"Mi presento: sono la bambina con la valigia": così Egea Haffner, ritratta nella fotografia in bianco e nero del 6 luglio 1946, uno dei simboli del dramma delle foibe alla quale la Rai ha dedicato un tv movie in onda questa sera. "Quell'immagine sintetizza il dramma di tutti gli esuli hanno pagato sulla propria pelle le conseguenze della guerra e dei trattati di pace", ha dichiarato Egea Haffner durante la cerimonia di commemorazione delle foibe al Quirinale, alla presenza del capo di Stato Mattarella. "Ho rivissuto la storia di mio padre, prelevato la sera del 4 maggio 1945 dalla polizia militare di Tito, e la speranza vana della mia famiglia di poterlo rivedere", ha proseguito nella commozione dei presenti, tra i quali la premier Giorgia Meloni: "Inghiottito dalla storia e forse dalle foibe come molti, troppi italiani"
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NovitàTrascrizione
00:00Mi presento, sono Ecea Hafner, sono la bambina con la valigia ritratta nella fotografia diventata
00:08icona della nostra tragedia. Anche quest'anno ho il piacere e l'onore di essere qui con tutti
00:15voi in questa sede prestigiosa. Vi confesso che l'emozione è sempre forte. Lui ancora di più
00:24quest'anno perché abbiamo appena visto il trailer del film tv tratto dal libro La bambina
00:30con la valigia che racconta la mia storia, quella della mia famiglia e di quella fotografia. L'immagine
00:37di questa bambina dall'espressione malinconica con la valigia in mano e la scritta esuli Giuliana
00:44racconta e sintetizza il dramma di tutti gli esuli che hanno pagato sulla propria pelle le
00:51conseguenze della guerra e dei trattati di pace. È stato emozionante assistere alle riprese delle
00:59scene girate di Olarena nella mia terra rossa di Pola ma ancora più emozionante è stato guardare
01:07in anteprima il film e rivivere alcune scene che sono scolpite dentro di me e che sono la mia
01:15geografia del cuore. Penso prima di tutto alla scena dell'allarma aereo quando Egea bambina corre
01:23in braccio al suo papà verso il rifugio. Improvvisamente quella piccola attrice ero io.
01:28Nella sala buia mi è sembrato di essere di nuovo nell'abbraccio sicuro di mio padre nel suo buon
01:35profumo di colonia. Ho rivissuto la pena intatta nel mio cuore di quando mio padre venne prelevato
01:44la sera del 4 maggio 1245 dalla polizia militare di Tito, l'Ozna, e ho rivissuto la speranza,
01:53vana, della nostra famiglia di poterlo rivedere. Di lui non abbiamo più saputo nulla, inghiottito
02:00dalla storia e forse dalle foibe, come molti, troppi italiani in quegli anni.