• mese scorso
Strasburgo, 30 gen. (askanews) - Le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, l'area campana coinvolta nei decenni scorsi nell'interramento di rifiuti tossici. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l'Italia per non aver preso le dovute misure. La Cedu, con sentenza definitiva, ha stabilito che l'Italia deve introdurre senza indugio misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell'inquinamento in questione. La Corte ha riconosciuto un rischio per la vita "sufficientemente grave, reale e accertabile", che può essere qualificato come "imminente". I giudici inoltre ritengono che non ci siano prove sufficienti di una risposta sistematica, coordinata e completa da parte delle autorità": i progressi nel valutare l'impatto dell'inquinamento sono stati lenti e lo Stato non ha avviato le azioni penali necessarie per combattere lo smaltimento illegale di rifiuti. La Cedu punta anche il dito contro la mancanza di trasparenza, scrivendo che "Anzi, alcune informazioni sono state coperte per lunghi periodi dal segreto di Stato". La sentenza emessa concerne i ricorsi di 41 persone e 5 associazioni. La Cedu ha accettato in parte le obiezioni del governo rigettando i ricorsi delle associazioni, che non sarebbero "direttamente interessate" e di numerosi individui perché non ci sono prove sufficienti che i loro parenti vivessero nelle zone interessate dall'inquinamento.

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti della terra dei fuochi,
00:04l'area campana coinvolta nei decenni scorsi nell'interramento di rifiuti tossici. Lo ha
00:10stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l'Italia per non aver preso
00:14le dovute misure. La CEDU con sentenza definitiva ha stabilito che l'Italia deve introdurre senza
00:21indugio misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell'inquinamento
00:26in questione. La Corte ha riconosciuto un rischio per la vita sufficientemente grave,
00:31reale e accertabile che può essere qualificato come imminente. I giudici inoltre ritengono che
00:37non ci siano prove sufficienti di una risposta sistematica, coordinata e completa da parte
00:42delle autorità. I progressi nel valutare l'impatto dell'inquinamento sono stati lenti e lo Stato non
00:48ha avviato le azioni penali necessarie per combattere lo smaltimento illegale dei rifiuti.
00:54La CEDU punta anche il dito contro la mancanza di trasparenza scrivendo che anzi alcune informazioni
01:00sono state coperte per lunghi periodi dal segreto di Stato. La sentenza concerna i ricorsi di 41
01:06persone e 5 associazioni. La CEDU ha accettato in parte le obiezioni del governo, rigettando
01:12i ricorsi delle associazioni che non sarebbero direttamente interessate e di numerosi individui
01:17perché non ci sono prove sufficienti che i loro parenti vivessero nelle zone interessate
01:22dall'inquinamento.

Consigliato