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La strategia di Trump di minacciare dazi aggiuntivi nei confronti dei Paesi non amici o verso chi ha un surplus commerciale sfavorevole agli Usa oppure addirittura contro gli Stati considerati poco collaborativi su immigrazione e altro potrebbe essere vincente sull'Europa più che su altri rivali.
Per quale motivo? L'ex ambasciatore Marco Carnelos, esperto di geopolitica e relazioni internazionali, ha offerto spunti di riflessione e probabili risposte intervenendo su Money.it. Il tema è al centro del dibattito internazionale: quanto saranno concrete le minacce del tycoon di tariffe generalizzate sui prodotti europei e quale scopo ha davvero la guerra commerciale innescata?
Innanzitutto, ha spiegato Carnelos, “lo strumento del dazio, in quanto tale, è un mezzo più che un fine e lo si vede già da queste prime mosse, nel senso che Trump minaccia i dazi, ma la minaccia è una specie di strumento preventivo e, chiamiamolo anche, intimidatorio per ottenere qualche cos'altro. Tutti i paesi che rischiano di essere esposti ai dazi statunitensi preferiscono intavolare subito una trattativa su quelle che poi sono le vere priorità di Trump.”
Se con Canada e Messico questo approccio ha dato alcuni frutti, nei confronti dell'Europa sarà molto diverso e il gioco di Trump potrebbe essere vincente. E, quindi, perdente per i Paesi UE. Il motivo è così chiarito da Carnelos: “...l'Europa è un soggetto multiplo. A noi sarebbe piaciuto che l'Europa fosse in grado di parlare con una voce sola. Non è accaduto, perché per troppi motivi che non è questa la sede giusta per andarli a sviscerare.
Credo che Trump approverà di lavorare sui Paesi europei singolarmente, perché si rende conto che ingaggiare l'Europa in blocco significa avere un interlocutore più forte. Il problema è che questo interlocutore potrebbe non essere forte per due motivi. Il primo, mi sia consentito, la tecnocrazia europea al governo a Bruxelles è estremamente deludente. Il secondo è che gli egoismi nazionali, le sensibilità, i Paesi che vogliono primeggiare...In Europa abbiamo dei paesi che si stanno distinguendo per una politica molto vicina a quella del Presidente americano. Parliamo della Polonia, di altri Paesi dell'Europa dell'Est, c'è anche l'Italia.” leggi anche Dazi Trump, quali conseguenze sull'Italia? Nella difficoltà di creare un vero e compatto fronte comune europeo contro il carisma discutibile di Trump si nasconde la forza del presidente USA e il motivo per cui lui può essere davvero un vincitore nel gioco dei dazi.
Non solo. Carnelos ha evidenziato anche che nel settore di maggiore vulnerabilità e importanza pet gli USA, quello tecnologico, l'Europa non può competere. “dal punto di vista tecnologico rispetto agli Stati Uniti l'Europa almeno per il momento si profila come un nano e quindi non è che l'Europa ha un qualcosa di suo, di alternativo da manifestare in modo convincente non solo per gli europei ma anche per il resto del mondo in una sorta di competitività con gli Stati Uniti nel settore tecnologico”.
Soppiantata dalla superiorità cinese e statunitense a livello di innovazione tecnologica e fiaccata da una debolezza politica, l'Europa potrebbe quindi soccombere. leggi anche Tutta la verità sui dazi che l'Europa impone agli Stati Uniti
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00:00il dazio lo strumento del dazio in quanto tale è un mezzo più
00:04che un fine e lo si vede già da queste prime mosse nel senso
00:08che eh Trump minaccia i dazi ma la minaccia del dazio è una
00:15specie di strumento di di di preventivo e chiamiamolo anche
00:21intimidatorio per ottenere qualche cos'altro quindi tutti
00:26i paesi che rischiano di essere esposti ai dazzi
00:30statunitensi preferiscono come dire eh intavolare subito una
00:34trattativa su quelle che poi sono le vere eh le vere
00:39priorità di Trump per quanto riguarda il caso del Messico è
00:42evidente che Trump ha un interesse avendoci poi fatto
00:46gran parte dalla campagna elettorale a che il flusso di
00:50immigrati dal dal Messico verso gli Stati Uniti venga in
00:54qualche modo arginato e per arginarlo quello che Trump vuole
00:59è il dispiegamento dell'esercito messicano lungo i
01:02confini perché il controllo dei flussi non dovrebbe essere
01:07fatto dal suo punto di vista soltanto al di là della
01:09frontiera statunitense quindi nel provare a fermare chi
01:13arriva ma dovrebbe essere in qualche modo coadiuvato da un
01:18dispiegamento di sicurezza dalla parte del confine messicano in
01:22cui le principali aree in cui si concentrano i i rifugiati le
01:30persone che tentano di varcare il confine e che si affidano a
01:33aree di raccolta dove poi vengono come dire i stradati
01:36dai trafficanti degli esseri umani vengano messi in qualche
01:40modo sotto controllo e a questo si aggiunge anche e questo vale
01:45anche per il Canada eh fermare il traffico di fentanil che sta
01:50letteralmente eh annichilendo gran parte della società
01:54americana abbiamo visto immagini drammatiche da questo
01:58punto di vista di quello che sta producendo il fentanil eh in
02:04tutta una serie di settori eh disagiati della società
02:07naturalmente la Cina in cui anche la Cina è sul banco
02:11degli imputati quello che Trump non fa o finora non ha fatto e
02:16non ha detto è che bisognerebbe anche andare a
02:20chiedersi perché così tanti americani fanno ricorso a
02:23queste sostanze è un indice di una disperazione di una vita
02:30che non offre più prospettive quindi la responsabilità di un
02:33governo che voglia in qualche modo eh occuparsi e tutelare
02:38la salute fisica e mentale dei propri cittadini offrete delle
02:43prospettive e anche quella di andare a capire le ragioni
02:47profonde che inducono così tanti americani a far uso di
02:50queste sostanze capire che c'è qualcosa che non va eh nel
02:55modello di vita e di sviluppo che in tante aree del paese
02:57portano le persone verso questa scelta che è una scelta di di
03:01di fuga dalla realtà una realtà che è in larga parte
03:05intollerabile. Ecco che quindi la minascia di Trump ha indotto
03:08il Canada a apparentemente a intavolare un un discorso per
03:15quanto riguarda fermare il Fentanyl e la stessa cosa
03:17sarebbe facendo il governo messicano. Il discorso
03:21sull'Europa è un discorso un po' più complesso perché
03:24innanzitutto l'Europa è un soggetto multiplo. Eh a noi
03:29sarebbe piaciuto almeno io sono uno di quelli sarebbe piaciuto
03:32che l'Europa fosse in grado di parlare con una voce sola non è
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03:41questa la sede giusta per andarli a sviscerare io credo
03:45che Trump approverà a lavorare sui paesi europei
03:48singolarmente perché si rende conto che ingaggiare l'Europa
03:52in blocco significa avere un interlocutore più forte. Il
03:56problema è che questo interlocutore potrebbe non essere
04:00forte per due motivi. Il primo mi sia consentito la
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04:10fuori è è estremamente deludente. La seconda che gli
04:18egoismi nazionali, le sensibilità, i paesi che vogliono
04:22primeggiare tendono sempre è difficile far mettere paesi
04:26come Francia, Germania ricondurli in un'alveo di di di
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04:45dell'Europa dell'est. C'è anche l'Italia. Ecco in queste
04:48situazioni creare un fronte comune eh nei confronti di un
04:53leader carismatico come quello degli Stati Uniti che è Trump
04:56con un presidente della commissione europea che è
05:00tuttoforché carismatico e e che ha avuto delle priorità negli
05:04ultimi anni che francamente sono del poco discutibili si
05:08profila con un'impresa molto difficile. Quindi Trump avrà
05:11gioco facile con l'Europa. Chiaramente il settore
05:14tecnologico è uno di quelli che può colpire un nervo
05:19sensibile negli Stati Uniti però bisogna anche che paesi
05:22europei prendano atto del fatto che dal punto di vista
05:25tecnologico rispetto agli Stati Uniti l'Europa almeno per il
05:29momento si profila come un nano e quindi non è che l'Europa ha
05:33un qualche cosa di suo di alternativo da manifestare in
05:39modo convincente non solo per gli europei ma anche per il
05:42resto del mondo in una sorta di competitività con gli Stati
05:46Uniti nel settore tecnologico. Il vero competitor
05:48tecnologico degli Stati Uniti non è l'Europa è la Cina e lo
05:53sta dimostrando in pensierendo non poco eh gli Stati Uniti.
05:59In che scenario si potrebbero intravedere proprio tra Stati
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06:08prossimi mesi, nei prossimi anni. Trump come di consueto
06:14confronti della Cina ha lanciato dei segnali misti eh
06:19ambiqui ha ha mosso delle critiche ma ne ha anche
06:23riconosciuto la valenza. Se non erro nella prima conversazione
06:28telefonica con Xi Jinping ogni indichiarazione che l'hanno
06:31preceduta eh Trump ha riconosciuto che la relazione
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06:39del ventunesimo secolo. Di per sé questo è già una
06:44affermazione che riconosce qualcosa che i leader cinesi
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06:56favore della Cina insomma. Eh sia come capacità produttiva
07:01industriale il paese benché adesso stia non stia andando
07:06più di moda è all'avanguardia in tutto quello che è la
07:08transizione verde il numero di veicoli elettrici prodotti
07:13tutta la transizione energetica verde è sia nel know how che
07:20nella produzione che nella disponibilità delle cosiddette
07:23terre rare e dei materiali per portarla avanti è tutta una
07:27cosa è tutta in mano alla Cina. Quindi torno qui brevemente
07:31all'Europa. L'Europa è ha con la guerra in Ucraina deciso di
07:37rinunciare al petrolio russo, il gas a buon mercato che
07:40arrivava sulla base dei contratti a lungo termine per
07:43una scelta politica che può essere più o meno legittima per
07:48operare una transizione verde che in questo momento vede il
07:54principale fornitore essere la Cina e quindi si trova in una
07:58situazione un po' in mezzo al guado con gli Stati Uniti che
08:01stanno facendo marcia indietro sulla transizione verde. Ecco
08:05gli Stati Uniti avranno un dialogo esclusivo con la Cina
08:09eh sui grandi temi mondiali l'Europa che poteva essere un
08:13soggetto terzo in questo grande confronto e dialogo
08:17geopolitico planetario eh si trova a non avere alcun ruolo
08:21purtroppo.

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