Latina: "dalla Palude al Novantesimo", s'intitola così il bel documentario di Flavio Cammerano che racconta i primi novanta anni della storia del capoluogo pontino.
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00:00:00Benvenuti qui su Polis, il racconto dei territori, oggi presentiamo il primo di una serie di
00:00:17documentari intitolata I custodi del tempo dedicato all'area Pontina, in questo caso
00:00:27specifico alla storia di Latina, lo facciamo insieme al suo autore Flavio Cammerano a cui
00:00:35do subito il benvenuto, una serie che racconta vari aspetti di quei territori, Flavio. Sì,
00:00:44buonasera, questo documentario è stato realizzato in particolare in occasione dei 90 anni della
00:00:54città di Latina, quindi nel 2022 Latina compieva esattamente 90 anni, quindi con l'occasione
00:01:01abbiamo voluto fare un regalo alla città facendo un documentario in cui raccontasse la storia che
00:01:10partiva dalla palude del suo territorio, quindi fino al giorno d'oggi sostanzialmente, quindi
00:01:16valido anche per i prossimi 100 anni magari. Allora io farei subito parlare le immagini,
00:01:23andrei a vedere questo documentario che si intitola per l'appunto Dalla palude al novantesimo.
00:01:46Siamo arrivati, questa è Latina. Ok, ci vediamo qui fra due ore. Sì.
00:02:16In principio ero solo acqua e fango. Sono sorta a fecondare con la vita le paludi
00:02:46dell'Agro Pontino, là dove prima dominava la morte. Sono nata con il nome di Littoria e inaugurata
00:02:56il 18 dicembre 1932. Attorno a me c'erano solo terre inospitali e malaria.
00:03:16Sono una delle città più giovani d'Italia. Nel
00:03:461934 sono stata insignita del titolo di capoluogo di provincia. Nel 1944 mi hanno
00:03:54ribattezzato Latinia. Dal 7 giugno 1945 mi chiamo Latina. Sono situata nel cuore della
00:04:06pianura Pontina, un territorio in larga parte pianeggiante che include i cosiddetti borghi
00:04:12di fondazione, centri agricoli costruiti durante la bonifica delle paludi, spesso a partire da
00:04:20nuclei già esistenti dall'epoca antica. Grazie alla varietà degli stili che mi caratterizzano,
00:04:28ancora oggi sono considerata un laboratorio di architettura. Nelle mie strade e tra i miei
00:04:34edifici riecheggiano i nomi di Oriolo Frezzotti, Marcello Piacentini, Duilio Cambellotti, Angelo
00:04:43Mazzoni.
00:05:13Iniziamo insieme il nostro viaggio alla scoperta della città di Latina passando
00:05:38dal primo progetto di Vittoria, Piazza del Quadrato. Essa simboleggia il passaggio da
00:05:42bordo rurale a città moderna e lo sottolineano le sapie d'ecostici, overa del giusto Caldano,
00:05:47che raffigurano segni agricoli. Al centro della piazza, La Fontana, opera di Pasquale Rizzoli,
00:05:54raffigura una palude che viene liberata dalle acque. Infine la sede dell'ex opera nazionale
00:06:31La prima cosa che si fa in una città è prendere un buon caffè. Mi hanno detto che qui siamo a uno
00:06:37dei bar storici di Latina, o Littoria come qualcuno la chiamava. Mi puoi raccontare qualcosa?
00:06:43Di questo bar diciamo quasi una appartenenza genetica, perché il mio nonno Luigi lavorava
00:06:53qui. Ha lavorato qui subito dall'inizio, proprio all'apertura nel 1932. È partito da Salerno
00:07:00perché rimasso senza lavoro in quanto al ristorante dove lui prestava servizio di
00:07:05cameriere. Prese fuoco, rimase senza lavoro, seppe di questa Littoria e voglia approfittare di
00:07:12questa opportunità. Arrivò veramente con la fatidica valigia in un pezzo di cartone,
00:07:17comunque parafrasato, di cartone. Dormì addirittura, qui c'è un portone qui accanto
00:07:25dove appunto lui dormiva sotto le scale. Alla volta erano le scale per andare su a casa di
00:07:30poeta dei proprietari del bar che avevano anche loro saputo di Littoria ed erano venuti qui ad
00:07:38aprire questo bar. Questo sì, era il bar storico. A fianco avevamo l'albergo. Accanto avevamo
00:07:44l'albergo. Era l'albergo? L'albergo, il famoso albergo Italia, dove ne è rimasto ancora scritto
00:07:49ristorante e ancora lo identifica. E nonno lavorava anche lì, quindi faceva bar e albergo
00:07:57Italia. Quanti anni aveva quando è arrivato a Littoria? 18 anni. Giovanissimo. Era giovanissimo,
00:08:02sì sì. Quindi arriva qui con la sua valigia di cartone e cerca un'opportunità. E cosa succede
00:08:10dopo? Succede che con il fratello aprono un bar via Corridoni, dove ancora esiste questo bar,
00:08:17già Bar Mimì. Lo chiamano Bar Mimì da Domenico, che era il fratello di mio nonno, che ahimè morì
00:08:23prematuramente. E venduto quel bar, apre qui accanto ai Carabinieri, quindi ormai la sede
00:08:31storica, Piazza della Libertà, la sede che conoscono tutti quanti. Purtroppo nonno, anche
00:08:37lui morì prematuramente di un brutto male a 54 anni. Però ecco insomma, nonno diciamo che dopo
00:08:45Poeta è il secondo bar diciamo a Latina, nonché uno degli imprenditori dei locali pubblici di
00:08:53Latina. E anche tu hai? Non riuscendo come lui però diciamo ci ho provato e sì, nella mia DNA
00:09:01c'è molto del suo, quindi ho cercato nel food diciamo anche con il ristorante che ho avuto,
00:09:07con dei ristoranti che ho avuto e con il bar. Poi ripeto, quando ho avuto l'opportunità di
00:09:12partecipare a questo bando di concorso, perché questa è una concezione comunale, perché è
00:09:17patrimonio della città il Bar Poeta. Con l'amministrazione Finestra è stato dichiarato
00:09:23patrimonio della città e non ho esitato. Infatti ho lasciato il ristorante per il Bar Poeta e
00:09:30quindi ecco orgogliosamente l'ho condotto fino ad oggi, dal 2011. Questo bar sta esattamente in
00:09:39centro? Sì. Tutte le strade portano qua? Una volta sì, perché comunque la mediana finiva naturalmente
00:09:48qui e quindi mio padre mi racconta Anna Magnani che scende dalla Ferrari e Pasolini che entrano,
00:09:59si bevono un caffè e mio padre rimane affascinato da questa immagine di Anna Magnani scendendo
00:10:04da questa Ferrari, c'era un po' di vento e vedeva, non lo so se la sua immaginazione è andata
00:10:08oltre, però questo abito bianco che sventolava al vento, rimase proprio senza parole, era di
00:10:14fronte lì che stava bevendo la fontanella, sente questo rumore del motore e insomma,
00:10:20mai che se ne vedessero tante all'epoca, quindi andò lì a vedere chi fosse. Gianluca scende dalla
00:10:26macchina, questa donna bellissima, mora con questo abito bianco e insomma diciamo che passavano tutti
00:10:34da qui, quelli che dovevano dirigersi perlomeno a Sabaodia, a San Felice. Ti ha lasciato qualche
00:10:40cosa in tradizione? Mamma ha curato un particolare suo oggetto perché lui suonava il violino e purtroppo
00:10:49ahimè una copia di Stradivari, lì dentro c'è scritto Stradivari, magari, diciamo che sarebbe
00:11:00stato ancora più prezioso. E tu l'hai portato qua? Io l'ho portato qua, sì. A un giovane cosa
00:11:05consigliereste di fare? Di aiutare questa città a continuare e a farsi conoscere in tutto il
00:11:13mondo. Dico ai giovani credeteci, anche perché per fortuna pare che si stia sviluppando anche
00:11:18l'università. Sento già qualche ragazzo che mi chiede lavoro, io faccio medicina, faccio ingegneria
00:11:24quindi sono a Latina, non ho bisogno di andare a Roma, quindi ho un po' più di tempo. Il fine
00:11:29settimana se ti serve mi vengo a dare una mano. Ecco, vedo per fortuna dei ragazzi che hanno
00:11:35iniziato a studiare adesso, iniziano adesso e vogliono anche lavorare. Quindi anche da parte
00:11:40mia ho più fiducia nei giovani di questa città.
00:11:49Proseguendo il nostro viaggio alla scoperta della città di Latina incontriamo Piazza dei
00:11:57Bonificatori e l'Ufficio delle Poste progettati da Angelo Mazzoni del Grande. Nel 1934 aderirà
00:12:05al futurismo firmando il Manifesto dell'architettura aerea. La colonna con il leone bronzo è stata
00:12:11donata dalla città di Venezia.
00:12:17Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:12:24Ciao Cesare, buongiorno. Allora, che ci racconti?
00:12:30Questa nostra città spesso viene sottovalutata e invece ha una serie di
00:12:35particolarità che mi piace sempre evidenziare. Allora intanto è l'unica città di fondazione a
00:12:41non essere stata fondata da Benito Mussolini mentre tutte le altre città sono state fondate,
00:12:46inaugurate, questa... Stiamo parlando delle città di fondazione ovviamente. Poi essendo diventata
00:12:54nel tempo la città in qualche modo prediletta da Benito Mussolini che veniva qua almeno due volte
00:13:01l'anno e si muoveva la macchina propagandistica fascista, credo che questa sia una delle città in
00:13:07proporzioni più fotografate in assoluto e anche aveva avuto l'onore di avere titoli e pagine di
00:13:15giornali in una quantità veramente esponenziale. E poi è una provincia che ha avuto anche la
00:13:23particolarità durante la Seconda Guerra Mondiale di avere due fronti principali, quindi con una
00:13:28notorietà anche in quel caso molto ampia. Cioè in sostanza questa città, parlo di Vittoria ovviamente,
00:13:34pur essendo vissuta a 12 anni ha avuto una storia piccola ma straordinaria. Tra l'altro è stato il
00:13:42marchio più fortunato del fascismo, cioè nel senso...
00:13:44E' un brand quindi?
00:13:46Assolutamente sì, è un brand che ha avuto un grandissimo successo. È proprio il termine stesso
00:13:51Vittoria che ha un grandissimo successo. Alla nuova città vengono ispirate e dedicate una miriade di
00:13:59oggetti. Andiamo dalle macchine da scrivere, al ciclo stile, alla bilancia, alla lametta da barba,
00:14:09gli orologi, le porcellane, è tutta ispirata alla città perché spesso si trovano...
00:14:15Venendo dal magistrato, cioè era un maestro elementare poi fondamentalmente aveva pure pensato alla scuola.
00:14:23Assolutamente sì perché nella scuola a partire dal 33 in tutti i libri scolastici si trova un raccontino
00:14:30ispirato a Vittoria oppure la storia stessa della bonifica. Ma poi abbiamo decine di quaderni, le matite,
00:14:38le penne, cioè sostanzialmente Vittoria come prodotto ha un grandissimo successo a livello commerciale
00:14:46e soprattutto diventa un elemento fondamentale per il fascismo nella costruzione del consenso negli anni 30.
00:14:52Cos'è la cosa più vittista diciamo in questi slogan, a parte il nome naturalmente?
00:14:57Beh ma c'è di tutto, guarda, si tratta solo di scegliere.
00:15:01Io vedevo alcune cose, hai sempre detto di La Torre del Comune...
00:15:04La Torre del Comune diventa l'emblema della città e viene ripetuta, per esempio mi viene in mente un negozio di Firenze
00:15:12quindi assolutamente slegato dal territorio di Latina, un negozio di articoli militari che si chiama Vittoria
00:15:19e che nel marchio ha la Torre del Comune oppure i fazzolettini Vittoria che sulla scatola hanno la Torre del Comune di Vittoria e così via.
00:15:28Ma ripeto, a un certo punto c'è un diluvio, Vittoria diventa il marchio civile più fortunato del fascismo
00:15:34e chiaramente questo viene sostenuto dal regime perché è bene chiarire che la vicenda della bonifica pontina e della costruzione di Vittoria
00:15:43sono elementi fondamentali nella costruzione del sistema del consenso fascista.
00:15:48Certo, senti Avvocato, hai molto di questo materiale, tu sei un collessionista, ce lo porti a far vedere?
00:15:55Sì, diciamo che quello più voluminoso è a studio, quindi possiamo andare a studio quando vogliamo.
00:16:00Ci capitiamo?
00:16:01Certo.
00:16:26Il centro della città di Latina è Piazza del Popolo con il suo municipio e la sua torre
00:16:31che furono costruiti per imitare i palazzi del modicipio del Medioevo.
00:16:35Essa è alta 32 metri e permette una vista a volo di uccello sulle pianure pontine arrivando fino al mare.
00:16:41La fontana che si trova al centro di un giardino all'italiana è una sfera che fu collocata lì nel 1939.
00:16:47Essa non raffigura solo la perfezione, ma è anche una rappresentazione simbolica dell'emersione della terra dalle acque.
00:16:53Secondo una leggenda, il giorno prima dell'inaugurazione di Vittoria, Piazza del Popolo,
00:16:58che allora si chiamava Piazza del Littorio, era ancora una distesa di fango
00:17:02in cui sprofondò un canyon con il conducente ancora a bordo.
00:17:05Il conducente riuscì a mettersi in salvo, ma il gatto che si trovava con lui nell'abitacolo
00:17:09si è spostato in un'altra distezza di fango.
00:17:12Secondo la leggenda, ancora oggi si sente il miacolare del gatto intorno alla fontana.
00:17:26A proposito di questa questione, diciamo che la battezzano una città fascista,
00:17:33ma resta questa macchia, questa macchia che si chiama Piazza del Popolo,
00:17:40ma resta questa macchia di nero, chiamiamolo di nero, sulla città oppure è una diceria?
00:17:49Diciamo che Latina Vittoria ha pagato pesantemente il fatto di essere nata durante il fascismo.
00:17:57Infatti subito dopo la guerra, in qualche modo, l'impianto urbanistico,
00:18:04gli stessi edifici vengono stravolti o abbattuti perché non degni di tutela.
00:18:13A pochi passi da noi, dove siamo, c'è il Palazzo delle Poste,
00:18:18dove c'era una splendida scala che è stata abbattuta per dar luogo ad un catafalco di cemento,
00:18:25funzionale sicuramente alle poste, ma bruttissimo.
00:18:30Ma questo perché già le cose più recenti, a prescindere da quando sono state fatte,
00:18:36erano un tempo non degne di tutela, per di più fatte durante il fascismo.
00:18:42Diciamo che questa città ha pagato pesantemente questo fatto di essere nata negli anni 30.
00:18:49E tutt'oggi?
00:18:50A livello politico è sicuramente una città di centrodestra.
00:18:54Qui la democrazia cristiana, quindi in funzione anche anticommunista, aveva un feudo incredibile.
00:19:02Quando è finita la Prima Repubblica è stato dato prevalentemente il sostegno al centrodestra,
00:19:09ma a prescindere dall'aspetto politico, in realtà in questa città,
00:19:14dovunque ti giri, sotto il profilo squisitamente storico,
00:19:18i segni della nascita in quel periodo sono dappertutto.
00:19:23Dai tombini che ancora hanno la scritta Littoria e il fascio Littorio,
00:19:29agli edifici dove si vedono fasci o aguile, benché scalpellati,
00:19:35si vede benissimo gli emblemi che portavano.
00:19:39Ma dico ancora di più, questa città ha due particolarità sotto questo punto di vista.
00:19:44Nella seconda metà degli anni 20 e negli anni 30, tutte le città d'Italia
00:19:50concessero la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini,
00:19:53dai piccoli paesi alle metropoli, alle città più importanti.
00:19:57La particolarità a Latina è che la delibera numero 1 del Comune di Littoria
00:20:04è la concessione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini,
00:20:08la particolarità è che il primo atto amministrativo di questa città
00:20:11è stata la concessione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
00:20:15Mentre la delibera numero 2, ovviamente la città era appena stata costituita
00:20:20e c'era da individuare tutto, tra cui i colori per esempio della città.
00:20:25La delibera numero 2 individua i colori della città e recita testualmente
00:20:30per il drappo il colore nero per ricordare che la città è stata creata dal regime fascista
00:20:35e l'azzurro è quello dei combattenti di Casa Savoia,
00:20:38perché il re all'epoca era il capo dell'esercito e quindi il colore della dinastia,
00:20:44l'azzurro era anche il colore dell'esercito, tant'è che ancora oggi
00:20:47gli ufficiali sull'uniforme portano la fascia azzurra e così il colore degli ex combattenti
00:20:53era l'azzurro, quindi Latina nei suoi colori porta il nero del passato regime
00:21:00e l'azzurro dell'ex casa regnante, però al di là di tutto questo,
00:21:07questa città è nata in quel periodo, a mio avviso andrebbe valorizzata
00:21:12per quell'atto di nascita, in Italia dovunque le città anche a scopo turistico
00:21:17sfruttano la propria storia, la nostra città affonda le radici a cominciare dagli anni 30,
00:21:23non vedo perché non dovremmo sfruttare anche noi quella storia, non solo demonizzarla.
00:21:32Come si è trasformata l'Ittoria in Latina?
00:21:35Io penso questo, che così come è sbagliato cancellare quel periodo della fondazione
00:21:44o liquidarlo semplicemente criticando tutto e tutto, è sbagliato anche semplicemente esaltarlo,
00:21:53per me non c'è una contrapposizione tra l'Ittoria e Latina,
00:21:56l'Ittoria e Latina sono la stessa città con due nomi, ma sono la stessa città,
00:22:01nel giro di 90 anni questa città è passata da 0 a 130 mila abitanti,
00:22:06è evidente che per creare un'identità comune, tradizioni, occorre il tempo,
00:22:12io preferisco invece pensare ad un altro aspetto, che è quello che mi piace di più,
00:22:17come tutte le città di provincia quando sei piccolo le persone se ne vogliono andare,
00:22:22col tempo invece apprezzi tante cose, allora io guardando la storia di questa città
00:22:27penso che la cosa più bella sia il fatto che noi siamo la rappresentazione esatta del popolo italiano,
00:22:34questa città come nasce? Nasce con il lavoro di tantissime persone di tutta Italia,
00:22:40che vengono qui a lavorare, non sono i coloni, sono i bonificatori,
00:22:45alcuni di quelli poi diventeranno anche colonno, poi vengono date le terre non gratis,
00:22:50ma devono lavorarle, devono pagarle a chi?
00:22:53A chi aveva combattuto nella prima guerra mondiale,
00:22:56l'unica guerra dove gli italiani stavano tutti dalla stessa parte,
00:22:59e vengono da tante parti, non solo dal nord, la gran parte vengono dal nord,
00:23:04ma vengono anche dai Ponti Lepini, dopo la guerra ospita sfollati,
00:23:09e ospita gli italiani cacciati dall'Istria, da Fiume, da Zara,
00:23:15che perdono tutto per il diritto di rimanere italiani,
00:23:20la Latina è una delle città che lì ospita, e fanno parte del nostro tessuto sociale più antico,
00:23:25questa città diventa ospitale per tutti, non soltanto per gli italiani,
00:23:29qui troviamo calabresi, siciliani, tutto il sud è rappresentato,
00:23:35ma è rappresentato anche in gran parte del nord, diventa terra per i polacchi,
00:23:40ci sono famiglie polacche che erano ospitate al campo profughi,
00:23:44ecco, proprio quell'area lì, secondo me, dovrebbe diventare il simbolo della nostra città,
00:23:51quello nasce come caserma dell'82° reggimento,
00:23:56i soldati che poi saranno spediti in Russia e massacrati in Russia,
00:24:00poi dopo la guerra diventa un campo di accoglienza per gli sfollati sinistrati dai bombardamenti e dalla guerra,
00:24:07e per i giuliano dalmati cacciati dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia,
00:24:13poi diventa il campo Rossilonghi per i profughi dell'Est con la rivolta d'Ungheria,
00:24:20arrivano gli ungeresi, i polacchi etc.,
00:24:23poi diventa il comando dei vigili urbani, una parte perlomeno di quell'area,
00:24:28e oggi è l'università, io credo che in questo ci sia la parte più positiva di questo territorio,
00:24:36e credo che questo dovrebbe diventare patrimonio di tutti,
00:24:40perché serve conoscere la storia, non ad esaltare figure del passato,
00:24:45quello fa parte del nostro modo singolo di vedere la storia,
00:24:49ma non bisogna eliminare la nascita di questa città perché nasce in un periodo storico che non ti piace,
00:24:57un popolo serio assume su di sé l'intera storia, con le pagine belle e quelle brutte,
00:25:04non sceglie che cosa ricordare e quando ricordarlo,
00:25:07ma assume su di sé l'intera storia quello che alla Dina per esempio non è avvenuto,
00:25:13allora l'auspicio è quello di creare a partire dalla storia un'identità comune
00:25:20e prendendo come esempio le parti migliori,
00:25:23quella del ex campo profughi secondo me è la cosa migliore di questa città.
00:25:37Piazza della Libertà
00:25:55Continuando il nostro viaggio alla scoperta di Latina,
00:25:57incontriamo Piazza della Libertà e il Palazzo del Governo,
00:26:00dove ci sono iscrizioni di Plinio il Grande e di Mussolini.
00:26:04E' possibile incontrare stemmi, sculture allegoriche
00:26:07e un freggio in marmo verde di Francesco Barbieri.
00:26:13All'interno del palazzo, nella sala della consulta,
00:26:15è conservato ancora oggi il ciclo pittorico di Cambellotti,
00:26:18la conquista della terra.
00:26:22La fontana, due vasche sovrapposte, riceve l'acqua da dei fasci di spighe di grano.
00:26:27Essa fu progettata dall'architetto Frezzotti e donata alla città nel 1933,
00:26:32dalle città di Vasto e Asti.
00:26:46Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:26:58Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:27:04Questa città, a livello architettonico, come la possiamo definire?
00:27:09E' una domanda che ogni volta ritorna,
00:27:11da qualche parte all'ingresso della città.
00:27:13C'era scritto, Latina, città razionalista.
00:27:15Però questa storia della città razionalista, non so chi se l'ha inventata,
00:27:19perché se noi andiamo a guardare gli edifici,
00:27:21intanto il razionalismo non era la monumentalità dell'architettura.
00:27:24Se noi guardiamo l'ingresso della città universitaria,
00:27:28che ha gli stessi elementi così trabeati, queste colonne,
00:27:32quello non è il razionalismo,
00:27:34è un legame verso l'architettura antica, la monumentalità.
00:27:40Quindi quando noi vediamo un edificio che non ha decorazioni,
00:27:43però è gigantesco rispetto alla figura umana,
00:27:46quello non possiamo chiamarlo razionalismo.
00:27:48Razionale vuol dire scorporare tutto da quello che è inutile
00:27:53o non serve alla funzione,
00:27:55perché razionalismo e funzionalismo a volte sono molto collegati
00:27:59e quindi quando noi guardiamo l'intendenza di finanza,
00:28:02che ha la doppia altezza,
00:28:04per questo la dobbiamo chiamare razionalista, non c'entra niente.
00:28:08Cosa invece dobbiamo chiamare?
00:28:10È una città del Novecento dove c'è una contaminazione, per esempio, di stili.
00:28:14Il primo nucleo è sicuramente una città vernacolare,
00:28:19diciamo che l'abbiamo detta rurale,
00:28:21l'abbiamo detta legata al barocchetto romano,
00:28:24a quel momento di semplificazione dell'architettura.
00:28:28Mentre tutta l'altra parte, Piazza della Libertà,
00:28:31la Banca d'Italia, l'imponenza,
00:28:34probabilmente non appartiene al razionalismo.
00:28:37Cosa che invece in quegli edifici del Palazzo del Governo,
00:28:41dove ci stanno, a parte le statue,
00:28:44i portali, quelli così enfatici,
00:28:47che dovevano, in qualche maniera,
00:28:49trasmettere questo senso di potenza del regime in quel momento,
00:28:53quindi non possiamo assolutamente chiamarli razionali.
00:29:03Volevo parlare soltanto dei borghi che nascono in un certo modo, giustamente,
00:29:07questi satelliti, come erano ideati?
00:29:10Praticamente ci sono delle planimetrie sui libri della Banalazione dei Combattenti,
00:29:14dove si vede che il punto più piccolo è il potere.
00:29:17Poi, per esempio, i poteri facevano capo attraverso
00:29:20l'organizzazione a questo borgo.
00:29:24Cioè il borgo dove c'era il punto di riferimento
00:29:27non solamente alla Chiesa, ma anche all'ufficio postale o a qualche altra cosa,
00:29:31ma c'era anche il punto dove c'era il magazzino di raccolta
00:29:36o di smestamento degli strumenti che servivano ai contadini stessi.
00:29:42Quindi c'era un primo nucleo.
00:29:44Poi tutti questi nuclei, attraverso una maglia sempre ridicolare,
00:29:47vengono realizzati al centro della città,
00:29:50dove adesso abbiamo la facoltà di medicina.
00:29:54Quello era il punto in cui c'erano i magazzini dove si raccoglievano il grano,
00:30:00dove c'erano, per esempio, nella parte dove adesso c'è il parcheggio,
00:30:04nella parte retro, c'erano tutte quante le macchine che servivano
00:30:08per svolgere i lavori più onerosi.
00:30:11Per esempio, non so, la mietitura quando avveniva nei campi,
00:30:14poi c'erano le macchine che non è che ogni contadino
00:30:17aveva le macchine quelle importanti, stavano all'interno di questo magazzino.
00:30:21Quindi venivano poi portate lì per poter lavorare nella zona.
00:30:25Questa cosa era un po' piramidale, cioè dai poteri al borgo
00:30:29e dal borgo praticamente al centro più importante che era la città.
00:30:32Questa cosa poi man mano viene in qualche maniera interrotta.
00:30:36Veniva dato una dotazione di strumenti al contadino
00:30:41che sul registro che loro avevano venivano segnati.
00:30:45Cioè si erano dato tre zappe e poi insomma loro
00:30:48dovevano ricontare che c'erano tre zappe,
00:30:50non ne potevano avere due perché una se l'erano venduta.
00:30:53Quando invece vengono liberalizzati, nel 1941 gli vengono assegnati i poteri
00:30:57e loro poi fanno il conto suo.
00:30:59Ci sono dei racconti in cui praticamente
00:31:01quando bisognava fare la raccolta del grano,
00:31:04che bisognava comunque distrarre l'operatore dell'Opera Nazionale Combattente
00:31:09perché loro riuscivano a portarsi via qualche sacchetto in più di grano
00:31:14perché poi alla fine quello che loro raccoglievano
00:31:16dovevano in qualche maniera dividerlo con l'Opera Nazionale Combattente.
00:31:20Cioè loro erano il braccio dell'Opera Nazionale Combattente.
00:31:26Quando questa città si trasforma da rurale a capoluogo di provincia
00:31:32è perché soprattutto questa città che poi nel 1932 viene inaugurata,
00:31:37quindi il 18 dicembre, città rurale sempre.
00:31:41Però poi che succede?
00:31:43Che questo è una vetrina molto importante per il governo
00:31:46perché molti, specialmente anche la stampa estera,
00:31:49ne trova oltre alla bontà della costruzione di questo borgo rurale
00:31:54anche il fatto della velocità.
00:31:56Quindi si collega con il discorso del governo
00:31:59che riesce a fare questi miracoli,
00:32:01cosa che nel passato nessuno aveva mai fatto.
00:32:05E lì il passo è breve perché allora si comincia,
00:32:08da quando viene inaugurata la città, o meglio il borgo rurale,
00:32:12si passa già a individuare altri centri
00:32:15che diventa quasi una contraddizione rispetto alle premesse precedenti.
00:32:19Non bisogna fare nessun centro, nessuna cosa,
00:32:21poi immediatamente si passa a Sabautia, poi i Pontini, eccetera.
00:32:26E quindi allora in questo momento viene individuata
00:32:29il borgo rurale di Vittoria che deve diventare provincia
00:32:32perché sulle cronache di tutti quanti i giornali
00:32:35era diventata una cosa molto favorevole
00:32:39all'amministrazione, ma anche al partito, al governo.
00:32:42La parte poi fondamentale, secondo me,
00:32:45è che a un certo momento tutti questi edifici,
00:32:48pochi edifici che c'erano,
00:32:50in questa maglia stradale così ampia,
00:32:53diciamo quasi si disperdevano.
00:32:55Allora c'è la necessità, e da questo punto di vista interviene il governo,
00:32:59di sollecitare gli enti, quindi sia l'Incis che l'Ina,
00:33:04a operare all'interno della città.
00:33:08E il comune di Latina, che era diventato comune,
00:33:11offre a questi enti la possibilità di uno sconto sul prezzo del terreno.
00:33:17E quindi noi abbiamo 9 lotti dell'Incis
00:33:24che vengono realizzati,
00:33:26e poi tutti gli edifici dell'Ina,
00:33:28che anche loro contribuiscono alla quinta di Piazza della Libertà,
00:33:33senza quegli edifici lì, con tutti gli edifici intorno che sono enormi.
00:33:37Cioè senza quelli la città era irriconoscibile,
00:33:40non aveva quella consistenza.
00:33:42Un po' perché una volta che diventa provincia
00:33:45bisognava metterci delle funzioni,
00:33:47ma servono anche, come possiamo dire,
00:33:49delle persone che poi devono non solo abitare,
00:33:52ma far funzionare il meccanismo.
00:33:54L'Incis aveva una struttura organizzativa molto complessa
00:33:57che prevedeva proprio per far, tra virgolette,
00:34:02star bene gli impiegati, realizzare delle costruzioni
00:34:05che potessero dare alloggio funzionale a queste persone
00:34:09che venivano a lavorare in posti, chiaramente,
00:34:12un po' sperduti, diciamoci la verità.
00:34:15Gente che forse aveva vinto il concorso in altre città
00:34:18e viene spostato a Littoria.
00:34:21Non dico se erano contenti,
00:34:23ma comunque era sicuramente un'avventura.
00:34:51Il parco della città di Latina sono i Giardinetti.
00:34:53Fino al 2017 erano dedicati a Arnaldo Mussolini.
00:34:56Attualmente sono intitolati a Giovanni Falcone
00:34:59e Paolo Borsellino.
00:35:01Il centro del parco è un monumento ai caduti,
00:35:04un monolito alto 15 metri che nel 1959
00:35:07fu posato sopra un'ara fontana
00:35:09progettata sempre dall'architetto Frezzotti.
00:35:21Benvenuti nel mio museo,
00:35:23realizzato da me e mio figlio Luigi.
00:35:28Io penso che la voglia di collezionare è innata in me,
00:35:32perché praticamente io da ragazzino
00:35:35collezionavo le schegge delle bombe,
00:35:38praticamente tutte le schegge delle bombe
00:35:41che ho collezionato da ragazzino.
00:35:44Io ho collezionato le schegge delle bombe
00:35:47praticamente quando bombardavano,
00:35:50finiti i bombardamenti, io raccattavo le schegge.
00:35:53Poi mi ero fatto il mio tesorino
00:35:55sotto un albero di olive, mezza le radiche
00:35:58e qualche schegge ce l'ho ancora oggi.
00:36:01E poi dopo la guerra
00:36:03prendevo i discendenti dell'acqua
00:36:06e mi vendevo quello che raccattava il ferrovecchio
00:36:09e lì praticamente mi dava qualche centesimo
00:36:13e con questi soldi io ci collezionavo monete
00:36:16ci collezionavo francobolli.
00:36:19Poi piano piano ho collezionato armi,
00:36:22ho collezionato moto, macchine.
00:36:25Nel 1956 abbiamo aperto questa officina
00:36:29con mio cugino davanti al distretto.
00:36:32Il lavoro ne avevamo tanto da far spavento.
00:36:36A Latina si lavorava molto con l'agricoltura,
00:36:39con il trattore
00:36:41e quando d'inverno si ferma il trattore
00:36:44si fermava tutto.
00:36:46E' successo che nel 1959
00:36:49è venuto a mancare del lavoro d'inverno
00:36:52e la mia cugina ha pensato di emigrare in Sudafrica.
00:36:55E poi dopo tre mesi, circa tre mesi
00:36:59l'ho raggiunto anch'io con mia moglie.
00:37:05In questo museo, tra le tanti oggetti che ci sono
00:37:08c'è una derde col sidegar
00:37:12La derda è targata 376 Littoria
00:37:17376 vuol dire che c'erano 376 mezzi che si muovevano.
00:37:23Il primo proprietario l'acquistò per 5.000 lire.
00:37:27Fatto curioso, ogni tanto veniva lì in officina
00:37:30e mi metteva in mano 5.000 lire e diceva
00:37:33mi ridai la moto.
00:37:37La mia macchina preferita, perché io adesso
00:37:40posso dire che ne ho 20 di macchina
00:37:43però la preferita, il fiore all'occhiello è
00:37:46Maria Lidia, così l'ho chiamata.
00:37:49Maria Lidia è una Fiat 1500 Pininfarina
00:37:53disegnata da Mario Dioelli di Beaumont.
00:37:56La macchina è stata costruita in un unico esemplare al mondo
00:37:59e fu regalata dalle maestranze Pininfarina a Benito Mussolini
00:38:04che poi dopo la intestò al figlio Bruno
00:38:08quello che è morto nell'incidente aeroeppisa nel 1941.
00:38:12La mia macchina io l'ho acquistata
00:38:15ma non sono nel primo, nel secondo, neanche il terzo proprietario
00:38:19sono addirittura il sesto o settimo.
00:38:22Chi l'aveva era uno che stava a Campoverde
00:38:26un certo Paolo Santori.
00:38:29Paolo mi racconta che il padre con questa macchina ci ha fatto di tutto
00:38:33ci andava a caccia e ci portava i cani
00:38:36e ci andava a caccia qui nell'Agro Montini.
00:38:39Poi ci portava le suore, ci portava il prede
00:38:44a dare l'estrema unzione a uno che era morto
00:38:47e ci portava le partorienti, una doveva partorire
00:38:50a Campoverde o a Campo di Carne dove stava Paolo
00:38:54nei dintorni, non è che c'era nelle vicinanze qualche ospedale.
00:39:00Allora lui caricava queste partorienti e le portava a partorire la latina
00:39:05perciò dentro la macchina mia c'è partorito anche qualche bella signora.
00:39:36Piazza di S.Marco
00:39:56Nelle vicinanze incontriamo la chiesa di San Marco
00:40:00dove nel campanile è custodita ancora oggi la copia della Madonnina del Duomo di Milano.
00:40:06Essa fu donata nel 1933 dall'Automobile Club di Milano.
00:40:11Nella stessa piazza è possibile incontrare il museo dedicato a Giulio Cambellotti, l'ex ONV.
00:40:30Architetto, che cos'è la Casa dell'Architettura e che cosa rappresenta?
00:40:42I materiali che vediamo alle mie spalle in realtà sono parte dei documenti che la Casa dell'Architettura
00:40:48raccoglie dall'anno della sua fondazione, il 2 giugno del 1998.
00:40:54È un istituto di cultura che ha come obiettivo quello di descrivere la storia della città
00:41:01raccogliendo tutte le fonti archivistiche di due progettisti la cui opera sostanzialmente
00:41:07è stata realizzata in latino.
00:41:09La somma di questi archivi ci consente e ci ha consentito da un lato una lettura più
00:41:15consapevole della città, nel senso che alcune vicende sostanzialmente circoscritte all'anno
00:41:21della sua fondazione da un unico architetto, Frezzotti, cominciano ad essere dipanate in
00:41:26una serie di vicende molto più complesse che rendono questa città non più un semplice
00:41:32borgo rurale come le intenzioni dell'origine, ma a passi lenti la città che è quella che
00:41:38sta sotto i nostri occhi, ovvio oggi una città di più di 100.000 abitanti.
00:41:43Questo percorso non è stato sempre un percorso lineare, d'altro canto non poteva esserlo,
00:41:48viste le vicende e il periodo di cui si trattava, ma ci fornisce delle indicazioni abbastanza
00:41:54utili, specialmente per quanto riguarda il reperimento di tutta una serie di progetti
00:42:00e non pochi per una città molto giovane che non hanno avuto mai una realizzazione.
00:42:05Il fatto che siano progetti non realizzati ma impensati ci restituiscono il tentativo
00:42:11di raccontare una città diversa da quella che abitualmente siamo abituati a riscontrare
00:42:16nelle varie pubblicazioni, nelle mostre del cinquantenario, se questa città sempre è
00:42:21soltanto circoscritta a un borgo rurale, cosa non possibile per una città di 200.000 abitanti.
00:42:28Quest'operazione avviene attraverso la raccolta dei documenti archivistici, in nostro caso
00:42:35la Casa Architettura detiene un patrimonio archivistico di oltre 100 metri lineari di
00:42:41documenti, diciamo come veda la cittadinanza e da dove chiunque persona potesse fare richiesta,
00:42:46ma alla raccolta dei documenti che potrebbe fare un qualunque ente di conservazione dell'archivio
00:42:52di Stato o altro, fa seguito la ricerca per cui i documenti non solo vengono raccolti ma
00:42:58vengono anche studiati, interpretati e come nel caso di questa multa restituiti alla città
00:43:04in forma più comprensibile per cui tutti possono rendersi conto delle vicende che hanno
00:43:09legato la costruzione di questa città.
00:43:11Musica
00:43:36Proseguendo con il nostro viaggio incontriamo Palazzo M, l'ex Casa del Fascio
00:43:40che insieme all'ex Caserma Gil facevano parte del Foro Mussolini che è rimasto incompiuto.
00:43:47La torre che si trovava al centro della piazza andò distrutta durante la guerra.
00:43:52La parte terminale di essa formava un'aquila imponente.
00:43:55Musica
00:44:26Siamo in un edificio storico, qui hai passato la tua infanzia, puoi raccontarmi qualcosa
00:44:35di questo palazzo, della tua gioventù?
00:44:40Il palazzo data 1934, quindi due anni dopo Latina, era praticamente il palazzo dell'allora
00:44:53INFPS, Istituto Nazionale Fascista e Previdenza Sociale.
00:44:59Mio padre era uno degli impiegati e quindi gli inquilini, nella quasi totalità, erano
00:45:07gli impiegati dell'ufficio, ai quali di diritto aspettavano l'appartamento.
00:45:14Io ho vissuto qui fin da bambino e continuo ad esserci.
00:45:19Io ormai sono un aspirante ottoagenaro, quindi sono un po' di anni.
00:45:24E' un palazzo che effettivamente ha una sua bella storia, soprattutto per le persone
00:45:32che vi hanno abitate.
00:45:35Primo, fra tutti, mi piace ricordare Antonio Pennacchi.
00:45:39Abitava qui con le sorelle e un altro, oggi vecchio, avvocato, che era Sergio Iucci.
00:45:48Diciamo che in tre eravamo un po' i discoli del palazzo, perché poi questo palazzo, oltre
00:45:55al cortile, ha il terrazzone che praticamente è il perimetro dell'acubatura, dell'edificio.
00:46:04E quindi noi discoli di allora, tra il cortile e il terrazzone, ne combinavamo un po'.
00:46:13In questo palazzo ci sono i terrazzini, no?
00:46:16E noi dai terrazzini comunicavamo, ci parlavamo, eccetera.
00:46:20A me piace questo fatto e ancora proviamo il piacere, come allora, di parlarci dai terrazzini.
00:46:28Ancora persiste questa abitudine, che io la trovo molto bella, dal punto di vista amicale,
00:46:37sociale, no?
00:46:38È qualche cosa che purtroppo poi si è persa, no?
00:46:44Qualcosa di positivo che secondo te ha questa città e che si può potenziare.
00:46:49È una città senza punto, ma questo significa quindi in evoluzione.
00:46:57È una città che ancora, diciamo, palpita, e qui non vorrei essere frainteso, con un
00:47:10polmone rivolto al passato, in senso positivo.
00:47:15E adesso non facciamo perdere fascismo o non fascismo, non è quello che io dico, ma un
00:47:22passato in cui alla città governanti o governatori più o meno idonei avevano un'affezione alla
00:47:36città.
00:47:37È importante per chi governa una città o una scuola conoscere bene la topografia, quella
00:47:46reale e anche quella ideale.
00:47:53Eccoci davanti lo Stadio Comunale Francioni, con la piscina e il palazzetto dello sport,
00:47:59dove è posto il monumento del Fair Play.
00:48:01Il monumento è stato pensato in occasione dei 60 anni dal Penetro International Club
00:48:05Latina, realizzato dall'architetto Massimo Marini.
00:48:08Latina è una città giovane, ma legata a una città che è una città che è una città
00:48:13che è una città che è una città che è una città che è una città che è una città
00:48:17che è una città che è una città che è una città che è una città che è una città
00:48:21che è una città che è una città giovane, ma legata al mondo dello sport sin dalle proprie origini.
00:48:41Paolo, qui siamo in un posto storico, un circolo cittadino e tu sei stato allenatore di basket.
00:48:49mi qualcosa dello sport a Latina? Lo sport è sempre stato un elemento
00:48:54determinante per la crescita, un forte elemento di inclusione e di aggregazione.
00:49:02Qui lo sport nasce inizialmente come un momento di svago, di relax,
00:49:07specialmente del fine settimana, perché chiaramente lavorando 5-6 giorni,
00:49:12la domenica era giorno dedicato alla messa, alla festa parocchiale, allo sport.
00:49:18Chiaramente l'influenza dei Veneti, dei Ferraresi, dei Friulani è stata
00:49:23determinante per determinate discipline che poi hanno preso piede quasi
00:49:28all'inizio della città di Vittoria e anche delle zone limitope.
00:49:35Parliamo del box, soprattutto le bocce, che nel nord Italia erano uno sport molto
00:49:40molto frequentato e anche adesso il ciclismo, il calcio, lo sport nazionale,
00:49:46atletica leggera sotto forma di corsa campestre, quindi c'è stato questo
00:49:51sviluppo anche abbastanza repentino dello sport.
00:49:56Ricordiamo ad esempio il campionato 1937, campionato italiano di ciclismo, vinto da
00:50:02Gino Bartari a Latina, con una folla impressionante a vedere Bartari, che
00:50:07soprattutto tutti sappiamo chi è, e quindi si è cominciato anche con grossi
00:50:11personaggi che hanno partecipato a queste competizioni a livello nazionale
00:50:16e internazionale. Dobbiamo parlare dei primi impianti che
00:50:20sono sorti a Vittoria. La prima palestra è stata quella che tutti conoscono come
00:50:26Opera a Balilla in piazza San Marco, allora era piazza Savoia. All'Opera a
00:50:30Balilla i professori di dedocazione fisica svolgevano le lezioni mattutine
00:50:35come anche a Palazzo M, c'era una palestra specialmente per il magistrate
00:50:40a livello prettamente femminile. Fu creato lo stadio che adesso è intestata
00:50:46Domenico Francioni, dove poi si sono svolti tutti gli incontri della Latina
00:50:51calcio che attraverso varie vicissi studi è arrivato anche in serie bici e anche a
00:50:57spiorare la serie alla massima serie. Un ruolo fondamentale nella crescita dei
00:51:02giovani di Latina lo hanno avuto i salesiani. All'Oratorio Don Bosco avevano
00:51:07la possibilità di praticare lo sport tantissimi giovani perché Don Torello,
00:51:13il primo parroco della città, teneva molto all'evoluzione dei giovanissimi e
00:51:17quindi furono creati degli impianti calcio, pallacanestro, pallavolo, mosce e
00:51:22l'Oratorio è stato fondamentale come momento di aggregazione. Boom dell'atletica
00:51:28leggera, salto di qualità con la costruzione del cosiddetto Campo Cogni,
00:51:33lì lo possiamo definire la fabbrica dei campioni.
00:51:39Il campo profughi era frequentato principalmente all'inizio da cecoslovacchi e
00:51:45ungheresi. Fu costituita una squadra chiamata Campo Profughi di calcio che
00:51:51partecipava al campionato provinciale di terza categoria ma non erano solo
00:51:56giocatori del campo profughi, c'erano anche dei giocatori pontini insieme e
00:52:03l'allenatore era Fregnani che prima giocò, poi quando andava avanti i colghianni,
00:52:09l'allenatore di questa squadra, quindi questo era un momento importante. Una
00:52:14squadra proprio denominata presso la federazione italiana gioco calcio Campo
00:52:19Profughi e giocava proprio vicino il tribunale.
00:52:23Latina esce fuori una città dell'accoglienza, esce fuori una città che
00:52:28guarda le persone più piccole, dai bambini ma anche ai portatori di
00:52:33handicap. Un fiore all'occhiello per la nostra
00:52:36città la presenza di diversamente abili che praticano lo sport.
00:52:44Nel 64 Latina ha conquistato la prima medaglia con Maurizia, l'esempio di
00:52:49Tokyo, nel lancio del giavellotto in carrozzina. A Latina ci sono almeno cinque
00:52:55società che svolgono attività di grande prestigio per diversamente abili che poi
00:53:01partecipano a gare e si confrontano anche a livello internazionale. Le famiglie
00:53:07seguono questi figli a costo di grandi sacrifici e soprattutto abbiamo dei
00:53:13tecnici veramente preparati.
00:53:23Non molto distante dal centro troviamo quello che oramai è diventato uno dei
00:53:28simboli della città di Latina, il Monumento dell'Aviatore, realizzato
00:53:36grazie alla tenacia dell'ideatore, il generale Euro Rossi, ex comandante
00:53:40dell'aeroporto militare di Latina Scala, Enrico Comani.
00:53:47Il monumento consolida il connubio antico tra la terra pontina e il mondo
00:53:51aeronautico.
00:54:21Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:54:51Una dei fiori all'occhiello di Latina è l'aeroporto, l'aeroporto Comani, ci puoi
00:55:03raccontare un po' di storia e le funzioni che ha avuto? L'aeroporto nasce nei
00:55:08primi anni 30, all'epoca ovviamente si chiamava Littoria, Aeroporto Littoria, la
00:55:13prima scuola che nacque qui in questo aeroporto fu la scuola di volo senza
00:55:19visibilità, una scuola nata appositamente per addestrare i piloti
00:55:22dell'allora Reggio Aeronautica in condizioni di bassa visibilità dato da
00:55:29condizioni meteoverse e da attività anche in notturna, che è una peculiarità
00:55:35della Forza Armata insomma tuttora in cui i piloti militari si addestrano anche
00:55:41attualmente. Questa scuola nacque prima a Ciampino, trasferitasi poi nel 38 qui a
00:55:47Latina. Ovviamente fu voluto dal capitano Enrico Comani, in cui è intitolato poi
00:55:54l'aeroporto, che prese la medaglia d'oro al valore aeronautico per l'impresa
00:55:59effettuata proprio da lui nel 37 per la trasvolata dalla Spagna all'America,
00:56:04in Brasile. Sfortunatamente morì l'anno successivo da rientro proprio
00:56:10dall'America. L'aeroporto rimase aperto fino ai primi anni 40 durante la seconda
00:56:17guerra mondiale, fu temporaneamente chiusa la scuola per dare la
00:56:21possibilità a aeroplani degli alleati di poter effettuare l'attività bellica
00:56:27di quel periodo, anche se si accorsero già nel 43 che i piloti erano poco
00:56:32addestrati appunto in quella forma di volo della peculiarità che aveva
00:56:35l'aeroporto di Latina. Quindi la riaprirono temporaneamente a
00:56:40Cameri per un breve periodo e per quanto riguarda l'aeroporto di Latina
00:56:45ahimè fu bombardato poco prima della fine della seconda guerra mondiale
00:56:51e quasi completamente distrutto. Per un periodo fu abbandonato, vediamola così,
00:56:57quando poi l'ancora Reggio Aeronautica, poi divenuta Aeronautica Militare,
00:57:02decise di investire di nuovo sull'aeroporto la scuola di Frosinone,
00:57:07già costituita come scuola istruzione equipaggi, che trasferì negli anni 50 qui
00:57:13a Latina. Ovviamente l'aeronautica nel tempo si è dovuta evolvere e quindi
00:57:18adeguare alle esigenze addestrative del tempo e quindi sono stati dati nuovi nomi
00:57:23all'aeroporto fino ad arrivare al settantesimo stormo di oggi nel 1985.
00:57:43Allora Enrico, guarda, ci stiamo avvicinando praticamente all'SF260 conosciuto così da tutti
00:58:08quanti. Quest'aeroplano qui è chiamato la Ferrari del Cielo. Praticamente SF260 AM è
00:58:15quello che vediamo le nostre spalle, una versione speciale, lo special color fatto
00:58:19ai 50 anni praticamente, dove è una versione differente che abbiamo abbandonato nel 2005,
00:58:28quando abbiamo avuto i primi due esemplari, di quello che si chiama il T260B. Tutti gli
00:58:34allievi, diciamo, quindi dal 76, quando abbiamo avuto l'8 marzo 76, che è arrivato il 260 AM,
00:58:41ad oggi che è l'attuale aeroplano che ci permette di portare avanti quella che è la missione
00:58:46dell'aeroporto, la missione del settantesimo stormo, che è praticamente quella di selezionare
00:58:52e addestrare i piloti dell'aeronautica militare, dell'esercito di tutti i corpi armati dello Stato.
00:58:58Oltre a essere un addestramento questo che è ben apprezzato da tanti paesi stranieri,
00:59:05noi abbiamo allievi girando per la base, avrai notato libici, ci abbiamo i cuvattiani,
00:59:11abbiamo i piloti del Saudi Arabia, piloti afghani, piloti del Niger, abbiamo avuto
00:59:16olandesi, avremo svedesi l'anno prossimo, quindi diciamo che è un addestramento quello
00:59:20italiano su un aeroplano che è considerato ancora molto formativo per i futuri piloti
00:59:26delle forze armate italiane, dell'aeronautica, forze armate, quindi parliamo di corpi armati
00:59:31anche dello Stato e delle aeronautiche straniere, per poi poter accedere a fasi avanzate su aeroplani
00:59:37molto più evoluti. Tutti quanti siamo passati da qua, tutti su questo aeroplano e magari la
00:59:44gente conosce molto di più gli astronauti che abbiamo avuto, quindi Luca Parmitano,
00:59:50che io come decano degli istruttori ho avuto anche il piacere di essere da istruttore a
00:59:54Luca Parmitano, così come la Samantha Cristoforette, quindi attualmente sono due astronauti come
01:00:00contiamo di averne tanti altri in futuro, perché crediamo molto in questo tipo di addestramento
01:00:05che c'è l'aeronautica militare e sappiamo che con questo aeroplano riusciamo veramente
01:00:12a capire se i ragazzi che ci vengono qui dopo una difficile selezione in Accademia hanno
01:00:18quei requisiti importanti per poter continuare l'iter formativo.
01:00:22Sono passati tutti quanti.
01:00:28Allora ti dicevo Enrico, questo aeroplano qui è un aeroplano praticamente con alte prestazioni,
01:00:36molto molto apprezzato sia per la condotta basica, la parte basica, che la parte acrobatica,
01:00:43quindi riusciamo a fare tutte le manovre acrobatiche così come si possono fare con aeroplani più
01:00:48avanzati, con aeroplani jet.
01:00:50Praticamente è un aeroplano che raggiunge quasi 450 chilometri all'ora, quindi puoi
01:00:55immaginare per un giovane, per un ragazzo che vuole fare il suo lavoro, si immagina
01:00:59che a 18 anni ha lasciato il suo monopattino, forse la macchina e va a finire su un aeroplano
01:01:05che comincia a raggiungere queste velocità, 450 chilometri all'ora.
01:01:10E' una parte questa che avviene dopo una selezione fatta a terra, noi abbiamo un ragazzo che
01:01:18arriva qui da noi.
01:01:19E come funziona questo iter che devono fare i giovani?
01:01:22Praticamente i ragazzi dopo che hanno fatto una difficile selezione presso l'Accademia
01:01:27Aeronautica di Pozzuoli, vengono da noi e fanno prima tre settimane e mezzo di corso
01:01:33a terra.
01:01:34Noi abbiamo una piattaforma in un e-learning, in un'aula CBT dotata di una settantina di
01:01:40postazioni dove il frequentatore ha tutto quello che gli serve per cominciare la parte
01:01:46in volo.
01:01:47Quindi lui imparerà quello che è l'aircraft system, local flight procedure, meteorologia,
01:01:53emergency procedure e nozioni di medicina praticamente, quindi inteso come l'uso di
01:02:00farmaci, evitare l'uso di farmaci, come l'ora di sonno insomma, se ci sono particolari sintomi
01:02:06da far subito presente a un medico.
01:02:09E' il sogno di tanti giovani?
01:02:11E' il sogno di tanti giovani, il sogno di quei giovani che devono sognare e non devono
01:02:15mai smettere di sognare, perché questo è un lavoro non per supereroi, ma è un lavoro
01:02:22di passione sicuramente, non scegli di fare il pilota perché ci sono dei film che ce
01:02:28l'hanno fatto vedere la parte diciamo più colorata, più folcloristica, ma devono scegliere
01:02:34di fare questo lavoro perché sanno che il pilota non è solo appunto il Tom Cruise della
01:02:39situazione ma è anche quello che fa ricerca e soccorso praticamente sul territorio, una
01:02:45missione, quello che fa trasporto sanitario, quindi è una forza armata questa che sta
01:02:49365 giorni, 24 ore su 24 al servizio del paese insomma, quindi questa cosa qui già serve
01:02:56molto per tirare fuori quella grinta e per stimolare, un ragazzo determinato, un ragazzo
01:03:01con la grinta sicuramente può puntare a diventare un futuro pilota dell'Aeronautica Militare
01:03:06o di altre forze armate, noi speriamo e contiamo di averli qui.
01:03:26Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
01:03:38Se dovessi dare un augurio, un bigliettino, scrivere un bigliettino, cosa scriveresti
01:03:44alla città?
01:03:45Mi auguro che la popolazione, anche quella che è arrivata dopo, come dire, impari, conosca
01:03:54la sua storia che è breve, ma splendida e che provi orgoglio nel vedere che questa
01:04:01città è stata la realizzazione del lavoro delle persone, partendo da zero, dal nulla
01:04:07e ha dato una casa e un avvenire a migliaia e migliaia di persone.
01:04:12La prima cosa da fare è avere forse una coscienza del luogo in cui si vive, viviamo in un territorio
01:04:21che è un territorio, secondo me, veramente stupendo per certi pezzi, per il clima, per
01:04:26quello che abbiamo e molto spesso di questo non ce ne rendiamo conto, quindi quello che
01:04:30direi io è di guardarci avanti, guardare bene quello che abbiamo per valorizzarlo meglio.
01:04:35Continuare a essere la città dell'accoglienza, dell'integrazione, della gentilezza verso
01:04:43tutti, perché io sono venuto qua in quinta elementare da Correggio, in provincia dell'Aerodromo
01:04:49nel 1963, scuola Piazza Dante, il primo giorno mi hanno invitato a pranzo, più bello di
01:04:54così, questo ricordo è più bello.
01:04:57Che abbia un futuro lungo di rispetto per la sua vocazione al progresso, è una ragazza
01:05:04marina, è una ragazza rurale, è una ragazza agricola, è una ragazza polietrica, si può
01:05:11fare qualsiasi cosa, però spero che venga rispettata e si faccia rispettare.
01:05:19Se idealmente la signora Latina avesse recepito questa mia forse un po' birichina definizione
01:05:34di Latina senza, a un certo punto Latina mi rispondesse attenzione, da domani ti servo
01:05:44io.
01:05:451932 città di Latina, 1938 aeroporto di Latina, abbiamo pochi anni di differenza, siamo cresciuti
01:06:01assieme come fratelli, cara città di Latina in questi 90 anni hai accolto intere generazioni
01:06:08di aviatori che tra le tue strade, i tuoi parchi, i tuoi negozi, tra la tua gente hanno
01:06:13alimentato e pian piano realizzato ed esaudito il loro sogno di volare, migliaia di ufficiali
01:06:19piloti selezionati e formati sui tuoi cieli che hanno dato e danno lustro all'aeronautica
01:06:24militare del nostro Paese in tutto il mondo, 90 anni sembrano tanti, ma sei ancora giovanissima
01:06:31e piena di energia e guardando a domani dobbiamo assieme rinnovarci, evolvere, crescere affinché
01:06:37questa splendida porzione del nostro amato Paese abbia una vita fatta sicuramente di
01:06:42tanto presente, ma soprattutto di un brillante futuro, buon compleanno Latina!
01:06:59Mi specchio nel lago di Fogliano che si unisce al Parco Nazionale del Circeo
01:07:04attraverso la via del Lido mi unisco alla Marina con le spiagge di Capoportiere,
01:07:18Foceverde e Riomartino dove le dune si sposano con il mare
01:07:35Sono e resto la città dell'accoglienza memore di un tempo in cui era un inferno
01:07:43ma che il lavoro degli uomini con origini e lingue diverse ha reso un paradiso
01:08:04La città di Fogliano è un luogo in cui si può sentire l'ambiente e sentire l'ambiente
01:08:11e si può sentire l'ambiente e sentire l'ambiente
01:08:18e si può sentire l'ambiente e sentire l'ambiente
01:08:35Tutto bene? Tutto bene!
01:08:38Abbiamo incontrato tanti custodi del tempo!
01:08:41E adesso è il momento di ritornare!
01:08:44Ah, gli auguri alla città!
01:08:46Auguri Latina!
01:09:04Affinché possa conservare nei suoi tratti distintivi e originari la speranza e i sogni di chi ne auspica un riscatto, auguri Latina!
01:09:34Tanti auguri Latina!
01:09:35Auguri Latina!
01:09:37Auguri Latina!
01:10:03Al centro della piazza, opera di Pasquale Rizzoli rassicura una palude liberata dalle acque
01:10:23Il vittorio era ancora una distesa di pango in cui sprofondò un autobus con la pista ancora in contro
01:10:29Vai tranquilla!
01:10:31Secondo la leggenda, il giorno prima dell'inaugurazione di Piazza del Popolo...
01:10:36Secondo la leggenda, il giorno prima dell'inaugurazione di Piazza del Popolo, allora Piazza del Vittorio...
01:11:01Secondo la leggenda, il giorno prima dell'inaugurazione di Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza
01:11:31del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del
01:12:01Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del V
01:12:31Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del Vittorio, allora Piazza del V