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ROMA (ITALPRESS) - Sull’intelligenza artificiale l’Europa è indietro rispetto a Stati Uniti e Cina, ma fa bene a intervenire sul tema delicato del trattamento dei dati. Ne ha parlato Enrico Giannotti, Managing Director di Cedat 85, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.

sat/gsl

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00:00Sull'intelligenza artificiale, l'Europa è indietro rispetto a Stati Uniti e Cina,
00:08ma fa bene intervenire sul tema delicato del trattamento dei dati. Ne ha parlato Enrico
00:13Giannotti, managing director di CEDAT85, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo
00:20Italpress Economy. L'Europa sicuramente in questo contesto se
00:23ci riferiamo all'intelligenza artificiale è più indietro rispetto a Stati Uniti da
00:29un lato e all'altro polo che si sta affermando in maniera molto ampia la Cina, ma non trascuriamo
00:35anche altri come l'India e altri ambiti che sono molto emergenti e potenti anche dal punto
00:41di vista economico. Il tema dei dati però fa bene l'Europa a
00:46definire delle norme, comunque perché i dati sono di vario tipo. Forse siamo arrivati un
00:51po' tardi, quindi ormai quando già il latte era versato i buoi erano scappati, quindi
00:57ora forse regolamentare in questo momento diventa più difficile perché è difficile
01:02far applicare le regole, quando ormai tutti noi abbiamo profili sui social, tutti noi
01:07abbiamo i nostri foto e non c'è educazione. Ovviamente bisognerebbe anche lavorare dal
01:12punto di vista educativo per far comprendere che poi si ha la libertà di poter condividere
01:17qualunque cosa di sé, però questa libertà poi può avere un prezzo. Magari essendone
01:23consapevole ti permette di valutare se ti sta bene che poi qualcuno ne faccia un utilizzo
01:28oppure non ti sta bene, ma a quel punto forse la soluzione migliore è quella di non condividere
01:32i tuoi dati.

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