È una rivelazione questo Quattro figlie di Kaouther Ben Hania. Che arriva nelle sale italiane dal 27 giugno o distribuito da Arthouse. La clip che vedete in esclusiva e in anteprima qui sopra è il perfetto esempio del tono di questo sorprendente documentario. Candidato agli Oscar 2024 come Miglior documentario. E potremmo disquisire se documentario sia la parola giusta per definire questo film. Che è in parte il racconto di una storia drammatica. In parte è la ricostruzione di quello che è, sarebbe stato e sarà di questa famiglia tunisina di sole donne.
Salita agli onori della cronaca nel Paese nordafricano perché le due figlie maggiori della matriarca Olfa sono scappate di casa per unirsi a Daesh. Lutto e infamia si abbattano sulla donna e le due figlie più piccole. In una società profondamente patriarcale. Ma la vicenda - e soprattutto i suoi protagonisti - sono molto più complessi e complicati di quello che possiamo pensare noi. Lontani migliaia di chilometri da una verità quotidiana che pensiamo di poter capire e giudicare con una conoscenza al massimo superficiale.
La trama di "Quattro figlie"
È una vita che oscilla tra luci e ombre, quella di Olfa, donna tunisina e madre di quattro figlie. Un’esistenza spesso ribelle, ma inesorabilmente schiacciata dal peso della tradizione e della società. Un giorno, le sue due figlie maggiori spariscono. Per riempire quell’incomprensibile vuoto, la regista Kaouther Ben Hania invita due attrici professioniste a prendere il loro posto al fianco della donna e delle due figlie minori. Per ripercorrere e mettere in scena - tra realtà e finzione - la storia della famiglia. Ne scaturisce un viaggio intimo e profondo pieno di speranza e sorpresa. Un’opera emozionante e catartica, tragica ma anche inaspettatamente divertente.
[caption id="attachment_1364761" align="aligncenter" width="635"] Perché "Quattro figlie", il documentario candidato agli Oscar 2024 della regista tunisina Kaouther Ben Hania è da vedere al cinema (foto ufficio stampa)[/caption]
Una storia vera raccontata come fosse un film di finzione
Quattro figlie è un racconto al femminile che vede al centro una madre e il rapporto con le sue figlie. È la storia di Olfa Hamrouni, diventata nota in Tunisia dopo che i media le hanno concesso molto spazio. La vita di Olfa, madre imperfetta ma tenace, viene travolta quando due delle sue quattro figlie scompaiono. O meglio, si radicalizzano, fuggono in Libia e si uniscono all’organizzazione terroristica Daesh. Da qui ha inizio un'irrimediabile discesa negli inferi per l’intero nucleo familiare.
Per sollevare il velo su questa storia, Kaouther Ben Hania ha chiamato le attrici professioniste Nour Karoui e Ichraq Matar a prendere il posto delle figlie scomparse di Olfa. E mettere in scena i momenti che hanno segnato la storia della famiglia recitando al fianco delle due figlie superstiti e di Olfa stessa. A sua volta sostituita nei passaggi più drammaticamente intensi dalla star tunisino-egiziana Hend Sabri. Attrice e produttrice di successo tra le più importanti del mondo arabo. Il risultato è uno straordinario (nel senso anche di "fuori dall'ordinario") meccanismo cinematografico che mescola costantemente documentario e finzione. Capace di raccontare un viaggio intimo di speranza, ribellione, violenza e sorellanza che rimette in discussione le fondamenta stesse delle nostre società.
[caption id="attachment_1364762" align="aligncenter" width="635"] Olfa e la sua interprete la star tunisino-egiziana Hend Sabri in una scena di "Quattro figlie" (foto ufficio stampa)[/caption]
Un lavoro e un film (che non vedrà mai la luce) iniziato nel 2016
«A un programma radiofonico, ho sentito Olfa parlare della tragedia delle sue figlie», racconta la 46enne regista tunisina. Habituée dei festival di Cannes e Venezia. E con già una candidatura agli Oscar per il Miglior film straniero nel 2020 con L'uomo che vendette la sua pelle. «La sua storia mi ha intrigata e commossa. Anche in questo caso, si trattava della storia di una madre e delle sue quattro figlie adolescenti. Olfa mi ha affascinata fin da subito, in lei ho visto un personaggio potente per un film. Era l’incarnazione di una madre con tutte le sue contraddizioni, le sue ambiguità, i suoi punti problematici. La sua storia complessa e terribile mi ha perseguitata e ho voluto esplorarla».
Kaouther Ben Hania ha iniziato a lavorare a questo film nel lontano 2016. «Ho iniziato le riprese nel 2016 e di nuovo nel 2017. Ma qualcosa non mi convinceva. Come si può ravvivare un ricordo senza abbellirlo o cambiarlo, senza fare buonismi, senza edulcorare la realtà? Ma l’aspetto più problematico per me era il ruolo di Olfa. Non appena accendevo la telecamera, cominciava la recita di una parte specifica. Ho dovuto inter...
Salita agli onori della cronaca nel Paese nordafricano perché le due figlie maggiori della matriarca Olfa sono scappate di casa per unirsi a Daesh. Lutto e infamia si abbattano sulla donna e le due figlie più piccole. In una società profondamente patriarcale. Ma la vicenda - e soprattutto i suoi protagonisti - sono molto più complessi e complicati di quello che possiamo pensare noi. Lontani migliaia di chilometri da una verità quotidiana che pensiamo di poter capire e giudicare con una conoscenza al massimo superficiale.
La trama di "Quattro figlie"
È una vita che oscilla tra luci e ombre, quella di Olfa, donna tunisina e madre di quattro figlie. Un’esistenza spesso ribelle, ma inesorabilmente schiacciata dal peso della tradizione e della società. Un giorno, le sue due figlie maggiori spariscono. Per riempire quell’incomprensibile vuoto, la regista Kaouther Ben Hania invita due attrici professioniste a prendere il loro posto al fianco della donna e delle due figlie minori. Per ripercorrere e mettere in scena - tra realtà e finzione - la storia della famiglia. Ne scaturisce un viaggio intimo e profondo pieno di speranza e sorpresa. Un’opera emozionante e catartica, tragica ma anche inaspettatamente divertente.
[caption id="attachment_1364761" align="aligncenter" width="635"] Perché "Quattro figlie", il documentario candidato agli Oscar 2024 della regista tunisina Kaouther Ben Hania è da vedere al cinema (foto ufficio stampa)[/caption]
Una storia vera raccontata come fosse un film di finzione
Quattro figlie è un racconto al femminile che vede al centro una madre e il rapporto con le sue figlie. È la storia di Olfa Hamrouni, diventata nota in Tunisia dopo che i media le hanno concesso molto spazio. La vita di Olfa, madre imperfetta ma tenace, viene travolta quando due delle sue quattro figlie scompaiono. O meglio, si radicalizzano, fuggono in Libia e si uniscono all’organizzazione terroristica Daesh. Da qui ha inizio un'irrimediabile discesa negli inferi per l’intero nucleo familiare.
Per sollevare il velo su questa storia, Kaouther Ben Hania ha chiamato le attrici professioniste Nour Karoui e Ichraq Matar a prendere il posto delle figlie scomparse di Olfa. E mettere in scena i momenti che hanno segnato la storia della famiglia recitando al fianco delle due figlie superstiti e di Olfa stessa. A sua volta sostituita nei passaggi più drammaticamente intensi dalla star tunisino-egiziana Hend Sabri. Attrice e produttrice di successo tra le più importanti del mondo arabo. Il risultato è uno straordinario (nel senso anche di "fuori dall'ordinario") meccanismo cinematografico che mescola costantemente documentario e finzione. Capace di raccontare un viaggio intimo di speranza, ribellione, violenza e sorellanza che rimette in discussione le fondamenta stesse delle nostre società.
[caption id="attachment_1364762" align="aligncenter" width="635"] Olfa e la sua interprete la star tunisino-egiziana Hend Sabri in una scena di "Quattro figlie" (foto ufficio stampa)[/caption]
Un lavoro e un film (che non vedrà mai la luce) iniziato nel 2016
«A un programma radiofonico, ho sentito Olfa parlare della tragedia delle sue figlie», racconta la 46enne regista tunisina. Habituée dei festival di Cannes e Venezia. E con già una candidatura agli Oscar per il Miglior film straniero nel 2020 con L'uomo che vendette la sua pelle. «La sua storia mi ha intrigata e commossa. Anche in questo caso, si trattava della storia di una madre e delle sue quattro figlie adolescenti. Olfa mi ha affascinata fin da subito, in lei ho visto un personaggio potente per un film. Era l’incarnazione di una madre con tutte le sue contraddizioni, le sue ambiguità, i suoi punti problematici. La sua storia complessa e terribile mi ha perseguitata e ho voluto esplorarla».
Kaouther Ben Hania ha iniziato a lavorare a questo film nel lontano 2016. «Ho iniziato le riprese nel 2016 e di nuovo nel 2017. Ma qualcosa non mi convinceva. Come si può ravvivare un ricordo senza abbellirlo o cambiarlo, senza fare buonismi, senza edulcorare la realtà? Ma l’aspetto più problematico per me era il ruolo di Olfa. Non appena accendevo la telecamera, cominciava la recita di una parte specifica. Ho dovuto inter...
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