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Trascrizione
00:00Bentornati, tra poco nuova puntata di Speechbox. Dopo la revisione al ribasso
00:08delle stime di crescita per il nostro paese del PIL, che cosa ci dobbiamo
00:11aspettare rispetto ai conti pubblici? Il debito e il deficit e anche per il 2025
00:17con ormai la minaccia dei dazi da parte dell'America di Donald Trump che ricadute
00:22ci saranno sull'Europa e sul nostro paese. Facciamo il punto tra un attimo.
00:31Fine anno, tempo di bilanci e di conti anche per i conti pubblici del nostro
00:48paese, per lo stato di salute dell'economia italiana e capire che cosa
00:52ci dobbiamo aspettare nel 2025 e anche per gli anni a seguire. Facendo il punto
00:57in questa puntata di Speechbox con il professor Giampaolo Galli, direttore
01:01dell'Osservatorio Conti pubblici italiani dell'Università Cattolica.
01:05Grazie per essere con noi a Speechbox, professor Galli. Grazie a voi, buongiorno.
01:10Allora, le stime del PIL e della crescita della nostra economia sono state riviste
01:15al ribasso. Si parla di un più 0,5% per quest'anno, di un più 0,8% di
01:21crescita per il 2025. Che cosa vuol dire, tradotto per la
01:25nostra economia e anche per il debito italiano?
01:29Dunque, intanto io penso che i dati che arriveranno dalle prossime
01:40settimane consentiranno di avere una prospettiva un pochettino migliore, cioè
01:45un PIL un pochettino migliore di 0,5, ma comunque inferiore alla stima del
01:51governo di un per cento. Ciò nonostante, la nostra valutazione è che il deficit di
02:02quest'anno sarà on target e forse anche inferiore. Invece di 3,8 potrebbe essere
02:12anche 3,6 per cento del PIL. Questo sulla base dei dati acquisiti fino adesso sul
02:20gettito fiscale, il fabbisogno, quello ce l'abbiamo mese per mese eccetera.
02:26Rispetto proprio al deficit c'è un obiettivo e un accordo anche con l'Europa
02:32di riportare il rapporto tra il PIL e il deficit sotto la soglia del 3% nei
02:38prossimi due anni. Se le cose dovessero stare così con una crescita rallentata
02:41rispetto alle previsioni che aveva fatto il governo,
02:45riusciremo a raggiungere questo obiettivo oppure di nuovo, già siamo in
02:48infrazione, continueremo a non essere appunto… Si è la crescita, la ragione è se la crescita
02:56rimane. Adesso stiamo cercando di capire che cosa succede, diciamo esaurita la
03:03fase di ripresa post covid, che è stata una vera esplosione dopo il crollo del
03:09covid e stiamo tornando a un new normal, a vedere se questo new normal è come
03:17quello a cui eravamo abituati fino al 2019, quindi con delle crescita, si
03:23crescita dello zero virgola, oppure se in qualche modo l'economia si è un po'
03:29rafforzata come qualcuno sostiene, cioè che le imprese hanno fatto una serie di
03:34ristrutturazioni in questi anni che le consentono a loro di essere più
03:38competitive, come peraltro sembrerebbero indicare i dati sulle esportazioni.
03:43Però questo è ancora molto incerto ed è evidente che se la crescita sarà più
03:50sulla 0,5 che sull'1, 1,2 per cento, l'obiettivo del 3 per cento nel
04:012026 non viene raggiunto, forse verrà raggiunto nel 2027 o nel 2028, quindi
04:08sarà più difficile uscire dalla procedura di infrazione.
04:12Però stiamo assistendo anche a un spread che è in calo, o perlomeno sotto la
04:16soglia dei cento punti, questo cosa porta, quali benefici può portare per la
04:21nostra economia?
04:23Insomma teniamo conto che un punto mantenuto nel tempo, quindi fa circa,
04:34dato che il debito è 135 per cento del PIL, fa un po' più di un punto di PIL
04:42in termini di spesa per interessi.
04:46Per fare qualche confronto, rifacendomi a una cosa che ha detto il ministro
04:50Giorgetti qualche giorno fa, l'Italia spende circa il 4 per cento per spesa per
04:57interessi, la Germania, che ha un debito più basso e non c'ha lo spread ovviamente
05:04rispetto alla Germania, ha una spesa per interessi dell'1 per cento.
05:10La differenza è nell'ordine di 70 miliardi, più di quello che noi spendiamo
05:16per tutta l'istruzione dalla scuola elementare fino all'università.
05:25Quindi gli interessi sono molto importanti.
05:30Naturalmente una variazione in positivo da 120-130 dove stavamo a 100 per cento di
05:45per sé non significa moltissimo in termini di spesa per interessi, significa però in
05:51termini di fiducia nei confronti dell'Italia.
05:55E questa fiducia è giustificata dal fatto che sembra che il ministro Giorgetti sia in
06:02grado di tenere i conti pubblici, cosa che ancora ad agosto o settembre, prima che
06:10fosse presentata la legge di bilancio, non era ovvia.
06:13Senza dubbio, quindi comunque maggiore fiducia sull'Italia.
06:17Potrà aiutare i conti pubblici italiani anche la piena attuazione del PNRR?
06:21Il PNRR vuol dire anche più debito e più spesa, quindi è una cosa molto complicata.
06:34Aiuta nel senso che ci induce, ci obbliga ad avere un tasso di investimenti pubblici
06:48più elevato di quello che avevamo prima.
06:50Prima dell'anticovid, per così dire, stavamo addirittura sotto il 2 per cento del PIL come
06:58investimenti pubblici, adesso stiamo andando sopra, siamo al 3 per cento e stiamo andando
07:04oltre.
07:05Quindi questa è una cosa che aiuta, ma io vedrei soprattutto l'aiuto dal lato dell'offerta
07:13più che della domanda, cioè dal lato del potenziale di crescita dell'economia.
07:18Questo dipende da quanto sono produttivi gli investimenti che stiamo facendo e io ho qualche
07:26timore, ce l'ho che molti di questi investimenti sono dispersi in tanti comuni per fare più
07:33belle le piazze, cosa che ci fa piacere ma che forse non ha un grande impatto sul potenziale
07:40di crescita dell'economia.
07:42Sull'economia del nostro paese, tutto questo scenario ovviamente alla luce anche della
07:48situazione geopolitica che stiamo vivendo, ma anche in vista di quello che potrà essere
07:53l'intervento di Donald Trump appena si insederà alla Casa Bianca con la minaccia dei Dazi
07:59anche sull'Europa, dunque anche sull'Italia.
08:02Da questo punto di vista che preoccupazioni avremo, soffriremo di più rispetto a quello
08:07che possiamo ancora oggi immaginare?
08:08Sembra che Trump faccia sul serio, l'altra volta nel precedente mandato era venuto meno
08:27a moltissimi dei suoi impegni elettorali, era venuto meno alle aspetti peggiori dei
08:34suoi impegni elettorali.
08:36Qualcuno spera che sia così anche questa volta, ma non sembrerebbe.
08:41Quindi l'Europa dovrà fare un grandissimo sforzo, in particolare su altri fronti, diciamo
08:56per tenere testa Trump, l'altro fronte naturalmente è quello delle spese per la difesa.
09:01Trump ha ribadito che pretende che non ha intenzione di difendere i paesi che non spendono
09:11almeno il 2% in difesa, che è l'impegno che noi prendemmo addirittura nel 2014, forse
09:20se riusciamo a spuntarla su quell'altro fronte poi si riesce a ammorbidirlo un pochettino
09:30sul fronte dei Dazi, però al tempo stesso, e questo è un ragionamento che si sta facendo
09:35in questo momento a Bruxelles, bisogna dire che se tu metti i Dazi noi minacciamo di fare
09:42lo stesso e quindi siamo pronti a mettere i Dazi sulle merci americane, quindi ci vuole
09:48deterrenza anche su questo piano, dobbiamo essere duri come è duro Trump e da questo
09:56punto di vista tra l'altro bisogna dire che con la crisi politica in Germania e in Francia
10:05la nostra Giorgia Meloni avrà un ruolo importante da svolgere.
10:08Senza ombra di dubbio, vedremo gli scenari nel prossimo anno, ormai quasi ci siamo.
10:14Grazie Gian Paolo Galli, direttore dell'osservatorio Conti pubblici italiani dell'Università
10:19Cattolica, grazie per essere stato con noi.
10:21Grazie a voi.
10:23E come sempre a voi per aver seguito questa puntata di Speechbox, ci vediamo la prossima,
10:27rimanete su www.francialounge.com