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Trascrizione
00:00Siamo veramente tutti in trepidante attesa perché un accordo per un
00:05cessato il fuoco, seppur limitato e seppur non perfetto, è assolutamente
00:11necessario. Luigi Bisceglia, breciano che da 13 anni vive a Gerusalemme, interpreta
00:16così il sentimento di chiunque in Israele ha vissuto l'annuncio della
00:19tregua che arriva dopo 15 mesi di guerra e oltre 46 mila morti nella striscia di
00:24Gaza. Un passo che sembra essere la prima fase dell'accordo mediato da Usa,
00:28Qatar e Egitto ed il rilascio degli ostaggi. Ripeto, non è un accordo perfetto,
00:33non è quello che ci aspettiamo, nel senso che nessuno sa cosa potrebbe
00:39succedere dopo questi 42 giorni in cui effettivamente le armi potrebbero
00:45cessare e di conseguenza si potrebbe quantomeno tornare a far rifiatare la
00:52popolazione a Gaza e quindi anche a permettere di fornire assistenza
00:57sanitaria, cibo e tutto quello che serve. Dopodiché rimane un grosso punto
01:01interrogativo perché ci si chiede cosa succederà nella striscia di Gaza, se ci
01:06sarà la possibilità di far intervenire un'amministrazione composta da paesi
01:11terzi che possa cominciare un processo di costruzione che comunque durerà
01:16decine d'anni e nello stesso tempo garantire una vita dignitosa a un
01:21milione e mezzo di sfollati. Per Bisceglia, che è coordinatore regionale
01:24dei programmi del volontariato internazionale per lo sviluppo, è bene
01:27ragionare dunque con cautela. Lui che ha vissuto questi ultimi quindici mesi la
01:32guerra e tutto quello che drammaticamente comporta. Quella che è la
01:35mia percezione dai massacri del 7 ottobre del 2023 è che
01:41l'umanità sia stata completamente sconfitta.

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