La nuova assurda sfida social spaventa, e tanto. Si chiama “Sex Roulette” e coinvolge i giovanissimi: ci si incontra in case, parchi, luoghi appartati e si hanno rapporti sessuali con completi sconosciuti. “Perdi se rimani incinta”.
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NovitàTrascrizione
00:00Bentornati a non solo Roma, si parla di una nuova assurda sfida social che sta davvero
00:08preoccupando genitori e soprattutto adulti. Questo perché? Perché coinvolge, come ovviamente
00:13immaginerete, i più giovani e si tratta di una sfida social basata sul sesso sostanzialmente.
00:21Si chiama Sex Roulette. In cosa consiste? Questi ragazzi molto giovani si incontrano
00:27tra loro in parchi, in strutture appartate, hanno rapporti sessuali e che cosa succede?
00:35Che se la ragazza rimane incinta perde la sfida. C'è stato un caso a Roma, ne abbiamo
00:40parlato qualche giorno fa, chi ci segue forse ricorderà, una 14enne è rimasta incinta
00:46e ha dichiarato sostanzialmente di non sapere chi fosse il padre perché aveva partecipato
00:51a questa sfida social. Ma non c'è soltanto appunto la questione, il punto interrogativo
00:56di una possibile gravidanza, c'è anche un acquisito ancora più importante da porsi.
01:02Questa assurda sfida social mette questi ragazzi anche in condizioni di trasmettersi tra di
01:08loro anche malattie sessuali che possono essere davvero molto pericolose. Che cosa succede
01:14a questi ragazzi? Come si arriva a scollarsi letteralmente dalla realtà a non capire che
01:20c'è un rischio profondo nel partecipare a assurde sfide social come questa? Sicuramente
01:26avrete sentito parlare di nuove challenge, se ne parla ogni anno, addirittura ragazzi
01:32giovani che muoiono di fronte ad un computer. Davvero è soltanto colpa dei social? Davvero
01:38è soltanto colpa della tecnologia? O anche noi adulti stiamo perdendo la capacità anche
01:42un po' di ragionare, di dialogare con questi ragazzi? Ne parliamo, perché è un tema davvero
01:48molto delicato, con la nostra psicologa e psicoterapeuta di fiducia Gaia Vicenzi. A
01:53buongiorno e benvenuto. Buongiorno a tutti, grazie Lisa dell'invito sempre. Grazie a te
01:59Gaia, io mi permetto di darti del tu perché sei ormai una nostra ospite fissa. Una sfida
02:06social devo dire che spaventa, abbiamo accennato qualche dettaglio brevemente, ma perché spaventa?
02:14Perché è corretto dire che questi ragazzi non hanno la percezione del rischio? Mentre
02:21pensavo a che cosa dire, mi sono resa conto che ho forse più domande che risposte oggi da
02:26condividere e quando parliamo di rischio, tu dicevi appunto uno scollegamento dalla realtà
02:32che invita al rischio, devo fare una puntualizzazione teorica, cioè quella che fa la differenza tra il
02:40pericolo e il rischio. E la domanda quindi che pongo, senza che io abbia la risposta, è ma questi
02:46giovani hanno una consapevolezza decisionale, ovvero hanno la percezione del pericolo oppure
02:53hanno solo la percezione del rischio? Qual è la differenza? Il pericolo è la qualità intrinseca
02:59che una situazione, un oggetto ha in relazione al suo livello di dannosità, quindi se io in
03:05casa ho solamente delle spine scoperte, sono in una condizione di pericolo. Il rischio invece è la
03:12probabilità percepita che un evento dannoso si verifichi. Questi giovani comprendono il pericolo
03:21e agiscono oppure non comprendono il pericolo e vedono solo la fetta del rischio e nella fetta
03:29del rischio quindi c'è un aspetto molto galvanizzante, perché se io mi metto a rischio e
03:38considero proprio perché è una challenge che ci siano anche dei vantaggi di questa esposizione
03:44al rischio, quindi un riconoscimento sociale, un'approvazione sociale, un inserimento nel
03:49gruppo, la mia percezione soggettiva del rischio andrà a dissiparsi perché ci vedo molti più
03:57vantaggi che svantaggi, nella misura in cui non mi accorgo del pericolo. Spero di essere stata chiusa.
04:03Sì, assolutamente sì, anche perché questa quattordicenne che ovviamente è rientrata in una
04:08sorta di progetto che si sta diffondendo a Roma che si chiama Legal Love, ha dichiarato di essere
04:13turbata non tanto per essere rimasta incinta quanto di aver perso la challenge, quindi ecco
04:18in sostanza quello che tu ci stai raccontando è una testimonianza effettiva che sia così.
04:24Arrivo al dunque, noi adulti cosa possiamo fare per intercettare il disagio dei giovani,
04:30il grande quesito del secolo? Allora per intercettarlo probabilmente non possiamo
04:38fare nulla nel senso che ci viviamo dentro questo disagio. Apro e chiudo la parentesi,
04:44non è credo casuale il fatto che questo episodio romano accada nello stesso momento storico in cui
04:50succede anche l'episodio emiliano della ragazza che seppellisce i due feti, quindi qui noi viviamo
04:58nel disagio, dobbiamo chiederci come provare a contenerlo questo disagio o almeno ad aiutare i
05:06ragazzi ad essere consapevoli dello stesso, perché quello che a me scuote di più è proprio questa
05:11domanda che prima mi facevo, cioè la probabilità che questi ragazzi non si rendano conto del proprio
05:17disagio, ci passino attraverso ormai corrosi dallo stesso e quindi senza rendersi conto degli
05:26effetti negativi che questi eventi possono avere su di loro, tant'è che tu mi dici questa stessa
05:31ragazza rimane incinta e poi si rende conto che l'evento più dannoso è l'aver perso la challenge,
05:37quindi è come se proprio non ci fosse una consapevolezza inutile degli effetti delle
05:42proprie azioni nel mondo e fosse noi adulti l'unica cosa che possiamo fare è riportare
05:49sempre l'attenzione sugli effetti sperando che poi i giovani possano arrivare con degli occhi più
05:56lucidi nel vedere con lucidità le cose che noi imponiamo alla loro attenzione. Gaia, molti danno
06:04la colpa ai social, secondo te è davvero così o sono cambiati i tempi e quindi bisogna cambiare
06:11il nostro modo di attraversare queste fasi? Intanto secondo me dare la colpa non risolve
06:22i problemi, dobbiamo chiederci nella misura in cui c'è un problema come si fa a risolvere e il
06:27problema dei social non lo si può risolvere facendoli scomparire dalla logica del sistema,
06:33credo che una delle problematiche sia proprio quello che i social creano questa realtà
06:39bidimensionale che poi diventa molto compattata rispetto alla realtà tridimensionale, tu dicevi
06:46scollegarsi dalla realtà ma loro vivono in questa duplice ambivalenza, la realtà tridimensionale
06:52quella che si tocca, che si vive, che si annusa e la realtà bidimensionale che è quella della rete.
06:58Quindi loro considerano realtà anche quella della rete come quella che vivono tutti i giorni?
07:04Certo, quindi credo che la soluzione vada proprio cercata nell'implementazione degli
07:11aspetti tridimensionali, quindi nell'implementazione di quegli elementi di consapevolezza in cui il
07:17ragazzo può stare nel mondo reale e non virtuale, quindi la natura, il fatto di vivere delle
07:24relazioni concrete che poi in qualche modo però abbiano a che vedere con delle emozioni,
07:29con dei sentimenti che non è la mera sessualità che poi diventa quindi non qualcosa più di concreto
07:34ma ancora di inutile, senza valore, quindi la riscoperta della tridimensionalità viaggia
07:42attraverso le emozioni, le sensazioni e la consapevolezza che la vita ha un sacco di
07:48colori e non solo quelli della bidimensionalità. Infatti, Gaia in sostanza però la fase
07:56adolescenziale, perché qui mi sembra di aver capito che questa challenge coinvolge soprattutto
08:00appunto gli adolescenti, è ovviamente sicuramente una fase molto delicata nella vita di questi
08:07ragazzi, da sempre ovviamente, anche io ricordo ovviamente che durante la fase adolescenziale
08:13avevo questa sorta di rifiuto un po', anche di dialogo con i miei genitori, è una fase naturale,
08:19non so se tu me lo puoi confermare, ma è peggiorata nel corso degli anni, cioè tu hai notato
08:25nella tua esperienza che questi ragazzi sono forse più, diciamo non saprei definire effettivamente,
08:32hanno più problemi rispetto agli adolescenti di una volta?
08:34È una mia percezione assolutamente soggettiva, però mi rendo conto che secondo me c'è un'escalation
08:44di negatività che viaggia insieme proprio alla crescita del disvalore, cioè secondo me in un
08:54tempo passato c'erano dei valori un po' più soldi, quando intendo valori intendo cose in cui si
09:02crede, ora i ragazzi del giorno d'oggi secondo me hanno poche cose in cui credere, che sia la
09:09religione, che sia la politica, che sia lo sport, che sia qualsiasi altra cosa che accenda una
09:16passione, io questa capacità di credere in qualcosa nei ragazzi non la trovo e quindi nel
09:23momento in cui non c'è la possibilità di credere e non ci sono dei valori che soggiacciono alle
09:28azioni, tutto diventa incolore, riporto di nuovo questa metafora, informe, quindi tutto vale tutto.
09:36Certo, ultimissima domanda prima di lasciarti, ovviamente ringraziandoti come sempre della tua
09:41disponibilità, un genitore che magari ci sta ascoltando e vorrebbe effettivamente un consiglio
09:47pratico, se si accorge che qualcosa non va, innanzitutto quali sono i campanelli di allarme,
09:52come si può intervenire magari nel concreto? Dico qualcosa di banale, però è vero che il
10:00dialogo aiuta sempre, poi è vero che quando un genitore si aspetta al dialogo si aspetta
10:06qualcosa di bidirezionale, io ho imparato a non aspettarmi più niente dagli adolescenti,
10:12credo che nel momento in cui si parla e si lanciano quindi i semi, da qualche parte un
10:19po' questi semi germoglieranno, poi il ragazzo magari apparentemente non dialoga,
10:25apparentemente non ascolta, ma io credo che se la matrice cognitiva dentro la quale una famiglia fa
10:32pullulare i propri pensieri è sempre la stessa, a un certo punto quel clima viene assorbito e almeno
10:38una dimensione di maggior consapevolezza può magari germogliare. Grazie davvero Gaia, è stato
10:50un piacere affrontare un tema davvero così delicato in tua compagnia, torneremo a disturbarti ormai lo
10:56sai, grazie. Ci fermiamo nuovamente per pochissima pubblicità e torniamo tra qualche istante perché
11:08a quanto pare c'è stata una scossa di terremoto a Fiumicino, non lo sappiamo bene, ha chiarito
11:13l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ma ne parliamo con il direttore del Faro Online.
11:18A tra poco.