Sanremo 2025 si apre con un momento toccante. Sul palco dell’Ariston, nella prima serata dell’11 febbraio, Noa e Mira Awad sono chiamate a emozionare il pubblico con una versione in più lingue di Imagine di John Lennon. Ma la loro esibizione è molto più di una performance, è un messaggio di pace. Due artiste, due voci, due culture spesso contrapposte, unite in una delle canzoni più iconiche di sempre. Noa, israeliana, e Mira Awad, di origine palestinese, collaborano da 25 anni per promuovere il dialogo tra i loro popoli. «Non possiamo portare la speranza, ma possiamo ispirarla», hanno spiegato ai microfoni di Rtl 102.5. E sul palco di Sanremo, con la sola forza della musica, trasformano un’utopia in realtà.
[idgallery id="2491831" title="Sanremo 2025, chi presenta il Festival ogni sera"]
Chi è Mira Awad: cantante, attrice e attivista
Mira Awad nasce l’11 giugno 1975 a Rameh, in Galilea, da padre arabo-palestinese cristiano e madre bulgara. Cresce in un contesto di grande fermento culturale, che la porta presto a studiare musica. Dopo aver frequentato la scuola di jazz e musica contemporanea Rimon, si forma come attrice e debutta nella serie Arab Labor. La sua carriera si divide tra televisione, cinema e musica: canta colonne sonore di film come Lemon Tree e Forgiveness, ma è nel 2009 che il grande pubblico internazionale la scopre, quando partecipa all’Eurovision Song Contest con Noa, rappresentando Israele con il brano There Must Be Another Way. Un titolo che è anche un manifesto della sua visione artistica e umana.
[idarticle id="2500851,2239573,2277483" title="La prima serata di Sanremo 2025: chi canta stasera. Super ospite Jovanotti,La Gen Z usa il ''vecchio'' fax per chiedere la pace tra Israele e Palestina: il nuovo attivismo della Gen Z,Dargen D'Amico si esibisce a Sanremo con un brano sui migranti. E chiede il cessate il fuoco su Gaza"]
Noa: una carriera tra arte e impegno
Achinoam Nini, in arte Noa, nasce a Tel Aviv nel 1969 da una famiglia di ebrei yemeniti. Cresce a New York, dove si trasferisce da bambina, ma a 17 anni sceglie di tornare in Israele, arruolandosi nell’esercito per due anni. È in questo periodo che inizia a scrivere canzoni, trovando nella musica un rifugio e una voce. Debutta nei primi anni ’90 con il chitarrista Gil Dor e conquista la scena internazionale con la colonna sonora de La vita è bella di Roberto Benigni. Nel corso della sua carriera collabora con artisti del calibro di Pino Daniele e Antonello Venditti, partecipando più volte al Festival di Sanremo. Il 2025 segna il suo ritorno all’Ariston, a trent’anni dalla prima esibizione, con un nuovo album, The Giver, nato in risposta alla crisi seguita al 7 ottobre.
[idgallery id="848213" title="Noa, un'artista per la pace"]
Un messaggio di pace a Sanremo 2025
La collaborazione tra Noa e Mira Awad è nata nel 2000, in un periodo segnato da conflitti. «Ogni volta che cantiamo insieme, purtroppo c’è una guerra in corso», hanno spiegato. Eppure, la loro musica non è una semplice reazione alla realtà: è la visione di un futuro diverso. La loro versione di Imagine attraversa lingue e culture, unendo ebraico, arabo, inglese e italiano. «Mi piace molto la parte che dice "No religion"», ha spiegato Noa. «La religione dovrebbe essere amore, inclusione e rispetto, non violenza e razzismo». Un concetto ribadito da Mira Awad: «I Paesi sono un’invenzione dell’uomo, possiamo reinventare questo modello».
[idarticle id="848133,2263177" title="La cantante Noa: «Gli artisti che boicottano Israele fanno il gioco di Netanyahu»,Appello diffuso da Amnesty contro la «disumanizzazione di palestinesi e israeliani»"]
Sanremo 2025 non è solo una vetrina musicale, ma un palcoscenico per idee e ideali. Noa e Mira Awad non si limitano a cantare, ma portano un messaggio universale. La loro musica è un invito al dialogo, alla speranza, alla possibilità di un altro modo di stare insieme. Perché, come dicono loro stesse, «il nostro compito non è riportare la realtà: quello lo fanno i media. Noi, come artisti, possiamo immaginare la realtà che vorremmo vedere». E per una sera, almeno sul palco di Sanremo, quella realtà esiste davvero.
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Chi è Mira Awad: cantante, attrice e attivista
Mira Awad nasce l’11 giugno 1975 a Rameh, in Galilea, da padre arabo-palestinese cristiano e madre bulgara. Cresce in un contesto di grande fermento culturale, che la porta presto a studiare musica. Dopo aver frequentato la scuola di jazz e musica contemporanea Rimon, si forma come attrice e debutta nella serie Arab Labor. La sua carriera si divide tra televisione, cinema e musica: canta colonne sonore di film come Lemon Tree e Forgiveness, ma è nel 2009 che il grande pubblico internazionale la scopre, quando partecipa all’Eurovision Song Contest con Noa, rappresentando Israele con il brano There Must Be Another Way. Un titolo che è anche un manifesto della sua visione artistica e umana.
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Noa: una carriera tra arte e impegno
Achinoam Nini, in arte Noa, nasce a Tel Aviv nel 1969 da una famiglia di ebrei yemeniti. Cresce a New York, dove si trasferisce da bambina, ma a 17 anni sceglie di tornare in Israele, arruolandosi nell’esercito per due anni. È in questo periodo che inizia a scrivere canzoni, trovando nella musica un rifugio e una voce. Debutta nei primi anni ’90 con il chitarrista Gil Dor e conquista la scena internazionale con la colonna sonora de La vita è bella di Roberto Benigni. Nel corso della sua carriera collabora con artisti del calibro di Pino Daniele e Antonello Venditti, partecipando più volte al Festival di Sanremo. Il 2025 segna il suo ritorno all’Ariston, a trent’anni dalla prima esibizione, con un nuovo album, The Giver, nato in risposta alla crisi seguita al 7 ottobre.
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Un messaggio di pace a Sanremo 2025
La collaborazione tra Noa e Mira Awad è nata nel 2000, in un periodo segnato da conflitti. «Ogni volta che cantiamo insieme, purtroppo c’è una guerra in corso», hanno spiegato. Eppure, la loro musica non è una semplice reazione alla realtà: è la visione di un futuro diverso. La loro versione di Imagine attraversa lingue e culture, unendo ebraico, arabo, inglese e italiano. «Mi piace molto la parte che dice "No religion"», ha spiegato Noa. «La religione dovrebbe essere amore, inclusione e rispetto, non violenza e razzismo». Un concetto ribadito da Mira Awad: «I Paesi sono un’invenzione dell’uomo, possiamo reinventare questo modello».
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Sanremo 2025 non è solo una vetrina musicale, ma un palcoscenico per idee e ideali. Noa e Mira Awad non si limitano a cantare, ma portano un messaggio universale. La loro musica è un invito al dialogo, alla speranza, alla possibilità di un altro modo di stare insieme. Perché, come dicono loro stesse, «il nostro compito non è riportare la realtà: quello lo fanno i media. Noi, come artisti, possiamo immaginare la realtà che vorremmo vedere». E per una sera, almeno sul palco di Sanremo, quella realtà esiste davvero.
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00:00Autore dessert
00:02Pianoforte
00:04Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
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