Nella quinta puntata del talk show settimanale di Euronews si parla della crisi dell'industria automoblisitica, dell'elevato costo della vita e del caro affitti per i cittadni europei, mentre la Commissione presenta la Bussola per la competitività
Categoria
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Ciao e benvenuti a Bruxelles tamo non tamo, il tour show settimanale di Euronews dal cuore
00:17dell'Unione Europea.
00:18Io sono Vincenzo Genovese e ogni settimana daremo uno sguardo a quello che succede qui
00:22e nel resto d'Europa.
00:24Oggi cominciamo con la crisi dell'industria dell'auto, settore che impiega più di 13
00:29milioni di persone in Europa.
00:30La Commissione Europea ha appena avviato un dialogo strategico sul futuro dell'industria
00:34automobilistica europea e intanto promette di ridurre la burocrazia per tutte le imprese
00:39con una strategia chiamata Competitiveness Compass.
00:42Basterà per riavviare i motori e poi l'economia europea che torna a respirare, almeno sulla
00:47carta.
00:48Con l'inflazione a livelli accettabili e il prodotto interno lordo di nuovo in crescita,
00:52ma tra prezzi dei generi alimentari fuori controllo e la questione abitativa sempre
00:56più preoccupante, i cittadini non sembrano sollevati.
01:00Il 50% della popolazione ha ridotto le proprie spese e in tanti faticano per mettersi un
01:05affitto.
01:06Ne parliamo con Pasquale Tridico, eurodeputato del M5S, Benedetta Scuderi, eurodeputata
01:12di Europa Verde, Massimiliano Salini, eurodeputato di Forza Italia.
01:15Ma prima di entrare nel vivo del dibattito facciamo un giro in Germania.
01:18Uno spettro si aggira per la Germania, il declino dell'industria automobilistica, settore
01:29cruciale per il paese.
01:30I modelli storici di Volkswagen, Mercedes e BMW rischiano di riempire i musei piuttosto
01:36che le strade delle nostre città.
01:37Il 2024 è stato l'anno orribile del settore automobilistico tedesco, con un calo nelle
01:46vendite e licenziamenti di massa che hanno avuto effetti a catena sui fornitori, dal
01:50Belgio all'Ungheria.
01:51Nel complesso le immatricolazioni sono aumentate ma solo dello 0,8% rispetto al 2023, con cali
01:58di vendite anche in Francia e in Italia.
02:03Tra obiettivi di sostenibilità ambientale, cambiamenti nelle abitudini dei consumatori
02:09e concorrenza dei veicoli elettrici prodotti in Cina, il 2025 sarà un anno decisivo.
02:14L'industria europea dell'auto riuscirà a rimettere il turbo o è condannata al declino?
02:26Ripresa o declino forse irreversibile per l'industria dell'auto, lei come la vede Tridico?
02:34C'è speranza?
02:35Ma diciamo che se il programma europeo rimane quello che abbiamo sentito in questi giorni
02:42sull'obiettivo della semplificazione e della burocratizzazione io penso che saremo condannati
02:49al declino.
02:50C'è possibile che questa crisi sia vista come una crisi di burocrazia, di ingolfi, di
02:56regole?
02:57A me sembra una crisi enorme dovuta a un declino industriale, dovuta al fatto che non esiste
03:06in Europa una politica industriale che dovrebbe spingere direttamente o indirettamente gli
03:11investimenti.
03:12A mio parere, mi pare, cerco di dirlo velocemente e poi passo la parola, ci siano tre linee
03:18su cui si dovrebbe investire piuttosto che sburocratizzare, da una parte sostenere la
03:23domanda, anche attraverso riduzioni di IVA nel caso dell'automoto e per le auto elettriche,
03:27dall'altra sostenere l'offerta con costi da ridurre per l'accesso all'energia, la terza
03:34è un sostegno alla domanda, inclusa la mobilità pubblica, la domanda di autoveicoli, oltre
03:39che sostegno ai lavoratori e da qui abbiamo parlato di un fondo Schurra Automotive, come
03:44in Covid, Covid è stata una crisi europea, l'abbiamo affrontata come Europa e ne siamo
03:48usciti meglio.
03:49Oggi non riusciamo ad affrontare la crisi industriale, la crisi dell'auto, con strumenti
03:54europei, con strumenti comuni, che vuol dire investimenti, non burocrazia.
03:58Salini, il suo gruppo politico, il Partito Popolare Europeo, di cui è anche vicepresidente,
04:02ha presentato un documento con delle proposte proprio per il settore dell'auto, tra cui
04:06c'è la revisione del famoso regolamento per la riduzione di emissioni che è poi quello
04:11che dal 2035 va a vietare l'ammessa in vendita di auto con motore a combustione in generale
04:17di tutte le auto che emettono gas clima alteranti.
04:20Cosa c'entra questo con l'industria dell'auto, intendo il regolamento europeo?
04:25C'entra per metà, perché la prima metà riguarda le politiche smisuratamente espansive
04:32della Cina, che ha deciso di non comprare più auto dall'Europa, ha deciso di produrre
04:37non solo per sé, ma anche per gli altri, ha un fabbisogno di 15 milioni di autovetture
04:43all'anno, ne produce 30, quindi ha un overcapacity di 15 milioni che invade i mercati, è una
04:49scelta, è una scelta sussidiata, come al solito, questo ha completamente cambiato il
04:53mercato europeo, perché parte della produzione europea andava in Cina, soprattutto dalla
04:58Germania verso la Cina, quella parte lì non ci va più, quindi primo fattore che determina
05:02una crisi enorme dell'automotive in Europa e non c'entra nulla con il Green Deal, c'entra
05:08con le politiche espansive della Cina, seconda parte riguarda invece la prospettiva, a breve
05:15medio termine, del bando al motore elettrico, questa è una prospettiva che ha intimorito
05:22i mercati, ma a volte per ragioni corrette, a volte per ragioni meno corrette, ha messo
05:27le filiere produttive contro le case automobilistiche, le case automobilistiche hanno detto sì,
05:31ok, a noi va bene, i produttori hanno detto col cavolo che per noi va bene, perché noi
05:37produciamo pompe, produciamo valvole, produciamo pezzi legati ai fornitori italiani, bergamaschi,
05:44milanesi, bresciani, che producono la catena di componentistica che serve al motore a combustione
05:50interna, c'è stato un conflitto, noi abbiamo il compito di fare una sintesi nel giro di
05:54un tot di tempo, il motore elettrico che è un motore molto più semplice di quello a
05:58combustione interna, probabilmente avrà un successo maggiore di quello a combustione
06:03interna, l'errore è forzare per legge questi processi, e il mercato è in grado, non è
06:08autosufficiente, ma è in grado di tener conto della tecnologia e delle tasche dei cittadini,
06:13la legge non sempre ce la fa.
06:15E Scuderi, lei è d'accordo con questo, cioè la transizione ecologica in parte responsabile
06:20della crisi, o meglio, le leggi europee sulla transizione ecologica in parte responsabili
06:25di questa crisi?
06:26Io la vedo molto difficile riuscire a fare questa connessione, perché se andiamo a guardare,
06:31in realtà il mercato purtroppo non è stato in grado di capire la svolta, almeno quell'europeo,
06:37perché finché non c'è stata questa spinta da parte dell'Unione Europea a andare verso
06:40l'elettrico, c'è stata una retrosia al cambiamento, e purtroppo questo è un dato, noi in Italia
06:46ne abbiamo l'esempio più lampante, con la nostra Fiat FCA che da sempre si è rifiutata
06:53di procedere verso il cambiamento sull'elettrico, ritrovandoci poi incredibilmente indietro,
06:59e anzi proprio la Cina ha fatto una scelta che non è una scelta di mercato, è una scelta
07:03che è stata politica e di mercato, e quindi si è ritrovata ad essere un player in un
07:09mondo globalizzato a cui difficilmente si riesce a dare poi una risposta.
07:13Quindi proprio in questo contesto, dove il mercato è politica e la politica è mercato,
07:17non possiamo pensare che la politica se ne possa lavare le mani, perché negli Stati
07:21Uniti e in Cina sta succedendo l'esatto opposto, ci sta una politica di sovvenzione, c'è una
07:27politica di decisione, che sta comportando delle conseguenze, quindi in realtà dovremmo
07:31essere più ambiziosi, ma l'ambizione, qua viene il problema secondo me che ha avuto
07:37l'Unione Europea, e che non ha messo all'ambizione una pianificazione e un finanziamento.
07:42Arrivati, certo.
07:43Allora la politica e il mercato i politici li abbiamo sentiti, adesso vi faccio sentire
07:47proprio loro, le aziende automobilistiche, con la voce di Sigrid de Fries, che è la
07:51direttrice di Acea, l'associazione di costruttori europei di automobili.
07:55La sentiamo.
07:56Vorremmo vedere azioni e non solo parole, perché abbiamo molti obiettivi ma anche frizioni.
08:06Questi obiettivi devono diventare realtà, ma le cose non vanno bene.
08:10Serve una transizione rapida verso la mobilità pulita.
08:14Noi abbiamo messo i veicoli sul mercato, quindi abbiamo fatto la nostra parte, ma il mercato
08:19non risponde appropriatamente, il peso di tutto ciò è sull'industria automobilistica.
08:24Serve una revisione della decarbonizzazione, è questo che distingue l'Europa dai Stati
08:32Uniti e Cina, dove è più semplice.
08:34L'Europa deve affrontare l'eccesso di regolamentazione, ridurre la burocrazia è molto importante.
08:40Il mercato non risponde in modo adeguato, sembra dire De Vries, le auto completamente
08:49elettriche vendute in Europa nel 2024 sono meno di quelle del 2023, quindi sono il 5,9%
08:56in meno.
08:57Cosa ci dice questo dato sulle abitudini dei consumatori, non c'è questa transizione
09:03verso la mobilità?
09:04Il dato non ci dice quasi nulla sulle abitudini, ci dice qualcosa di molto serio sulle tasche
09:08dei consumatori.
09:09Oggi il tema dell'elettrico ha un problema specifico che riguarda il costo delle batterie,
09:15costo delle batterie aumenta a dismisura il costo dell'auto elettrica e quindi l'auto
09:20elettrica parte fuori mercato, quindi ci sono due vie, o si sovvenziona l'acquisto, si trovano
09:26formule le più disporate per rispingere l'auto elettrica, oppure si decide di rallentare
09:33il percorso verso la mobilità elettrica lasciando spazio ancora al motore endotermico, la verità
09:38sta nel mezzo, nel senso che a mio modo di vedere il driver che conduce le scelte di
09:45mercato delle case automobilistiche non deve essere un regolamento, perché quando accade,
09:51nella storia, quando le regole forzano le dinamiche di mercato, la catena più debole
09:58della filiera sociale paga un prezzo più alto di tutti, allora il mercato non è autosufficiente
10:04ma bisogna consentire al dialogo sociale, ci sono le organizzazioni sindacali, le associazioni
10:11datoriali, c'è il mercato nel suo complesso, c'è la differenza tra la domanda urbana e
10:18la non urbana, ci sono i colli di bottiglia tecnologici, le faccio un esempio, la rete
10:24di elettrificazione ha bisogno di rame, non basta più rame, quindi noi anche volendolo
10:28se volessimo attuare pienamente al processo di elettrificazione che abbiamo in corso e
10:33che abbiamo prefigurato nel gredito, non ce la facciamo perché la materia prima, col
10:37regolamento sulle emissioni, decidi i target sulle emissioni, ma non produci rame col regolamento.
10:43Se ho capito bene, le case automobilistiche vorrebbero sostituire le auto che continuano
10:50a vendere a benzina e diesel con quelle elettriche, una per una. Provocazione per Scuderi, è
10:57un problema se nel futuro avremo invece semplicemente meno automobili in Europa?
11:03Io penso che sia la direzione che si prende, questo ce lo dicono anche i dati, in realtà
11:07la fascia più giovanile non possiede un'automobile, non vuole possederla, soprattutto quella che
11:11vive in centri urbani, dato anche che la popolazione si sposta sempre di più verso i centri urbani,
11:17e quindi dobbiamo un attimino prepararci, e qui ritorno all'avere una visione, in realtà
11:22questo è un dato positivo, perché non avere un'automobile, se è possibile, perché è
11:27un privilegio poter non avere un'automobile, vuol dire che si vive in un posto serviti
11:32da un mezzo pubblico, si può accedere ai mezzi pubblici e così via, se è possibile
11:38non avere un'automobile, questo privilegio è una cosa positiva, perché in realtà c'è
11:42una questione di salute, sia nel non stare seduti nell'auto, sia nel poter non respirare
11:48i tubi di scarico, una questione ambientale, una questione sociale, quindi è una società
11:53verso cui dovremmo tendere, questo però deve anche farci capire qual è la visione industriale
11:59che dobbiamo avere, e qua che c'è la grande risposta, sull'avere una visione della società
12:04che vogliamo, vuol dire anche avere una visione dell'industria che dovremmo avere per ottenere
12:08quella società, quindi invece di parlare esclusivamente, questa è una cosa su cui
12:12io mi focalizzo sempre, invece di parlare esclusivamente dell'industria dell'automotive
12:17che è fondamentale, ma che dovrà in qualche modo ridursi perché non ci sarà più la
12:22stessa richiesta, parliamo anche dell'industria della mobilità, allora quali sono i trasporti
12:27che ci servono, noi abbiamo delle, concludo velocissimamente, abbiamo dei target del PNRR
12:32sulla mobilità nelle città, quindi autobus, autobus elettrici, tram, mobilità su ferro,
12:38per averne di più dovremmo produrli, ovviamente non per il PNRR perché nel 2026 non fai una
12:43fabbrica, ma questo vuol dire che è il trend che dobbiamo prendere, perché non pensiamo
12:48a internalizzare questo tipo di industria con finanziamenti pubblici e privati, ma con
12:53una visione di società?
12:55Però intanto, te li dico, il problema sociale c'è, alcune fabbriche minacciano chiusure
13:02e licenziamenti, cosa significa questo a livello proprio sociale e anche di conseguenze nell'Unione
13:07Europea e nelle nostre società?
13:09Ma un dato su tutti, per l'Italia che è uno dei paesi maggiormente colpiti dalla crisi
13:13perché appunto maggiormente produce macchie nella sua industria, nel 2024 la cassa integrazione,
13:21cioè la sospensione di ore di lavoro nell'industria è aumentata del 30%, siamo quasi alla cassa
13:28integrazione durante Covid, quando tutti praticamente nell'industria erano in cassa integrazione
13:32anche dovuta al lockdown, quindi c'è una riduzione di reddito che ovviamente provoca
13:37recessione e causa riduzione di reddito da parte dei lavoratori, per questo dico che
13:42il grande assente qui è un intervento pubblico europeo a sostegno dei redditi, da lavoro
13:50per quanto riguarda l'industria, dell'offerta per quanto riguarda le auto perché devono
13:54essere più competitive e anche della domanda, domanda pubblica e privata di mobilità sostenibile
13:59perché è vero che sono cambiati e stanno cambiando gli usi della mobilità, ma allora
14:05a quel punto è un altro canale questo da aggiungere, ovvero investire sulla mobilità
14:11pubblica perché in alcune città e in Italia purtroppo di questo siamo sempre protagonisti,
14:16la mobilità diventa molto difficile, i trasporti pubblici sono fatiscenti e questo è un canale
14:21in cui si può investire di nuovo per definizione il pubblico, pensare di sburocratizzare o
14:27semplificare oppure ancora peggio di estendere la deadline, la scadenza del 2035 e cos'altro
14:34di più avanti vorrebbe dire allungare il gap tecnologico che noi oggi abbiamo nei confronti
14:40della Cina e degli Stati Uniti perché i cinesi e gli americani non è che nel frattempo pospongono
14:44i loro obiettivi, aumentano gli investimenti per raggiungerli, tutti stanno mettendo risorse
14:50pubbliche, noi non pensiamo veramente oggettivamente di dire superiamo questa crisi con la semplificazione,
14:56mi sembra veramente bizzarro anche come proposta.
14:59E a questo proposito, visto che lei ha citato il target del 2035, il governo italiano, le parole del Ministro Adolfo Urso,
15:07non sembra mettere in discussione tanto il target, se ho capito bene quanto, i modi in cui arrivarci,
15:13quindi i finanziamenti, ma anche i target intermedi, cioè le riduzioni di emissioni che ci sono già a partire dal 2025
15:20e che comportano delle sanzioni se vengono superate dalle case automobilistiche.
15:24Voi come Partito Popolare Europeo siete su questa linea?
15:28Noi siamo per, tra l'altro la stessa Vice Presidente Esecutiva Ribera, sul tema delle penalti ha mostrato un'ampia apertura,
15:36si è un po' tradita, invece poi pettita, lì ve l'ho detto, però sulle penalti al 2025 riteniamo,
15:42e abbiamo fatto una proposta molto concreta, di revisione del metodo di calcolo su più anni,
15:48in modo tale che l'impatto sulle case sia minore di quello che avremmo a regolamentazione corrente.
15:55Sul 2035 invece il dibattito è molto più rilassato, non perché non ci sia un problema,
16:03ma perché ci sono diverse soluzioni, non un'unica soluzione.
16:06La madre delle soluzioni è l'attuazione di un approccio nuovo che è quello che passa sotto il nome di neutralità tecnologica,
16:14cioè quello di non togliere il target a 2035, ma di non vincolarlo ad un metodo di calcolo tailpipe,
16:22cioè allo scarico dell'emissione, perché ricordiamo che questo regolamento vieta la messa in vendita di automobili con emissioni negativi.
16:32Il regolamento non parla mai di auto elettriche, il regolamento esattamente parla di emissioni zero.
16:38Allora il tema della neutralità tecnologica ha un presupposto di carattere tecnologico che è il life cycle approach,
16:44cioè la verifica sull'intero ciclo di vita, se qui si apre un mondo di discussioni anche abbastanza noiose,
16:49nel quale però il punto centrale è l'accettazione di una grande sfida scientifica,
16:55che ahimè non è mai stata accettata dai soloni della Commissione Europea,
17:00cioè quella di individuare un metodo di calcolo.
17:02Ursula von der Leyen ci ha detto che il risultato di questo dialogo strategico sul futuro dell'industria dell'auto
17:08sarà un piano d'azione da presentare il 5 marzo.
17:11Intanto però la Commissione Europea invece ha già presentato il Competitiveness Compass,
17:16che noi traduciamo con bussola della competitività,
17:19ed è un piano che prevede riduzione della burocrazia, semplificazione delle normative,
17:24migliore coordinamento di politiche nazionali ed europee, riduzione delle dipendenze dall'estero,
17:29tante cose.
17:30L'onorevole Tridicola ha definita una scatola vuota, perché?
17:34Una bussola alla ricerca evidentemente dell'orientamento innanzitutto, perché non c'è nulla.
17:39Ripeto, quando pensiamo di fermare il declino, di rilanciare gli investimenti,
17:43bisogna dire come si fanno gli investimenti.
17:46Certamente il privato è il principale protagonista in questo caso,
17:50però mi pare di poter ricordare con un'allegoria quello che diceva John Maynard Keynes.
17:57Tu puoi anche portare il cavallo a bere, togliere tutte le brighe e avvicinarla alla fontana,
18:03ma se il cavallo non vuole bere non berrà mai.
18:06Cosa voleva dire Keynes all'epoca?
18:08Voleva dire che c'è un mercato che certamente deve fare il suo lavoro,
18:12ma se non sente che c'è una domanda, c'è qualcun altro che può in quel momento tamponare e intervenire
18:18e vedrai che il cavallo si accompagnerà subito dopo gli investimenti lanciati.
18:22Qui non è un problema di semplificazione.
18:25Il crollo è terribile, non c'entra nulla al margine, a parità di altre condizioni.
18:31La semplificazione è un valore aggiunto, ma a parità di altre condizioni.
18:35Qui siamo in uno svantaggio competitivo enorme nei confronti dei cinesi.
18:39Mancano gli investimenti.
18:41In Italia, e tra l'altro non è nemmeno l'elettrico, nel 1995 producevamo un milione e mezzo di auto all'anno.
18:49Oggi produciamo meno della metà.
18:52Prima ancora della transizione producevamo meno della metà.
18:56Quest'anno abbiamo addirittura dimezzato ulteriormente, siamo a 350.000 auto all'anno.
19:01Il crollo è avvenuto negli anni perché nessuno ha voluto investire qui
19:06e soprattutto non ci sono infrastrutture pubbliche, politiche industriali.
19:10L'unica politica industriale che abbiamo utilizzato in questi 30 anni è stata la flessibilità del lavoro.
19:15Permettiamo i redditi di aggiustarsi, i salari di aggiustarsi, tramite la flessibilità, la precarietà, i contratti a termine.
19:24E questo ha aiutato la domanda innanzitutto.
19:27Gli acquisti di auto sono anche ridotti, i redditi sono stati stagnanti in Italia.
19:33Negli ultimi 30 anni i nostri salari sono diminuiti del 5%, complice anche l'inflazione recente, ma insomma non sono aumentati.
19:41Questo è il punto principale.
19:43Fare una politica industriale, certamente in coordinamento con gli stati membri,
19:46vuol dire rafforzare gli investimenti sul territorio, rafforzare la domanda, rafforzare le offerte e sostenere anche il reddito di chi ci lavora.
19:55In questo caso i lavoratori che oggi sono in cassa integrazione.
19:59Arriveremo sui salari e sull'inflazione.
20:02A Scuderi chiedo invece rapidamente la deregulation, la sburocratizzazione.
20:08La preoccupa nel senso che gli standard ambientali potrebbero essere messi in discussione?
20:14Diciamo che io ho delle perplessità che sono simili a quelle dell'Onorevere Tridico sul non mettere tutta la nostra attenzione su questo tema.
20:24Anche quando parlava la rappresentante dell'Automotive che diceva che abbiamo un problema col mercato, non si comprano le macchine e quindi abbiamo bisogno di una semplificazione.
20:34Ma perché è difficile comprare una macchina? Non mi sembra che sia questo il problema, non ci sono i soldi per comprarla.
20:39Quindi capiamo quali sono i problemi e diamo le risposte giuste ai problemi giusti, perché sennò facciamo un calderone.
20:46Detto questo, è chiaro che semplificazione è importante.
20:50Io voglio essere molto onesta, io lavoravo nella parte di corporate sustainability, quindi ho compreso l'ammontare di regolamentazione che è arrivato dall'Europa
21:03e chi dice che non abbiamo bisogno di razionalizzarla sta mentendo.
21:07C'è necessità di una nazionalizzazione, però il problema è che quello che vediamo è la deregolamentazione, quello che si nasconde dietro la parola semplificazione è deregolamentazione.
21:20La deregolamentazione fa male a tutti, perché fa male alle imprese, perché si ritroveranno senza una certezza dei loro investimenti,
21:27fa male alle persone, perché vorrà dire un impatto sulla salute maggiore e fa male all'ambiente, che di conseguenza ha un impatto sulla società e sull'economia.
21:38E questo è il rischio grande che si corre.
21:40A proposito di cose che fanno male, abbiamo visto che le imprese europee non se la passano benissimo, nemmeno i cittadini fanno i salti di gioia in questo periodo.
21:49Ne parliamo tra poco, restate con noi.
21:59Bentornati a Bruxelles Tamo non Tamo per parlare del costo della vita, cioè la preoccupazione numero uno dei cittadini europei secondo i sondaggi.
22:07Allora partiamo dalla casa perché questa settimana al Parlamento europeo si è costituita una nuova commissione dedicata proprio alla questione abitativa.
22:14I prezzi delle abitazioni nell'Unione sono aumentati del 47% tra il 2010 e il 2022, quelli degli affitti del 18%.
22:22I salari, tridico, non mi sembra che abbiano fatto altrettanto.
22:26Assolutamente no. Stamattina leggevo, proprio qui a Bruxelles, l'andamento dei salari negli ultimi 30 anni.
22:33In pratica c'è stato un adeguamento continuo dei salari all'inflazione perché c'è un'indicizzazione piena dei salari all'inflazione.
22:40Nel nostro Paese, come sappiamo, a metà degli anni 90 è stata già abolita la scala mobile e soprattutto nel periodo inflattivo degli ultimi 4 anni
22:47noi abbiamo visto ridurre in media il potere d'acquisto dei lavoratori dell'11%, cioè l'inflazione cumulata è aumentata del 16%.
22:57I salari medi sono cresciuti di poco, ma non per tutti, del 5-6%.
23:02Noi abbiamo avuto una perdita netta di potere d'acquisto dell'11%.
23:06Ecco, in Belgio questa cosa non sarebbe possibile, negli altri Paesi europei c'è stato un aggiustamento,
23:12anche grazie al salario minimo che quello si è indicizzato dappertutto laddove c'è.
23:16Perché i salari minimi, quando sono indicizzati, spingono poi i salari medi ad aumentare.
23:20Nel nostro Paese la contrattazione è inefficace, due soli contratti sono stati rinnovati e hanno in qualche modo recuperato l'inflazione.
23:27Ci sono i bancari che hanno recuperato nel 2023 460 euro al mese e i metalmeccani, c'è anche loro un buon contratto, hanno recuperato 165 euro al mese rispetto all'inflazione.
23:37Ma come sappiamo questi rappresentano 2-3 milioni di lavoratori, il resto ha visto una perdita netta di potere d'acquisto.
23:45Anche se oggi l'inflazione è bassa, il livello generale dei prezzi ormai è cresciuto, l'abbiamo perso quel potere d'acquisto e questo è stato gravissimo, ha impoverito ulteriormente chi viveva di salari bassi.
23:56Mi sembra che oltre a questo problema generale ci sia uno legato in particolare alla questione abitativa.
24:02C'entra Airbnb, l'over-tourism, l'afflusso massiccio di turisti nelle città?
24:06C'entra tutto, la questione abitativa è una questione molto complessa che è stata peggiorata incredibilmente da una crisi ovviamente della riduzione del salario reale,
24:19dall'over-turismo, quindi dal turismo massivo all'interno dei centri, ma anche all'interno dei piccoli centri.
24:26Cioè guardiamo tutta la zona costiera dell'Italia dove è difficilissimo, è diventato difficilissimo poter trovare un appartamento perché lo vogliono soltanto affittare e dare in affitto per brevi periodi durante l'estate, questo è un esempio.
24:40Quindi questo sta creando un aumento della domanda e una riduzione dell'offerta perché io prendo dal mercato un quantitativo di appartamenti, quindi chi ci vive tutto l'anno fa fatica, gli studenti fanno fatica,
24:55c'è anche un altro dato che si sta creando una disparità anche tra le università perché c'è un afflusso verso determinate università perché sono università che fanno accedere più facilmente al mondo del lavoro
25:07e quindi si crea di nuovo un'intensificazione su determinati centri, questo però va accompagnato anche a livello europeo più che italiano a una fiscalizzazione della casa, dove la casa non è più vista come un bene ma è vista come un asset
25:23e quindi viene usata come investimento e si crea quindi una disparità totale tra quella che è l'offerta effettiva e quella che è la domanda di necessità primaria, cioè quindi le persone che hanno bisogno di viverci.
25:36Però adesso Salini abbiamo un commissario da New York Insign che tra le altre cose per la prima volta nella storia dell'Unione Europea ha un portafoglio dedicato anche a questo, cioè alla questione abitativa, cosa può fare in concreto?
25:47Bene, avete visto l'entità del portafoglio, poca cosa, non credo succederanno grandi cose, comunque credo che la commissione sull'housing sociale sarà una commissione la cui capacità di impatto sarà molto molto molto molto bassa, tuttavia per i numeri parla chiaro, però è giusto fare un tentativo ed è giusto farlo nella direzione che si diceva cioè di tutelare il potere d'acquisto dei salari,
26:17dei cittadini e non solo, è chiaro che bisogna correggere un po' di cose, la prima cosa è correggere, oltre alle cose che dicevano i colleghi sulle quali si può discutere, però c'è un tema aggiuntivo che mi ha colpito nel corso di questi anni, cioè l'errore nella reazione un po' alto come tema però della Banca Centrale Europea all'inflazione, l'errore è stato confondere la nostra inflazione con quella americana,
26:39l'inflazione tu ce l'hai o perché ti aumenta la domanda o perché si riduce l'offerta, noi abbiamo trattato la nostra inflazione come se fosse da domanda, invece era da calo dell'offerta, il caso esplatante è stata l'energia, abbiamo avuto il blocco delle forniture di gas della Russia, è chiaro che cala l'offerta di energia e aumentano i prezzi, bisogna un po' modificare, molte delle cose che ho sentito dire le condivido, non tutte però diciamo il primo tema è un bel po' di autocritica,
27:04Grazie per questo gancio sull'inflazione perché volevo proprio chiedervi questa cosa, ci sono anche i prezzi dei prodotti alimentari che sono aumentati a causa dell'inflazione, non so se avete avuto anche voi questa impressione ma non è un'impressione, ce l'hanno detto anche Thomas Mertens che è il gestore di un rinomato caffè di Bruxelles e Laura Clay che è rappresentante dell'organizzazione Testa-Cham, li ascoltiamo.
27:28Il costo delle materie prime ha aumentato drasticamente quindi stiamo adeguando i prezzi in base ai margini, i nostri caffè provengono dal Brasile, è un circolo vizioso tra costo del lavoro, affitti e spese, al giorno d'oggi è molto difficile far quadrare i conti nel nostro settore con tasse ovunque.
27:47Abbiamo visto aumenti di circa il 30% in generale e fino al 70 e 80% negli ultimi tre anni per alcuni prodotti è davvero tanto, ma questo non significa che il nostro governo non ci possa aiutare, il governo interviene e aiuta le persone a colmare il divario, compresi gli imprenditori come i proprietari di bar e ristoranti ad esempio.
28:10Secondo Eurostat alcuni prodotti alimentari sono aumentati parecchio, nell'ultimo anno l'olio d'oliva al 30% è quello che mi ha colpito di più, infatti una cosa che ho notato è l'olio d'oliva nei supermercati con il locker, con il lucchetto, quali sono le ragioni?
28:27Diceva bene Salini, qui c'è stata un'inflazione da offerte che è stata trattata da domande, unicamente attraverso un aumento del tasso di interesse che poi ha creato ulteriori recessioni e soprattutto non ha favorito la crescita della domanda di lavoro ovvero anche dei salari e quindi c'è stato un aumento dei prezzi stimolato dalla crescita iniziale dei prezzi di energia non compensato da un ulteriore aumento dei salari, è stata una strozzatura molto forte che ha favorito secondo la banca centrale europea il 40% in più dei profitti,
28:57soprattutto in alcuni settori, per questo in Italia ma anche in altri paesi si è parlato anche di tasse sui extra profitti, mai fatta, mai realizzata poi efficacemente, ma insomma si è addirittura individuato un problema, se tu a uno studente del primo anno in economia dici una tasse sui extra profitti, ma allora stai individuando che ci sono extra profitti, cosa sono? Rendite, di che cosa stiamo parlando?
29:16Questo è qualcosa che nella teoria si fa anche difficoltà a capire, quindi c'era bisogno certamente di un intervento diverso su una politica dei redditi, sui salari che dovevano crescere e su un controllo maggiore proprio per alcuni settori energetici che addirittura hanno anche speculato nella seconda fase della crisi però.
29:36Tanto grazie ai nostri ospiti, restate su Euronews.
29:47Eccoci, Bruxelles-Tamonontamo, il torsio settimanale di Euronews, dal cuore dell'Unione Europea.
29:52Io sono Vincenzo Genovese, con me ci sono tre eurodeputati, Pasquale Tridico, Movimento 5 Stelle, Benedetta Scuderi, Europa Verde, Massimiliano Salini, Forza Italia.
30:00Voi come andate a lavoro in Parlamento? Con i mezzi pubblici?
30:04Io a piedi.
30:05Io ho una metro che mi porta esattamente vicino.
30:08Perfetto, allora ve lo chiedo perché i cittadini di Bruxelles non sono molto soddisfatti dei trasporti, sentiamo un po' delle loro voci.
30:16Uso molto i mezzi pubblici, nel centro di Bruxelles sono perfetti.
30:21Ma se vivi un po' fuori, con tutti i lavori che stanno facendo per autobus e tram, in realtà è più comodo prendere la macchina anche se non è ecologico.
30:30Sono un po' preoccupato, non per la qualità, ma piuttosto per i problemi di sicurezza.
30:36È un disastro. Il trasporto pubblico non è affatto all'altezza della capitale d'Europa.
30:43C'è un problema di puntualità e pulizia.
30:46Penso che il trasporto pubblico potrebbe essere migliore anche gratuito, perché ora è molto costoso e molti non possono permetterselo.
30:54C'è troppa gente, non mi piace, preferisco fare un po' di sport.
30:58Allora, come vanno i trasporti qui a Bruxelles?
31:02Volevo cominciare da Salini per anzianità di servizio, perché lei ha la terza legislatura.
31:05Che guida il tram.
31:06No, non guida il tram, ma qualche volta l'ha preso qui.
31:10Prendo il treno per andare dal Parlamento all'aeroporto e nemmeno spesso, uso molto più spesso le navette del Parlamento,
31:20che comunque attraversano la città e quindi intercettano le difficoltà nel trasporto pubblico.
31:26Diciamo che in generale, in tutta Europa, c'è un problema atavico, strutturale, che riguarda la modalità di gestione del trasporto pubblico,
31:38sia esso locale, sia esso regionale in generale.
31:41Noi abbiamo un esempio eclatante da questo punto di vista in Italia, che riguarda il trasporto pubblico.
31:47Noi abbiamo la miglior alta velocità d'Europa in Italia.
31:51Perché? Perché abbiamo esso in competizione due gestori.
31:55Ed è la ragione per la quale un'Italia carente dal punto di vista dei trasporti è diventata su un punto l'eccellenza assoluta.
32:04Anche se non sembra dalle ultime notizie in termini di ritardi.
32:07Certo. Ci sono ritardi disastrosi e chi di dovere dovrà rispondere.
32:13Però i numeri sull'alta velocità, chi ha voglia di studiare un pochettino, sono lì da vedere.
32:18E sono i migliori d'Europa, in assoluto. Germania non ce l'ha neanche l'alta velocità.
32:22Qual è il segreto? Il segreto è quello che ci fu in Gran Bretagna qualche anno fa sul trasporto regionale.
32:28Cioè la liberalizzazione del servizio, non la privatizzazione.
32:33Perché nell'ambito dell'alta velocità italiana è uno dei due soggetti assolutamente di derivazione statale.
32:40Quindi il tema è la liberalizzazione dei servizi, cioè creare le condizioni.
32:43Anzi, sarebbe anche un problema ancora più strutturale.
32:46Bisognerebbe abbassare le tasse e aumentare le tariffe.
32:49In modo tale la gente sa più soldi in tasca per pagare i servizi buoni.
32:52Però il tema vero è quello.
32:54No, ma lì mi fermi.
32:55Ci allarghiamo un po'.
32:56Io volevo portarvi, visto che abbiamo citato le altre città europee e l'Italia in particolare,
33:01abbiamo questo dato sul tasso di soddisfazione del trasporto pubblico in varie città europee.
33:08Lo vediamo.
33:09I viennesi sono soddisfatti al 91%.
33:12A Berlino l'82%.
33:13A Bruxelles 75%.
33:15Quindi luce e ombre come abbiamo visto nel servizio.
33:19Atene 71%.
33:20Parigi 67%.
33:20E Roma 29% di persone soddisfatte.
33:23E già mi sorprende.
33:25Mi sembrano troppe.
33:26È un dato desolante, no?
33:29Un po' quello di Roma.
33:30Voi ci avete abitato, credo comunque ci sarete passati qualche volta.
33:34Io però mi chiedevo, Scuderi, c'è un paradosso per cui questa cosa la soffrono più le persone
33:41meno abbienti e quindi sono proprio le persone meno abbienti che sono, diciamo, incentivate
33:47a utilizzare l'automobile perché vivono fuori o magari in aree più periferiche?
33:52Assolutamente sì.
33:53Chiaramente l'impatto dalla mancanza di mezzi pubblici è maggiore per chi vive nelle periferie
34:02meno servite, che di solito purtroppo sono le periferie dove vivono persone che hanno
34:07meno possibilità, perché laddove già si inizia a mettere una fermata della metro il
34:11costo della casa si moltiplica e quindi chiaramente hanno un impatto maggiore.
34:17Dopodiché c'è proprio un approccio anche alla gestione del territorio.
34:22Molto spesso purtroppo, ed è una cosa che se ne va assolutamente cambiata, è differente
34:26per determinati quartieri rispetto ad altri.
34:29Quindi anche il servizio, che non è il servizio metro ma il servizio di trasporto in superficie,
34:33vediamo che diminuisce in determinati quartieri dove ci sono le persone che ne avrebbero più
34:38bisogno.
34:39Questa è una cosa che succede purtroppo veramente in ogni città.
34:42In alcune città è molto peggio perché va già a incidere su un servizio pubblico,
34:47un servizio di mobilità pubblica completamente disastrato, come è il caso di Roma.
34:52Però cosa succede?
34:53Che o queste persone devono prendere l'auto, ma andiamo a vedere chi comunque non può
34:57prendere l'auto la vita che fanno.
34:59Perché non è che tutti poi, io prima ho detto che prendere l'auto è un privilegio,
35:03ma anche nella mancanza di privilegio c'è chi ha il privilegio di poterlo fare, non
35:08prendere l'auto è un privilegio.
35:09Perché quello che succede è che ci sono delle persone, penso ad esempio a tantissime
35:14donne, ci sono tantissime donne che neanche hanno la patente.
35:17Perché dico donne?
35:18Perché in determinate situazioni non è neanche permesso di prendere la patente, non stiamo
35:23parlando di posti molto lontani da noi, in Italia ci sono posti dove il 50% delle donne
35:30non hanno neanche un conto in banca.
35:31Quindi pensiamo a tutte queste persone che si trovano in quartieri periferici e che devono
35:37andare a lavorare, devono andare a accompagnare i figli a scuola, devono andare a fare delle
35:42commissioni e non hanno assolutamente mezzi pubblici, queste sono delle situazioni gravissime
35:47che purtroppo incidono soprattutto sulla parte della popolazione che ha più difficoltà.
35:52E quindi Salini, secondo me è impossibile dire abbassiamo le tasse e così abbiamo più
35:57soldi in tasca, perché chi quei soldi non ce li ha comunque si ritroverebbe in una
36:00situazione totalmente disastrosa.
36:02E per mediare tra queste due soluzioni alternative la risposta la chiedo a Tridico, come invertire
36:09questa tendenza?
36:10Noi prima parlavamo di crisi dell'automotive, anche qui c'è spazio secondo me per aumentare
36:15l'offerta pubblica di mobilità sostenibile, cioè a dire il servizio pubblico nelle città
36:23che sono sempre più congestionate dovrebbe essere gratuito e soprattutto elettrico e
36:27questo sarebbe sia un vantaggio per la sostenibilità e sia un vantaggio per le case automobilistiche
36:35che comunque devono costruire veicoli pubblici di mobilità.
36:40Ecco, questo metterebbe secondo me un po' tutti d'accordo, pensiamo a questo piuttosto
36:44che alla semplificazione del compass.
36:46Quindi trasporto pubblico, gratuito, elettrico e sostenibile sia per le tasche che anche
36:54per l'ambiente.
36:55E anche internalizzare le industrie che lo producono.
36:57Va bene, questo ci porta al capolinea per così dire di questa puntata, per rimanere
37:02in tema.
37:03Grazie ai nostri ospiti, grazie a voi per averci seguito, scriveteci per domande e suggerimenti
37:07a bruxeltamonontamocchioccioleuronews.com o sui nostri social network.
37:11Grazie da parte mia e dalla redazione di Euronews, ci vediamo la settimana prossima.