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Parma, 2 dic. (askanews) - Non è la Conference Of the Parties (Cop) a "stabilire se un processo di transizione energetica-climatica avrà successo o meno" e tantomeno a "risolvere la crisi climatica". Sono però un'occasione di conforto tra i Paesi e un modo per aumentare l'attenzione su un problema che deve riguardare tutti quanti. Le Cop possono "dare un po' più di spinta o un po' meno spinta" al procedo si transizione; purtroppo l'ultima che si è svolta un mese fa a Baku "ne ha data un po' di meno". Lo ha detto il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, a margine delle premiazioni alla prima edizione del The Good Farmer Award promosso dal Gruppo Davines di Parma. "Dipende dalle aspettative - ha spiegato Ronchi -. Le Cop non possono risolvere la crisi climatica, perché richiedono ampia partecipazione di Paesi. Ci sono interessi geopolitici ed economici evidenti, le lobby che sono presenti, i paesi produttori di fossili... Possono favorire il confronto, essere una sede interessante di confronto e anche di amplificazione. In occasione delle COP, si parla di più, i media ne parlano e i cittadini indirettamente partecipano". Ma "da Parigi la soluzione è affidata agli Ndcs (Nationally determined contributions, ndr.), cioè gli impegni nazionali: dipende dall'impegno dei paesi e nei paesi e dall'impegno dei vari soggetti - ha proseguito -. Sappiamo che gli impegni attuali non sono sufficienti, non dobbiamo aspettare la COP che lo scriva, ma sa sappiamo che dobbiamo accelerare e aumentare gli impegni"."Da questa Cop è uscito poco: è uscito che era difficile trovare i soldi, che per l'aiuto dei paesi in via di sviluppo ci sono le difficoltà a raggiungere quelle quote, cosa che già sapevamo in verità perché per raccogliere i 100 miliardi precedenti ci abbiamo messo più di 10 anni ed erano solo una piccola cifra. Questa Cop ha misurato quella difficoltà, ma non è la Cop che stabilisce se il processo di transizione energetica-climatica avrà successo o meno; può dare un po' più di spinta o un po' meno spinta, in questo caso ne ha data un po' di meno".

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00:11Ci sono interessi geopolitici ed economici evidenti.
00:16Le lobby che sono presenti, i Paesi produttori di fossili,
00:21possono favorire il confronto, essere una sede interessante di confronto
00:26e anche di amplificazione. Nell'occasione delle COP si parla di più,
00:30i media ne parlano, i cittadini indirettamente partecipano.
00:35Ma da Parigi la soluzione è affidata agli NDC, cioè all'impegno nazionale.
00:42Dipende dall'impegno dei Paesi e nei Paesi dall'impegno dei vari soggetti.
00:47Sappiamo che gli impegni attuali non sono sufficienti,
00:51non dobbiamo aspettare la COP che lo scriva,
00:54ma sappiamo che dobbiamo accelerare e aumentare gli impegni.
00:58Questo è uscito poco, è uscito che è difficile trovare i soldi,
01:03che per l'aiuto dei Paesi in via di sviluppo ci sono difficoltà a raggiungere quelle quote,
01:09cosa che già sapevamo in verità, perché i cento miliardi precedenti
01:14ci abbiamo messo più di dieci anni per raccogliere.
01:17Ieri erano solo una piccola cifra.
01:20Ha misurato quella difficoltà, ma non è la COP che stabilisce
01:25se il processo di transizione energetica-climatica avrà successo o meno.
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01:33in questo caso ne ha data un po' di meno.

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