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(askanews) - Brunori Sas è in gara festival di Sanremo annuncia con il singolo L'albero delle noci, con cui celebrerà la gioia e la rivoluzione che una nuova vita porta con sé, suggerendo come ogni nascita sia al tempo stesso una rinascita.

«Il brano Sanremese parla di una nascita e di una rinascita, ma non solo della gioia naturale, della rivoluzione che una nascita porta con sé, ma anche dello spavento, dell'inquietudine e forse anche del senso di inadeguatezza di fronte ad un evento così importante nella vita di una persona. E poi un pretesto, perché certo racconto di mia figlia, canto di mia figlia, ma canto in realtà. non mi sono accontentato di cantare solo di questo, mi sarebbe sembrato forse troppo personale, troppo intimo o forse anche troppo retorico e quindi diventa il pretesto per cantare qualcosa di più largo che ha a che fare con le stagioni della vita, appunto, visto che c'è un albero di mezzo, delle foglie che nascono ma anche di quelle che cadono».

Poi descrive così la sua scelta di partecipare al festival: «Beh, Sanremo chiaramente, ero un ragazzino di paesi, io sono cresciuto in un paese di in quel periodo lì, in quell'epoca quando ero piccolo io, uno degli eventi collettivi. Oggi mi sembra che sia rimasto uno dei pochissimi eventi nazionali popolari, se non i mondiali forse, quindi chiaramente c'è quel fascino lì, cioè di essere in un mondo così frammentato uno dei pochi eventi che mette insieme tutti quelli che gli piace, quelli che lo critica, quelli che lo sbeffeggiano. I miei ricordi sono i ricordi di un ragazzino che chiaramente come tutti stava lì coi testi. a guardare le canzoni, a mettere i voti, con mio padre e mia madre che litigavano, perché uno diceva che l'altro imbrogliava e che aveva azzeccato il vincitore di Sanremo, e quindi sono ricordi molto dolci in realtà. Poi chiaramente si dipende dalle fasi della vita, c'è la fase in cui poi lo snobbi e poi c'è la fase in cui ci vai a cantare, perché forse hai fatto pace con tutte quelle fasi precedenti».
Con lui Riccardo Sinigallia
Dopo un lungo percorso di scrittura e produzione, Dario si è preso il tempo necessario per curare ogni dettaglio, individuare temi urgenti della sua narrativa e ritrovare il piacere autentico della creazione, affiancato dal produttore artistico Riccardo Sinigallia.

Da marzo Brunori sarà nei palazzetti italiani e il 18 giugno sarà per la prima volta al Circo Massimo di Roma Live con Orchestra, intrecciando il suo repertorio con l'accompagnamento orchestrale in una cornice straordinaria.

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Trascrizione
00:00Sanremo chiaramente per un ragazzino di paese, io sono cresciuto in un paese di 400 abitanti,
00:07quindi era un evento, un evento collettivo.
00:11In quel periodo lì, in quell'epoca quando ero piccolo io, uno degli eventi collettivi.
00:16Oggi mi sembra che sia rimasto uno dei pochissimi eventi nazionalpopolari, se non i mondiali forse,
00:22quindi chiaramente c'ha quel fascino lì, cioè di essere in un mondo così frammentato,
00:27uno dei pochi eventi che mette insieme tutti quelli che gli piace,
00:30quelli che lo criticano, quelli che lo sbeffeggiano.
00:33I miei ricordi sono i ricordi di un ragazzino che chiaramente, come tutti,
00:38stava lì con i testi a guardare le canzoni, a mettere i voti,
00:43con mio padre e mia madre che criticavano perché uno diceva che l'altro imbrogliava,
00:49che aveva azzeccato il vincitore di Sanremo, e quindi sono ricordi molto dolci in realtà.
00:55Poi chiaramente si dipende dalle fasi della vita, c'è la fase in cui poi lo snobbi
00:59e poi c'è la fase in cui ci vai a cantare perché forse hai fatto pace con tutte quelle fasi precedenti.
01:05Il primo Sanremese parla di una nascita e di una rinascita,
01:10ma non solo della gioia naturale, della rivoluzione che una nascita porta con sé,
01:17ma anche dello spavento, dell'impietudine, forse anche del senso di inadeguatezza
01:22di fronte ad un evento così importante nella vita di una persona.
01:28E poi un pretesto, perché certo racconto di mia figlia, canto di mia figlia,
01:33ma canto in realtà, non mi sono accontentato di cantare solo di questo,
01:37mi sarebbe sembrato forse troppo personale, troppo intimo, o forse anche troppo retorico,
01:43e quindi diventa il pretesto per cantare qualcosa di più largo che ha a che fare con le stagioni della vita,
01:48visto che c'è un albero di mezzo, delle foglie che nascono, ma anche di quelle che cadono.

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