ha fatto un'intervistina piccola per
02:21l'Unità nel 1993, quando Fidel Castro venne alla FAO a parlare proprio del problema della
02:28fame, dell'alimentazione etc., della fame nel mondo. E infine l'ultima intervista
02:34che facemmo per un documentario Papa Francesco Cuba e Fidel nel 2015, con un Fidel Castro
02:41molto anziano, ma anche molto acuto nelle risposte, anche se abbastanza rallentato,
02:49lento, però per me è una bellissima testimonianza di un vecchio che comunque tira le fila su
02:57determinati argomenti. La postfacazione l'ha fatta Frei Betto, che è un teologo della
03:04liberazione, che prima dell'intervista Fidel a Di Gianni, fece l'intervista a Fidel sulla
03:11religione, quindi sono questi due personaggi che hanno raccontato in fondo questo leader
03:17del XX secolo, uno dei leader politici più importanti. A questo punto Gianni Mina, come
03:24ha incontrato Fidel e soprattutto, visto che le 4 interviste si sono susseguite per anni
03:31e anni, c'è stata un'evoluzione nelle sue domande e anche nelle risposte di Fidel stesso?
03:38Intanto Gianni lo incontrò nel 1975 proprio a Cuba per un importante incontro di Pugilato,
03:45perché Mina è nato come giornalista sportivo, però i giornalisti dell'epoca avevano maestri
03:53come Maurizio Barenson, Antonio Ghirelli, tutti intellettuali che imponevano il racconto
04:03della società attraverso lo sport. Lo sport era uno stratagemma per raccontare tante cose,
04:11infatti Mina per la RAI ha fatto la storia del jazz, la storia del rock, la storia del
04:16Pugilato, ha veramente raccontato e ha fatto un affresco degli Stati Uniti. Se io dovessi
04:23contare tutti i viaggi che ha fatto tra America Latina e Stati Uniti, lui ne ha fatti molti
04:30di più negli USA, quindi la conosceva molto bene quella società.
04:36Ovviamente questo libro l'ha voluto lui tre anni fa, tre anni fa mi fece lavorare sui numeri,
04:49mi fece raccordare un sacco di dati perché voleva aggiornarlo all'oggi, perché sai che Cuba è un
04:59paese sempre in movimento, una società in movimento, non puoi fotografarla, la fotografia è già
05:03una cosa vecchia di questo paese, ma perché? Perché i cubani davanti non hanno un esempio, sono
05:09loro stessi, essi stessi esempi e quindi devono rincorrere sempre un tipo di società a misura
05:17della gente, tant'è vero che ti devo dire, lo dicevamo sempre, Cuba è un esperimento perfetto
05:24di democrazia dal basso, poi là puoi anche giocare sul fatto che si può dire tutto il contrario
05:30di tutto, secondo un'idea capitalista Cuba è una dittatura, secondo un ideale marxista
05:38è il paradiso etc., però Minna con la sua professionalità mi diceva sempre, non solo bisogna andare
05:48a vedere di persona i fatti, ma parlano i numeri, parla ad esempio Fidel Castro, è un esempio tipico
05:58di fonte certa, ora sai che il giornalismo non si può più chiamare giornalismo, si chiama
06:05comunicazione, perché? Perché lo dicevo prima, si parla di narrazione di un fatto, ma il fatto di per sé
06:12nessuno più lo va a vedere, ci si fida delle comunicazioni, non ti dico neanche notizie, delle comunicazioni
06:21che vengono buttate sui social, sulla rete, prima il mestiere di giornalista alla Minna, ma ti posso dire
06:31anche alla Enzo Biaggi, prima ti dicevo Chirelli, Barenson, veniva visto come figura sociale, il giornalista
06:40era un ponte che metteva in collegamento il fatto con le persone.
06:46Lo hai detto prima, Gianni Minna puntava molto a valorizzare i valori umani, in che maniera con la verità,
06:55immagino che il lavoro da giornalista svolto da Gianni Minna servisse anche a questo, no?
07:01Sì, questo è un passo in più, tu racconti i fatti, raccontare i fatti vuole dire acquisire coscienza
07:10critica, tutti gli strati di fatti che ti vengono raccontati da giornalisti come Minna, formano coscienza critica
07:22e sono degli anticorpi per la narrazione che sta avvenendo ora, ecco perché ora è difficilissimo parlare di giornalismo,
07:33ora non è più giornalismo.
07:35In che modo stai portando avanti la memoria di Gianni, oltre al libro ovviamente?
07:40Guarda, lui ha avuto l'idea, ti spiego, nel 2008 noi abbiamo iniziato a lavorare su una memoria
07:51che lui ha chiamato memoria dinamica, penso che sia stato il primo caso in assoluto dove una persona,
07:56in questo caso un giornalista, ha lavorato sulla sua memoria da vivo, non postuma, perché?
08:03Perché lui teneva moltissimo alla visione, più che alla visione al racconto dei fatti, quindi il racconto dei fatti è suo
08:13perché è andato di persona a raccontarli, quindi questa memoria dinamica lui l'ha sviluppata con il libro su Agli,
08:20il libro su Maradona, il libro sulla sua vita e anche il libro su Cuba che è molto importante e mi ha fatto fare,
08:30intanto 20 giorni prima della sua scomparsa abbiamo creato la fondazione per tutelare il denaro che abbiamo raccolto
08:40con un finanziamento dal basso, con quei soldi a dicembre io ho dato mandato ad una società che si chiama
08:47Promemoria Group che mi ha creato una piattaforma autonoma, quindi sganciata dalle piattaforme tipo Youtube,
08:55dove sto inserendo tutto il patrimonio culturale di Gianni che è cartaceo e filmico inedito, perché poi il materiale Rai è della Rai,
09:06perché quella è fonte certa e diventerà e sta diventando uno strumento importante per chiunque voglia ad esempio
09:20conoscere quello che veniva chiamato genocidio silenzioso, il genocidio del popolo del Guatemala che negli anni 90
09:31l'ha raccontato Solomina attraverso i libri, perché lui era direttore editoriale di una collana chiamata Continente des Aparecidos,
09:41oppure il Social Forum, lui è stato l'unico giornalista a intervistare per 4 anni tutta l'intelligenza che è passata per Porto Alegre,
09:53e intanto ti posso dire che sono delle interviste attualissime, perché già allora, quindi stiamo parlando del 2001-2005,
10:02si parlava della certezza della crisi della sinistra occidentale che non aveva capito quello che stava succedendo,
10:09avevano dato pure corpo e sostanza ad una parola, globalizzazione, che era apparsa intorno agli anni 98-99 con la battaglia di Seattle,
10:23e quindi diventa uno strumento per tutti, per chi vuole fare il giornalista, vedi io alzo le mani, è molto complicato in questo momento,
10:33ma anche per i ragazzi, i professori, eccetera.
10:37Per chi comunque vuole studiare anche quello che è successo.
10:40Sì, poi è facile, basta andare sul sito www.giannimina.it, scendere in fondo, c'è un form, si compila e io do la password.
10:50Prima abbiamo parlato di un giornalismo che oggi somiglia più ad una comunicazione, per quanto riguarda Cuba,
10:59spesso e volentieri, c'è un dipinto losco, fosco di quello che è il paese reale.
11:07C'è l'Associazione di Amicizia Italia Cuba che da anni tenta di raccontare Cuba per quello che è realmente.
11:15Allora ti chiedo, quanto è importante il ruolo di un'associazione come questa?
11:19E' fondamentale perché ha sempre portato avanti, ecco ad esempio, ora mi stanno dando una mano per presentare il libro di Gianni Minà in tutta Italia.
11:32Perché io da sola non potrei farcela.
11:35E mi piace pensare a questa rete solidale, che è un po' come, sai che cosa? La rete dei numeri pari, non so se tu la conosci.
11:43Ecco, vedi? A proposito di informazione.
11:47Tu sai che in Italia ci sono tantissimi movimenti popolari, di base, locali, eccetera.
11:54E c'è questa rete dei numeri pari che ha riunito più di 700 sigle per portare avanti una politica comune.
12:02Che non è una politica partitica, ma è un nuovo linguaggio portato avanti dai poveri.
12:09Che non avendo più un leader di riferimento legati all'ideologia o ai partiti, loro hanno trovato come referente, come linguaggio comune, gli altri movimenti popolari.
12:33Quindi il povero che parla con l'altro povero per trovare un collegamento comune.
12:39In questo alveo c'è anche l'Associazione di Amicizia Italia Cuba.
12:44Che è, ripeto, fondamentale perché ha sempre portato avanti questa lotta per distruggere una certa narrazione equivocata riguardo a Cuba.
13:00Come dicevo prima, per il nostro sistema occidentale è una dittatura.
13:05Ma in realtà, a proposito dei numeri, a settembre hanno cambiato il diritto di famiglia.
13:14L'hanno fatto con più di 80 mila riunioni in due anni.
13:17Voglio dire, 80 mila riunioni di base dove ogni gruppo portava un'istanza.
13:24Che poi tutte le istanze sono state studiate, revisionate, scelte fino ad un documento comune.
13:34Mi piace ricordare che questa legge, questa legge del nuovo diritto di famiglia cubano, inizia con ogni individuo ha il diritto ad essere felice.
13:48Quindi loro concepiscono ogni tipo di famiglia, ad esempio.
13:52Che ti posso dire, la gravidanza solidale, più diritti agli anziani, ai minori, eccetera.
14:01Noi qui siamo molto ma molto lontani da questo.
14:05Grazie.

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