Nebrodi Tour: ampio spazio verrà dedicato alla particolare celebrazione del Santo patrono, San Sebastiano, e non mancherà il tradizionale appuntamento con la ricetta che valorizza i prodotti tipici locali.
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00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:30Bentvenuti amici a questa nuova puntata di Nebro di Tour. Ci troviamo nel comune di Tortorici,
00:56un territorio molto esteso, forse tra i più estesi qui sui Nebrodi. Grazie alla presenza
01:01di tanti noccioleti, nelle 72 borgate che compongono il comune di Tortorici viene
01:06soprannominata la città delle nocciole, ma viene conosciuta anche come la città
01:10delle campane e la valle dell'ingegno. Non è molto chiara l'origine di Tortorici,
01:21ma sembra che essa sia collegata alla storia di Enea. In particolare, secondo la leggenda,
01:27questo paesino fu fondato da una principessa cartaginese chiamata Orice. In realtà è molto
01:34probabile che Tortorici sia nata dall'insediamento di un gruppo di profughi arrivati dall'Africa del
01:40Nord verso la fine del VII secolo. I nuovi abitanti chiamarono il villaggio Orice in
01:46riferimento sia alla città Aures, il luogo da cui provenivano, sia in onore della loro regina,
01:52cioè Orice. Viene citata per la prima volta con il nome di Turris-Tudit nel XII secolo
02:00in un documento della Diocesi di Messina. Tortorici era uno dei feudi più fiorenti
02:05della zona grazie allo sviluppo di numerose attività agricole, artigianali e professionali.
02:11L'economia sviluppata fa sorgere nei cittadini la voglia di indipendenza dalla struttura
02:17feudale dell'epoca, ulteriormente rafforzata dalla riforma amministrativa del 1583.
02:23Finalmente, dopo anni di lotte, intorno al 1630 Tortorici diventa città demaniale,
02:30guadagnandosi un posto nel Parlamento siciliano e l'appellativo di Fidelis et
02:35Victoriosa Civitas. Però nel 1682 fu colpita da una catastrofica alluvione che causò il
02:43dimezzamento degli abitanti e la distruzione di numerosi edifici storici e di opere pittoriche
02:49custodite nelle numerose chiese che erano presenti.
03:00Tra le tante chiese di Tortorici, in pieno centro c'è quella di San Salvatore del XIII secolo che,
03:06nonostante le sue piccole dimensioni, contiene un vero e proprio tesoro sia dal punto di vista
03:10pittorico che artistico. Tra questi anche un quadro che riporta ancora i segni della
03:15ristrutturazione dopo il rinvenimento avvenuto dopo l'alluvione del 1600 che
03:20ha coperto tutto il Paese. Ne parliamo con l'Avvocato Calogero Randazzo.
03:31Avvocato Randazzo, questa è una chiesa piccola però al suo interno ci sono tanti tesori sia dal
03:38punto di vista pittorico che artistico. Chiesa piuttosto antica perché era
03:43preesistente al 1400. Nel tempo subì una brutta disavventura. Nel 1682 in occasione
03:51della tremenda alluvione che trapolse per tre quarti il Paese questa chiesa restò
03:57interrata per due metri. Cosa strana si celebrò la messa sempre con questa chiesa interrata fino
04:04al 1935 quando venne ricostruita com'era perfetta a questo piano che vediamo. Conservò
04:12tuttavia nel tempo accumulato tante dipinte principalmente dipinte di Giuseppe Tomasi.
04:20Giuseppe Tomasi era un pittore del 600. Si era formato nelle varie scuole Messina, Napoli,
04:28Roma perciò aveva conosciuto tanti bravi pittori ed era venuto anche alla conoscenza di Raffaello
04:37in via indiretta nel senso che a Messina era arrivato, morto Raffaello giovanissimo, era
04:45arrivato uno dei suoi discepoli preferiti, uno era Giulio Romano l'altro Polidoro di Caravaggio.
04:56Questo Polidoro di Caravaggio portò i cartoni di Raffaello e fece tanti spasmi, copie dello
05:05spasmo qualcuna la fece così perfetta che a Cartanessetta si erano convinti che fosse
05:14l'originale quello di Raffaello. Ad esempio il critico poi visto la contestazione si scoprì
05:22che non era per niente vero in questo che è una libera interpretazione di Tomasi del dipinto
05:30di Raffaello o c'è la figura della Veronica che in quello del Prado non c'è e perciò è tutto
05:37detto questo non può essere l'originale di Raffaello. Manca una copia perfetta perché se
05:44parliamo di copia dobbiamo andare a questo, alla trasfigurazione, questo bel quadro questo
05:53sì che è una copia di quello di Raffaello ed ha il gran pregio perché rappresenta perfettamente
05:59prima metà all'alto il cielo, l'intervento celestiale, il buon Dio che si trasfigura,
06:07tutta la vicenda e quindi poi il piano terreno di sotto, Giovanni, Pietro e Giacomo che scrive
06:16guardano sbalorditi, il passo evangelico insomma rappresenta come quello oppure lo spasimo,
06:25spasimo perché si chiama spasimo e non andata a calvario perché venne ordinata a Raffaello dalla
06:34chiesa dello spasimo di Palermo. Il nostro pittore di questi quadri ne fece, aveva una grande
06:42bottega qui a Torturice e ne fece oltre i cento e sono in tutte le chiese dei Nebrodi e oltre,
06:51lei trova i padri dei Tomasi. A parte i quadri questa chiesa custodisce anche dal punto di
06:58vista artistico un gioiello che è questo altare, ce lo può spiegare? E' un'opera di artigiani
07:04locali, Sebastiano Leone che era lo scultore e poi suo cognato che era l'indoratore, la
07:14particolarità che cosa rappresenta è la scena della Madonna dell'Itria trasportata
07:21sulle acque da due basiliane col bambino che indica col dito la via, questo era il messaggio.
07:30La chiesa di San Francesco nota anche come chiesa del convento dei frati minori è stata
07:52costruita nel 1602. I materiali di costruzione sono stati recuperati dalla già esistente chiesa
07:59di Santa Maria Extramenia come testimoniato dalla sopra porta nel quale si legge la data del 1432.
08:07Il quattrocentesco portale centrale è stato completato in epoca successiva e le porte
08:14laterali sono del 1686. L'edificio presenta tre navate e sull'altare maggiore datato 1689 è
08:23possibile ammirare un bellissimo pavimento in mattoni di Valenzia mentre il resto della chiesa
08:29ha pavimentazione in marmo rosso di San Marco d'Alunzio. Nell'altare laterale a destra si trova
08:35la statua linea di San Paolo del 1658 scolpita da Sebastiano Leone artista locale e indorata
08:43da Giuseppe Di Giovanni. A sinistra si trova il gruppo marmorio di San Francesco e Frate Leone
08:50eseguito dai figli di Antonello Caggini nel 1559. Nel meraviglioso soffitto in legno risaltano le
08:58figure di Sant'Antonio, San Francesco e l'Immacolata decorate da Giuseppe Tommasi nel 1600.
09:28Alle mie spalle davanti la chiesa di San Nicolò l'albero di Arnaldo, un albero importante perché
09:43tra qualche anno diventerà monumentale. Ma perché si chiama di Arnaldo? Beh la storia è davvero
09:48particolare. Nel 1931 muore il fratello di Mussolini che era ministro dell'agricoltura
09:54Arnaldo Mussolini e allora il duce nel 1932 con decreto obbliga tutti i comuni italiani a
10:01piantare un albero in memoria del fratello così fece anche il comune di Tortorici e nel
10:061932 questo alle mie spalle diventerà un albero monumentale.
10:10In pieno centro a Tortorici è possibile passeggiare costeggiando il fiume grazie
10:25alla realizzazione di un percorso che si conclude all'interno di un parco giochi
10:29molto frequentato dalle famiglie. La natura che incontra e si unisce ai visitatori grazie
10:36alla presenza di una rarissima pianta che cresce nel centro ricense. Si tratta della
10:42petagna saniculefolia tutelata dalla convenzione di Berna ed inclusa nella lista rossa delle piante
10:49in pericolo di estinzione. Continua a crescere però solo nella riserva naturale Vallone Calagni
10:55lungo le sponde del torrente. Per vivere ha bisogno di luoghi ombreggiati e di un costante
11:01contatto anche in diretto con l'acqua che deve essere corrente pulita limpida e fredda. In
11:08primavera la petagna si esprime in tutta la sua bellezza con l'infiorescenza di delicati fiori
11:13bianchi. A pochi metri di distanza in via Vittoria Emanuele dove sino a qualche decennio fa sorgeva
11:20il palazzo municipale si trova il museo etnofotografico Franchina Letizia il secondo
11:26per importanza in tutta Italia preceduto soltanto dal museo nazionale Alinari della fotografia di
11:33Firenze. Assessore allora ci può descrivere dove ci troviamo in questo momento? Siamo nel
11:43nostro museo etnografico di Franchina Letizia che contiene più vasto repertorio diciamo di foto tra
11:53cui ci sono 38 mila diapositive, lastre e altri 5 mila per quanto riguarda pellicole oltre a tanti
12:03tante attrezzature e tanti strumenti che abbiamo trovato nell'atelier infatti del Monsignor
12:09Franchina. Nato nel 1876 e poi con la nipote Marietta Letizia che ha seguito lo zio.
12:23Al piano terra della struttura veniamo accolti da un'incredibile raccolta di libri antichi risalenti
12:30al 500 dei frati Capuccini un'immersione completa attraverso scritti in latino che ricordano tempi
12:38molto lontani e che vennero raccontati nel nome della rosa di Umberto Eco con pagine che odorano
12:45di storia e cultura. I Capuccini sono arrivati qua nel 1559 hanno trovato un sito fuori dalla
12:55città poi l'ovione se lo portò risultato arrivarono al posto dove ora c'è l'attuale
13:02cimitero la continuarono lo studio raccolta di libri eccetera che non potevano comprare perché
13:10avevano fatto voto di povertà perciò parecchie sono queste libri che regalavano e loro fecero
13:18queste librerie quelle che vedete sono di allora tutte disciplinate precise perché le materie non
13:26è che trattano solo materia religiosa perché queste si occupano di medicina fisica chimica
13:32botanica farmacia di tutto si occupano e qua ci sono questi libri questa è soltanto una parte
13:41quella residua che abbiamo portato di recente proprio manco un anno e ha una sistemazione
13:49provvisoria. Il convento dei Capuccini venne soppresso come i beneclesiastici tutte nel
13:571866 con le leggi eversive col nuovo stato e perciò soppressero anche il convento conseguenze
14:06i beni andavano consegnate al comune queste consegnano al comune 2.500 libri qua ce ne
14:14sono solo 1.200 che abbiamo recuperato di recente.
14:18Dove una volta sorgeva l'aula consigliare del comune di Tortorici oggi c'è il museo
14:31etnofotografico Franchina Letizia immagini incredibili che raccontano la storia di
14:38Tortorici dalla fine del 1800 sino intorno al 1940 immagini di volti di luoghi e soprattutto
14:46di grandi eventi immortalati nelle fotografie di Monsignor Franchina ne parliamo adesso
14:52con l'architetto Massimo Ioppolo. Monsignor Franchina nasce a Tortorici nel 1876 e muore
15:06a Tortorici nel 1946 lui si fa prede fino al 1800 e nel 1890 per studiare filosofia
15:14e il mondo della religione va a Parigi qui si innamora della fotografia e entra a Parigi
15:21proprio nel momento della belle époque quindi è un momento molto particolare quindi poi
15:26lui ritorna a Tortorici ritorna in seminario portando due macchine fotografiche d'epoca
15:32originali che conserviamo e questo suo amore per la foto e questo suo gusto particolare
15:39e comincia a fotografare, fotografa di tutto ma importante è che fotografa pure figure
15:44femminili ma fotografa le storie, gli aneddoti quindi noi abbiamo uno spaccato di Tortorici
15:49che va da fine del 1800 fino al 1946 la sua opera continua con la nipote Marietta Letizia
15:56che in realtà non è più l'artista il fotografo ma è la fotografa di paese più la fotografa
16:03dei matrimoni del battesimo lui quindi raccoglie questo mondo diciamo di ultimi periodi del
16:11regno dal fascismo e cura moltissimi particolari abbiamo una massa di circa 40.000 lastre che
16:19lui ci ha lasciato più tutti i rullini perché poi lui dalla lastra basta al rullino e che
16:26quindi ci raccontano questa sua attività e questo mondo abbiamo una massa di immagini
16:38che vogliamo anche portare avanti far conoscere
16:46questo museo della fotografia raccoglie anche tanti pezzi che hanno fatto la storia della fotografia
16:54in Italia e a Tortorici grazie a Monsignor Franchino un prete che ha preso l'arte della
17:02fotografia in Francia e la porta poi qua a Tortorici e l'ha trasmesso alla nipote Marietta Letizia
17:13voglio raccontare un aneddoto quando lui arriva a Tortorici ritorna e quindi lo vedono chiuso in
17:18una stanza sentono tutta questa puzza di acidi di questi materiali chimici e quasi lo tacciano di
17:27alchimia tanto che un periodo lui il vescovo stesso e quindi lui decidono di trasferirsi a
17:33Gioia di Samaria fino a quando diciamo il paese i cittadini riescono a capire cos'è la foto quindi
17:38comincia ad entrare nel mondo della foto e quindi può ritornare a Tortorici e continuare a svolgere
17:43la sua attività
17:48resilienza e ribellione con queste parole può essere definito il popolo ricense nonostante le
17:55catastrofi naturali prima fra tutte l'alluvione del 1682 gli abitanti di Tortorici sono sempre
18:02stati capaci di riemergere ricostruendo un paese
18:10ma la sua storia è segnata anche dal ribellione e ricerca di indipendenza come ci spiega il
18:15presidente del consiglio comunale Dario Paterniti
18:19Tortorici amo definirla una città ribelle perché parliamo di libertà in questo paese in questa
18:29conca florida conca si respira un'area di libertà che parte proprio come diceva lei dal 1282 mi
18:36pare che l'anno in cui sono stati e si sono verificati i vesperi siciliani Tortorici nella
18:43provincia di Messina è stato il secondo paese che si è ribellato agli angioini e quindi il primo
18:51momento importante di liberazione della città è stato nel 1200 nel 1682 e c'è stata anche un'altra
18:59importante liberazione quella dal gioco feudale della baronia tant'è che Tortorici il primo paese
19:08la prima città in Sicilia a liberarsi dal gioco della baronia nel senso che acquistando proprio la
19:16città e prendendo il nome di vittoriosa Civitas e fedele del reggio ha praticamente iniziato un suo
19:25percorso di autonomia tant'è che si batteva pure moneta aveva una zecca Tortorici c'era anche un'università
19:32nel 1600 avevamo un'accademia dei progettisti come lei sa abbiamo una biblioteca ben fornita di
19:41cinquecentine e seicentine di per quanto riguarda l'aspetto appunto della bibliografia noi qui siamo
19:50fra briganti e santi abbiamo avuto nel secondo dopoguerra uno dei briganti che era il bandito
19:59Molano e abbiamo avuto un santo che è un beato di che il padre maestro cioè al secolo padre paterniti
20:10per quanto riguarda invece l'aspetto esoterico c'è una leggenda che da qualche parte si trova questo libro
20:18del cinquecento dove ci sono appunto delle delle frasi e delle dei capitoli esoterici che possono
20:28riportarci un po indietro nel tempo a streghe fantasmi e quant'altro
20:48Presidente dopo anni di commissariamento il comune di Tortorici sta cercando di tornare ai vecchi fasti
21:17con una promozione turistica insomma con qualcosa che sta cercando di rilanciare l'immagine di questo
21:23luogo come? Siamo usciti da una situazione abbastanza precaria dovuta a tanti anni di commissariamento
21:31un dissesto che ormai è in fase di chiusura un commissariamento che abbiamo praticamente sostituito
21:41nel novembre del 2022 e da quella data dal 13 novembre 2022 abbiamo iniziato un percorso di risanamento finanziario
21:50percorso che ha dato i suoi risultati e oggi siamo in grado nell'ultimo scorcio di mandato di procedere a una programmazione
22:00economico finanziare che va anche in direzione come diceva lei in direzione di una promozione turistica di un centro
22:06che è un'eccellenza lo è stato e ci auguriamo torni ai fasti del passato.
22:16Il territorio dei Nebrodi offre un'antica tradizione legata alle feste religiose e Tortorici non ne fa eccezione
22:23una tradizione centenaria che ha passato diverse generazioni ma è rimasta immutata nel tempo
22:29una devozione che accompagna tutta la festa ed ha comune ai presenti questa è la festa di San Sebastiano patrono di Tortorici
22:38la leggenda che accompagna la storia di questo santo patrono è molto particolare
22:43la tradizione che combina insieme diverse credenze prima del cosiddetto dilluvio
22:48l'alluvione che colpì la città distruggendola nel 1682 il padrono di Tortorici era San Cataldo
22:55due strani episodi vennero interpretati come il volere di San Sebastiano di restare a Tortorici
23:01ed esso ne diventò dunque patrono
23:04la lunga festa in onore di San Sebastiano inizia con la prima manifestazione chiamata la Bula
23:10che cade il sabato più vicino al 13 gennaio
23:13giovani devoti che saltano tra le alte fiamme come segno purificatorio
23:19la domenica precedente alla festa in onore di San Sebastiano martire
23:23i devoti scorticato il tronco ed appeso un fiocco rosso e delle bacche
23:28depositano l'alloro davanti al palazzo della città creando così un improvvisato bosco magico
23:35l'alloro ricorda il bosco di alloro sacro ad Adone dove San Sebastiano legato nuto ad un albero
23:41è bersaglio delle frecce dei feroci arcieri della Mauritania
23:46a mezzogiorno dalla chiesa di San Nicolò viene portato in processione Sant'Antonio Abate
23:51il quale nel suo breve percorso attraversa questa piccola improvvisata foresta
23:56e con la sua intercessione rende fertili la terra e gli animali esorcizzando i mai
24:02dopo il rientro di Sant'Antonio nella chiesa di San Nicolò
24:05al suono di cornamusa e tamburi i devoti danno inizio alla sfilata dell'alloro lungo le vie della città
24:13la festa di San Sebastiano è sempre il 20 gennaio
24:16i devoti che hanno un voto da sciogliere vanno nudi al santo
24:20gli uomini in segno penitenziale vestono di bianco con camicia e pantalone
24:24un fazzoletto piegato a triangolo al cinto e piedi nudi
24:28le donne a piedi nudi indossano camicie e gonne bianche
24:32il fazzoletto copre la testa e procedono e seguono nella processione o nell'acquesto il santo
24:42la storia e la tradizione di Tortorici è raccontata anche dal museo etno-antropologico
24:47nato alla fine degli anni 90 in pieno centro
24:53avvocato ci troviamo all'interno del museo etno-antropologico di Tortorici
24:58nato nel 1998 che cosa custodisce questo museo?
25:01questo è il seminterrato del circolo Orice che è stato costruito nel 1864
25:08il museo a cura del centro storia patria di Enebro è stato istituito nel 1998
25:16raccoglie qui dentro tutti i prodotti e i beni della civiltà agropastorale e artigiana
25:25allora per conoscere nel dettaglio i pezzi pregiati di questo museo
25:29ne parliamo adesso con il presidente del centro storia patria l'architetto Massimo Ioppolo
25:38presidente ci troviamo nello spazio dedicato alle campane, alla forgiatura delle campane
25:42che era una delle attività più note in tutta Italia che si svolgeva a Tortorici
25:47perché si è conclusa e soprattutto quando è cominciata questa attività?
25:51l'attività della fusione delle campane a Tortorici parte dal 1300 e si chiude nel 956
25:57cioè le famiglie che fondevano la campana a Tortorici erano tantissime
26:01non solo c'erano dei forni di fusione che poi andremo a vedere l'ultimo che è rimasto
26:07ma in tutto il paese c'erano quando Tortorici fonde campane su tutta la Sicilia e il sud della Calabria
26:15per campane di notevole dimensioni la famiglia si spostava con tutto il gruppo
26:22e andava a costruire un forno sul posto a Catania, Palermo e in altri posti e costruiva la campana
26:30sono da segnalare in particolare le campane di Dine e Clarenza del campanile del Duomo di Messina
26:37quelle sono state fuse a Tortorici una nel 1500 l'altra nel 1600
26:43e sono le campane che hanno suonato Dine e Clarenza per la rivolta di Messina
26:51la campana del Duomo di Catania è stata fusa a Tortorici
27:02ed è stata montata pure in questo campanile da chi l'aveva fuso un certo San Filippo
27:11c'è una caratteristica si racconta che hanno tentato di portare questa campana sul campanile
27:18non ci sono riusciti poi hanno chiamato che l'aveva prodotta e lui ha accettato di fare questa operazione
27:27a condizione che nessuno vedesse come faceva a portare questa campana sopra
27:32e l'ha portata e sono ancora nel campanile di Catania
27:39nel periodo della Grande Armata Spagnola i fondatori di Tortorici fondano anche cannone, armi
27:47tanto che due cannone sono conservate nel museo di Istanbul
27:52preda naturalmente di qualche nave che è stata conquistata
28:03oltre naturalmente lo spazio dedicato alle campane
28:06questo museo è suddiviso in settori che raccontano gli antichi mestieri, quali?
28:11c'è la zona dedicata al mondo contadino con la sarauda che è una forma di silos dove si raccoglieva il grano
28:19e poi il procedimento del grano abbiamo visto che c'era il murinello quello per fare farina in casa
28:27la maida dove si impastava la farina per fare il pane
28:31il torchio dove si facevano gli spaghetti e tante altre cose
28:37quindi il mondo contadino, le bilance, gli statii, poi c'è il mondo dei grossi artigiani
28:45il falegname con tutta la sua strumentazione, i martelli, il trapano a mano e altre attrezzi importanti
28:57il fabbrio di grosso rilievo, quindi abbiamo tutti i ventagli in ferro sia a sesto ribassato sia a sesto acuto
29:09il rame, c'erano i maestri del rame, poi il lino e a tortice, come tutti i nebbioli, si faceva la seta
29:18si coltivava il bago da seta quindi abbiamo la seta e poi c'è una parte dedicata anche alla fotografia
29:26quindi tutto quello che era l'economia, tutto quello che serviva, a tortice c'era chi la produceva
29:35questa è una finestra del 1700 ma la sua particolarità è come si apre questa finestra
29:40e appunto ogni tanto quando vengono i visitatori diciamo apritela e resta per presto
29:45perché non c'è la ferramenta di ferro ma tutto in legno, è perfettamente calibrata
29:51questa è tutta la mossa per poter aprire e questo è lo sportello per aprire
29:56e la chiusura è facile perché io chiudo ed è già abbassato
30:04per aprirlo questo è già aperto e questo qua si alza e si apre
30:10questo scende per inerzia e questo si chiude da solo
30:21ci troviamo alle Fonderie Russo, questo luogo caratterizza il comune di Tortorici
30:34oggi è un museo intitolato a Rosario Parasiliti, un profondo conoscitore della storia oricense
30:40proprio qui sono state realizzate molte campane che hanno interessato le strutture, le chiese della Sicilia e del sud della Calabria
30:49proprio in questo giardino ce n'è una realizzata nel 1676 ancora esposta e visibile
30:56un museo che può essere visitato gratuitamente
31:12natura, storia, tradizioni, arte e cultura non mancano a Tortorici
31:18conosciuta da molti come la valle dell'ingegno
31:21antichi mestieri che raccontano un commercio fiorente
31:24la devozione verso il santo patrono, la raccolta di manoscritti antichi e foto meravigliose
31:29la voglia di rinascere dopo la tremenda alluvione del 1682
31:34rendono questo luogo molto interessante e da visitare
31:38un turista dovrebbe venire a Tortorici intanto perché deve godere di questo paesaggio stupendo
31:44abbiamo un fiume grande, abbiamo una villa dove si può tranquillamente portare i bambini
31:51e fare delle belle passeggiate in riva al fiume
31:54abbiamo delle opere d'arte che possiamo come abbiamo detto prima vedere
32:00e quindi godere anche di questo momento importante
32:04della nostra diciamo come un balsamo della nostra anima
32:07abbiamo delle chiese, abbiamo dei ristoranti, abbiamo esercizi commerciali
32:14abbiamo delle tradizioni, la pasta reale, i dolci
32:18e soprattutto abbiamo una tradizione etnografica che rappresenta la storia vera e propria
32:26cioè il museo delle campane, abbiamo una tradizione del rame, del bronzo e del ferro
32:32abbiamo due circoli antichi uno dei maestri e uno diciamo cosiddetto dei nobili
32:38dove si intreccia appunto questo dualismo esoterico di cui parlavamo prima
32:47Tortorici è un paese che offre una natura ancora incontaminata
32:54a Tortorici si può osservare un fiume che non si secca neanche in estate
33:01pensate che in una crisi drammatica come quest'anno il fiume grande di Tortorici non è andato in secca
33:09Tortorici è rappresentato anche da tante chiese antiche dove un pittore, il pittore Tomasi
33:17ha lasciato la sua impronta con tante opere
33:22Una fra le tante è una riproduzione dello spasimo, del famoso spasimo di Palermo
33:29che adesso sta a Madrid, una delle poche riproduzioni ed è nella chiesa di San Salvatore
33:37tutte queste cose, la tranquillità di un paese possono offrire al turista
33:46la possibilità di cultura e di un ambiente ancora che guarda al passato
33:53e che noi preserviamo specialmente alle future generazioni
34:06La gastronomia di Enebrodì è rinomata soprattutto per le eccellenze che offre
34:11grazie all'esperienza e la genuinità delle aziende locali e delle risorse agroalimentari del posto
34:16abbiamo così voluto dedicare ad ogni puntata di Enebrodì Tour uno spazio dedicato alla cucina
34:22con la ricetta di un piatto particolare che caratterizza questo meraviglioso territorio
34:29è arrivato il momento della ricetta per valorizzare i prodotti del territorio
34:33e a Tortorici ci troviamo all'interno del ristorante Val Dorice con lo chef Elio Bevacqua
34:40qual è il piatto che propone per Enebrodì Tour?
34:43Nel tempo ho pensato di valorizzare i prodotti che abbiamo sul territorio
34:48principalmente abbiamo le nocciole che sono il prodotto tipico che ci distingue sui Enebrodì
34:57e poi i funghi, nonché il maiale sui non ero dei Enebrodì
35:03allora io pensando tutti questi 3 prodotti di valorizzarle e quindi di accoppiarli
35:10e allora sono andata a creare partendo dalle nocciole, queste sono le nocciole naturali
35:19poi vengono schiacciate, lavorate, tostate e ridotte in granella di nocciola
35:28e allora partiamo da questo principio, intanto prepariamo la pasta fresca
35:33poi se si gradisce altri tipi di pasta ognuno è libero di fare come vuole
35:39partiamo dalla pasta, prepariamo la pasta
35:42dopodiché andiamo a preparare i funghi e li tagliamo a listarelle
35:48li passiamo in padella con un po' di cipolla
35:53li andiamo a rosolare
35:55poi aggiungiamo leggermente un pochettino di acqua o quel che si vuole un po' a piacere
36:04e andiamo ad inserire il guanciale di suino nero
36:11già ben rosolato, che sia ben croccante, infatti deve essere proprio tostato
36:20andiamo ad amalgamare gli ingredienti
36:22quindi i porcini, andiamo a inserire la granella di nocciola
36:26andiamo a inserire il guanciale
36:30e continuiamo per una decina di minuti questa cottura
36:34dopodiché una parte di questo sughetto creiamo un fondo
36:40dove lo andiamo a mixare e creiamo un fondo per dare più profumo al piatto
36:46diciamo in modo tale che si presenti pure bene all'occhio
36:50andiamo dunque ad amalgamare questi ingredienti
36:54dopodiché montiamo il piatto
36:57e allora mettiamo una base di questa crema di sotto
37:04che non è altro che nocciole e funghi
37:08e una parte di suino esclusivamente senza usi di burro di panna
37:14e andiamo ad impiattare
37:17mettiamo ancora della granella di nocciola sopra
37:22e due fette di suino nero ben croccante sopra
37:27insomma, i prodotti tipici del territorio praticamente a chilometro zero
37:31perché Toccolici è il paese delle nocciole
37:33ma viene allevato anche il suino nero dei Nebrodi
37:36e trovare dei funghi porcini qui in queste vallate non è assolutamente complicato
37:41siamo pronti dunque per l'assaggio
37:43e poi continueremo a parlare ancora con lo chef Elio Bevacqua
37:52pronti dunque per l'assaggio di queste tagliatelle fatte in casa da chef Elio Bevacqua
37:57con croccante di suino nero dei Nebrodi, funghi porcini e nocciole tostate
38:02allora chef, è un'attività questa che da quasi 30 anni ormai si trova a Tortorice
38:07a Tortorice sì, l'abbiamo aperta nel 97
38:10sempre lavorando con tanta umiltà
38:14e sempre puntando ai prodotti del territorio
38:17proprio una cucina stagionale prettamente
38:20inseriamo sia negli antipasti, nei primi, nei secondi
38:24prodotti esclusivamente stagionali
38:27quindi il nostro motto è andare sempre alla ricerca di prodotti sempre a chilometro zero
38:34so che la tua esperienza lavorativa ti ha portato inizialmente fuori dalla Sicilia
38:40poi hai deciso di tornare a Tortorice, il tuo paese d'origine, perché questo?
38:44ma sono stato per sei anni in Piemonte
38:47avevo un locale lì, un ristorante, pizzeria e lavoravo benissimo
38:51ero su una zona nella provincia di Cunio
38:54quindi prettamente su un territorio proprio dove c'erano tanti allevamenti
38:59tanti frutteti, tanti prodotti
39:01quindi eravamo a cercare prodotti
39:03e dove c'era una ricercatezza della cucina
39:06quindi io mi sono fatto un'ottima esperienza sia nelle paste
39:10sia specialmente con le carni
39:13di cui oggi noi siamo leader
39:16nel senso che lavoriamo carne bene e facciamo mangiare dei piatti
39:20dove ho imparato a fare stracotte, bollite, brassate
39:24mi sono fatto un'esperienza di sei anni
39:26poi non so, mi è venuto questo flash
39:29perché qua io avevo lasciato il cuore
39:32anche se lì altra tanto
39:34e quindi venendo qua, venendo sempre in ferie
39:37tornando in ferie ho detto
39:38guarda, ci vuole qualcosa a Tortorici
39:40e da lì, anche se prima la famiglia era un po' contraria
39:45perché dici, ma se tu lavori lì stai bene
39:48però io sono per valorizzare il territorio
39:51giustamente all'inizio è stato molto difficile
39:54perché c'erano periodi qui e qua
39:55non si erano abituati a far arrivare le persone da fuori
39:58poi sempre in progressione
40:02sempre puntando, sempre a puntualità
40:04sempre cercando di sbagliare, sempre meno la ricercatezza
40:07siamo arrivati al punto che oggi ci sono persone
40:10da tutta la Sicilia che in alcuni periodi dell'anno
40:13ci vengono a trovare
40:15e con la scusa che qua sul territorio
40:17ci sono i funghi che sono un prodotto
40:20che noi valorizziamo specialmente sulla stagione
40:24dove andiamo a fare in tante mode
40:27il prodotto proprio naturale
40:29presentando una cucina
40:31non mi piace fare tanto
40:33io preferisco fare una cucina diretta
40:35in modo tale che ci sia proprio la presenza del piatto
40:39che si veda sulla presentazione
40:41che ci sia quella croccantezza
40:43che ci sia quella materia prima da privilegiare
40:47e oggi diciamo che non ci possiamo lamentare
40:51siamo qua su un territorio fantastico
40:54i nebrodi sono fantastici
40:56in quanto alla naturalezza
40:58abbiamo il mare a due passi
41:00abbiamo la montagna a due passi
41:02siamo su una zona verde tutto l'anno
41:04bene, siamo pronti per l'assaggio
41:07Ezio è di questo, ricordiamo
41:10di queste tagliatelle fatte in casa
41:12con croccante di suino nero di nebrodi
41:14funghi porcini e nocciola
41:16pronti per l'assaggio?
41:18assaggiamo
41:21assaggio
41:31la croccantezza e la nocciola
41:33e il contrasto della dolce
41:35e il salato del guanciale
41:37veramente straordinario
41:41siamo arrivati alla fine anche di questa puntata
41:44di Nebrodi Tour
41:46abbiamo conosciuto il comune di Tortorici
41:48un territorio questo caratterizzato
41:50da antichi mestieri
41:52da lontane tradizioni
41:54e anche da feste patronali molto sentite
41:56ma naturalmente anche l'enogastronomia
41:58che la fa da patrona
42:00grazie per essere stati con noi, alla prossima
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