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Trascrizione
00:00Bentornati a Speechbox. Che cosa dobbiamo aspettarci dalle riunioni della
00:07Banca Centrale Europea e della Fed americana nei vertici che ci saranno le
00:12prossime settimane a settembre sulla politica monetaria? Di sicuro si sa che
00:16la Fed interverrà sul taglio dei tassi, è già stato annunciato un cambio di
00:20strategia. Farà la stessa cosa anche la BCE? E poi qual è la situazione dei
00:25conti italiani? La nostra economia come sta andando alla luce degli ultimi dati
00:29sul PIL rivisto al ribasso? Ne parliamo tra un attimo dopo la sigla.
00:51Bentornati a Speechbox. Nuova stagione, ripartiamo dove ci eravamo lasciati
00:56ovvero dalla politica monetaria delle banche centrali, ma ci occuperemo anche
01:00dei conti italiani, dello stato di salute dell'economia italiana.
01:04Vi presento subito il nostro ospite di questa prima puntata della nuova stagione
01:07di Speechbox, Carlo Stagnaro, direttore di ricerche e studi dell'Istituto Bruno
01:10Leoni. Ben ritrovato Stagnaro. Buongiorno, buongiorno a tutti.
01:15Partiamo subito, dicevo, dalla politica monetaria delle banche centrali perché
01:19l'inflazione ormai non fa più paura né in eurozona né negli Stati Uniti.
01:25L'obiettivo del 2% è quasi raggiunto. C'è in previsione una riunione della Fed
01:31il prossimo 18 di settembre con il presidente Powell che ha già detto
01:36dobbiamo cambiare rotta e strategia soprattutto. Che cosa vuol dire? Ci sarà
01:40finalmente il primo e forse più di un primo taglio dei tassi da parte della
01:45Fed? Metterà l'acceleratore? Beh è probabile che sia così, del resto questa
01:51decisione era nell'aria già da alcuni mesi e anzi Powell e la Fed sono stati
01:57estremamente cauti nel rinviarla, tant'è che ne stiamo discutendo oggi.
02:04Indubbiamente però l'andamento dell'inflazione sia in Europa sia negli
02:11Stati Uniti è incoraggiate. È importante tener presente che la natura dell'inflazione
02:16che abbiamo osservato in Europa e la natura dell'inflazione osservata negli
02:20Stati Uniti era parzialmente diversa. In Europa ha contato moltissimo ovviamente
02:26la componente energetica legata a tutta una serie di dinamiche di cui abbiamo
02:31già parlato, di quella più importante l'invasione dell'Ucraina. Negli Stati
02:35Uniti a guidare l'inflazione è stata soprattutto invece la componente
02:38cosiddetta core, la cosiddetta inflazione di fondo, cioè l'inflazione
02:43al netto delle sue componenti più volatili, cioè energia e alimentari, che
02:50risponde maggiormente agli effetti della politica monetaria e della politica
02:55fiscale che sono state fortemente espansive negli Stati Uniti, perfino più
02:59che in Europa. L'aumento dei tassi quindi è stata
03:03una cura difficile, in parte dolorosa, ma necessaria, sebbene al momento non abbia
03:09portato in particolare negli Stati Uniti a fenomeni recessivi. Adesso che il
03:13risultato è stato raggiunto si può cominciare a ridurre la dose del
03:17farmaco. Infatti però il mercato negli Stati Uniti fa pensare che ci possano
03:23essere più tagli appunto da qui alla fine dell'anno con, dicevo prima, una
03:27sorta di accelerazione, mentre sembra più cauta ancora la BCE. Nel caso in cui
03:32dovesse esserci un cambio o comunque una differenza di passo tra le due banche
03:37centrali, ecco, questo potrebbe penalizzare l'economia europea?
03:41No, non necessariamente, anche perché sebbene Fed e BCE si siano mosse in
03:49maniera simile, non identica, ma simile, lo hanno fatto sulla base di due
03:55ragionamenti radicalmente diversi, due, diciamo così, filosofie differenti.
04:00La Fed ha seguito quella che si chiama Forward Guidance, cioè l'idea che il ruolo
04:06della banca centrale è anzitutto quello di produrre certezza e quindi a costo di,
04:11come dire, persistere su una scelta che nell'immediato può apparire
04:16controproducente, dare un'informazione chiara, netta al mercato con grande
04:20anticipo e dirgli noi faremo così per un certo periodo di tempo.
04:26La BCE ha seguito una filosofia opposta, quella del cosiddetto
04:31Data Driven, che è un po' come dire, mi metto il dito in bocca, sento da che parte
04:36tiro il vento e agisco le conseguenze, osservo gli andamenti dell'economia e
04:42aggiusto la politica monetaria sulla base di quello che accade, il che equivale
04:48ovviamente a non dire in anticipo quello che farò, non lo dico in anticipo perché
04:52non lo posso dire in anticipo, non avendo la possibilità di prevedere il futuro.
04:58Quindi, come dire, questa possibile, parziale, limitata divergenza secondo me
05:04deriva essenzialmente dalla scelta di metodi differenti e a questo punto è
05:08bene che ognuno mantenga coerenza rispetto alla strada percorsa finora,
05:13si rischia di fare più danno comportandosi diversamente, dopodiché è
05:16chiaro che in entrambi i casi le scelte che vengono fatte tengono conto di
05:20quello che accade nel resto del mondo.
05:22Senza dubbio, come diceva giustamente lei, non ci è stata per adesso nessuna
05:26ripercussione sull'economia americana, quella recessione di cui si è parlato a
05:30lungo e di cui comunque si continua a parlare perché è sempre lì come una
05:34sorta di spada di Damocle. C'è però da dire che il mercato del
05:36lavoro inizia a far segnare oltreoceano qualche piccolo cedimento. Che cosa
05:41succederà da questo punto di vista? Anche perché una volta intervenuta sulla
05:45politica monetaria la Fed dovrà concentrarsi anche appunto sul mercato
05:48del lavoro.
05:49Le due cose sono strettamente connesse. Un'altra
05:52grande differenza tra la Fed e la BCE è che il mandato della BCE prevede
05:56unicamente l'obiettivo della stabilità dei prezzi, cioè cercare di stabilizzare
06:01il tasso di inflazione attorno al mitico 2%, mentre il mandato della Fed è
06:06duplice e prevede da un lato la stabilità dei prezzi e dall'altro per
06:10seguire la piena occupazione. In parte la scelta di tagliare i tassi di
06:15interesse è legata anche da parte della Fed, è legata anche a questo, è
06:21fisiologico che a un momento dei tassi raffreddi un po' l'economia. Non è solo
06:26fisiologico, per certi versi è il suo obiettivo perché appunto è quello di
06:31frenare l'inflazione. Nel momento in cui l'obiettivo primario, che in questo
06:37momento era l'inflazione, viene considerato acquisito o comunque portato
06:42di mano, allora la Fed guarda anche all'altro piatto della bilancia e si
06:47muove per evitare un eccessivo rallentamento dell'economia.
06:52E vedremo allora quello che succederà appunto nella riunione del 18 di
06:55settembre e poi via via le ulteriori decisioni appunto della Fed. Dicevo che
07:00avremmo parlato anche della situazione economica italiana, l'Istat ha
07:05certificato una crescita del PIL dello 0,9% nel secondo trimestre di quest'anno,
07:10il dato acquisito per il 2024 però è stato rivisto a ribasso con un più 0,6%,
07:15a luglio era a un più 0,7%. Molto lontano dall'obiettivo fissato
07:21dal DEF la stima era dell'1%. Nonostante questo, Meloni, ribadisce la
07:27situazione dell'economia italiana è buona, migliore la crescita nostra
07:31rispetto a quella degli altri paesi europei nonostante la situazione
07:34geopolitica mondiale. È davvero così? Ci dobbiamo preoccupare? Qual è la
07:39situazione appunto dell'economia di casa nostra?
07:42Partiamo dal disallineamento tra i dati realizzati e l'1% del DEF.
07:49L'1% del DEF era chiaramente una previsione molto ottimistica, non è
07:55tecnicamente impossibile raggiungerlo ma è difficile o comunque improbabile che
08:02l'economia nei prossimi, nell'ultimo trimestre dell'anno vada talmente tanto
08:07bene da colmare il gap della mancata crescita rispetto, non dico alle
08:14previsioni, ma diciamo rispetto alle speranze nella prima parte dell'anno.
08:20È vero che la crescita italiana in questa fase è leggermente superiore alla
08:25media dell'eurozona, c'è però un tema di attenzione.
08:30Attirare in giù l'andamento dell'economia europea e dell'eurozona in
08:35particolare è essenzialmente o prevalentemente alla Germania che è un
08:39paese a cui il nostro settore manifatturiero è molto legato, quindi
08:44tutto ciò che accade al ciclo economico tedesco ha inevitabili
08:48ripercussioni sul ciclo economico italiano.
08:51D'altro canto è vera un'altra roba, l'Italia è un paese che ai noi per
08:56ragioni strutturali sue che in questi anni, in questi decenni non
09:00sono state affrontate in profondità, è un paese strutturalmente a bassa crescita,
09:04quindi noi siamo un paese per cui un 1% di crescita del PIL è considerato un
09:09dato fantasmagoricamente alto, mentre in altri paesi la Germania stessa è
09:17considerato come una performance abbastanza deludente.
09:20Quindi dobbiamo stare attenti a riallineare la nostra percezione delle
09:25cose e anche un po' la gara che facciamo quando guardiamo le tabelline e vediamo
09:29un numero più alto a fianco al nome dell'Italia rispetto ad altri paesi,
09:34mettere questi dati nella realtà più ampia di cui noi siamo un pezzo.
09:38Ancora una volta è importante non pensare che l'Italia o la Germania o l'Olanda o
09:45la Gran Bretagna o gli Stati Uniti siano pezzi isolati gli uni dagli altri.
09:49Il sistema economico globale è un sistema idraulico, quindi di divasi
09:53comunicanti, più o meno comunicanti tra di loro, all'interno dell'Europa molto
09:57comunicanti, quindi se un paese, in particolare la Germania, va male è
10:01difficile che gli altri, in particolare l'Italia, vadano molto bene.
10:05Quindi giusto contestualizzare questi dati. Grazie a Carlo Stagnallo, direttore
10:09ricerca e studi dell'Istituto Bruno Leoni per averci aiutato a capire questo
10:14momento. Buon lavoro. Grazie a lei, grazie a voi, saluti a tutti.
10:18E a voi come sempre per aver seguito questa puntata di Speechbox, vi aspetto
10:22alla prossima. Rimanete su financiallounge.com per tutti gli
10:25aggiornamenti in tempo reale di economia e finanza.
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