La prima parte della videoconversazione tra Corrado Rustici e Franco Zanetti
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MusicaTrascrizione
00:00Buongiorno Corrado Rustici, buongiorno Franco Zanetti, è un piacere rivederti. Noi ci conoscemmo
00:12nell'immediato dopo guerra, credo, personalmente. Senti, l'occasione di questa chiamata è l'uscita
00:25di un tuo libro che cerca di dare consigli utili a chi ha in mente di fare il produttore. Ora,
00:37il mestiere del produttore, da quando l'hai cominciato tu, è cambiato notevolmente e non
00:46so se in positivo o in negativo, ma secondo te, cominciamo subito con metterti in difficoltà,
00:55è un mestiere ancora raccomandabile a un giovinotto che volesse intraprenderlo o non lo è più?
01:03Ma dipende, dipende da quello che uno vuol fare, nel senso che è ancora raccomandabile
01:11fare il medico oggi che ci sono così tante informazioni su internet su come guarire le
01:17varie malattie eccetera eccetera, che dove ci sia un grande momento di confusione, ma non
01:24solo per quanto riguarda la musica ma in generale, vedi un po' quello che sta succedendo a livello
01:29globale, dove la priorità si è spostata da concetti che avevamo sviluppato 50, 60, 70,
01:4180 anni fa, che erano fondati più che altro su una volontà di evoluzione umana, da pensieri che
01:53venivano dal dopoguerra, anche dal prima della guerra, le due guerre anche prima, dove c'era un
01:59desiderio da parte dell'umanità in generale di voler migliorare questa nostra condizione umana
02:05attraverso le arti, attraverso il pensiero, attraverso la politica, attraverso il comportamento,
02:10la spiritualità, questo adesso non c'è più perché l'enfasi adesso è solo sul guadagno
02:17notorietà immediata, il compiacimento di essere la convalida del nostro operato attraverso soldi
02:27oppure essere famigerati, sai? In tutto questo c'è anche la musica, che è ovviamente espressione di
02:35quello che siamo, come tutte le arti in questo momento, ci sono ovviamente... sto generalizzando
02:43perché ci sono ovviamente buchi diversi, no? Di varie fazioni, di pensieri, di desiderio
02:50artistico, però per quello che riguarda la musica popolare, per tornare a noi, invece di fare un
02:56discorso più largo, che tra l'altro è da verità, è un contesto che dà verità a quello che stiamo
03:02facendo, se la musica è intesa come intrattenimento non c'è neanche più bisogno di artisti o di
03:10produttori, c'è solo una casa discografica che per sua necessità, perché è un business, ha bisogno
03:17di guadagnare e ovviamente con le varie tecnologie, ma non solo nella musica ma anche in altri campi,
03:24è diventato tutto più facile inventarsi con... un po' come sai, guarda la mano destra mentre la
03:34mano sinistra fa un'altra cosa, i giocolieri che ti fanno... che ti intrattengono e ti regalano
03:39quei cinque minuti di divertimento e si può fare senza il bisogno di nessun... quasi nessun
03:47intervento umano per quello che riguarda come agire su delle progressioni armoniche o dei testi
03:55o un modo di cantare, se possiamo chiamarlo così, che non ha bisogno né di input umano,
04:01artistico, ha bisogno solo di una persona che indichi al software di come fabbricare un po'
04:10quello che io chiamo i GIF musicali, i 30 secondi che si ripetono per tre minuti e mezzo, no? Quindi
04:18per tornare alla tua domanda, se l'intenzione è quella di fare della musica un'espressione
04:24artistica che può avere anche risvolti economici importanti, non credo che si possa fare a meno di
04:35un team di persone, partendo da un vero artista, che sono pochi tra l'altro, non sono... non è
04:42vero che siamo tutti artisti, c'è bisogno di un team di persone che sappiano... che abbiano un
04:49know-how, che sappiano quello che fanno, che abbiano conoscenza musicale, perché se no parliamo
04:53veramente di aria fritta, no? Se invece si vuole fare solo intrattenimento non c'è bisogno neanche
04:59di un artista, c'è solo bisogno di un software che con vari suggerimenti vedi con tutte le varie...
05:07con i vari software che non solo musicali, ma per quello che riguarda la creazione di immagini,
05:13di video, ormai metti due o tre frasi e ti fai il tuo quadro da appendere nella tua stanza, no?
05:20Quindi bisogna capire a chi è rivolta quella domanda e a chi è rivolta questa esigenza. Io non
05:29credo che il mondo si fermi, nel senso che stiamo vivendo un momento di... che è un postmoderno che
05:37dura ormai dagli anni sessanta in poi, sono già 60 anni che stiamo nella risacca culturale, che
05:44mano a mano si asciuga sempre di più, non so quanto tempo durerà, però in questo momento la
05:50verità che viene appropriata dai giovani e dalle nuove generazioni fino adesso è quella di... si
05:59salvi chi può, mi guadagno quanto più possibile, mi faccio i miei cinque minuti, sono fantastico e
06:06basta, a chi se ne frega della cultura, a chi se ne frega del resto, insomma. Ho fatto un giro molto
06:11lungo, Franco. Ma sei arrivato. Il tuo libro è contemporaneamente in parte un manuale di
06:20istruzioni, in parte una raccolta di riflessioni anche filosofiche sul lavoro che hai fatto tu,
06:28che stai facendo per tanti anni, e quindi per quello ti chiedevo, anche per sapere a chi è
06:34indirizzato quel libro, più a qualcuno che vuol sapere la tua storia o più a qualcuno che è
06:39interessato a ripercorrere la tua strada. In effetti il libro è nato da... sono stato spinto
06:47a farlo, nel senso che io sono molto apodico, non credo di avere nulla di speciale da comunicare
06:52a nessuno. Ho un'esperienza personale di cui ho giovato e mi è stata molto utile. Ho vissuto la
07:02bolla anomala dell'industria quando la musica era al centro e c'era un modello economico che
07:11favoriva anche la creazione di musica diversa, anche più artistica, con premiazioni anche economiche
07:18importanti. Quindi vengo da quell'esperienza lì. Sono stato spinto a farlo perché, evidentemente,
07:24nonostante non sembri essere rilevante, ma credo che l'esperienza delle generazioni che
07:31precedono e che ci hanno preceduto... insomma, viviamo tutti e ci ergiamo tutti sulle spalle di
07:37chi ci ha preceduto. Quindi io credo che... sono arrivato al punto di pensare, riscontrandolo
07:43anche nei miei vari giri con nuove generazioni, con persone che mi contattano, che c'è nonostante
07:51tutto il desiderio da parte di molti giovani di sapere e di avere altri modelli a cui ispirarsi,
07:58perché nonostante ci sia quest'illusione che questo è e questo sarà, non è proprio così,
08:04perché tra l'altro siamo tutte persone uniche e c'è sempre poi, alla fine, qualcuno che nella
08:10marasma dell'onda culturale che si vive in quel determinato periodo, c'è qualcuno che si erge
08:16contro questa onda, questo tsunami, e dice no, c'è anche un altro orizzonte da guardare,
08:21da là poi nascono i movimenti artistici, culturali, eccetera. Non voglio mettermi io
08:25in quei panni lì, però credo che ho sentito il bisogno di raccontare una parte delle mie
08:33esperienze, cercando anche di non essere troppo tecnico, anche se mi hanno forzato di essere...
08:38io non credo che quella sia la parte più importante, per questo poi alla fine l'ho
08:41chiamato breviario, perché ci sono sì delle ditte su come, per chi non lo sa fare, per chi si
08:47ci mette a fare produzioni a casa, sai che ormai facciamo tutti i dischi a casa, che è una frottola
08:53assoluta, di dare dei consigli tecnici ma basilari, ma più che altro di... volevo che fosse un po'
09:04di ispirazione a chi ci cimenta, perché ci sono altri modi di fare musica e la musica non è
09:10necessariamente... il nostro operato musicale non è necessariamente convalidato da quanti soldi
09:17guadagniamo dalla nostra popolarità, specialmente oggi, e credo che questo bisogno innato che abbiamo
09:30come esseri umani di condividere questo malessere che abbiamo di questa vita, che cerchiamo di non
09:39subire ma invece di godere per quanto si può, ha sempre generato musica vera, arti vere, pensieri
09:48veri e alla fine in alcuni momenti storici molto particolari anche delle fette di anni che
09:55sono durate poco, però di governi illuminati, di persone che cercano di guardare un po' più avanti,
10:02quindi il libro è diretto a chi è stato un bisogno ovviamente non economico, non è che io abbia
10:12bisogno di scrivere un libro, mi è stato suggerito, mi sono stato spinto, ma mi sono convinto a farlo
10:19ceduto, più che altro, dopo che ho avuto appunto questi confronti con molti giovani che li ho visti
10:28veramente desiderosi e bisognosi di avere un altro modello, di pensare ad altre cose, di riflettere
10:35su altri modelli. Tu hai sperimentato il mestiere o comunque l'attività del produttore fin dagli
10:43inizi, non mi sembra che il disco del cervello l'avessi prodotto tu, poi hai fatto il produttore
10:51in mille modi, l'hai fatto da indipendente, l'hai fatto legato a un'etichetta discografica come la
10:58Sugar, l'hai fatto in Italia, l'hai fatto all'estero, questo mestiere l'hai visto da tutti i punti di
11:06vista. Qual è stato secondo te il momento in cui la collaborazione fra il produttore e l'artista è
11:16stato più fruttuoso, più interessante, sia per il produttore sia per l'artista? C'è un periodo
11:22storico? Sì, ma sono tutti diversi perché in vari momenti ovviamente avevo un'età diversa, per
11:34esempio rifletto sull'esperienza che ho fatto in America con Rita Franklin, con Whitney Houston,
11:40avevo 23 anni sai, per cui era veramente, ero io mi sentivo di all'università, stavo facendo la
11:47mia tesi, il mio, mi stavo laureando, per cui davo tutto di me in una maniera diversa e stavo
11:55imparando a mia insaputa e confermando alcune cose che mi portavo dentro dall'inizio, perché come
12:03con l'essere autore non ci si diventa, ci sono delle cose che siamo, a cui siamo portati e che
12:12a lungo termine sono le cose vere che quelle che durano di più. Inventarsi, diventare un produttore
12:24se non veramente hai quel tipo come il musicista o come l'artista o come il cantautore o scrittore
12:29o quello che vuoi, se non ce l'hai dentro veramente, alla fine viene fuori la balla no,
12:34in qualche modo cede la menzogna. Nel mio caso vedo, rifletto su questi vari episodi che mi hanno
12:42dato l'opportunità di imparare e di perfezionare un pensiero che avevo dentro, un modo di interagirmi
12:51e di interfacciarmi con la musica. Una cosa che non sapevo all'inizio era che questa mia capacità
12:58e questa mia voglia di voler aiutare gli altri, perché vedevo in me cose che erano molto chiare
13:05musicalmente ma in altri no e quindi avevo, ebbi dall'inizio questa, non so come descriverlo,
13:15sto avendo difficoltà con le parole, ma ebbi la fotografia di quello che io potevo fare,
13:23aiutare gli altri. Quindi quando poi mi si presentò anche a mia controvoglia, io non
13:31volevo fare il produttore in Italia perché avevo fatto una gavetta molto lunga per inserirmi in
13:36America e ce l'avevo fatta, io non avevo nessuna intenzione di tornare a fare dei dischi in Italia,
13:41ma non per niente perché allora la meta era quella lì, era di entrare e per fortuna è riuscito anche
13:47all'età, insomma ero abbastanza giovane, appunto da 23 ai 27 anni sono stato coinvolto con degli
13:54album che hanno fatto la storia dell'umanità. Invece poi insomma come tutte le cose nella vita
14:01non c'è un controllo la parte nostra, possiamo solamente cercare di gestire quello che ci si
14:07presenta davanti al meglio e di farne una cosa positiva piuttosto negativa. Quando mi si è
14:13presentato l'occasione di lavorare con Zucchero all'inizio, lì ho avuto terreno fertile nel senso
14:22che c'era una persona che aveva sì delle idee ma era molto impreparato, era anche bastonato
14:30dalla discografia italiana come lo sono gli artisti adesso che ti dicono devi far così perché
14:35in Italia funziona così che non è mai vero, non è stato mai vero perché alla fine siamo, per quello
14:41riguarda l'industria, siamo vassalli degli anglosassoni, ci viene detto da queste multinazionali
14:47che cosa bisogna promuovere, che cosa bisogna fare, qualunque presidente delle tre, sono rimasti in
14:53tre Franco, etichette importanti, ti diranno che insomma loro non hanno voce in capitolo, gli danno
15:01il contentino nel senso il tuo territorio, degli artisti italiani puoi fare questo però ricordati
15:05che quando esce il disco di Pà devi massacrare, quindi tornando a Zucchero, trovai un terreno
15:15fertile nel senso che avevo imparato, avevo visto come finalmente si fanno dei dischi fuori
15:21dalla festa di piazza che è l'Italia e mi sono reso conto che forse potevo aiutarlo, anche se
15:32all'inizio ho avuto sia lui che la casa discografica contro perché non accettavano,
15:38non era la musica che volevano fare, Zucchero voleva fare tipo, perché gli avevano detto così,
15:45anche se lui all'inizio sentiva dentro di sé che non era così, ma voleva essere fra Lucio Battisti
15:51e Otis Redding per dirti, adesso se mi ricordo bene, poi sai, ognuno riscrive la storia in modo
15:56suo, però all'inizio c'è stata questa occasione per me per portare un suono e un modo di produrre
16:05dischi che in Italia non era stato ancora fatto e quindi quella cosa lì ha aperto le porte a un
16:16altro capitolo della mia... nel mio capitolo musicale della mia vita che mi ha dato la
16:24possibilità di continuare a portare un suono internazionale in Italia, di aiutare sempre in
16:30modo diverso perché anche se si nota un suono mio nelle produzioni però ho sempre cercato di
16:37rispettare l'artista e di dare a loro quello che secondo me in quel momento poteva funzionare per
16:42loro e quindi le produzioni in Milano, insomma, sono abbastanza diverse fra di loro e ogni
16:48personaggio ha avuto le sue difficoltà e l'impegno necessario, tutti difficili, in più poi ci fu la
16:56sfida con Caterina di unire le forze che era un concetto che era già stato fatto in America,
17:01infatti in Italia non era stato mai fatto, ma in America c'erano vari episodi di produttori che
17:07avevano unito le forze a livello esclusivo con delle etichette per garantire un certo tipo di
17:11qualità, per quello che riguardava il prodotto con la sugar, che è un'etichetta non multinazionale,
17:18e poi con Caterina c'è stato subito un bellissimo rapporto e Caterina è ancora
17:23nella mia mente fra le poche persone che hanno cavalcato l'onda dell'industria di scuola grafica
17:33italiana con un orecchio e con una sensibilità e con l'intuito che non tutti hanno, quindi mi
17:38sono trovato bene, l'intenzione era di sviluppare artisti, scoprirli e di fare delle cose e nei due
17:44anni in cui sono stato coinvolto credo abbiamo raggiunto dei buoni risultati.