• l’altro ieri
C’era un tempo in cui Dora Moroni era la ragazza della porta accanto che entrava ogni domenica nelle case degli italiani. Solare, spigliata, con una voce che sapeva accarezzare le note, era la prima «valletta parlante» di Domenica In, lo show cult di Rai 1. Poi, in una notte d’estate del 1978, tutto si spezzò. Un incidente stradale segnò per sempre il suo destino. Eppure, anche dopo aver sfiorato la morte, Dora è rimasta in piedi, ostinatamente aggrappata alla sua passione per la musica e alla voglia di esserci. Oggi, a 70 anni, racconta senza filtri la sua storia, i suoi dolori e quel rapporto con la vita e la morte che ha cambiato per sempre il suo modo di vedere il mondo.

Chi è Dora Moroni? Gli inizi e gli anni d’oro con Corrado
Nata a Ravenna il 14 dicembre 1954, Dora Moroni ha respirato musica sin da bambina, esibendosi nelle balere dell’Emilia-Romagna e vincendo il suo primo concorso a otto anni.
Il vero trampolino di lancio arriva nel 1974 con il Rally Canoro, dove incrocia lo sguardo di Corrado Mantoni, che nel 1976 la vuole al suo fianco nella neonata Domenica In. Inizialmente costretta al silenzio – «per i primi tre mesi non mi ha fatto proprio parlare», ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera – Dora si prende poi la scena: canta, balla, presenta. Diventa una presenza amata dal pubblico, fino a quando la sua carriera non subisce un colpo irreparabile.

Il sogno di Sanremo
Nel 1978, proprio all’apice della sua carriera, Dora Moroni partecipa al Festival di Sanremo nella sezione "Nuove Proposte" con il brano Ora, scritto da Cristiano Malgioglio. Una canzone intensa, che le permette di mostrare al grande pubblico il suo talento vocale. Anche se non ottiene la vittoria, l'esperienza sanremese sembra essere solo l'inizio di una promettente carriera musicale. Ma pochi mesi dopo, tutto cambia.

Dora Moroni, l’incidente che ha cambiato tutto
In quello stesso anno, il 13 luglio 1978, l'incidente devastante. Di rientro da una serata a Civitavecchia, in auto con Corrado e la sua segretaria Marina Donato, Dora viene sbalzata fuori dall’abitacolo, entra in coma per sei settimane. «Mi risvegliai nel letto dell’ospedale con la voce di mia madre, ma non riuscivo a parlare né a camminare». I medici non le danno speranze. «Dissero che, se anche non fossi morta, sarei rimasta un vegetale». Eppure, grazie a una riabilitazione dolorosa e incessante, Dora ricomincia. Con l’aiuto della madre, impara di nuovo a parlare e a muoversi. Le sue ambizioni artistiche ne escono - come ovvio - ridimensionate.

La lunga strada del ritorno e la vita privata
Nonostante le difficoltà, Dora non si è arresa. Negli anni ’80 è tornata in tv, partecipando a trasmissioni come Pronto, Raffaella? e tentando di riprendere la carriera musicale. Nel 1985 ha sposato il cantante Christian, da cui ha avuto un figlio, Alfredo. Il matrimonio si è concluso con un divorzio nel 1997, ma negli anni i due hanno ritrovato un legame di amicizia.

Cosa fa oggi Dora Moroni?
Nel 2006, grazie a Mara Venier, è tornata a Domenica In. Ha continuato a esibirsi, seppur con difficoltà, collaborando con il maestro Carlo Contarini. Nel 2019, dopo una lunga battaglia burocratica, ha ottenuto la pensione di invalidità. Oggi Dora Moroni convive con il dolore cronico e problemi di mobilità. Ma la sua visione della vita è cambiata dopo il coma: «Ero in un posto bellissimo, pieno di luce. Ho capito allora che la morte non esiste. Da allora non ne ho più paura, anzi, mi piacerebbe morire». Un’affermazione forte, ma che racconta di una donna che ha affrontato l’inimmaginabile senza perdere mai se stessa. Nonostante le difficoltà economiche, le porte chiuse e la fatica di ogni giorno, Dora Moroni continua a esserci e a brillare.

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