Marsiglia, 05 febbraio 2025
“Negli anni Trenta del secolo scorso, assistemmo a un progressivo sfaldarsi dell'ordine internazionale, che mise in discussione i principi cardine della convivenza pacifica, a cominciare dalla sovranità di ciascuna nazione nelle frontiere riconosciute. Le politiche di appeasement adottate dalle potenze europee nei confronti dei fautori di queste dinamiche furono testimonianza di un tentativo vano di contenere ambizioni distruttive di simile portata: emblematico rimane l'Accordo di Monaco del 1938, che concesse alla Germania nazista l'annessione dei Sudeti, territorio della Cecoslovacchia. Un abbandono delle responsabilità condusse quei Paesi a sacrificare i principi di giustizia e legittimità, nel proposito di evitare il conflitto, in nome di una soluzione qualsiasi e di una stabilità che, inevitabilmente, sarebbero venute a mancare. La strategia dell’appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi? Quando riflettiamo sulle prospettive di pace in Ucraina dobbiamo averne consapevolezza. Sul rifiuto di cedere alla violenza della prepotenza, sul sacrificio di quelle generazioni, abbiamo costruito il più lungo periodo di pace di cui l’Europa abbia goduto. Settant’anni di pace”. Così Mattarella all'università di Marsiglia.
Quirinale
“Negli anni Trenta del secolo scorso, assistemmo a un progressivo sfaldarsi dell'ordine internazionale, che mise in discussione i principi cardine della convivenza pacifica, a cominciare dalla sovranità di ciascuna nazione nelle frontiere riconosciute. Le politiche di appeasement adottate dalle potenze europee nei confronti dei fautori di queste dinamiche furono testimonianza di un tentativo vano di contenere ambizioni distruttive di simile portata: emblematico rimane l'Accordo di Monaco del 1938, che concesse alla Germania nazista l'annessione dei Sudeti, territorio della Cecoslovacchia. Un abbandono delle responsabilità condusse quei Paesi a sacrificare i principi di giustizia e legittimità, nel proposito di evitare il conflitto, in nome di una soluzione qualsiasi e di una stabilità che, inevitabilmente, sarebbero venute a mancare. La strategia dell’appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi? Quando riflettiamo sulle prospettive di pace in Ucraina dobbiamo averne consapevolezza. Sul rifiuto di cedere alla violenza della prepotenza, sul sacrificio di quelle generazioni, abbiamo costruito il più lungo periodo di pace di cui l’Europa abbia goduto. Settant’anni di pace”. Così Mattarella all'università di Marsiglia.
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NovitàTrascrizione
00:00Fin dall'inizio, purtroppo, la Società delle Nazioni non seppe fare argine all'espansionismo,
00:07alle violazioni ripetute della sovranità territoriale in Europa come in altri continenti.
00:14Così, negli anni Trenta del secolo scorso, assistemmo a uno saldarsi progressivo dell'ordine
00:23internazionale, che mise in discussione i principi cardine della convivenza pacifica,
00:30a cominciare dalla sovranità di ciascuna nazione nelle frontiere riconosciute.
00:35Le politiche di appealment adottate dalle potenze europee nei confronti dei fautori
00:42di queste dinamiche furono testimonianza di un tentativo vano di contenere ambizioni distruttive
00:49di simile portata.
00:51Emblematico rimane l'Accordo di Monaco del 1938, che concesse alla Germania nazista
01:00l'annessione dei Sudeti, territorio della Ciecoslovacchia.
01:04Un abbandono delle responsabilità condusse quei Paesi a sacrificare i principi di giustizia
01:12e di legittimità, nel proposito di evitare il conflitto, in nome di una soluzione qualsiasi
01:20e di una stabilità che sarebbero inevitabilmente venute a mancare.
01:24La strategia dell'appealment non funzionò nel 1938.
01:30La fermezza avrebbe con alta probabilità evitato la guerra.
01:36Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi ? Quando riflettiamo sulle
01:43prospettive di pace in Ucraina, dobbiamo averne consapevolezza.
01:47Care studentesse, cari studenti, vi vediamo oggi con grande apprezzamento, partecipi,
01:56attivi, pieni di progetti.
01:58Il vostro attuale destino, le condizioni in cui viviamo in Europa, sono frutto delle scelte
02:06fortemente volute dopo la Seconda Guerra Mondiale, guardando proprio ai milioni di morti delle
02:12guerre del Novecento.
02:13Cooperazione e non competizione, fraternità, laddove regimi e governi avevano voluto seminare
02:23odio.
02:24Penso alle centinaia di migliaia di giovani che la Seconda Guerra Mondiale strappò alle
02:31aule universitarie, alle loro famiglie.
02:34Sul rifiuto di cedere alla prepotenza della violenza, sul sacrificio di quelle generazioni
02:43abbiamo costruito il più lungo periodo di pace di cui l'Europa si sia aggiovata.
02:48Settanta anni di pace.