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NovitàTrascrizione
00:00Grazie Presidente, un saluto caloroso al Signor Sindaco, all'Aggiunta, ai colleghi consiglieri,
00:05alle autorità presenti, le associazioni, tutti coloro che sono presenti qui e collegati.
00:10L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà. Se ce n'è uno, è quello che è già
00:16qui. L'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono
00:23per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti. Accettare l'inferno e diventarne
00:28parte fino al punto di non vederlo più. Queste parole di Calvino ci devono ferire, perché
00:34sono luminosamente vere. Perché la giornata di oggi? Perché porre davanti ai nostri occhi
00:39un evento tragico della nostra storia? Perché ricordare un evento funesto, costringerci
00:45a una rievocazione di ignobile violenza? Che valore ha la memoria? Si potrebbe obiettare
00:50che nessuno di noi ha compiuto quei crimini e quindi sentirli lontani, come se non ci
00:55riguardassero. Ma chiediamocelo lealmente. Riguardano noi, uomini e donne, ragazzi e
01:00ragazze del ventunesimo secolo? A scuola, con gli studenti, risulta troppo evidente
01:05che le violenze perpetrate dal regime nazista e fascista rimangono il paragrafo di un capitolo
01:11cupo del libro di storia. È un argomento lontano dalla vita, al quale, salvo in qualche
01:17raro caso, si guarda con sufficienza, se non talvolta con indifferenza. D'altronde, si
01:23afferma, abbiamo imparato la lezione per non ripeterla. Basta sfogliare i quotidiani per
01:28comprendere l'infondatezza di tale affermazione. Anche se necessaria, forse non è sufficiente
01:34la sola condanna del fatto storico. Dovremmo insieme interrogarci, non rinunciare a guardare
01:39in faccia il male, per cercarne il senso, non per giustificarlo, impossibile, ma per
01:45individuare che cosa ha da dire della nostra struttura umana. Quanti hanno pensato, organizzato,
01:51operato tali efferatezze erano uomini e donne come noi, con le nostre preoccupazioni, i
01:56loro problemi, le loro aspirazioni. Eichmann non era un oiago né un Macbeth, nulla sarebbe
02:01stato più lontano dalla sua mentalità che fare il cattivo, per fredda determinazione.
02:06Eccezione fatta per la sua eccezionale diligenza nel pensare alla propria carriera, egli non
02:11aveva motivi per essere crudele. E anche quella diligenza non era in sé criminosa, per dirla
02:17in parole povere, egli non capì mai che cosa stava facendo. Quella lontananza dalla realtà
02:23e quella mancanza di idee possono essere molto più pericolose di tutti gli istinti malvagi
02:28che forse sono innati nell'uomo. Così a Narendt rispetto ad Adolf Eichmann. Non possiamo
02:35nascondercelo, non dobbiamo nascondercelo, il male è una realtà possibile a ciascuno
02:40di noi e forse meno ne prendiamo consapevolezza più ne siamo soggetti. William Congdon, un
02:46rinomato esponente dell'action painting new yorkese, che entra nel campo di Bergen-Belsen
02:51come autista di ambulanze il 2 maggio del 1945, c'entra il punto. Dire che il campo
02:56di Bergen-Belsen è stato un fenomeno tedesco è fuori luogo. Certamente lo è stato, ma
03:01si è trattato di una cosa tanto enorme che non può essere interpretata così superficialmente.
03:06Il fatto che gli esseri umani abbiano potuto fare questo ad altri esseri umani è più importante.
03:14Proprio perché rivela che voi ed io, che pure siamo esseri umani, avremmo potuto fare
03:19lo stesso. La maggior parte di noi preferisce la rassicurante reazione di confinare la cosa
03:25ai tedeschi. Bergen-Belsen può essere accettato solo nei termini del rapporto di ciascuno
03:30di noi con l'esistenza. Questa possibilità del male che ritroviamo in noi non possiamo
03:36strapparcela di dosso. Nessuna educazione, nessuna istruzione, nessun programma, nessuna
03:41commemorazione può eliminarla. Per quanto sia, per dirla eufemisticamente, fastidiosa,
03:47ha a che fare con il nucleo misterioso che ci costituisce, la libertà. Nel 1949 Churchill,
03:53in risposta al discorso introduttivo del direttore dell'Istituto di Tecnologia di Boston, commentò
03:57lapidariamente. Il decano di studi umanistici ha parlato con venerazione dell'abilità scientifica,
04:05che sta avvicinandosi al controllo dei pensieri umani con precisione. Io sarò assai contento
04:10prima che ciò accada di essere morto. Ma Calvino ci indica un altro atteggiamento.
04:15Il secondo modo per non soffrire l'inferno è rischioso ed esige attenzione e apprendimento
04:21continui. Cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo all'inferno non è inferno,
04:28è farlo durare, dargli spazio. Grazie a Dio, persino nei contesti peggiori di quell'epoca
04:33e della nostra, non sono poche le testimonianze di chi non si è abituato al male, ma l'ha
04:39rinunciato, gli ha dato il suo nome proprio e ha affermato e vissuto il bene e la verità,
04:44implicandosi fino a immolarsi per essi. Dobbiamo farci ascoltatori e imitatori di queste vite.
04:51La memoria di oggi non è vana se nel male cerchiamo il bene, nell'orrore la bellezza,
04:56nel fango l'oro. E per quanto difficile sembri, non possiamo rinunciarci, pena una disperazione
05:02nichilista. Concludo con le parole di Tolkien. Il mondo è davvero pieno di pericoli e vi
05:08sono molti posti oscuri, ma si trovano ancora delle cose belle e nonostante che l'amore
05:14sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più forte. Questo è il nostro compito
05:20nei riguardi dei nostri figli e delle nostre figlie. Facciamo memoria e viviamo la fede
05:26di Tolkien e di Calvino, per non disperare, per assecondare il bisogno di bene e di vero
05:32per cui il nostro cuore è fatto. Grazie.